Visualizzazione post con etichetta ironia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta ironia. Mostra tutti i post

lunedì 28 febbraio 2022

NESSUN DUBBIO: SU MARTE C’E’ VITA!

Jon Agee

Viaggio su Marte

Il Castoro, 2021. - 32 p.

Età: +4

Ci sono degli autori che non deludono. Si scoprono quasi per caso, si cercano, si aspetta la nuova uscita. Uno di questi è Jon Agee. Lo ho conosciuto con “Roar! Come diventare un leone”, poi ho apprezzato il suo “Il muro in mezzo al libro” e adesso non posso che scrivere del suo “Viaggio su marte”.

In poche parole è la storia di un piccolo astronauta che, sicuro di trovare la vita su Marte, non si fa bloccare dalle parole di chi lo ritiene pazzo e va alla scoperta del pianeta rosso. Sceso dall’astronave comincia a camminare con in mano un pacchetto. Dentro c’è un tortino al cioccolato da offrire al primo essere vivente che incontrerà. E’ sicuro che incontrerà qualcuno. Dopo un po’ che cammina, però, il ragazzino si rende conto di essere veramente solo e che il pianeta è davvero inospitale, freddo, arido, buio. Pensa che forse si è sbagliato e decide di tornare all’astronave. Ma dov’è l’astronave? Si è perso. Mentre la cerca ecco che vede qualcosa … In fin dei conti non era proprio sbagliata la sua idea che su Marte c’è vita!

Non voglio raccontare troppo della storia, né svelare i divertenti colpi di scena che pone davanti ai i lettori grandi o piccoli che siano. Lascio loro il piacere di scoprire da soli questo albo, limitandomi a farmi “prendere dalla vertigine della lista” ed elencare senza ordine specifico i motivi per cui val la pena andarlo a cercare in libreria o in biblioteca.

 

 

NARRAZIONE/STORIA:

- leggera

- ironica e divertente

- ricca di colpi di scena

- doppia focalizzazione, interna ed esterna: il testo in prima persona è il punto di vista (interno) del bambino protagonista, le illustrazioni appartengono, invece, ad un narratore onnisciente esterno

- gioco degli equivoci, del vedere/non vedere, del narrare una cosa e mostrarne un’altra

ILLUSTRAZIONI:

- curate nei dettagli, ma non ridondanti, né troppo cariche

- bel bordo nero e spesso

- contrasto creato con il nero dello spazio, buio dell’universo

- eloquenti e molto comunicative

- pulite e chiare, facilmente visibili anche a distanza

- in stretta comunicazione con il lettore/osservatore

ALTRO:

- racconta come una semplice passeggiata un viaggio spaziale alla scoperta di Marte e ciò non sconcerta per nulla il lettore

- invita alla meraviglia e a non scoraggiarsi mai, a credere fino in fondo alle proprie intuizioni

- è consigliabilissimo per la lettura ad alta voce mostrando tutte le illustrazioni.



 

martedì 1 febbraio 2022

TESTO, ILLUSTRAZIONI E LETTORE. INGREDIENTI FONDAMENTALI DI UN ALBO ILLUSTRATO

E’ cosa ormai concettualizzata e ben nota anche tra molti “non addetti ai lavori”, che una delle caratteristiche principali degli albi illustrati è la relazione particolare tra testo e illustrazione e la loro organizzazione sullo spazio della pagina. E’ entrato praticamente nella definizione di questo particolare tipo di pubblicazioni il concetto che la narrazione non è delegata alle parole, non è delegata alle immagini, ma si crea nel rapporto stretto e complementare tra testo e illustrazioni, rapporto nel quale, tuttavia, rimane sempre una certa componente di indeterminatezza che sarà il lettore a riempire, a colmare nel suo leggere le parole, osservare le figure e interpretare il loro rapporto alla luce del suo bagaglio culturale ed esperienziale. E’ per questo che, seppur una storia è creata e offerta dall’albo illustrato e conduce il lettore ad un finale, molti aspetti rimangono aperti e liberi di essere letti in modo diverso da ogni lettore, perfino, a volte, in modo diverso dallo stesso lettore in tempi diversi. Per lettore si intende qui il bambino cui viene proposto l’albo illustrato, ma anche l’adulto che glielo propone e, in base alla sua esperienza e sensibilità, ne lascia più o meno aperta la chiave di lettura, condividendo, eventualmente, la sua propria.


Fa piacere, quindi, trovarsi in mano degli albi illustrati che sembrano incarnazione perfetta di questa definizione, come, per esempio, “La scimmia che si era persa” (Il Castoro).

La storia si potrebbe riassumere in poche righe. Tutti al teatro stanno aspettando una scimmietta protagonista del “Grande spettacolo della scimmia” che molti spettatori sono venuti a vedere. La scimmia, però, non c’è, non si trova, sembra si sia persa. In realtà ad un certo punto arriva, ma è troppo tardi sono andati via tutti tranne una bambina. Per lei la scimmia fa lo spettacolo che risulta essere strabiliante. La piccola, così, le chiede di rifarlo il giorno dopo che avrebbe portato un amico. Di nuovo tutti sono in attesa, ma lei non arriva se non dopo che se ne sono andati e, di nuovo lo spettacolo sarà offerto solo ai pochi rimasti pazientemente ad aspettare.

Che centri l’amore in questa storia? Può essere questo uno dei modi con cui si può interpretare la narrazione del testo con l’osservazione delle illustrazioni in cui si vede la scimmietta allontanarsi dal circo e partire su una motocicletta in compagnia di un’altra scimmietta, per poi vederle sedute ad un tavolino a bere qualcosa insieme e, infine, su una pianta a chiacchierare. 

 

 Ma altre chiavi di interpretazione potrebbero essere anche l’amicizia, la voglia di vacanza per la noia della routine e del “dover” piacere a tutti, il problema di mostrarsi a tutti indistintamente, senza poter scegliere a chi rivelarsi, l’incomprensibilità di alcune decisioni, le aspettative degli altri … . Sto scrivendo queste possibili letture, ma in realtà non vorrei influenzarvi. Non vorrei rovinare la magia che si crea pagina dopo pagina nella testa del lettore nel cercare una chiave personale di lettura e che trova legittimazione della sua libertà nella domanda finale.

Alla luce dell’esasperato bisogno molti di controllare tutto, non c’è posto sugli scaffali per i libri che non finiscono, per le storie che continuano. Ma sono proprio questi libri, queste storie che aprono la mente e il cuore dei veri lettori e permettono loro di andare oltre, affinare abilità e sviluppare la fantasia.

Tanti lettori, tante letture per un albo che molto più di altri ha bisogno della complicità dello sguardo esterno per trovare completamento e che in questo bisogno nasconde il suo valore.

 

Luca Tortolini con le illustraizoni di Simone Rea

La scimmia che si era persa.

Il Castoro, 2021. 38 p.

dai 5 anni


lunedì 6 settembre 2021

LEGITTIMA DIFESA

Susanne Strasser

CHI DORME NEL LETTONE?

Terre di Mezzo, 2021. 24 p.

Consigliato dai 2 anni


L’ironia bonaria dei libri di Susanne Strasser per i piccolissimi è irresistibile. Poche parole, belle figure, pagine di cartone grosso e il divertimento è servito, per chi ascolta, ma anche per chi legge!

E’ il caso anche per “Chi dorme nel lettone?” dove tutti gli animali che dormono nel lettone, trovano una scusa per infilarsi nel letto del bambino che sdraiato nel letto nella stanza a fianco. Lui, però, con tutti loro nel letto, fa fatica ad addormentarsi perciò trova un modo “speciale” per farli tornare di là...

Chi dorme nel lettone?” è un ottimo libro per i piccoli perché:

- ha le pagine (non troppe) grosse e facili da girare

- le illustrazioni sono chiare e, con pochi dettagli, ma non sono banali e, stagliandosi su fondo monocolore o bicolore, sono facilmente leggibili

- il testo è semplice e si memorizza subito 

- il testo contiene anche parole inusuali 

- il testo è costruito con la continua ripetizione della lista degli animali che dormono nel lettone (prima in diminuzione e poi in aumento) e ai bambini piacciono molto gli elenchi da ripetere

- la lista degli animali è rappresentata continuamente anche nelle figure così è facile per i piccoli seguirla con le dita

Tutte queste caratteristiche permettono al bambino anche piccolissimo di essere coinvolto nella lettura e di partecipare alla narrazione ripetendo le parole che si ripetono e/o imitando il rumore che fanno gli animali uscendo dalla stanza.

Questo è un libro con cui giocare insieme con parole e figure, un libro che ben si presta ad una lettura interattiva con i piccoli, un libro che sembra un libro della buonanotte, ma che forse, invece, tiene svegli per quanto può divertire.

Per concludere, è ovvio che l’ironia finale della puzzetta è per i più grandini, ma è proprio per questo che questo libro risulta simpatico a tutti.

 

 

sabato 10 aprile 2021

Rivisitazioni: IL BERRETTO ROSSO

Agostino Traini

Il berretto rosso

Il Castoro, 2021 – 56 p.

Consigliato da 4 anni

 

 

 

 

Giocare con le storie, rivisitare le fiabe, soprattutto quelle classiche, è un’attività molto comune nei percorsi di promozione alla lettura. Attività suggerita dall’intuizione di grandi maestri come fu, per esempio, Gianni Rodari, ma anche da tanti autori e illustratori per bambini che, giocando con le narrazioni più famose, creano dei racconti nuovi, divertenti, ironici, a volte spiazzanti, a volte irriverenti. 

 

Una tra le fiabe più “rielaborate”, “modificate”, “reinventate” è Cappuccetto Rosso. La storia è famosissima e i suoi personaggi si prestano bene a diventare o caricature di se stessi, o protagonisti di storie diverse che, però, contengono una miriade di rimandi più o meno espliciti alla versione originale. Non tutte le rivisitazioni riescono sempre bene, alcune, però, sono dei piccoli gioielli, come, per esempio, “Il berretto rosso” di Agostino Traini. Lo ha da poco ripubblicato Il Castoro che in realtà, lo aveva già avuto in passato nel suo catalogo.

Si tratta di una storia divertente, ricca di umorismo e ben congegnata. Tra le sue pagine ci sono tutti gli elementi della nota fiaba: un bosco, una nonna, un lupo, una bambina, un cappello/cappuccio rosso. Ciò che Agostino Traini ne ha fatto con le parole e le immagini, però, è una storia completamente diversa da quella che ci si aspetta: la nonna è una persona sportivissima che non riesce a stare ferma, finché un giorno volando con il parapendio non è finita in un laghetto e si è presa un forte raffreddore che l’ha costretta a letto. La sua nipotina, che in queste pagine si chiama Gelsomina, la va a trovare indossando il suo amatissimo berretto rosso che non toglie mai, neanche sotto la doccia. Il lupo è innamorato di una lupa-principessa e, per fare colpo su di lei, segue il consiglio di una cornacchia che gli ha suggerito di vestirsi bene e di indossare un bel cappello. Vedendo passare Gelsomina nel bosco, il lupo pensa che il suo berretto rosso possa essere perfetto, e, furbo com’è, riesce a venirne in possesso, anche se Gelsomina non si lascia ingannare facilmente. E’ così che …

Non raccontiamo il finale. Lasciamo la sorpresa a chi vorrà andare a leggersi questo bel libro illustrato ironico e fantasioso che racconta una storia “diversa” di una bambina, una nonna, un lupo e un berretto rosso. Anche la tecnica di narrazione è “alternativa”: tanti piccoli riquadri illustrati ad acquerello accompagnati dal testo posto sotto di loro come una didascalia, così che le pagine ricordano un po’ quelle dei fumetti o dei graphic novel e riproducono il loro particolare ritmo narrativo.

 

domenica 28 marzo 2021

LASCIATEMI DORMIRE

Pieter Gaudesaboos e Lorraine Francis

Il bell'addormentato

Sinnos, 2017 - 40 p.

Consigliato da 5 anni
 

Perchè un bambino dovrebbe voler dormire sempre? Forse perché è stanco? Forse perché non trova niente di meglio da fare? Forse perché rifiuta tutto ciò che i grandi gli propongono solo per “riempirgli” la vita? Può darsi. Queste e simili domande con queste e simili spiegazioni girano in testa al lettore adulto che apre l’albo illustrato “Il bell’addormentato” di Pieter Gaudesaboos con i testi di Lorraine Francis. E’ la storia di Walter che dorme in piscina, dorme alla sua festa di compleanno, dorme mentre gioca a tennis, dorme mentre dipinge, dorme mentre è in visita all’acquario, dorme … Walter dorme tantissimo e a nulla servono i tentativi di svegliarlo da parte di mamma, papà e nonna. Disperati si rivolgono a vari specialisti, ma invano: né punturine, né pozioni magiche, né il solletico di un robot specializzato riescono a svegliare il piccolo Walter. Il suo sonno è talmente forte che neanche la sirena dei pompieri o un’orchestra di 75 elementi lo disturbano. Finchè in casa spunta un cagnolino. Non si sa da dove salta fuori, ma ecco che Walter finalmente si sveglia e non vorrebbe dormire mai più.

Leggere questo albo con i bambini significa entrare nel magnifico universo pieno di dettagli curiosi di Pieter Gaudesaboos. Leggendolo con loro una seconda, una terza e un’altra volta ancora ne emergono altri che aumentano le informazioni e il divertimento. Il testo di Lorraine Francis contribuisce allo humour suscitato dalle immagini e guida il lettore nella loro osservazione. Insieme testo e illustrazioni compongono l’intera storia che arriva direttamente ai bambini, prima che ai grandi. In queste pagine, infatti, il “mondo bambino” è di casa e gli adulti, con i loro tentativi di svegliare Walter, fanno una magra figura entrando nel panico davanti al problema del piccolo e non riuscendo a capire che si tratta di noia e che è di un amico che Walter ha bisogno. 

La noia fa parte della vita dei bambini: arriva anche se hanno mille giocattoli, anche se possono fare mille giochi, anche se mille sono le loro possibilità di intrattenimento e divertimento. E i genitori si spaventano, non sanno più che cosa fare per loro. In realtà i genitori non devono fare nulla: è questa l’indicazione che questo albo sottilmente suggerisce. La noia da sola e improvvisamente, come è arrivata, se ne va, o perché i bambini scoprono in loro e nel loro ambiente un’interessante potenzialità o perché qualcosa di piacevole si affaccia alla loro stanza, magari un amico, anche a quattro zampe, una compagnia. Basta poco e l’impasse è superata.

Avevamo già avuto occasione di apprezzare lo stile curioso e ironico di questo artista in “Una scatola gialla, un altro albo dai tanti particolari nascosti nelle immagini fatte di figure geometriche, linee nitide e azzardati accostamenti di colore.

Due albi preziosi dalle caratteristiche inconfondibili e molto apprezzati.

 Pieter Gaudesaboos

Una scatola gialla

Sinnos, 2014 - 40 p.

Consigliato da 4 anni

 

 


domenica 24 gennaio 2021

Nuove edizioni, nuove traduzioni (4): ATTENTI ALLE RAGAZZE


 Attenti alle ragazze

Tony Blundell con la traduzione di Laura Bernaschi

Barbagianni Editore, 2020. 40 p. - (prima edizione italiana Emme 2002, traduzione di Laura Pelaschiar)

Consigliato da 4 anni

Attenti alle ragazze” è un libro perfetto per la lettura ad alta voce. Diverte chi legge, ma soprattutto chi ascolta.

E’ la storia di un lupo affamato che bussa alla porta di una bambina pensando di mangiarsela in un boccone. La ragazzina, invece, è molto più furba di quanto lui pensi e si prende gioco di lui facendolo ritornare più volte (e sempre più stanco e affamato) alla sua porta con richieste diverse e la promessa che, una volta soddisfatte, sarebbe stato ammesso in casa. Ciò, ovviamente, non succede, anzi … e se si alzano gli occhi al cielo in una notte di luna piena è forse ancora possibile vedere quel lupo che vola attaccato per la coda ad un fascio di palloncini.




Due sono le caratteristiche principali di questo albo illustrato, classico moderno nelle proposte per i piccoli. Da una parte è una delle tante reinterpretazioni della fiaba di “Cappuccetto Rosso”. Qui l’ironia e l’irriverente comicità dell’autore trasformano la bambina in una pestifera ragazzina che con la sua furbizia mette a dura prova la pazienza del lupo finché lo scredita completamente agli occhi dei piccoli lettori. Le situazioni della fiaba tradizionale sono completamente ribaltate e attaccano gli stereotipi del lupo furbo e cattivo e della bambina ingenua.

Dall’altra tecnicamente si tratta di un albo illustrato costruito con perfetto equlibrio narrativo tra testo e illustrazioni. Il ritmo della storia è scandito dalla disposizione delle illustrazioni sulla pagina con il susseguirsi delle varie situazioni e delle varie azioni che il lupo spasmodicamente cerca di mettere in atto per arrivare a mangiare la bambina.

Questo albo illustrato è stato ripubblicato da Il Barbagianni nel 2020 con una nuova traduzione a cura di Laura Bernaschi. Rinnovata, ma non stravolta, nel testo, questa nuova edizione ha mantenuto intatte le illustrazioni che pian piano stanno acquisendo un tono un po’ rétro ma non per questo sono meno efficaci e divertenti. Con i loro tantissimi dettagli sanno interpretare con ironia tutto ciò che il testo non dice. E’ come se rappresentassero la parte “non verbale” della comunicazione: attraverso le illustrazioni il lettore percepisce la rabbia, la delusione e l’esasperazione del lupo, la preoccupazione quasi isterica del cagnolino Rexi e la flemmatica sicurezza della ragazzina.

Il titolo originale è Beware of Girls.


Tony Blundell con la traduzione di Laura Bernaschi

Attenti alle ragazze

Barbagianni Editore, 2020. 40 p. - (prima edizione italiana Emme 2002)

Consigliato da 4 anni

giovedì 19 marzo 2020

AL CONTRARIO

Beatrice Sottosopra

Shelley Johannes, traduzione di Sara Ragusa
Terre di Mezzo, 2019. 157 p.

Di libri per bambini divertenti, ben scritti e intelligenti non ce n’è mai abbastanza. “Beatrice Sottosopra” (Terre di Mezzo) è uno di questi.
Beatrice Zipzer ama fare le cose a testa in giù. Tutto: giocare in giardino (appesa con le gambe ai rami degli alberi), stare a scuola (sotto il banco), scrivere (molte parole da destra a sinistra), sedersi su una poltrona (con i piedi sullo schienale), … . Stare con i piedi all’insù, per lei, è meglio: vede tutto meglio, pensa meglio, ragiona e capisce meglio. A casa nessuno ci fa quasi più caso, tranne sua sorella maggiore che non spreca occasione per rimarcare la sua stranezza. Fuori dalle mura domestiche è un altro discorso. Solo la sua amica del cuore Lenny sembra capirla. Al rientro a scuola, dopo le vacanze estive, però, c’è un’amara sorpresa che aspetta Beatrice. Il loro piano di travestirsi da Ninja per compiere la missione speciale “Lati positivi”, non è rispettato e solo Beatrice si presenta travestita, mentre Lenny, che nel frattempo ha trovato un’altra amica, non è più interessata. Un vero smacco per Beatrice, che, però, non desiste e … .
E’ complicato, essere una bambina “al contrario” quando tutti sono “per il verso giusto” (ma, qual’è il verso giusto?). Beatrice è convinta che non bisogna essere come tutti gli altri per far piacere a loro. Ogni persona è unica a modo suo, e tutti vanno rispettati. Essere consapevoli e fieri delle proprie peculiarità è punto di forza per trovare la propria strada nel mondo.
Al centro di questa storia divertente e un po’ strampalata, ma che si legge tutta d’un fiato, diversi spunti per crescere indipendenti, sicuri di sé. Bambini che non vogliono bruciare le tappe per diventare grandi in fretta, ma restare piccoli e godersi ciò che l’infanzia permette, perché per tutto il resto, c’è tempo, dopo.
Beatrice è una bambina ottimista, frizzante e piena di idee. La sua è una storia singolare, ironica e divertente, un po’ bizzarra, che parla di crescita, di accettazione, di amicizia e di voglia di vivere.
Non siamo ai livelli dei bambini intelligenti, acuti, anticonformisti e un po’ impertinenti sulla scia dell’intramontabile Pippi Calzelunghe, ma Beatrice Zinker riesce ugualmente a ritagliarsi il suo posto nelle letture per i bambini intorno ai 7-8 anni, che possono godere di un testo scritto con interlinea larga, accompagnato da simpatici disegni nero/grigi/arancioni.
Di questa bimba ribelle e alternativa, prossimamente, si leggeranno altre avventure. E’, infatti, preannunciato un secondo volume dal titolo “Beatrice Sottosopra: Missione Top Secret”.

Beatrice Sottosopra
Shelley Johannes, traduzione di Sara Ragusa
Terre di Mezzo, 2019. 157 p. - € 12,90
Consigliato per bambini di 7-8 anni

lunedì 2 marzo 2020

SALUTE!

I Raffreddori

André François
Orecchio Acerbo,2020. 84 p.


Che aspetto ha un raffreddore? Difficile ipotizzarlo. Difficile ancora di più è pensarlo soggetto di un albo illustrato. Ma l’idea non è stata scartata da André François che ha immaginato il raffreddore simile a un cagnolino e, nelle sue forme più diverse, lo ha reso protagonista de “I Raffreddori” appena pubblicato in Italia da Orecchio Acerbo.
L’albo inizia con una carrellata di stranissime creature estinte perché poco pratiche come il “Kubo”, perché in realtà mai esistite, come lo “Strumf” o perché sterminate come la “Rana divoratrice di marmellata”. Ciò che, invece, non si è mai estinto è il “Raffreddore”. Si tratta di un essere a quattro zampe, posizione piegata, niente coda, un muso simile a un becco, che può assumere le più diverse forme: il raffreddore banale, quello di testa e quello da fieno. C’è poi il raffreddore passeggero, quello grave e quello trascurato. Ci sono i raffreddori belli e quelli brutti, e molti passano parecchio tempo a letto col raffreddore. Il raffreddore esiste da sempre e sempre esisterà perché, come si scopre alla fine, “nessuno in realtà lo vuole mai prendere.


Un albo illustrato molto elegante a metà strada tra l’esercizio linguistico ironico e la ricerca artistica di una delle personalità più significative del secolo scorso. André François è stato pittore, scultore, scenografo teatrale, illustratore e autore di libri. Famoso nel campo del design grafico, le sue opere sono state esposte nei più grandi musei del mondo.


 
Questo è un libro che si apre per curiosità, si guarda con interesse e si torna a sfogliare col sorriso sulle labbra, perché tutto giocato sul doppio senso delle espressioni che usiamo per definire il raffreddore. Un doppio senso che non è, comunque, fine a se stesso. Guardare con i bambini questo libro, infatti, può riservare molte sorprese. Sappiamo, infatti, che i bambini fino intorno ai 5 anni non riescono a cogliere bene l’ironia dei testi anche perché, non conoscendo ancora molte espressioni, prendono tutto alla lettera. Ed è su questo, infatti, che si basa questo libro i cui punti di forza sono la combinazione di gioco di parole, il piacere della lista, sia di figure, sia di parole, e la genialità grafica.



Un libro per pubblici diversi che si presta alle più varie utilizzazioni: è divertente da sfogliare, è interessante da analizzare, può essere base per giochi di parole, può essere usato per interpretare insieme ai bambini figure e termini, senza, comunque, mai perdere di vista il punto principale: guardare insieme un libro deve essere un’esperienza piacevole, e rimanere tale. Anche se la tentazione per noi adulti di “spiegare” tutto e di “insegnare” qualcosa è sempre in agguato.

André François con la traduzione di Paolo Cesari
I Raffreddori
Orecchio Acerbo, 2020. 84 p. - € 10,00
Consigliato da 5 anni

giovedì 23 gennaio 2020

TRA I DUE LITIGANTI …

Due a me, uno a te

Jörg Mühle. Traduzione di Giulia Genovesi
Terre di Mezzo, 2019, 32 p.


Rientrando a casa, l’orso trova tre funghi. Li porta alla donnola che, contentissima, li pulisce, li taglia, li cucina e li mette in tavola. A questo punto l’orso, che è più grosso, si sente in diritto di prenderne due e lasciarne uno solo alla donnola, che, ovviamente, non è d’accordo visto che è più piccola e deve mangiare per crescere ancora. Tra i due inizia un battibecco a suon di ragioni per avere il secondo fungo, ma, mentre litigano, passa una volpe e si prende il fungo “in più” lasciando i due attoniti e arrabbiati. Passata la sorpresa e lo sdegno, l’orso e la donnola, si gustano in pace il buonissimo pranzetto che come dessert offre … . Un finale aperto e a sorpresa: cosa succede adesso?Cominceranno di nuovo a litigare?

L’abilità tecnica di Jörg Mühle, che già abbiamo apprezzato nella serie di cartonati per piccolissimi “Coniglietto”, è qui caratterizzata da un tratto fumettistico piacevole e divertente, grazie al rapporto tra testo e immagini che è molto equilibrato: i due codici, insieme, infatti, aumentano considerevolmente la potenza narrativa del libro. La quantità di testo e di immagine sulla pagina è proporzionale a quanto viene raccontato e le fasi culminanti del battibecco, più piene di parole, sembrano veramente urlate tra i due contendenti. Il fondo bianco delle pagine contribuisce a “dare respiro” alle scene della storia che sono, in realtà, ambientate in un bosco, e rende perfetta la leggibilità di testo e illustrazioni.


Interessanti anche i versi di copertina, che illustrano il bosco intorno alla casa dei due e, quasi come un gioco del “trova le differenze”, rendono l’idea del tempo che è passato.
La storia dal ritmo ben sostenuto e ben scandito è narrata con humor e ironia. Sottolineando le parole “io” e “mio”, l'autore sembra rivolgere la storia soprattutto a quei bambini che non vogliono mai condividere nulla, né giochi, né libri, né cibo, né spazi.
Data la semplice accuratezza delle illustrazioni e la perfetta adesione del testo a una situazione tipicamente “bambina”, questo albo è adatto anche ai piccoli dai 3 anni.
Un albo di qualità che nel 2018 è entrato a pieno merito nei White Ravens, la lista internazionale dei più bei libri per ragazzi realizzata dalla Internationale Jugendbibliothek di Monaco, che contiene 200 titoli in 37 lingue provenienti da 59 paesi 

giovedì 21 novembre 2019

UNA STORIA TIRA L'ALTRA

Ultimo venne il verme. Favole

Nicola Cinquetti
Bompiani 2016, 154 p. - € 12,00
da 6 anni

 Sono racconti. Sono favole. Sono brevi storie che, come le ciliegie “una tira l’altra”: letta una, non si può non leggere le altre. E anche rileggerle. Sono 56 e sono raccolte in “Ultimo venne il verme” (Bompiani, 2016). Le ha scritte Nicola Cinquetti. Storie divertenti come la “Favola di io e tu”, storie imprevedibili come “Il bambino e lo struzzo”, storie amare come “La rincorsa del cammello”, storie improbabili come “Il mago della pioggia”, storie spiazzanti come “Cuore di gallina“ e, per cominciare, un vero e proprio inno alla lettura “L’orso non dorme”. Il sottotitolo le definisce favole, forse perché in loro ci sono molti animali. Forse perché hanno una morale, un messaggio, anche se non esplicitati. Sono piccoli testi tanto insoliti quanto ricchi di contenuto e piacevoli come poesie. Piccole narrazioni leggere e ironiche in cui si apprezza l’accurato uso della lingua e l’attenta scelta delle parole organizzate in scorrevoli strutture linguistiche capaci di metterne in risalto tutto il potere comunicativo ed evocativo. Non ci si annoia a leggere queste storie: a ogni pagina una bella sorpresa per quanto riguarda ciò che raccontano e a ogni paragrafo, a ogni riga una bella sorpresa per come la raccontano.
Non è facile scrivere racconti brevi: bisogna saper prendere il lettore in poco

spazio, tenerlo legato e fargli venire il desiderio di leggere ancora. Nicola Cinquetti ci riesce grazie a finali spiazzanti, figure curiose e situazioni inaspettate. Perfettamente in linea con tutto ciò sono, poi, le illustrazioni di Franco Matticchio, che con discreta maestria accompagnano i testi: piccoli disegni, schizzi curiosi che da un angolo o dal fondo della pagina, lanciano al testo un veloce commento non scontato.
Adatte ai bambini fin dal primo ciclo della scuola primaria, queste storie possono piacere molto anche ai più grandi. Leggendole un sorriso spunterà sulla loro bocca e potrà essere un sorriso divertito, malinconico, ampio, stentato, beffardo o bonario: un sorriso diverso per ognuna di loro. Ed è molto probabile che a tutti verrà voglia di condividerle, di raccontarle o farle leggere a qualcun altro.