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domenica 12 novembre 2023

IL TEMPO DI UN UOVO

L'uovo felice.

Ruth Krauss, Crockett Johnson, 

Camelozampa, 2023. [40 p.]

Età +3


In internet, su Youtube, si trovano delle letture ad alta voce (in inglese, ma fa lo stesso) di “The Happy Egg”, “L’uovo felice”, che, almeno quelle che ho visto io, possono dare l’idea di quella che è una lettura “inappropriata” per un albo illustrato. Le lettrici, infatti, prendono in mano questo libro, lo aprono, leggono di seguito le parole e girano subito la pagina per leggere altro testo. In un minuto e mezzo, circa, la lettura è finita. E, non si vede nei video, ma molto probabilmente si passa ad un altro libro, ad un’altra storia.

Accade spesso così quando chi non ha la fortuna di conoscere gli albi illustrati, se ne trova in mano uno da leggere al proprio bambino o al proprio gruppo alla scuola dell’infanzia.

Lo apre e lo legge come qualsiasi altro libro senza tener conto di ciò che significa leggere un albo illustrato e di quali sono le sue caratteristiche.

Di questo ho già scritto in altri post qui , per esempio oppure qui . Ma, a distanza di tempo non fa male riprendere alcune considerazioni su questo particolare tipo di lettura.

Lo faccio alla luce di questo tanto (apparentemente) semplice quanto meraviglioso libro.

E’ frutto del lavoro della coppia Ruth Krauss e Crockett Johnson, che non solo lavorano insieme ma sono anche marito e moglie. Questa unione e conseguente sintonia è sicuramente fattore che ha influenzato la qualità dell’allbo. Gli albi illustrati, infatti, per la particolare relazione che implicano tra testo e illustrazioni, sono spesso realizzati o da una sola persona che scrive le parole e crea le immagini, oppure da un autore e un illustratore che, per motivi personali o professionali, sono sulla stessa lunghezza d’onda e lavorano insieme quasi contemporaneamente. Ricordiamo, per esempio, le famose accoppiate di John Klassen e Mac Burnett, Jean Willis e Tony Ross, Philip C. e Erin Stead, o, per fare almeno un esempio italiano, Simona Mulazzani e Giovanna Zoboli.

L’uovo felice”, inizia in maniera apparentemente molto semplice: le parole, infatti “C’era una volta un uccellino” entrano subito in relazione dialogica e altamente comunicativa con l’immagine sulla pagina a fianco: non un uccellino, ma un uovo. Il “corto circuito” che crea questa sequenza è primo indicatore di una complessità sottesa a questo libro che per essere letto ed ben esplorato, richiederà, molto probabilmente, più di novanta secondi.

D’altra parte, se si fa attenzione e si comincia a “leggere” partendo dal titolo e osservando la copertina, altra pratica importante nell’approccio agli albi illustrati, si focalizza che la storia non è quella di un uccellino, bensì quella di un uovo.

A questo punto si innesca il processo di lettura che implica guardare (non solo vedere) le figure e, allo stesso tempo, metterle in relazione con le parole che le accompagnano per svelarne tutti i significati possibili. Fare questo con un bambino o un gruppo di bambini, diventa un’esperienza ricca che sprigiona tutte le potenzialità narrative dell’albo. La lettura da testuale diventa (quasi) automaticamente dialogica e il tempo per il suo completamento si dilata moltissimo. Non c’è un tempo preciso e fisso da far passare prima di cambiare pagina, ma ogni lettore, piccolo e grande, trova il suo, che può anche cambiare nelle successive riletture. Perché anche questa è una caratteristica degli albi illustrati di qualità: una lettura sola non basta per coglierne tutto ciò che sa raccontare.

Tornando alla storia del nostro uovo, gli autori raccontano che l’uovo, in realtà, non sa fare nulla se non essere covato per il tempo necessario a far nascere un uccellino. Questo, poi, sì che saprà camminare, cantare e volare. Ma ognuno ha i suoi momenti giusti per “fare le cose” e, alla fine, l’uccellino saprà anche … covare altre uova. Raccontata così, ovviamente, questa storia non sembra avere nulla di eccezionale, perché il suo potenziale è tutto nella magica relazione delle parole e delle immagini che la raccontano, in una perfetta struttura narrativa circolare che da un uovo felice parte e ad altre uova felici ritorna.

Ciò che colpisce in queste pagine è la rappresentazione del tempo della crescita e dello sviluppo semplicemente attraverso il fiore che sta vicino all’uovo e che, se si guarda attentamente, cresce di pagina in pagina. C’è poi il tempo della lettura che, come si diceva, accelera o rallenta in funzione di chi legge. E c’è anche il tempo dell’uovo che, anch’esso, si sviluppa in modo autonomo nello svilupparsi della narrazione. Da non dimenticare il tempo del bambino stesso che lettore a 3, 4 o 5 anni, lettore sempre diverso è.

A proposito delle letture “veloci” ad alta voce di cui parlavo all’inizio, è ovvio e comprensibile che una lettura registrata e ripresa per un pubblico non fisicamente presente ha i suoi limiti, ma se, da una parte si può comunque affrontarla in maniera diversa, dall’altra anche la scelta di cosa leggere nelle diverse situazioni è un altro aspetto da considerare con attenzione.

e.v. 12/11/2023

L'uovo felice.

Ruth Krauss, Crockett Johnson, 

Camelozampa, 2023. [40 p.]

Età +3

 

 

lunedì 13 settembre 2021

E SE SI ROMPE L’OROLOGIO?

Davide Calì con le illustrazioni di Isabella Labate

Un tempo per ogni cosa

Kite, 2020. 44 p.

Consigliato da 13 anni

Epifania, folgorazione, manifestazione. Un po’ come il signor Belluca nella novella di Pirandello “Il treno ha fischiato”, anche Edgar, il protagonista del libro illustrato “Un tempo per ogni cosa” (Kite, 2020), per un imprevisto, sperimenta un cambiamento tanto radicale quanto repentino della sua vita. Edgar da sempre vive seguendo una rigida routine senza mai sgarrare, senza mai cercare altro. La sua esistenza è scandita da una serie di orologi e sveglie che gli indicano il momento esatto in cui svegliarsi, mangiare, uscire, telefonare a sua madre, bere il tè del pomeriggio, cenare, controllare gli orologi, andare a dormire. Le giornate di Edgar si susseguono da sempre uguali e monotone, senza che lui, del resto, abbia mai fatto nulla per cambiarle. Ogni cosa che fa ogni giorno non solo la fa alla stessa ora, ma ci impiega sempre lo stesso tempo: 30 minuti per prepararsi al mattino, 10 per far colazione, 15 per leggere il giornale, … mai un minuto di più o di meno. La sua routine non muta mai e nemmeno le quattro frasi che scambia al telefono con sua madre per controllare che stia bene e abbia preso le medicine. A Edgar non piace neanche uscire. La passeggiata è un obbligo del medico per tenere in forma il cuore. Non gli interessa nulla di ciò che è fuori dalla sua casa e dai suoi schemi. Finchè “un giorno come gli altri accadde un fatto inatteso” e Edgar scopre “il mondo”. Edgar non immaginava che il mondo fosse così grande, che ci fosse così tanta gente là fuori, tanti odori, tanti rumori. Dapprima non vede l’ora di tornare alla sua vita inquadrata e regolare, poi, però, … e da quel momento tutto cambia tranne l’appuntamento fisso della telefonata con la mamma.

Quello che Davide Calì e Isabella Labate offrono in questo lavoro è un libro illustrato elegante e intenso. Destinato chiaramente ad un pubblico di lettori adulti, o quasi, affronta il tema della libertà dalle ossessioni, della gioia di vivere che si può (ri)trovare nel cambiamento, della paura di vivere e di come si può superarla scoprendo l’altro. A volte basta un elemento nuovo, un evento apparentemente insignificante, un imprevisto per rivoluzionare l’esistenza di una persona e farle realizzare che la vita può essere anche “altro” da ciò che per lei o per lui è sempre stato, e magari qualcosa “altro” di meglio. Uscire dalla propria comfort zone non è detto che sia per forza disagevole o faticoso. La routine dà sicurezza, ma può diventare anche una gabbia dalle sbarre strette. Prendere coscienza di queste sbarre e trovare la forza e il coraggio per forzarle è la chiave per dare una svolta alla propria vita. A volte, poi, le persone non si rendono neanche conto di quanto limitata e limitante sia l’esistenza che si sono create ed è proprio per questo che serve l’imprevisto. E, se l’imprevisto non accade, si deve trovare il confronto per farlo accadere, uscendo dalla consuetudine, dalla ripetitiva banalità, per vedere e guardare più lontano, oltre il proprio naso.

Le illustrazioni di Isabella Labate accompagnano la storia di Edgar con precisa realizzazione tecnica come artistiche fotografie d’epoca, di cui hanno i colori e le sfumature. Ricche di dettagli, in quella che sembra una serie di fotogrammi, le immagini a matita aprono alla meraviglia dell’osservazione. Insieme testo e illustrazioni, entrambi di una bellezza descrittiva molto curata, creano un tutt’uno carico di significati molto piacevole da leggere e da guardare.

Un’osservazione meritano anche gli interni di copertina: tanti orologi nel primo; palloni, dischi, pizza, volanti d’automobile, ciambelle, oblò di navi, mappamondi e il disco con i numeri di un telefono d’epoca in quello finale. Un’ultima sottolineatura della varietà di ciò che può arricchire la vita di una persona, trovando il tempo per ogni cosa e anche per chi si ama, perché le relazioni sono importanti e gli affetti non possono mancare.

 

Oltre all’implicita citazione pirandelliana del testo, troviamo anche nelle illustrazioni citazioni all’arte di Magritte, come per esempio, nello specifico, quella più evidente a “L’uomo con la bombetta” che il grande artista surrealista belga dipinse nel 1964.

Del rapporto dell’uomo con il tempo si sono occupati tanti filosofi, scrittori e artisti: un tema attuale in ogni epoca che ha suscitato innumerevoli riflessioni, teorie e ipotesi di interpretazione e che al giorno d’oggi assume un significato ancora maggiore, visto che il tempo, di cui le persone dispongono, sembra non bastare mai e per questo, al tempo e alla sua mancanza, a volte, finiscono col sacrificare emozioni, relazioni e esperienze profonde.

Un assaggio di questo libro si trova nel booktrailer di Onions at Lunch