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giovedì 30 gennaio 2025

QUANDO CONVIENE ESSERE SE STESSI - L'abito non fa il lupo - Giralangolo

L’abito non fa il lupo.

Sid Sharp, Miriam Pedata (trad.)

Giralangolo, 2024

Età 7+

Mettersi nei panni, o meglio, nella pelle degli altri di solito è un buon esercizio. Non, però, nella storia raccontata da Sid Sharp in “L’abito non fa il lupo” edito da Giralangolo.

Si tratta della vicenda di Greg Depecoris, una dolce pecora amante dei fiori e delle more, che non desidera altro che vivere in tutta tranquillità nella sua casetta passando il tempo cucendo trapunte colorate. Purtroppo, però, ogni tanto deve uscire per procurarsi del cibo e, ogni volta, rischia di diventare il pranzo di qualcun altro. La foresta intorno alla sua casa, infatti, è piena di lupi e ogni uscita potrebbe essere l’ultima. Così, un giorno, stanco di vivere nella paura, a Greg Depecoris viene l’idea di mettere in campo le sue abilità sartoriali per cucirsi un abito da lupo. Detto fatto, il costume è presto cucito con tanto di orecchie a punta, naso lungo e coda pelosa. Travestito e sicuro di sé, Greg esce per rendersi conto, però, che essere lupo lo mette di fronte alla situazione di agire da lupo a sua volta e, soprattutto, di dover interagire con gli altri lupi. Così mascherato, però, non può esimersi dal fare il lupo e finisce con l’accordarsi con gli altri per trovarsi la sera a ululare insieme alla luna.

Muovendosi tra i cespugli della foresta, però, il costume da lupo incomincia a scucirsi e a lasciar vedere la lana bianca. La situazione sembra senza uscita, ma in realtà svela una piacevole sorpresa.

Questa di Greg è una storia divertente e simpatica. Raccontata a fumetti e divisa in quattro capitoli, è adatta ai bambini intorno ai 7 anni, quando incominciano a leggere da soli e cercano storie un po’ “corpose” ma non “troppo scritte”. In questo libro la trama non è banale né subito risolta, ma allo stesso tempo il testo non sovraccarica le coloratissime tavole che lo aiutano nella narrazione della vicenda che, in questo modo, può godere di tutto lo spazio di cui ha bisogno. Greg Depecoris è un personaggio ben delineato e ogni fase della sua storia è ben articolata, il tutto senza compromettere il ritmo sostenuto della storia.

Interessante lo stile delle illustrazioni che sono semplici ma non banali, con dettagli sufficienti a mantenere il lettore visivamente impegnato, anche perché importanti per lo svolgimento della trama.

Una grafica accattivante, non troppo spaventosa (considerato che il libro può essere proposto anche in lettura condivisa ai bambini un po’ più piccoli), in alcuni punti abbastanza realistica (soprattutto le espressioni del viso di Greg) e capace di rendere la visione dei lupi divertente per il lettore e molto vicina a quella che si può presumere abbia una pecora spaventata.

Sid Sharp usa l'ironia per sbeffeggiare il timore degli altri, mettendoci di fronte alle maschere che indossiamo per paura di non essere accettati. E tra una risata e l'altra, sarà bello chiedersi: ma noi, veramente, chi siamo?

Nel complesso un libro che si apprezza per il modo diverso di rappresentare pecore e lupi e per, sotto sotto mostrare, che le maschere che a volte le persone indossano per essere accettate, non sempre funzionano. Anzi, per trovare dei veri amici è molto meglio essere se stessi. Quando, poi, ansie, paure e difficoltà si affrontano insieme, tutto sembra meno spaventoso e difficile. Anche perché, forse, non tutti sono lupi come sembrano.

Un umorismo intelligente che, evidenziando le pressioni del conformismo, ribalta la più “comune” immagine del lupo travestito da pecora.


Sid Sharp, Miriam Pedata (trad.)

L’abito non fa il lupo.

Giralangolo, 2024

Età 7+

martedì 8 dicembre 2020

CHE ATTESA DEL NATALE SAREBBE SENZA UNA BELLA STORIA?


Tra le varie nuove proposte di quest’anno per Natale per i piccoli L’albero di Natale del signor Vitale (Marameo, 2020) è uno di quei libri che a prima vista si capisce subito che sono speciali. Vedendolo tra gli altri sullo scaffale in libreria, infatti, non si riesce a non prenderlo in mano e, appena aperto, si resta subito coinvolti dal suo testo e dalle sue illustrazioni.

 La storia racconta di un albero di Natale consegnato, appunto, al signor Vitale, ma dato che è troppo alto, ne viene tagliato un pezzetto perché non tocchi il soffitto del salone. Il maggiordomo pensa subito di regalare la cima tagliata alla cameriera Rosa che felice pensa a come addobbarla. Per il posto che ha lei sul caminetto, però, anche questo pezzo è troppo grande e, così, con le forbici affilate, ne recide un po’ e lo getta nel cestino. Teodoro il giardiniere nota la cima dell’albero tra i rifiuti e la recupera per portarla a casa alla sua sposa. Anche per la loro casa, però, il pezzo di albero è troppo grande e quindi anche lei … . Pezzo dopo pezzo, la cima dell’albero passa di mano in mano, di zampa in zampa e si crea una catena che vede spuntare nelle case di diverse persone e nelle tane di molti animali un albero di Natale segno di festa, di famiglia, di gioia e di condivisione. L’ultimo minuscolo pezzetto finisce nel buco dei topolini che vivono sotto il pavimento della casa del signor Vitale. E il cerchio si chiude: “che soddisfazione, avere per Natale un albero stupendo, come il Signor Vitale!”

Il brillante testo di questo albo illustrato è in rima. Una rima perfetta che regge molto bene e lo rende adatto anche per la lettura ad alta voce. Cosa non scontata quando si tratta di una traduzione. Se la traduttrice, però, è Chiara Carminati, rimangono pochi dubbi sul risultato.

L’attenta interpretazione della versione originale e l’accurata ricerca linguistica regalano a questo libro, nemmeno troppo breve, ritmo sostenuto e ricchezza lessicale. Troviamo, infatti, parole come “esemplare”, “portento”, “munito”, “compiaciuta”, “indugio”, “ recise” … una scelta oculata e precisa che tiene lontano il testo dal pericolo della banalità della ripetizione. La ripetizione è un elemento interessante nei libri per i bambini e piace molto ai piccoli. Spesso, però, la ricerca della ripetizione rischia di rendere noioso e “ripetitivo” (in senso negativo) il contenuto della storia: non è questo il caso. Qui il riproporsi delle situazioni è costantemente arricchito dai diversi nuovi elementi che caratterizzano il contesto in cui la punta dell’albero si viene a trovare: dal piatto di madreperla su cui la poggia il maggiordomo agli addobbi “golosi” proposti da Mamma Orsa, dal piedistallo di carota nella tana dei Conigli alla stella di formaggio con cui la decorano i topini.

Splendide illustrazioni retrò accompagnano questa storia e la completano con divertenti particolari, contribuendo anche al ritmo della narrazione grazie al loro preciso posizionamento sulla pagina.

Un libro da leggere e rileggere per scoprire ogni volta dettagli nuovi e per il piacere del suo ripetersi senza stancare.

Un libro nuovo dal sapore della tradizione. Questo libro, veramente, non è nuovissimo. La sua prima edizione, infatti, risale al 1963 per la Random House di New York. E’ nuovo, però, in Italia proposto quest’anno per la prima volta da Marameo Edizioni che ne ha curato traduzione e pubblicazione.

Sono diverse le piccole case editrici che fanno questo lavoro di scoperta di “chicche” mai arrivate in Italia o di ripubblicazione di ottimi lavori usciti da tempo dai cataloghi di altri editori. Ed è una fortuna che non vadano persi. Come mi piace spesso dire, infatti, anche se i libri buoni sono vecchi, fa lo stesso perchè i bambini sono sempre “nuovi”.


Il Natale del Signor Vitale

Robert Barry con la traduzione di Chiara Carminati

Marameo, 2020. [30 p.] - € 19,90

Consigliato da 4 anni



giovedì 23 gennaio 2020

TRA I DUE LITIGANTI …

Due a me, uno a te

Jörg Mühle. Traduzione di Giulia Genovesi
Terre di Mezzo, 2019, 32 p.


Rientrando a casa, l’orso trova tre funghi. Li porta alla donnola che, contentissima, li pulisce, li taglia, li cucina e li mette in tavola. A questo punto l’orso, che è più grosso, si sente in diritto di prenderne due e lasciarne uno solo alla donnola, che, ovviamente, non è d’accordo visto che è più piccola e deve mangiare per crescere ancora. Tra i due inizia un battibecco a suon di ragioni per avere il secondo fungo, ma, mentre litigano, passa una volpe e si prende il fungo “in più” lasciando i due attoniti e arrabbiati. Passata la sorpresa e lo sdegno, l’orso e la donnola, si gustano in pace il buonissimo pranzetto che come dessert offre … . Un finale aperto e a sorpresa: cosa succede adesso?Cominceranno di nuovo a litigare?

L’abilità tecnica di Jörg Mühle, che già abbiamo apprezzato nella serie di cartonati per piccolissimi “Coniglietto”, è qui caratterizzata da un tratto fumettistico piacevole e divertente, grazie al rapporto tra testo e immagini che è molto equilibrato: i due codici, insieme, infatti, aumentano considerevolmente la potenza narrativa del libro. La quantità di testo e di immagine sulla pagina è proporzionale a quanto viene raccontato e le fasi culminanti del battibecco, più piene di parole, sembrano veramente urlate tra i due contendenti. Il fondo bianco delle pagine contribuisce a “dare respiro” alle scene della storia che sono, in realtà, ambientate in un bosco, e rende perfetta la leggibilità di testo e illustrazioni.


Interessanti anche i versi di copertina, che illustrano il bosco intorno alla casa dei due e, quasi come un gioco del “trova le differenze”, rendono l’idea del tempo che è passato.
La storia dal ritmo ben sostenuto e ben scandito è narrata con humor e ironia. Sottolineando le parole “io” e “mio”, l'autore sembra rivolgere la storia soprattutto a quei bambini che non vogliono mai condividere nulla, né giochi, né libri, né cibo, né spazi.
Data la semplice accuratezza delle illustrazioni e la perfetta adesione del testo a una situazione tipicamente “bambina”, questo albo è adatto anche ai piccoli dai 3 anni.
Un albo di qualità che nel 2018 è entrato a pieno merito nei White Ravens, la lista internazionale dei più bei libri per ragazzi realizzata dalla Internationale Jugendbibliothek di Monaco, che contiene 200 titoli in 37 lingue provenienti da 59 paesi