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martedì 16 novembre 2021

REGIONE CHE VAI, MOSTRO CHE TROVI

Pico, Circe, i mostri di Bomarzo e altri esseri fantastici del Lazio

Giovanni Nucci con le illustrazioni di Andrea Calisi

Telos, 2021. 79 p.

Consigliato da 8 anni

Dopo i mostri di Liguria e Sicilia, la collana “147 mostro che parla! 7 mostri x 21 regioni italiane”, ideata e curata da Teresa Porcella per Telos Edizioni, si arricchisce di un nuovo volume dedicato ai mostri del Lazio. Lo ha scritto Giovanni Nucci e lo ha illustrato Andrea Calisi.

Il titolo “Pico, Circe, i mostri di Bomarzo e altri esseri fantastici del Lazio” campeggia su una bellissima copertina dai colori vividi e dal tratto originale che, aperta a doppia pagina in modo da vedere anche la quarta, rende subito al lettore l’idea dell’ambiente e dell’atmosfera delle storie che contiene.

Si tratta di sette storie dedicate a un mostro o a una creatura fantastica della regione Lazio, la cui leggenda viene attualizzata dalla narrazione attraverso il suo inserimento in una vicenda che riguarda un ragazzino dei giorni nostri che, in un modo o nell’altro, ci viene in contatto.

Queste storie, si basano su leggende e miti millenari, ma sono state completamente rielaborate e molto ben raccontate in chiave contemporanea con tono leggero e accattivante. In questo modo il loro contenuto “leggendario” entra nella vita dei personaggi attuali e mostra la sua universalità, diventando, allo stesso tempo, facilmente leggibile e comprensibile.

Le storie della maga Circe, del Serpente di Gaeta e di Beatrice Cenci, solo per indicarne alcune, risultano quindi particolarmente intriganti perché da una parte sono avvolte dal mistero che le leggende portano con sé e, dall’altra, entrano in diretta relazione con la normale “vita bambina” dei lettori fatta di gite scolastiche, di disparità in famiglia, di spiacevoli episodi di prepotenza a scuola e di notti insonni a casa dei nonni…

Contribuisce alla facilità di lettura la scelta della font ad alta leggibilità, la scrittura con colori diversi di parole più difficili o di interesse particolare per la narrazione e la disponibilità in rete della lettura della storia stessa ad alta voce da parte del suo autore, registrazione che si raggiunge facilmente attraverso il QR code presente in copertina.

Le illustrazioni di Andrea Calisi interpretano con tratto pesante e molto colorato la contemporaneità delle storie e donano concretezza alle figure. L’interpretazione iconica diventa veicolo di significato contribuendo a legare il mito, la leggenda alla quotidianità. Sono figure un po’ surreali, forse, ma che colpiscono l’occhio e attirano l’attenzione su dettagli importanti per la narrazione.

Al termine di ogni storia, una doppia pagina approfondisce in modo scherzoso la figura mostruosa o fantastica che ne è stata oggetto. La parte finale del libro invita poi i ragazzini a pensare a queste o a altre creature simili che conoscono e a inventare loro stessi una storia che le possa presentare.

Se vogliamo indicare un’età di lettura per i libri di questa collana, si può dire, con tutte le considerazioni che vanno fatte sull’età di proposta delle letture, che sono adatti per i bambini dai 7-8 anni e, in particolar modo sono rivolti, per (forse) maggior familiarità con le creature che ne sono protagoniste, ai bambini delle regioni di riferimento. Allo stesso modo, possono, però anche risultare interessanti per chi in quelle zone non vive e viene a scoprire nuove leggende, storie accattivanti e, soprattutto, nuovi mostri e crature misteriose

Per tutti queste storie possono costituire spunto per andare a visitare i posti citati e, chissà, incontrare di persona questi esseri.

Nella stessa collana sono stati pubblicati fino ad ora “Spirdi, spirdati, sirene e altri esseri fantastici della Sicilia” di Annamaria Piccione con le illustrazioni di Lucia Scuderi e “Barban, fate, tritoni e altri esseri fantastici della Liguria” di Anselmo Roveda con le illustrazioni di Giulia Pastorino, entrambi ascoltabili liberamente on-line partendo dal sito https://telosedizioni.it/ dell’editore Telos.


 

lunedì 11 ottobre 2021

SACRIFICIO ALL'ETERNA GIOVINEZZA

Jack Meggit-Phllips con le illustrazioni di Isabelle Follath e la traduzione di Giulia De Biase

Bethany e la Bestia

Rizzoli 2021, p. 235 disponibile anche ebook

Consigliato da 9 anni.

Ai ragazzini piacciono le storie un po’ truculente, strampalate e intriganti in cui i bambini sono dispettosi e ingestibili e gli adulti cattivi oppure un po’ strani. Storie in cui non mancano i mostri e il lieto fine non è così scontato. Mescolando tutti questi elementi, Jack Meggit-Phillips ha creato “Bethany e la bestia” (Rizzoli, 2021. Consigliato da 9 anni), un romanzo unico, avvincente e spassoso.

Bethany è una bambina tremenda ospite di uno squallido orfanotrofio gestito dalla signora Fizzlewick. Un giorno Ebenezer Tweezer, uomo affascinante e terribile, la prende a vivere nella sua casa. L’idea dell’uomo, però, non è quella di offrire una dimora e una vita dignitosa a una piccola orfanella, bensì quella di darla in pasto alla Bestia, un essere con tre occhi e due lingue che vive nella soffitta della sua meravigliosa casa. Ebenezer ha cinquecentoundici anni e, come Dorian Gray, ha venduto la sua giovinezza alla bestia informe che, in cambio di ogni cosa da mangiare essa desideri, gli offre la pozione magica dell’eterna giovinezza. La Bestia è immorale e sfrenata e le sue richieste sempre più crudeli. Ed è così che Bethany sembra destinata a diventare il pranzo che permetterà a Ebenezer di compiere i cinquecentododici anni. Sarà così?

Leggendo queste pagine si ride, si piange, si trema di paura. La scrittura è veloce e diretta. Sulla scia di quanto ci ha regalato Roald Dahl, succede ciò che non ci si aspetta: davvero la Bestia mangerà il pappagallo? Davvero Ebenezer adotta Bethany per farla mangiare? Davvero si assiste alla morte di un bambino ingoiato da un mostro? Sembrerebbe proprio di sì: nonostante tutto, certe scene sembrano veramente arrivare a compimento.

In questo libro tutte le tradizionali leggi buoniste della letteratura per l’infanzia sembrano messe in discussione. Sembrano non esserci compromessi tra ciò che si racconta e ciò che di solito si fa leggere ai bambini. In realtà, la grande capacità narrativa dell’autore sta proprio nell’ironia e nella tensione con cui costruisce scene e dialoghi in un gioco di fraintendimenti e incomprensioni, con personaggi divertenti, ma anche cruenti e determinati nei loro intenti, per poi, però, virare velocemente e dare una direzione diversa alla storia. Essa, infatti, rispetta la legge fondamentale della letteratura per i bambini che prevede un finale positivo (non scontato) e, anche se nel suo svolgimento, di questo si arriva spesso a dubitare, alla fine il cerchio si chiude e si chiude per il meglio. Per fortuna, infatti, Bethany è troppo magra per la Bestia e, mentre si aspetta che ingrassi … .

Una lettura divertente e incalzante, ricca di pathos e dal finale inaspettato. Da non perdere.