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lunedì 26 febbraio 2024

SCOPRIRE L'AMICIZIA

Davide Calì, Richolly Rosazza (ill.)

E’ primavera Signor Alce!

Kite, 2024. 32 p.

Età +5


Davide Calì, Richolly Rosazza (ill.)

Il Signor Alce

Kite, 2021. 36 p.

Età +5

 

Il Signor Alce è un tipo solitario e molto abitudinario. Lo abbiamo conosciuto qualche anno fa quando, nel prepararsi all’inverno, ha scoperto che le tarme avevano distrutto il suo maglione rosso. Non potendolo aggiustare, ha deciso con fatica di andare a comperarne un altro. Andare tra la gente, soprattutto chiacchierona e invadente, è per lui una vera tortura. Così, arrivato al negozio, si guarda velocemente in giro e compra un maglione identico a quello che aveva. Veloce torna a casa e, solo come sempre, torna alle sue occupazioni. Un giorno, mentre è nell’emporio per dei croccantini per la gatta, viene a sapere che il Signor Bruno, l’orso carpentiere, si è rotto una gamba ed è costretto a stare a casa. Per fortuna alcuni abitanti del villaggio si sono offerti di andarlo ad aiutare, e così anche il Signor Alce inizia a fargli visita. In realtà gli altri non vanno a casa di Bruno con grande assiduità, mentre Alce sì e, pian piano, tra loro nasce una timida amicizia.

Da allora il Signor Alce è un po’ meno solitario e la sua routine fatta di vita in casa con la gatta Morgana a occuparsi delle sue cose e mangiando torta di cipolle, biscotti, castagne, crostate, funghi e strudel, è solo un lontano ricordo.

Con il signor Bruno, infatti, sono diventati migliori amici e si fanno visita quotidianamente spartendo il tepore del focolare casalingo di uno o dell’altro, te e biscotti, qualche parola e molti silenzi. Alce e Bruno, infatti, non hanno molto da dirsi. La loro amicizia, però, è comunque sincera perché tra loro ogni cosa non ha bisogno di spiegazione e nasce dal cuore.

Nessuno dei due avrebbe mai detto, che dopo una vita in solitudine avrebbero scoperto la bellezza dell’amicizia.



Nel secondo libro appena pubblicato si racconta di Alce e di Bruno che in vista della bella stagione pensano di andare a pescare insieme. Alce ricorda di avere due canne da pesca nel suo magazzino, ma c’è troppo disordine e non riesce a trovarle. I due amici iniziano, così, a riordinare il capanno: c’è così tanta roba che non ci si muove. Pian piano tutto entra nelle scatole o viene buttato e, alla fine, ovviamente, le canne da pesca saltano fuori.

Le storie “Il Signor Alce” e “E’ primavera Signor Alce!” sono due storie lineari con una narrazione scorrevole accompagnata da illustrazioni dai colori tenui e caldi. L’atmosfera che si percepisce leggendo e osservando queste pagine è un’atmosfera di pace e tranquillità. La vita dei due scorre lenta e senza grandi scossoni, non si agitano, non perdono la pazienza. Anche l’ambiente dove vivono è pacifico. Difronte a tanta calma, i lettori non possono rimanerne staccati. Pagina dopo pagina, infatti, questo stato di quiete si trasmette anche a loro, a chi legge per sé, a chi legge ad alta voce per gli altri, a chi ascolta.

Anche la natura riflette in queste storie due momenti di particolare tranquillità nel corso dell’anno quali sono l’arrivo dell’autunno, nel primo libro, e quello della primavera nel secondo. Autunno e primavera, infatti, sono due stagioni di passaggio, dalle caratteristiche meno definite e impattanti della calda estate o del freddo inverno. Rappresentano rispettivamente un momento di abbandono verso il sonno e il riposo dell’inverno e il momento del risveglio verso l’estate. E la vita di Alce e di Bruno segue i ritmi lenti e cadenzati delle stagioni, rispecchiandone l’atmosfera.

Le illustrazioni di Richolly Rosazza con il suo tipico stile onirico e sognatore, sono perfette per queste narrazioni. L’uso delicato del colore è attento e studiato per sottolineare le sfumature delle stagioni, del carattere dei personaggi, delle relazioni tra di loro, delle loro emozioni. Un approccio ben diverso dalla standardizzazione dei colori delle emozioni e degli stati d’animo che si ritrovano in tanti libri tutti uguali per la gamma cromatica piatta troppo facilmente riconoscibile in tutti. Come l’uso dei colori, anche la realizzazione grafica di Rosazza è molto incisiva. Si tratta di figure suggestive, fantastiche e meravigliose che narrano col testo di situazioni reali e concrete. Figure bizzarre e inconsuete, curiose e attraenti, ricche di potenza comunicativa.

Quelle del Signor Alce sono due storie perfette per un momento di coccola, per una pausa dal caos della giornata, per avvicinarsi al momento della nanna.


lunedì 20 novembre 2023

OSSERVANDO LE FARFALLE

Anna Lavatelli

Operazione Vanessa

Sinnos, 2023. 117 p.

Età +11

Chi l’ha detto che una vacanza a casa della zia sia una noia mortale?

Ne è convinto Giacomo, costretto dalla mamma a passare la convalescenza dopo una broncopolmonite a Corciago, frazione del comune di Nebbiuno in provincia di Novara. Dopo l’ultima visita di controllo, Giacomo si sente bene e, non l’avrebbe mai detto prima, ha voglia di tornare a scuola, alla sua routine, ai suoi amici. Il medico, però, ha suggerito un periodo di convalescenza e la casa della zia Maura nei piccolo paesino di montagna, sembra la soluzione migliore.

Giacomo è arrabbiato, non vuole andare, non conosce molto questa zia nubile che vive lì da sola e che sicuramente non gli farà usare liberamente il tablet, perché così ha detto la mamma. Sarà una noia mortale. Il soggiorno inizia sotto il peggiore degli auspici. Dopo poco, però, Giacomo deve ricredersi e mai avrebbe detto che quando la mamma torna per farlo tornare a casa, non vuole. Anzi, chiede di finire l’anno scolastico lì.

Cos’è successo? E’ successo che zia Maura non è poi così noiosa, che in giro per il paese si può passeggiare liberamente e scoprire varie cose, ma, soprattutto, è successo che la zia ha un’amica dell’età di Giacomo, Serena, che al momento è impegnata in un’appassionante ricerca e progetto di osservazione delle farfalle Vanessa. La simpatia e l’entusiasmo di Serena sono travolgenti e Giacomo non resiste. Prima che di rendersene conto, non solo è impegnato a “piacere” a Serena, ma si trova anche molto coinvolto dalla ricerca sulle farfalle.

Grazie a queste nuove esperienze Giacomo impara a conoscersi meglio, a capire e rispettare gli altri e, soprattutto, ad essere se stesso, impegnandosi in qualcosa che lo interessa veramente tanto.

Con la sua prosa lineare ma ricca e attenta, Anna Lavatelli ci regala una storia di crescita in cui è facile per i ragazzini ritrovarsi. Una storia semplice, ma non banale in cui sono presenti, senza ostentazione, tutti gli elementi di relazione e di (possibile) scontro tra adulti e pre-adolescenti in famiglia e fuori. Particolare attenzione è data all’importanza degli spazi propri che i ragazzi devono poter avere, all’autenticità del loro essere e dei loro rapporti con i pari quando si sentono liberi e alla spontaneità di relazione di cui sanno essere capaci. 

e.v. 20/11/2023

Anna Lavatelli

Operazione Vanessa

Sinnos, 2023. 117 p.

Età +11

lunedì 10 aprile 2023

PERLE NERE TRA I CARUGGI

Antonella Botti

Sciamadda

Giralangolo, 2023. 153 p.

Età +12

Clelia è una ragazzina sveglia e intelligente pronta a partire per l’America con i suoi genitori. All’ultimo momento, però, viene lasciata a casa della zia Elena, donna ricca e severa dal passato misterioso. La delusione della ragazza per la decisione dei genitori è tanta e altrettanta la rabbia per essere stata abbandonata. Nel suo impeto d’ira strappa alla zia la collana di perle nere che ha al collo e scappa verso il porto con una di queste in mano. Qui incontra una vecchia mendicante che le profetizza che tutto tornerà a posto quando avrà ricomposto qualcosa che si è rotto. In cambio di questa profezia, prima di parlare, l’indovina le chiede la perla che ha in mano. Inizia così l’avventura segreta di Clelia che deve ritrovare la perla per ridare alla zia la collana strappata. Oltre alla collana, chiara metafora della storia della zia e del suo rapporto con Clelia, nella vicenda di questo breve romanzo hanno un ruolo importante Sebastiano, ragazzo del porto che aiuta Clelia a recuperare la perla, Giorgio, il maggiordomo della zia e lo spirito di Alberto, figlio della zia, morto in viaggio ed evocato nel corso di due sedute spiritiche.

La storia di Clelia è ambientata a Genova all’inizio del secolo scorso e in dialetto ligure “sciamadda” significa “fiamma”. La fiamma è quella del coraggio e della determinazione con cui lei affronta tutte le difficoltà che le si parano davanti dopo che è stata lasciata con la zia.

Una storia interessante scritta bene, ma cui non è stato dato sufficiente spazio per potersi sviluppare a sufficienza in tutti i molteplici temi che tocca. La figura di Clelia stessa, come quella della zia Elena, risulta appena abbozzata, mentre le vicende che vive avrebbero avuto modo di darle una consistenza ben diversa.

Intrigante, anche se molto insolita in un romanzo per ragazzi, la descrizione di una seduta spiritica come era in voga organizzarne tra le signore benestanti agli inizi del ‘900.




domenica 2 ottobre 2022

Africa, sto arrivando!

Juris ZvirgzdiņŠ – disegni di Reinis Petersons e traduzione di Margherita Carbonaro

Rinoceronte alla riscossa

Sinnos, 2019. 142 p. - € 13,00

Età +9

Avventura e animali sono due ingredienti che i ragazzini amano trovare nelle storie che leggono. Le storie che li contengono sono coinvolgenti, divertenti, a volte rocambolesche. “Rinoceronte alla riscossa” è una di queste. Racconta di un lungo viaggio che Mufà e Ibu intraprendono dalla Norvegia alla lontana Africa, via terra e via mare, attraversando mezza Europa. Mafù è un rinoceronte bianco, una rarità, nato e allevato nel serraglio del signor Fratellini, in cui lavora lo stesso Ibu, un ragazzo africano che nel circo si guadagna il necessario per mantenersi agli studi. Ibu ama le lingue straniere e la geografia. Mafù, invece, è un cucciolo con alle spalle una storia familiare poco piacevole. Nel momento in cui il Signor Fratellini deve chiudere l’attività, perché gli affari non vanno molto bene, i due si ritrovano a ripercorrere alla rovescia, il viaggio che entrambi tempo prima hanno fatto, in tempi e modi diversi, dall’Africa all’Europa. Ritornare a casa, però, è più facile a dirsi che a farsi. Prima servono i soldi, poi un passaggio, poi bisogna evitare la curiosità e la malvagità di molte persone, poi … . Il loro viaggio attraverso l’Europa diventa una vera e propria avventura dove i due gustano cibi, ammirano paesaggi, subiscono gli sguardi pieni di pregiudizi, ma ogni giorno imparano anche qualcosa e insegnano qualcosa a chi ha la fortuna di incontrarli.

Juris ZvirgzdiņŠ, grande autore lettone per ragazzi, costruisce un racconto che si legge d’un fiato, con uno sguardo ironico sull’Europa, sui suoi abitanti e sulle persone che in Europa cercano una nuova vita. In queste pagine si racconta la sacralità dell’amicizia, la ricerca delle origini e della casa, la ricchezza delle culture, la salvaguardia degli equilibri naturali per il rispetto di tutti, uomini compresi. Un libro stampato con la font Leggimi ad alta leggibilità, studiata apposta per facilitare la lettura e sostenere i bambini nel loro diventare grandi lettori.

Un libro che diverte e mentre diverte, insegna molte cose, ma senza pendanteria. Un libro che con leggerezza affronta tematiche importanti della nostra attualità e con le quali i ragazzini entrano in contatto più o meno consapevolmente ogni giorno e sulle quali riflettono, forse più di quanto noi adulti immaginiamo.

 

 

Juris ZvirgzdiņŠ – disegni di Reinis Petersons e traduzione di Margherita Carbonaro

Rinoceronte alla riscossa

Sinnos, 2019. 142 p. - € 13,00

Età +9

mercoledì 9 febbraio 2022

A VOLTE BASTA UN ABBRACCIO

Barbara Vagnozzi e Licia Pittarello

Leo cosa succede?

Kite, 2022.

Consigliato da 3 anni

Leo è triste. Questa mattina si è alzato con il morale a terra. A nulla valgono i tentativi dei suoi amici di invitarlo a giocare. Non ha voglia di niente e di nessuno. Ma ciò che è peggio è che non sa perché si sente così. Rifiuta di andare a nuotare col coccodrillo, di costruire castelli di sabbia con l’elefante, di cantare con l’ippopotamo… . Si aggira sconsolato finché non incontra la scimmietta che con un forte abbraccio lo fa sentire di nuovo bene. E’ questa la semplice trama di “Leo cosa succede?” (Kite), una piccola storia ultima, in termini di tempo, pubblicazione della collana “Primissimi” che raccoglie altre piccole perle per i bambini intorno ai 2-3 anni come “Quello è il mio posto” di Satoe Tone o “Quello che conta” e “Alta tigritudine” di Zac Baldisserotto illustrati rispettivamente da Elonora De Pieri e Giuditta Gaviraghi.

I libri sulle emozioni sono, forse, un po’ una moda che da qualche tempo invade il mercato editoriale, vista anche la proliferazione di corsi e attività di educazione emotiva proposti per tutti. Ciò non toglie che di bei libri per i bambini sulle emozioni c’è, comunque, sempre bisogno. E quindi è proprio quando l’offerta abbonda, che si deve sapere scegliere per evitare libri stereotipati, banali, didascalici, noiosi.


Nella sua semplicità, questo lavoro è un bel libro da proporre ai piccoli, soprattutto per il testo e per come è costruito. Qualche perplessità alcune illustrazioni che nel complesso sono molto belle e danno un’interpretazione originale alla narrazione, ma in qualche pagina sono un po’ troppo poco definite per la capacità visiva dei bambini più piccoli. La loro leggibilità è buona per la parte che fa contrasto col fondo bianco della pagina, mentre rimangono meno fruibili quando i colori si avvicinano o si sovrappongono senza contorno né contrasto deciso tra loro.

Per quanto riguarda il testo, invece, molti sono i punti di forza. Primo fra tutti la linearità e la ripetitività della storia che non sono fine a se stesse, ma conducono sia verso la “soluzione” del problema che l’ha generata, sia verso l’elencazione grafica dei vari amici di Leo che vogliono farlo stare bene. Un elenco che non è in ordine, neanche inverso, rispetto a quello delle proposte di gioco e che alla fine comprende anche un bambino, nuovo personaggio nel quale il piccolo lettore può eventualmente rispecchiarsi. Si sa che nei libri per i piccoli è utile che ci siano anche elementi che li coinvolgono direttamente. L’elenco grafico degli animali amici di Leo, poi, offre al lettore la possibilità che i bambini amano di riconoscere e elencare a loro volta a voce alta tutti i protagonisti. Un piccolo elemento grafico da cercare tra le pagine è l’uccellino rosso che dal primo verso di copertina accompagna il viaggio di Leo per poi sparire per alcune tavole e ricomparire sul verso dell’ultima copertina dove c’è il bambino, come se fosse andato a chiamarlo.

Un libro semplice ma tutto da scoprire. Un libro molto adatto per la lettura dialogata con i bambini.

Un libro che si presta anche al gioco della ripetizione corporea, dell’imitazione. Un libro che tiene conto di tutto ciò che i bambini sono: corpo, emozione e movimento e sa coinvolgerli nella complessità del loro insieme.


 

lunedì 3 gennaio 2022

MEGLIO DA SOLI, IN DUE O IN TRE?

Giorgio Volpe con le illustrazioni di Paolo Proietti

Uno due tre

Kite, 2021.32 p.

dai 3 anni

 L’equilibrio delle interazioni tra i bambini che giocano insieme è delicato. Tanti sono gli elementi che concorrono al suo mantenimento, alla sua possibile rottura e alla sua eventuale ricomposizione.

I bambini giocano insieme e giocando imparano a relazionarsi, a contrattare, a gestire emozioni e reazioni. Non tutti ci riescono, non tutti allo stesso modo e allo stesso momento, ma genitori ed educatori sanno che il tempo di gioco è fondamentale per la loro crescita, per la loro maturazione, per le loro relazioni future. La fantasia dei bambini si libera e il gioco diventa magicamente una realtà parallela vissuta intensamente e con serietà. La stessa serietà con cui i piccoli vivono le loro amicizie. I bambini hanno, di solito, un migliore amico con cui fanno tutto, a cui dicono tutto, che per loro è tutto. Questo rapporto di quasi esclusività è talmente intenso che il timore di rovinarlo è sempre dietro l’angolo. Accade così agli animaletti protagonisti di “Uno due tre” (Kite, 2021). La piccola volpe Rosso e il ghiro Quik sono inseparabili. Solo d’inverno, quando il ghiro va in letargo, Rosso rimane solo a passare i lunghi mesi senza l’amico. Quest’inverno la piccola volpe conosce Bas, un piccolo tasso e con lui fa amicizia. Alla fine dell’inverno Rosso non sa come dire a Quik del suo nuovo amico. Ha paura che i due non si piacciano, o che, ancora peggio, a Bas Quik piaccia più di lui. Rosso cerca quindi di mantenere i rapporti con entrambi senza farli mai incontrare, ma ciò stride col suo solito modo di comportarsi. Quik e Bas lo seguono, allora, di nascosto per scoprire alla fine tutti insieme che ci si può divertire molto anche in tre.

In questo libro si legge una bella storia di amicizia, una delle relazioni più forti tra le persone, ma anche quella che forse maggiormente teme il distacco, il disaccordo per motivi più o meno futili. L’arrivo di nuove conoscenze può minare la sua solidità, ma può anche, al contrario, rafforzarla introducendo nuova linfa al rapporto. Il tema del gioco, dell’amicizia a due, della gelosia verso i nuovi amici degli amici, fa parte del mondo bambino e ne è elemento di grande portata. E’ piacevole, quindi, leggerne con i piccoli in libri come questo.

In “Uno due tre” le illustrazioni di Paolo Proietti sono dolci e intense e il testo di Giorgio Volpe è poetico e curato. Il ritmo narrativo di entrambi rende la gioia del ritrovarsi degli amici al risveglio dal letargo, come, qualche pagina dopo, il dubbio del far incontrare il ghiro e il tasso, è sottolineato dal rallentare di questo ritmo che sembra diventare titubante, per poi ritrovare vigore nelle tavole finali.

Questa storia di vita bambina che fa pensare a “Sulla collina” (Giralangolo) un albo illustrato di qualche anno fa in cui la grande amicizia di Uto e Leo sembra minata dall’arrivo di Samu che chiede di giocare con loro sulla collina, dove con le loro scatole di cartone i due fanno i pirati, i re, i cavalieri, gli astronauti... L’arrivo del terzo bambino rompe il loro “ritmo a due” dell’amicizia di Uto e Leo e Uto non accetta questa intrusione. Ma Leo ama il suo amico, non vuole perderlo. Lo conosce bene e insieme a Samu è capace di riavvicinarsi a lui facendo leva su ciò che più gli piace. Insieme scoprono così che anche il “ritmo a tre” può essere divertente.

Del valore del gioco per lo sviluppo delle relazioni e la capacità di affrontare situazioni diverse si legge anche in “Facciamo che io ero un supereroe” (Beisler) e di cui ho scritto qui





mercoledì 3 novembre 2021

APPARENZE

Giuliana Facchini

Ladra di jeans

Sinnos, 2021. 143 p.

Consigliato da 11 anni


L’amicizia può avere molte sfaccettature. Se le amiche sono due adolescenti, forse, ancora di più. La storia di Gemma e Padma, protagoniste di “Ladra di jeans” (Sinnos) ne può essere esempio. Gemma e Padma vanno a scuola insieme e diventano amiche, anche se non potrebbero essere più diverse tra loro sia fisicamente, sia culturalmente, sia mentalmente. Gemma è italiana, vive con i genitori e il fratello minore, è benestante, ha una corporatura robusta, non si piace e questo è per lei fonte di grande disagio che maschera abilmente col far finta che non le importi niente di niente. Padma è indiana e da poco vive in Italia con la sua famiglia, ha una sorella maggiore che già lavora, è brava a scuola, le piace leggere, ha un fisico meraviglioso. Di questo, però, lei non si cura: il suo impegno è tutto rivolto verso lo studio, la lettura e il riuscire a superare il panico che la assale ogni volta che si trova da sola in strada, soprattutto in zone affollate e dove non è mai stata.

Il legame tra le due nasce da un paio di jeans che la mamma di Padma prende dalla distribuzione di vestiti usati in parrocchia e che addosso a Padma sono perfetti. Quei jeans, però, appartenevano a Gemma la cui madre, a sua insaputa, ha riordinato l’armadio e eliminato i vestiti che non andavano più bene alla figlia.

La storia tra le due si sviluppa in un interessante gioco di relazione in cui elementi diversi continuano ad apparire o a sparire, scompigliando le ipotesi che il lettore progressivamente si fa nella mente su come la vicenda può svilupparsi.

Del tutto incomprensibili, all’inizio, sono le pagine con cui il libro si apre e che descrivono l’incendio di una cucina. Pian piano vengono poi presentati i personaggi e le situazioni che danno corpo alla storia, che qui, ovviamente, non vogliamo raccontare nel dettaglio.

Le protagoniste, Gemma e Padma, sono presentate in maniera esemplare. Sono due figure ben caratterizzate e che “prendono forma” con naturalezza nello sviluppo della storia che, a sua volta, è molto verosimile e non ha nulla di scontato.

Dal punto di vista formale, oltre a sottolineare l’utilizzo della font ad alta leggibilità, è molto interessante notare la suddivisione in capitoli, ciascuno dei quali associa un colore all’emozione che lo governa (es. Capitolo viola. Viola era la rabbia). In cinque parti, dal titolo “Gemma parte prima”, “Gemma parte seconda” …, la narrazione si sposta dalla terza alla prima persona e racconta i pensieri, le emozioni e i sentimenti di Gemma da dentro di lei, dal suo punto di vista.

E’ solo alla fine che tutti i pezzi del puzzle di questa storia vanno a posto e si chiariscono diversi aspetti: il tipo di amicizia tra le due ragazze, il secondo scopo di ogni agire di Gemma, l’incendio della cucina, chi era “la ladra di jeans”.

Il finale, però, è tutt’altro che chiaramente concluso. Anzi, si tratta di un finale molto aperto che il lettore può interpretare liberamente. Forse non è nemmeno un finale aperto a ogni possibilità, visto che si intravvede un epilogo un po’ inquietante, ma molto dipende dalle parti di chi prende il lettore, se quelle di Gemma o quelle di Padma. Di certo non si possono prendere le parti di entrambe e la discussione tra i lettori può svilupparsi in modo molto intenso con una ricchezza di temi e di considerazioni non indifferente.

Un libro sull’adolescenza, sul bisogno dei ragazzi e delle ragazze di trovare la propria identità, il proprio equilibrio, sull’accettazione della natura umana, sul rapporto con il proprio corpo e con il cibo, sull’amicizia, sui primi amori, sulle relazioni in casa, a scuola e tra compagni, sulla cattiveria che può svilupparsi tra i ragazzi che non è fine a se stessa, ma mira a colpire forte. Un libro duro in cui si sente anche l’odio.

Una notazione è doverosa anche per sottolineare come l’autrice sia riuscita ad inserire delle considerazioni molto interessanti riguardo all’uso della lingua italiana, alla sua evoluzione, al ruolo dei libri e delle storie per mantenere la lingua, per raccontare usi e costumi, e, allo stesso tempo, per accompagnarne lo sviluppo e il rinnovamento.

venerdì 1 ottobre 2021

AMICI PER LA PELLE

Antonio Ferrara con le illustrazioni di Agnese Innocente

Cino e Tempesta. Un amico speciale

Il Castoro, 2021. 126 p.

Consigliato da 7 anni

Antonio Ferrara con le illustrazioni di Agnese Innocente

Cino e Tempesta. La gara di judo

Il Castoro, 2021. 113 p.

Consigliato da 7 anni

Continuano le avventure di Cino e Tempesta, la simpatica serie iniziata in primavera e pubblicata da Il Castoro per i bambini intorno ai 7-8 anni che leggono bene in autonomia. La scrive Antonio Ferrara e la illustra Agnese Innocente. I titoli dei primi due volumi sono “Cino e Tempesta. Un amico specialee “Cino e Tempesta. La gara di judo”. Si tratta delle spensierate avventure di un ragazzino vivace che ha tanti amici, un papà ferroviere e una mamma cassiera. Come tutti i bambini della sua età, Cino ha le giornate molto piene tra scuola, lezioni di judo, giretti al parco, compiti da fare. Ciò, però non gli impedisce di essere sempre pronto a nuove avventure. Nel primo episodio Cino conosce il secondo protagonista di questi libri: Tempesta, un cagnolino nero nato in una cucciolata venuta al mondo nel parco e che non appartiene a nessuno. Tra Tempesta e Cino è amore a prima vista, ma subito cominciano anche i guai. Nonostante i buoni propositi, Cino riesce a combinarne sempre una e adesso ha pure chi lo aiuta. Poco male, però, perché i due insieme trovano il modo, del resto senza neanche tanta difficoltà, per far sì che i genitori di Cino gli permettano di tenere con sé Tempesta. Nasce così una coppia inseparabile pronta a vivere le piccole e grandi avventure del quotidiano.

Nel secondo episodio, invece, Cino è alle prese con la preparazione della gara di judo. La cosa lo innervosisce molto per due motivi. Primo perché non ha ancora imparato la mossa più difficile e secondo perché ci sarà in palestra la sua amica Anna, davanti alla quale ci tiene particolarmente a fare bella figura. A complicare il tutto, Tommaso, il bulletto della scuola, lo ha preso di mira e non lo lascia stare. Per fortuna Tempesta gli è sempre vicino e, anche se non fa che combinare guai, in fondo lo aiuta ad uscire dalle situazioni più complicate.

Questi episodi di vita quotidiana sono raccontati con agile spontaneità in prima persona da Cino dal suo punto di vista tipicamente bambino, con le riflessioni, i pensieri e la logica lineare di un ragazzino di otto anni, i suoi problemi a casa e a scuola. Non manca la rassicurazione che tutte queste difficoltà si possono risolvere positivamente dai litigi tra i genitori, ai disastri nei bagni a scuola, alle arrabbiature della maestra. Cino è una specie di Gian Burrasca dei giorni nostri, perfetto personaggio in cui i bambini possono riconoscersi e con cui possono confrontarsi, ridendo anche fino alle lacrime.

La qualità linguistica di queste storie si riconosce subito: nella sua semplicità, infatti, non risparmia al lettore un testo molto curato senza sbavature e banalità. Episodi ben scritti, divertenti, con vari colpi di scena e invenzioni spiritose. Libri abbastanza lunghi, divisi in capitoli e ben sostenuti nella narrazione. Libri per piccoli “veri lettori”, che possono apprezzarli molto grazie anche alle tenere e irresistibili illustrazioni in bianco e nero di Agnese Innocente.

Doverosa è qui una nota in generale riguardo ai libri di Antonio Ferrara per i ragazzini più grandi. Si tratta di romanzi che, se pur con ironia e positività, affrontano dempre temi molto forti, storie anche drammatiche legate alla fascia adolescenziale che parlano ai ragazzi degli argomenti che li riguardano molto da vicino, dalle difficoltà di comunicazione con il mondo degli adulti, al bullismo, dalle problematiche scolastiche a quelle legate alla propria identità.

Un’altra nota ci starebbe qui riguardo alle “serie”. Tante sono le cose da dire che presto ci dedicheremo un intero post.

 

lunedì 2 agosto 2021

NON IL SOLITO LIBRO SULLA PRIMAVERA


Il Germoglio che non voleva crescere

Britta Teckentrup con la traduzione di Sante Bandirali

Uovonero, 2021. [38 p.]

Consigliato da 6 anni.

Chi legge abitualmente libri e albi per bambini sa che copertina e titolo non sempre sono chiari indicatori del contenuto del volume nel suo complesso. Spesso, infatti, l’idea che sembra veicolata dall’”involucro” esterno, rivela un interno che non ci si aspetta. Nella produzione migliore, però, questo non è fuorviante: il contenuto, infatti, si rivela una sorpresa, perché molto più ricco da diversi punti di vista di ciò che si possa pensare prima di aprirlo.

Il germoglio che non voleva crescere” né è un bell’esempio. Diversamente da quanto possa sembrare, non è uno dei tanti libri classici sulla primavera, sullo sbocciare dei fiori, sul crescere delle piante e sul susseguirsi delle stagioni nel corso dell’anno. E’ la storia di un semino che, a differenza degli altri, non cresce subito forte e rigoglioso all’apparire dei primi caldi, ma, sviluppatosi dopo, cresce piano e trova difficoltà a farsi strada nello spazio già occupato da tutti gli altri germogli ormai diventati piante e fiori. Formica e coccinella sono preoccupate per la difficoltà di questo germoglio e tentano in ogni modo di facilitargli la via verso la luce tra gli altri virgulti. Non è facile sopravvivere nell’intrico di foglie, erbe e radici, ma la piccola piantina non demorde, non si lascia scoraggiare e accompagnata da formica e coccinella prima, e dagli altri animali del bosco poi, si sviluppa serpeggiando nello spazio che trova nel sottobosco e raggiunge alla fine la luce mostrando tutta la sua rigogliosità.

In realtà, ciò che sottende alla narrazione delle immagini e delle parole di Britta Teckentrup, è molto più di una storia di primavera, di natura, di semi e di fiori. E’ una storia che parla delle differenze tra gli individui e della loro unicità: non tutti crescono allo stesso tempo, alla stessa velocità, raggiungendo gli stessi obiettivi. Ogni essere vivente, comprese le persone, è diverso da tutti gli altri, ma ciò non significa che non possa arrivare dove vuole arrivare. Ci può volere un tempo diverso, ci possono essere modalità diverse, ma ognuno, prima o poi, trova la sua strada. Nel cammino di ognuno, poi, ci sono anche gli altri che possono fare la differenza aiutando, come fanno gli amici, in questo caso la formica, la coccinella e gli altri animali, ma anche, purtroppo, a volte, creando intoppi e problemi, come fanno i nemici. Ognuno cresce in una comunità e, tema oggi piuttosto attuale, il ruolo di questa comunità “educante” è molto importante. Ciò, però, non toglie nulla al fatto che vale comunque la pena, percorrere la propria strada e lasciare un segno, anche piccolo, del proprio passaggio.

Le tavole che compongono questo libro illustrato sono di una bellezza straordinaria e l’occhio prova piacere a perdesi nell’osservarle. Sono un lavoro artistico che accompagna perfettamente la poeticità del breve testo in cui si racconta tutto con estrema semplicità e chiarezza senza scadere nel didascalico o nel moraleggiante. Colori che sottolineano emozioni, emozioni che prendono forma nei colori e nelle parole. Anche non avendo a disposizione il testo originale in tedesco, si riesce a capire come la traduzione sia stata fatta con estrema cura, scegliendo le parole con attenzione rendendo bene tutta la sua intensità.

Interessante notare che la tecnica usata da Britta Teckentrup nelle sue tavole è molto simile a quella di Eric Carle: entrambi, infatti, creano i loro fogli colorati con varie tecniche per ottenere diversi pattern da cui, poi, ritagliare forme e creare collages. Il risultato finale, però, è un po’ diverso per l’elaborazione al computer che, a differenza di Carle, la Teckentrup mette in campo.

Un libro che si può leggere a più livelli e che, quindi, può essere proposto a bambini di diverse età e venire da tutti apprezzato.

 


domenica 25 aprile 2021

Riscoprire: IN OGNI ISTANTE

Luigi Ballerini

In ogni istante

Il Castoro, 2021. 169 p.

E’ stato recentemente ripubblicato da Il Castoro un romanzo per adolescenti di Luigi Ballerini uscito per Fabbri nel 2007: “In ogni istante”. Stesso titolo, stessa storia. Ce la racconta la protagonista, Sara, permettendoci di leggere il suo diario dal 3 al 30 giugno dell’anno in cui finisce la terza media e affronta l’esame. Quella di scuola, però, non è la sua prova più difficile: proprio in questo mese, infatti, suo papà scopre di essere ammalato e velocemente la malattia se lo porta via. All’inizio la vita di Sara è come quella di tutte le ragazze della sua età e ruota intorno alle relazioni famigliari, alle amicizia con i suoi compagni, al rapporto con gli insegnanti, alle passeggiate in centro e ai compiti da fare. Ad un certo punto, però, qualcosa nel mondo di Sara cambia direzione e ciò che prima era normale, per lei, non lo è più. Il baricentro della sua vita e dei suoi pensieri si sposta sulla clinica dove suo padre viene ricoverato. I pensieri, le emozioni, le parole di Sara cambiano direzione e l’esperienza drammatica che si trova a vivere la fa crescere in fretta, ma le dimostra anche che le buone relazioni costruite nel tempo con sincerità e empatia, sono di grande aiuto nei momenti difficili. Sara affronta questo periodo complicato con l’aiuto degli amici, di Stefi e Seba, in particolare, ma anche con il sostegno discreto degli insegnanti, l’amore e la simpatia dell’infermiera Rosetta e la presenza/assenza della mamma che nell’impegno sul lavoro forse cerca forza e ragione per affrontare la difficile situazione.

Quasi quindici anni tra le due pubblicazioni e una ventina di altri libri scritti da Ballerini in questo tempo, segnano chiaramente che del tempo è passato e non senza lasciare traccia.

Il romanzo è lento nel suo inizio e non particolarmente coinvolgente nella prima parte, mentre si alza di livello e intensifica il suo ritmo dal momento in cui il padre è ricoverato in ospedale. Nella seconda parte del libro la narrazione è intensa e coinvolgente, niente, però, in confronto a ciò di cui Ballerini ci ha mostrato di essere capace nei suoi romanzi più recenti.

Adesione al tema, attenta caratterizzazione dei personaggi, precisa costruzione dei dialoghi e profonda penetrazione psicologica delle situazioni caratterizzano la miglior prosa di Luigi Ballerini. Non troviamo, però, tutto ciò in questo libro, o, perlomeno, non al cento per cento.

Ciò non toglie che questa possa essere ancora una lettura che gli adolescenti, le ragazze in particolare, apprezzano, soprattutto perché pienamente protagoniste, anche loro, di situazioni simili a quelle descritte. Tutte le emozioni intensamente vissute nell’adolescenza sono, infatti, al centro della storia di Sara e sono trattate con sincerità, senza moralismi.

Un libro che si può tranquillamente suggerire alle ragazzine della scuola secondaria di primo grado, consapevoli, però, che non si tratta di un capolavoro.


Luigi Ballerini

In ogni istante

Il Castoro, 2021. 169 p.

Consigliato da 11 anni

 

domenica 28 marzo 2021

LASCIATEMI DORMIRE

Pieter Gaudesaboos e Lorraine Francis

Il bell'addormentato

Sinnos, 2017 - 40 p.

Consigliato da 5 anni
 

Perchè un bambino dovrebbe voler dormire sempre? Forse perché è stanco? Forse perché non trova niente di meglio da fare? Forse perché rifiuta tutto ciò che i grandi gli propongono solo per “riempirgli” la vita? Può darsi. Queste e simili domande con queste e simili spiegazioni girano in testa al lettore adulto che apre l’albo illustrato “Il bell’addormentato” di Pieter Gaudesaboos con i testi di Lorraine Francis. E’ la storia di Walter che dorme in piscina, dorme alla sua festa di compleanno, dorme mentre gioca a tennis, dorme mentre dipinge, dorme mentre è in visita all’acquario, dorme … Walter dorme tantissimo e a nulla servono i tentativi di svegliarlo da parte di mamma, papà e nonna. Disperati si rivolgono a vari specialisti, ma invano: né punturine, né pozioni magiche, né il solletico di un robot specializzato riescono a svegliare il piccolo Walter. Il suo sonno è talmente forte che neanche la sirena dei pompieri o un’orchestra di 75 elementi lo disturbano. Finchè in casa spunta un cagnolino. Non si sa da dove salta fuori, ma ecco che Walter finalmente si sveglia e non vorrebbe dormire mai più.

Leggere questo albo con i bambini significa entrare nel magnifico universo pieno di dettagli curiosi di Pieter Gaudesaboos. Leggendolo con loro una seconda, una terza e un’altra volta ancora ne emergono altri che aumentano le informazioni e il divertimento. Il testo di Lorraine Francis contribuisce allo humour suscitato dalle immagini e guida il lettore nella loro osservazione. Insieme testo e illustrazioni compongono l’intera storia che arriva direttamente ai bambini, prima che ai grandi. In queste pagine, infatti, il “mondo bambino” è di casa e gli adulti, con i loro tentativi di svegliare Walter, fanno una magra figura entrando nel panico davanti al problema del piccolo e non riuscendo a capire che si tratta di noia e che è di un amico che Walter ha bisogno. 

La noia fa parte della vita dei bambini: arriva anche se hanno mille giocattoli, anche se possono fare mille giochi, anche se mille sono le loro possibilità di intrattenimento e divertimento. E i genitori si spaventano, non sanno più che cosa fare per loro. In realtà i genitori non devono fare nulla: è questa l’indicazione che questo albo sottilmente suggerisce. La noia da sola e improvvisamente, come è arrivata, se ne va, o perché i bambini scoprono in loro e nel loro ambiente un’interessante potenzialità o perché qualcosa di piacevole si affaccia alla loro stanza, magari un amico, anche a quattro zampe, una compagnia. Basta poco e l’impasse è superata.

Avevamo già avuto occasione di apprezzare lo stile curioso e ironico di questo artista in “Una scatola gialla, un altro albo dai tanti particolari nascosti nelle immagini fatte di figure geometriche, linee nitide e azzardati accostamenti di colore.

Due albi preziosi dalle caratteristiche inconfondibili e molto apprezzati.

 Pieter Gaudesaboos

Una scatola gialla

Sinnos, 2014 - 40 p.

Consigliato da 4 anni

 

 


lunedì 28 settembre 2020

SEMPLICE E FELICE


Jean-François Sénéchal con la traduzione di Claudine Turla

Semplice la felicità

Edt Giralangolo 2020, 264 p., € 14,00 e-book € 9,99

consigliato da 13 anni

Una nuova storia “fuori dal coro” nella collana di narrativa di Giralango: “SEMPLICE LA FELICITA’” di Jean-François Sénéchal, autore canadese che, praticamente nato tra i libri dei suoi genitori insegnanti, dopo gli studi in antropologia, si è dedicato alla letteratura.

Quella che racconta in questo libro è la storia di Chris, un ragazzo “in ritardo” come si definisce lui, che il giorno del suo diciottesimo compleanno si sveglia nel suo appartamento perfettamente in ordine, ma vuoto: sua mamma se ne è andata, come se, arrivata fin lì, il suo compito fosse finito. Suo padre se ne era andato alla sua nascita e Chris, adesso solo, si ritrova a inventarsi una routine fatta quotidianità, di amicizie e di piccoli lavoretti manuali, che gli inquilini del suo palazzo gli commissionano, dopo che l’anziana padrona l’ha nominato custode. La sua “semplicità” lo porta a raccontare tutto ciò che gli succede a sua madre in un dialogo immaginario che continua a condurre con lei nella sua testa. Le parla delle persone che incontra, dei suoi lavori, di come è (sarebbe) bello avere una ragazza, della morte del padre di una sua amica, della difficoltà a farsi accettare fuori dalla sua cerchia … della sua vita, che passo passo, va verso un’autonomia sempre più grande, nonostante intoppi e problemi. Ed è questa, per Chris, la felicità: poter vivere una vita semplice e normale nel piccolo universo di umanità che è il boulevard vicino a casa sua con il mercato, la sala da bowling, la strada con le macchine. Alla fine Chris, con la sua ingenuità, trova un suo equilibrio. Spera sempre nel ritorno della mamma, ma ha riempito la sua vita di tante altre persone e quindi può dire con sicurezza “(…) non preoccuparti per me, mamma. Perchè anche se non tornerai, anche se non tornerai mai, io sarò felice lo stesso.”.

La storia che ci viene proposta è commovente, dura e tenera, divertente e tragica. E' raccontata in un linbuaggio essenziale, conciso, diretto, eppure di incontestabile bellezza, e saprà catturare i lettori più sensibili. Punto di forza è che la narrazione non scade nel patetico, né nell’auto commiserazione, ma coinvolge il lettore e lo fa sentire parte del mondo di Chris, per questo stupisce come l’autore sia riuscito a mettersi, con grande sensibilità, nei panni e nella testa di un ragazzo di 18 anni con un ritardo mentale.

Il tema dell'autonomia delle persone disabili non è esattamente quello che si può pensare un tema da libri per ragazzi, eppure la realtà è ciò che essi cercano nelle storie, soprattutto nel periodo dell'adolescenza. Un periodo che sappiamo pieno di contraddizioni, ma che richiede punti fissi di riferimento. Ritrovarsi nelle storie che si leggono è fondamentale e le situaizioni di difficile quotidianità sono più frequenti nella vita dei ragazzi di quanto si possa immaginare. 

Alcuni di loro ne hanno anche scritto, come Gaya Raineri che nel suo "Pulce non c'è" (Einaudi) racconta con intelligente ironia della sua sorellina "speciale", Pulce, una bambina autistica allegra che abbraccia forte tutti, anche gli sconosciuti, oppure Giacomo Mazzariol che nel suo “Mio fratello rincorre i dinosauri” (Einaudi) narra del fratellino Giovanni affetto dalla sindrome di Down e di cui lui all’inizio si vergognava, per poi, invece, farsi travolgere dalla sua vitalità e scoprire che, a modo suo, era (ed è) un supereroe.

Leggendo la storia di Chris non si può non ricordare, poi, anche il romanzo “Mio fratello Simple” (Giunti), la storia di Bernabè, un ragazzo disabile, che suo fratello decide di tirar fuori dall’ospedale psichiatrico dove sua madre l’aveva messo, e prendersene cura. L’ha scritto Marie-Aude Murail, apprezzata autrice francese che ha composto con elegante e seria leggerezza diversi romanzi sulle tematiche forti che interessano i ragazzi come la disabilità, l’omosessualità, il razzismo.

Mi piace ricordare qui che quest’anno la collana di narrativa di Giralangolo ha vinto il Premio Andersen come miglior collana di narrativa “per un progetto coeso e coerente, capace di restituire la voce forte e allos tesso tempo fragile dell’adolescenza, attraverso storie mai scontate, che spaziano tra i generi. Per una collezione di sguardi autentici con cui confrontarsi anche grazie all’ottimo lavoro di traduzione. Per aver cucito con un filo rosso una pluralità di autori internazionali dagli stili differenti, accomunati però dalla capacità di non sottovalutare ami i propri lettori”.

Una motivazione importante che rende onore a questi romanzi, a chi li scrive, a chi li sceglie per pubblicarli e ai ragazzi che li leggono.

Nel tempo ho avuto modo di scrivere di diverse di queste storie segnalandole per la loro qualità: FERMA COSI'di Nina Lacour,LE VARIAZIONI DI LUCY , TRACCE di Wendy Mills, FUGA IN SOFFITTAdi Coline Pierré, OPHELIA di Charlotte Gingras , LA SECONDA AVVENTURA di Simone Saccucci , LA SCELTA DI RUDI di Françoise Dargent BUIO di Patrick Bard e UN'ESTATE QUASI PERFETTA di Anne Percin.