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venerdì 8 agosto 2025

Divagazioni: IL VALORE DEI PICCOLI-GRANDI GESTI. Le grandi mani di mio padre - Quinto Quarto

 

Choi Deok-Kyu

Le grandi mani di mio padre. 

Quinto Quarto, 2024

per gli adulti

 

Le mani dei padri hanno da sempre occupato un ruolo centrale nelle narrazioni. La loro forza, unita a una durezza solo apparente, crea una potente immagine metaforica quando viene accostata alla delicata fragilità di un neonato: strumenti di lavoro che si trasformano in veicoli di cura e tenerezza. Come il titolo chiaramente anticipia è su questo tema si sviluppa il capolavoro “Le grandi mani di mio padre”, raffinato libro del coreano Choi Deok-Kyu.

 

Il libro racconta una storia centrata sul tema del proteggere e del prendersi cura. Una storia di sole immagini che, seguendo un duplice filo, di pagina in pagina sviluppa parallelamente la descrizione della profonda relazione che c’è tra i due protagonisti. Sul lato sinistro, le illustrazioni sono racchiuse in un cerchio come fossero guardate attraverso un cannocchiale metaforicamente puntato sul passato. A destra, invece, immagini a tutta pagina che attualizzano e amplificano la portata narrativa. Da una parte, il padre si prende cura del proprio neonato; dall’altra, la prospettiva si ribalta e mostra il figlio adulto che si dedica alle attenzioni verso l’anziano genitore.

Un libro attentamente studiato sia nella scelta dei colori sia nei particolari ricorrenti come per esempio gli occhiali che fanno da trait d’union tra le due storie. Il bambino cresce e diventa uomo e da oggetto di attenzioni diventa attore di gesti d’amore che vanno oltre ogni tempo come allacciare le scarpe, aiutare a lavarsi, dar da mangiare, abbottonare la camicia. Semplici gesti che alimentano la profonda intimità tra i due personaggi e sottolineano la generosa apertura dell’uno verso l’altro.

L’evoluzione della relazione tra padre e figlio è rappresentata nella sua ideale continuità di amore intergenerazionale e, nonostante si parli anche di perdita e di dolore, non si cade nel fatalismo. In queste pagine, inoltre, non c’è una figura materna, tuttavia non se ne sente la mancanza: la relazione tra padre e figlio è esplorata nella sua intensa e specifica esclusività e la sensazione è che una mamma da qualche parte c’è, ma questo, senza volerla per qualche motivo escluderla, non è il suo spazio.

Il fatto che si tratti di un libro senza parole ne amplifica la portata perché universalizza la narrazione e ogni lettore può fare la sua lettura personale e trovare spunti di riflessione individuale. Anche per questo il libro, nella sua dolcezza, può risultare anche molto forte, può risvegliare ricordi piacevoli, ma anche molto dolorosi, può evocare situazione di grande amore, ma anche grandi sensi di colpa. Si tratta, quindi, di un libro che, se pur leggibile anche con i bambini, è dedicato, soprattutto, ai lettori adulti perché, nel suo fulcro di significato tocca corde profonde sul tema universale della cura affettiva e delle responsabilità familiari. Le illustrazioni (e qui ricordo di non dimenticare di osservare copertina, interni di copertina e la pagina del colophon), rappresentando momenti di quotidianità, diventano potenti contenitori di emozioni profonde: gioia, tristezza, amore e senso di responsabilità.

 

giovedì 2 novembre 2023

Divagazioni: SEMPRE DI AMORE SI TRATTA

Ardore

Hyewon Kim

Kite, 2023. [32 p.]

per gli adulti

Ardore”, il silent book di Hyewon Kim è pubblicato nella collana “Voci” di Kite edizioni che sul proprio sito web così la descrive: “Collana di forte cifra autoriale, dove storie importanti affiancano illustrazioni sofisticate, destinata a un pubblico adulto”. E, infatti, indubbiamente di una storia importante e per adulti qui si tratta: una storia dedicata alla maternità, ma in modo molto diverso da quanto si è normalmente abituati a trovare.

Ritengo giustificata l’eccezione che faccio scrivendo di questo libro sul mio blog centrato sui libri per bambini e ragazzi e sulle tematiche relative all’educazione alla lettura, perché il tema della maternità spesso si intreccia con i contenuti dei libri per l’infanzia. Ma questo non è un libro per piccoli perché, della maternità, racconta quelle cose che sembra non si possano dire, e che una mamma, una donna, pur vivendole, preferisce di solito tenere per sè.

Essere mamma non è sempre facile. L’amore di una mamma è impegnativo, può essere totalizzante e, se non appropriatamente sostenuto, può diventare anche estenuante e distruttivo. Ed è di questo amore che si legge, o meglio si osserva, in “Ardore”.

Non c’è una trama precisa da raccontare. La protagonista è una mamma che viene “avvicinata” in vario modo da una fiamma e con questa fiamma si rapporta: la vede arrivare, ne viene strattonata, la segue all’esterno, la prende in braccio e sulla schiena, cerca di contenerla, ci litiga, le scappa … . Alla fine compare un bambino e il cerchio si chiude: il pensiero del lettore riempe i vuoti che, girando le pagine, si sono creati, e genera il suo significato. Trattandosi di un albo illustrato senza parole, l’interpretazione della narrazione è delegata al lettore e, quindi, diverse possono essere le letture: una mamma vi può vedere gli aspetti difficili della sua esperienza o, al contrario, fortunatamente, non riconoscersi affatto e, quindi, leggere il fuoco in chiave positiva. Un uomo o una donna che non è mamma, in quanto figli, possono vederci la loro mamma e, magari, capire cose che nessuno ha mai detto loro. Un marito e padre ci legge ancora qualcos’altro che può farlo considerare sotto una luce diversa la propria moglie, madre dei suoi figli… .

E’ un albo bellissimo e trovo che questo aggettivo, che dice tutto e niente allo stesso tempo, sia il più giusto per descriverlo, perché la sua intensità sta proprio nel suo grande potenziale di libera scoperta. Le sue illustrazioni sono cariche di energia comunicativa, soprattutto per il forte contrasto tra l’arancione delle fiamme e il marrone dello sfondo su cui si muovono. Gli oggetti casalinghi e i passanti in strada sembrano comparse di scena, fondamentali, però, per creare la narrazione. Mentre la donna, coprotagonista con il fuoco, rappresentata senza volto e quasi stilizzata, diventa simbolo di tutte le madri.

Un albo intenso, dolce ma anche violento, che penetra oltre il razionale del lettore e lo spinge verso le sue emozioni più profonde. Pagine che si aprono sul proprio vissuto o possono essere spunto per una riflessione profonda più generale e collettiva. Una riflessione su cosa significa essere mamma, su tutti gli aspetti di questo ruolo. Ma una riflessione anche sul ruolo delle donne in generale, in casa, sul lavoro e nella vita.

Un libro forte, che non si può “offrire” alla leggera a chiunque, un libro da maneggiare con cura.

 (e.v. 02/11/2023)

Ardore

Hyewon Kim

Kite, 2023. [32 p.]

per gli adulti