martedì 29 ottobre 2019

IL VALORE DI UN ALBO ILLUSTRATO

(Albi illustrati – 8)

IL VALORE DI UN ALBO ILLUSTRATO

Tanti sono i libri illustrati “a tema”, scritti e pubblicati per superare i vari ostacoli della vita/crescita dei bambini (pannolino, ciuccio, cacca, andare al nido, dormire dai nonni ….). Sono per lo più libri con le figure che niente hanno a che fare con gli albi illustrati di qualità. Sono i cosiddetti “libri medicina” che mirano a illudere che con un libro si possa risolvere un problema. Sono didascalici, stereotipati, troppo espliciti riguardo al tema sia per il testo sia per le immagini. Sono puri oggetti commerciali che, come ogni altra “merce” rispondono a un bisogno reale o indotto del consumatore.
Il punto di partenza per la creazione di buoni albi illustrati e dei buoni libri per bambini, anche piccoli, in generale non può essere quello di puntare quasi esclusivamente ad attirare acquirenti e, perciò, ad essere per loro molto appetibili in determinati momenti, anche delicati, della crescita di un bambino. Questo tipo di libri sminuiscono il valore della più valida produzione editoriale per i piccoli e della pratica lettura dei, con e per i bambini.
Il valore (se vogliamo, anche pedagogico) di un albo non è dato dalla conoscenza approfondita da parte dell’autore delle principali problematiche legate alla crescita dei bambini. Al contrario sono spesso queste competenze degli autori a far sì che i libri risultino limitati e didascalici. I grandi albi illustrati, quelli ricchi di contenuto, di illustrazione e di relazione tra i due codici, quelli, cioè, che riescono maggiormente ad “accendere” il cervello dei lettori, a far far loro inferenze, a trovare significati, a porsi domande e a darsi risposte (alcune, almeno) sono quelli di grandi autori e illustratori che basano il loro lavoro soprattutto su un’intuizione artistico/comunicativa, favorendo una modalità di sguardo e di interrogazione della realtà. Creando domande, questi albi, aprono ampi campi di ricerca, di esplorazione e i bambini, anche piccolissimi, imparano a muoversi su queste pagine, cogliendo ad ogni rilettura ciò di cui hanno bisogno e “accumulando” strati di significati, fino ad ottenere risposte sempre più complete a interrogativi anche molto complessi. Ecco perché negli albi illustrati si trovano tematiche anche profonde, ritenute, sbagliando, inadatte ai piccoli perché troppo complesse. In realtà i livelli di lettura degli albi illustrati di qualità sono vari e ognuno può attingere trovando e prendendo ciò di cui in quel momento ha bisogno o ciò di cui le sue capacità riescono a fruire. Non sono libri “lineari”, non vanno dalla domanda alla risposta direttamente, ma attraverso un continuo ribaltamento delle aspettative, affrontano il tema da punti di vista diversi e portano alla conclusione senza dare risposte uniche e preconfezionate.

Anna, la piccola protagonista di “Il paradiso di Anna” (Donzelli), nasconde con le sue domande e le sue affermazioni una dolorosa esperienza: la morte della sua mamma. Un argomento arduo che l’autore affronta con delicatezza e intensità lavorando con parole e immagini in chiave surreale e, a partire dai risguardi di copertina, comunica quella che è l’evoluzione della narrazione: dalla pioggia di chiodi, alla pioggia di fragole. Non è una banalizzazione del tema, ma un’elaborazione del dolore attraverso la consapevolezza che la mamma è presente, anche se da un’altra parte, in paradiso. Il ricordo della mamma, le sue parole, gli oggetti che le sono appartenuti accompagnano Anna in un viaggio che trasfigura la realtà. Nulla è come sembra, “ogni cosa ha due lati” diceva la madre. Perciò Anna e il suo papà vanno insieme, in cielo tra le nuvole e negli abissi, alla scoperta di un mondo pieno di sorprese, alla ricerca del posto dove è adesso la mamma. Non è un libro dissacratorio. Non è un libro banale. Con seria creatività l’autore non offre risposte, ma pone domande. Con fantasia e leggerezza le parole e le immagini cercano di dare un senso a ciò che senso non ha e il finale è la speranza. Non ci sono soluzioni l dramma, ma si può percorrere un percorso catartico che, intriso della bellezza di immagini e parole e liberatorio nei ricordi, offre la possibilità di farsi delle domande senza pretendere risposte, per lenire, almeno in parte, il dolore.

Il paradiso di Anna.

Stian Hole, Donzelli, 2013 –
Età di lettura: da 7 anni

(8 - continua)

martedì 22 ottobre 2019

ATTENZIONE ALLE DITA!

Tutti i lettori, anche i piccolissimi, meritano rispetto. Rispetto delle loro capacità, rispetto delle loro “dimensioni”, rispetto del loro bisogno di attenzione e di condivisione di esperienze. Scegliere bene cosa leggere per e con loro è dimostrazione di questo rispetto.

Per passare piacevolmente un po’ di tempo insieme ai bambini tra i 12 e i 24 mesi sfogliando e giocando con le pagine di un libro “Croc Croc mordicchia!” (Terre di Mezzo, 2019) è una buona scelta. Croc Croc è un coccodrillo curioso e vuole sapere tutto del suo piccolo lettore, come si chiama, qual è il suo libro preferito, qual è il gioco che ama di più e cosa gli piace di più mangiare. Croc è felice di mostrare a sua volta i suoi gusti, ma quando arriva all’argomento “cibo” ... l’effetto sorpresa è sicuramente divertente.

Croc Croc mordicchia!” è un piccolo libro cartonato di circa 12x12 centimetri, perfetto per le piccole manine che lo reggeranno e che ci giocheranno, perché, sì, a questa età i libri sono, come i giocattoli, degli oggetti da scoprire con le mani e con la bocca. Gli angoli di questo libro sono arrotondati, le pagine di cartone, la rilegatura robusta ed è presente anche il marchio CE per la garanzia della qualità dei materiali: tutte caratteristiche che lo rendono, quindi, adatto per piccolissimi e resistente al loro modo particolare di “leggerlo”.

Il testo è divertente e crea un minidialogo tra il coccodrillo e il bimbo-lettore con la contestuale introduzione di nuove parole. La semplice struttura va ben oltre quella dei noiosi “libri elenco” destinati ai piccoli e contestualizza la presentazione dei nuovi elementi. Il pop-up dell’ultima pagina, infine, vivacizza la lettura e diverte grandi e bambini.

Anche le illustrazioni sono adatte ai piccolissimi: fondo bianco, figure semplici con pochi dettagli senza risultare banali e una bella linea nera di contorno a dare loro il risalto necessario perché possano essere fruite dai piccoli, la cui capacità visiva è ancora in via di sviluppo.

Parole sulle pagine di sinistra e figure (quasi tutte) su quelle di destra, rendono il libro perfetto anche per la lettura con il piccolo in grembo che, in questo modo, trova le immagini nella giusta posizione per poterle guardare bene, mentre l’adulto può facilmente leggere il testo di lato.

Un’ultima cosa, non fermatevi all’ultima pagina: il libro non finisce lì, ma sulla quarta di copertina!


Croc Croc mordicchia!
Lucie Phan
Terre di Mezzo, 2019 - € 8,90

Età di lettura: da 12 mesi


sabato 19 ottobre 2019

ILLUSTRAZIONI ALLA INTERNATIONALE JUGENDBIBLIOTHEK


(Internationale Jugendbibliothek - 2)

Durante il mio pomeriggio alla Internationale Jugendbibliothek a Monaco ho potuto godere anche della visita a due mostre temporanee, una con le illustrazioni contemporanee delle fiabe dei fratelli Grimm e una dedicata ai lavori dell’illustratrice Binette Schroeder.

Salire al piano sopra la sala di studio della biblioteca è stato come entrare nel paese delle fiabe. Già sulle scale alcune riproduzioni di grandi dimensioni delle illustrazioni de “Il lupo e i sette capretti” e di “Cappuccetto Rosso” mi hanno accompagnato verso la scoperta delle vetrinette di esposizione con i libri aperti sulle immagini più belle di alcuni illustratori contemporanei. Tra questi “Cappuccetto Rosso” di Fulvio Innocenti, di Arthur Leboeuf e di Eric Battut, “I musicanti di Brema” di Claudia Palmarucci, “ Hänsel e Gretel” di Sophia Martineck e “Biancaneve” di Ottavia Monaco. Esempi di come con originalità e fantasia gli illustratori di tutta Europa sanno giocare con le narrazioni tradizionali.

Le fiabe dei fratelli Grimm, infatti, sono oggetto di innumerevoli edizioni diverse in tutto il mondo, alcune, molto tradizionalmente illustrate, entrate nell’immaginario collettivo, altre più audacemente rivisitate. Si tratta di figure che rompono lo schema cui siamo abituati e ripropongono le fiabe con connotazioni sorprendenti. Impegno artistico, humor e libertà interpretativa caratterizzano queste nuove versioni per contribuire, se ancora possibile, ad un’ulteriore universalità di questi racconti senza tempo. 

La mostra era arricchita anche dalla riproduzione di alcune “scene” tratte dalle fiabe, come la vetrinetta con i sette lettini e i sette piattini dei sette nati, o quella con il lupo (vero e imbalsamato, prestito del Museo di Scienze Naturali) nel bosco e il mantellino rosso di Cappuccetto appeso a un ramo, o la casetta di marzapane di Hänsel e Gretel pronta per ospitare i bambini in visita. Abbastanza significativa sul basamento delle vetrinette la riproduzione degli interni di copertina di “Nel bosco” di Anthony Browne, un albo illustrato che metaforicamente rappresenta la funzione e il significato di ogni fiaba e implicitamente spiega come questi testi “lavorano dentro” ogni bambino attraverso un percorso ben definito. Percorso ragionato previsto anche dalla mostra stessa organizzata secondo le tappe dello sviluppo classico della fiaba come genere letterario: situazione iniziale e presentazione del protagonista, sviluppo della sua vicenda fino alla prova che deve affrontare (minaccia, tentazione, solitudine, paura), superamento del momento critico e finale positivo.
La mostra, coinvolgente e stimolante, piacevole da osservare per gli adulti, intrigante e divertente per i bambini, è stata ottimo spunto per le diverse attività di promozione alla lettura che la biblioteca ha proposto nel corso di tutto l’anno di apertura.
(2 - continua)





lunedì 14 ottobre 2019

L'INTERNATIONALE JUGENDBIBLIOTHEK A MONACO


(Internationale Jugendbibliothek - 1)




Ne ho letto tante volte. Spesso ne ho visitato il sito internet. La storia della sua nascita è molto interessante. Sto parlando della Internationale Jugendibliothek (IJb), la biblioteca internazionale di letteratura giovanile, a Monaco. Lo scorso fine settimana l’ho potuta finalmente visitare e anche se avevo visto delle foto e letto diverse cose in internet è stata un’emozione.
La Ijb ha sede in un castello (come tutte le cose preziose) immerso in un parco, Schloss Blutenburg, con molto verde e un laghetto. C’è una corte interna, una cappella e un ristorante. La biblioteca per i bambini, aperta alle visite e all’utilizzo come tutte le altre biblioteche, occupa alcune sale a piano terra con le pubblicazioni più recenti per i piccolissimi fino ai ragazzi di 13 anni nelle diverse lingue del mondo. Al piano sopra la Kinderbibliothek ci sono due sale congresso e il museo dedicato a Michael Ende. Sull’altro lato del giardino c’è la sala studio con i testi, provenienti da diverse paesi, riguardanti la letteratura per ragazzi, la lettura, la promozione alla lettura e gli autori per ragazzi. La raccolta storica, oltre 640.000 volumi in 240 lingue prodotta negli ultimi 600 anni è conservata in un magazzino dislocato in un altro stabile. Tutti i libri sono, comunque, consultabili: è sufficiente cercali nel catalogo on-line e richiederli due settimane prima dell’arrivo a Monaco per poterli trovare a propria disposizione in sala. Disponibili per lo studio sono anche i suoi 30.000 volumi di letteratura grigia, i 130 periodici specializzati e tantissimi altri materiali informali, compresa una grande raccolta di poster.
Questa biblioteca, unica al mondo nel suo genere, è stata fondata da Jella Lepmann nel 1949 per dare a donne e a bambini “cibo per la mente” dopo le grandi privazioni del tempo di guerra. Il racconto della sua esperienza scritto da lei stessa, lettura che consiglio vivamente a chi si occupa di letteratura per l’infanzia, è stato ripubblicato lo scorso anno con una nuova traduzione da Sinnos “Un ponte di libri” (2018) 

I libri nel dopogerra: cibo per la mente
 
Il criterio principale della raccolta della IJb è la qualità letteraria e l’originalità delle opere così come il loro significato per lo sviluppo della letteratura per bambini e ragazzi nei vari paesi. I libri così selezionati arrivano alla IJb soprattutto come dono da parte dei vari editori nel mondo. Non tutti, ci dice l’operatore, ma quasi. Solo una piccola parte viene acquistata.
Sebbene la mia visita non fosse stata organizzata come momento di studio, nel senso che non ci sono andata con lo scopo di fare una particolare ricerca, le quasi tre ore che vi ho passato curiosando in giro e parlando con le operatrici sono state non solo un grande piacere, ma anche un momento di arricchimento. E’ stato come vedere in modo più concreto il mio studio di questi anni. Vedere che ai libri per bambini e ragazzi è dedicata tanta attenzione specialistica da parte di studiosi di tutto il mondo, mi ha fatto sentire parte di un tutto che va ben oltre gli stretti limiti della mia scrivania e di quanto ho potuto approfondire nel tempo.
Mi permetto solo una piccola nota alla biblioteca per bambini in sé: fisicamente, confrontata con altre biblioteche dedicate ai ragazzi o con le sezioni bambini-ragazzi di alcune altre biblioteche che ho potuto visitare sia in Italia che all’estero, le sale della Internationale Jugendbibliothek di Monaco non sono nulla di speciale. Fantastica, però, è l’idea che esse non siano che la punta dell’iceberg di materiali e potenzialità di approfondimento, di studio e di piacere che questa istituzione nasconde.
Il suo sito internet è: IJb
(Continua - 1)




giovedì 10 ottobre 2019

LA LIBERTA' PRIMA DI TUTTO


Il colore grigio argentato del pelo dell’ultimo lupo vivente del Regno Unito ispira a Clay il nome “Nebbia”. Il lupo è arrivato in città con il circo e sebbene Clay non possa permettersi di andare allo spettacolo, non può non notare le locandine che annunciano la presenza dell’animale e subito nasce in lui il desiderio di andarlo a vedere. “Nebbia” (Il Castoro) è una storia ambientata nella Londra di fine ‘800. Un ambiente difficile per i bambini orfani costretti a sopravvivere vendendo quello che trovano scavando nella melma del Tamigi: mudlarks (allodole del fango) vengono chiamati questi ragazzini e Clay è uno di loro. Insieme a Nucky e Tod formano una delle bande che si contendono con le rivali il territorio e i “tesori”. Per fortuna Clay è sempre stato sotto l’ala protettiva del vecchio Sal, che lo ha salvato più volte da situazioni difficili, ma, soprattutto, gli ha insegnato anche valori profondi e a distinguere tra giusto e sbagliato. Entrato di nascosto nel caravanserraglio, Clay, grazie all’aiuto di Ollie, una ragazzina che viaggia con il circo insieme alla nonna, la zingara che predice il futuro, riesce ad entrare nello spazio delle gabbie degli animali e a vedere il lupo: è bellissimo, maestoso, potente, e fiero. Dietro le sbarre, però, il lupo soffre visibilmente ed è molto nervoso, anche per i metodi crudeli che usano i custodi e i domatori. Clay decide che deve riuscire a liberarlo. Non è facile: il circo è pieno di gente a ogni ora e non c’è molto tempo. Clay, però, non desiste e … .

Una storia appassionante che si legge d’un fiato. Un romanzo in cui la storia della Londra vittoriana e della condizione dei piccoli orfani fa da sfondo a diverse relazioni di amicizia: quella tra Clay e il vecchio Sal, quella tra Clay e gli altri ragazzini, quella tra Clay e Ollie, e, soprattutto, quella tra Clay e il lupo. Quest’ultima non è un’amicizia come le altre: è un sentimento profondo che nasce dal rispetto per l’animale e dalla fiducia che il ragazzino riesce a conquistarsi.
Un bel libro per la lettura individuale, ricco anche di spunti per una lettura condivisa o da proporre a un gruppo di lettura con lettori di 10-12 anni.
Nel romanzo, infatti, emergono molti temi che non sono trattati didascalicamente, ma si intravedono nelle interessanti situazioni descritte e nei dialoghi tra i personaggi. Uno per tutti il tema della libertà e del diritto per ognuno, persona o animale che sia, a vivere la propria vita senza vessazioni da parte di chi è più forte. Il lupo diventa metafora per la vita in piena libertà.
Una storia intrigante annunciata da una splendida la copertina: impossibile non prendere in mano questo libro e cominciare a leggere.

Marta Palazzesi
Nebbia
Il Castoro, 2019, 151 p. € 13,50
Età di lettura: da 11 anni

domenica 6 ottobre 2019

DI BUONI ALBI ILLUSTRATI NON CE N’E’ MAI ABBASTANZA!


(Albi illustrati - 7) 

La lettura di un albo illustrato è un'esperienza completa che coinvolge il bambino in tutto il suo essere. Fare esperienza di un albo crea forme di pensiero, organizzative, deduttive e interpretative, utili strumenti da mettere nel bagaglio utile per crescere.
Tante sono le chiavi d'accesso agli albi illustrati tanti quanti sono i lettori e tante quanti sono gli albi. Da qui l'importanza di leggerne, vederne, fruirne tanti, diversi, per avere diversi punti di vista e sviluppare diverse visioni interpretative. In questo modo si impara ad apprezzare la varietà di storie, di illustrazioni, di forme. In un’intervista a David Almond si legge che gli albi illustrati, come i buoni libri di letteratura, non sono fissi, non stanno fermi sullo scaffale dove li riponiamo, non sono ben contenuti nelle loro copertine finemente rilegate. Sono dei “mostri selvaggi” come li intendeva Sendak, vivono “dentro”, hanno un potere forte di far emergere situazioni, emozioni, pensieri. Riescono a creare una ridda selvaggia, ma lasciando a tutti i Max la certezza di un cena al rientro. I libri per Almond, sono una forma dell'avventura che spinge fuori il lettore dalle pagine dell'albo e lo trasporta nella vita vera.
(7 - continua)
Risultati immagini per nel paese dei mostri selvaggi babalibri


Nel Pese dei mostri selvaggi. Maurice Sendak, Babalibri, 1999
 
(7 - continua)

giovedì 3 ottobre 2019

NON ESISTE IL METODO INFALLIBILE

L’idea di un libro con sullo sfondo la promozione alla lettura scritto per i
ragazzini di quarta-quinta della scuola primaria è piuttosto curiosa. Ci ha pensato Nicola Cinquetti con il suo “I maschi non leggono”, pubblicato a settembre da Giunti nella collana Colibrì.

Un libro divertente che, in mano a chi fa promozione alla lettura, può portare scherzosamente a qualche riflessione del tipo “Spero di non arrivare mai ai metodi del maestro Dindoli!” Da questo punto di vista non credo, però, che Nicola Cinquetti abbia voluto dare il messaggio “il fine giustifica i mezzi”, o “qualsiasi cosa purché leggano”. (Anche perché, sono d’accordo con lui quando durante un incontro mi ha detto che i libri non si scrivono per dare messaggi... ).

Scherzi a parte, la parodia di chi si ostina a far leggere i ragazzi a tutti i costi è interessante, messa poi in un libro per i ragazzini, che molti leggeranno, forse proprio perché “devono”, ha un suo perché.

E’ chiaro, comunque, che non tutti i ragazzini leggono, che non tutti diventeranno lettori. E più si va avanti, nonostante tutte le forze che si stanno mettendo in campo per “creare lettori”, sempre meno lo diventeranno, almeno per un po’ di tempo, finché questo periodo di mancanza di tempo, di frenesia, di “tutto e subito”, di “abbuffate tecnologiche” non finirà (se finirà!) o troverà un nuovo equilibrio.

Quella raccontata da Nicola Cinquetti è una storia abbastanza semplice ma non scontata. Racconta con umorismo del maestro Dindoli che arriva nuovo nella scuola e si trova di fronte una quinta classe in cui tutti i maschi non leggono, mentre le femmine, Maddalena in particolare, sono delle lettrici, anche esagerate. Parlando con il dirigente, il maestro gli assicura che riuscirà a farli leggere. Iniziano così una serie di lezioni che hanno dell’assurdo, mentre fuori da scuola i ragazzini decidono di farla pagare a Dindoli. “Chi ride ultimo” è il titolo del capitolo finale. Povero maestro! Ma anche poveri ragazzi: Moby Dick in quinta elementare! Chissà chi l’avrà vinta.

Un libro un po’ surreale che si legge senza difficoltà e in cui, nonostante sia rivolto a ragazzini non gran lettori, si apprezza l’uso della lingua italiana con il suo vocabolario e suoi periodi che possono essere anche “lunghetti” senza risultare né pesanti, né difficili. Anche i dialoghi sono riusciti e le situazioni, seppur paradossali, reggono bene.

Un libro facile per i ragazzini, con qualche frecciatina per gli insegnanti (sempre che lo leggano!).

Un libro per bambini simili a quelli della quinta del maestro Dindoli, e che, alla fine, almeno questo libro lo avranno letto!



Nicola Cinquetti

I maschi non leggono

Giunti, 2019 - 118 p. - € 8,90

Età di lettura: da 9 anni