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mercoledì 25 marzo 2020

FUGGIRE

Fuga in soffitta

Coline Pierré con la traduzione di Claudine Turla
Giralangolo, 2019. 121 p.

Non è facile essere una ragazza di 14 anni e vivere in una famiglia in cui la madre è assente fisicamente (per lavoro), ma anche mentalmente, la sorellina minore cerca di fare le veci della mamma, che non c’è, e il papà, nella sua incapacità, cerca di “tenere” insieme la famiglia e dare una parvenza di normalità alla loro vita. Questo è ciò che si trova a vivere Anouk la protagonista dell’interessante libro per ragazzi “Fuga in soffitta” (Giralangolo, 2019) di Coline Pierré.
Quando Anouk viene a sapere, appena prima di Natale, che neanche quest’anno sua madre ritornerà per le feste dall’isola su cui lavora come climatologa, e, come se non bastasse, anche la sua migliore amica le volta inaspettatamente le spalle, la ragazzina decide di scappare dalla sua famiglia, dalla sua scuola, dal suo mondo. Dopo aver vagato un po’ in città senza trovare posto negli ostelli, Anouk decide di ritornare a casa e di nascondersi in soffitta. Qui rimane, con la complicità della sorellina, per due settimane, ascoltando cosa succede di sotto, andando a “far provviste” e doccia quando in casa non c’è nessuno, passando il resto del tempo leggendo e immaginando ciò che stanno facendo tutti per trovarla. Sopratutto, nascosta in un armadio ha occasione per riflettere su tante cose: su sé stessa e sul perché è scappata, sul suo desiderio di famiglia “normale”, sul dolore che sta arrecando ai sui cari, sulla rabbia che prova per l’amica che l’ha abbandonata. La sua è una posizione anomala, perché, pur essendo fuggita e, quindi non vista da chi la sta cercando, in realtà sente tutto ciò che loro provano e dicono e ciò la fa pensare molto, tanto da chiedersi se ha il diritto di causare tutto questo trambusto e se il suo star male giustifica il dolore che provoca agli altri. 

Una storia un po’ irreale, ma interessante per i lettori adolescenti. La si legge dal diario che Anouk tiene dal 14 al 31 dicembre.
La prosa è scorrevole. La forma paratattica dà velocità al ritmo impedendo alla narrazione di cadere, dal punto di vista linguistico, nel banale. Un po’ scontato, per contro, il finale, abbastanza prevedibile, con un buonismo di fondo che stona rispetto al resto della storia. Una lettura, comunque, da consigliare per l’onestà con cui mette in luce la difficoltà di stare nei ruoli imposti e la necessità di avere il coraggio di essere se stessi per cercare di cambiare le cose.

Coline Pierré con la traduzione di Claudine Turla
Fuga in soffitta
Giralangolo, 2019. 121 p. - € 12,50
Consigliato dagli 11 anni