Il Castoro, 2015 -
da 2 anni
L’attesa della
mamma quando è al lavoro e sembra non arrivare mai èun’esperienza
difficile da vivere per la bambina protagonista di questo albo. La
piccola non capisce perché la mamma ci metta così tanto. Al
telefono le dice “arrivo presto, tesoro!” ma questo presto è
molto lungo e difficile da quantificare. Per ingannare
il tempo la mamma comincia a descrivere alla bimba, usando la fantasia, come farà
ad arrivare a casa.
Una serie di situazioni e di mezzi di trasporto
improbabili che da una parte alimentano l’immaginazione della
bambina, ma, dall’altra, la portano a correggere ciò che la mamma
dice, riconducendo tutto alla realtà. Il gioco continua per alcune
pagine finché, finalmente, la mamma è a casa e, a quel punto,
niente parla di più di un rassicurante abbraccio.

Un albo che i
bambini chiedono di leggere e rileggere tantissime volte:
l’incertezza dell’inizio, il divertimento del gioco e la
soluzione positiva, creano un susseguirsi di emozioni forti che vanno
affrontate finché fatte proprie.
Interessante lo
scomparire del testo all’arrivo della mamma: mamma e piccola adesso
sono insieme, non c’è bisogno di altro.
Osservando le
prime e le ultime pagine, si nota bene la valenza narrativa delle
figure: mamma e bambina occupano due spazi separati, su due pagine
contrapposte; poi, la bambina è sola sulla doppia pagina seguente e
lo spazio delle pagine è progressivamente riempito da ciò che la
mamma descrive al telefono. Verso la fine, le pagine si svuotano di
nuovo, finchè l’ampio spazio su doppia pagina è tutto per
l’abbraccio. Un ottimo esempio di "grammatica delle illustrazioni" in cui testo e figure concorrono alla buona riuscita del libro.