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mercoledì 7 febbraio 2024

NON PENSARCI NEMMENO! - Storie di quotidiano bullismo (2)

Un altro romanzo intenso sulla ricerca della propria identità e sulla difficoltà e i prepotenti contro cui scontrarsi nell’affrontare i problemi che la vita, e la crescita, portano con sé è, “Alaska” (Feltrinelli).  Quando Parker scopre che Alaska, il suo amato cane che ha dovuto abbandonare per l’allergia di suo fratello, è diventato l’animale da terapia di quel bullo orribile di Sven, non può sopportarlo. Così una notte, di nascosto, decide di riprenderselo. Il piano, però, subisce una svolta imprevista e i due ragazzi finiscono per la prima volta faccia a faccia, senza protezioni. Ora sono costretti a parlarsi e a conoscersi veramente. E le certezze che avevano fino a quel momento, cominciano a sgretolarsi.

Lu, invece, è un lupacchiotto che si ritrova a frequentare una scuola di porcellini dove tutti lo additano come l’altro, il diverso. Un giorno, durante la ricreazione, un porcellino di nome Ciccio si avvicina a lui invitandolo a giocare. Dopo l’iniziale diffidenza del lupacchiotto, i due diventano amici inseparabili. Un mattino, però, Lu non si presenta a scuola. E nemmeno l’indomani e il giorno dopo ancora. Ciccio, preoccupato, decide di andare a trovarlo. La strada sarà più impegnativa del previsto, e alla fine Ciccio conoscerà il segreto del suo amico: ogni mattina deve subire angherie e scherzi pesanti da tre grossi porcelli che vivono in una fattoria vicino casa sua. “Il segreto di Lu” (Babalibri) recentemente ripubblicato nella collana Superbaba, è un libro perfetto per i ragazzini più piccoli per offrire loro una storia di amicizia, di diversità, di integrazione di prepotenza e di solidarietà, utilizzando come espediente narrativo che funziona molto bene con i bambini, la trasposizione di situazioni reali nel mondo immaginario degli animali, dove i protagonisti sono cuccioli che vivono le stesse cose dei bambini.

Seppur non costituisce il centro della storia, il bullismo è molto presente anche in “Hikikomori” (Einaudi Ragazzi), un romanzo per adolescenti dai 13 anni. E’ la storia di Luca, ragazzo di quasi 17 anni, che decide di non tornare a scuola dopo un bruttissimo tiro di cui è stato vittima nello spogliatoio della palestra, anche se lui stesso dice che non è per questo che ha deciso di non uscire più dalla sua stanza e di interagire col mondo solo attraverso il pc. Una sera Luca entra in contatto con una ragazza giapponese che, come lui, è appassionata di anime e manga, in particolare dei lavori di Miyazaki. Youkiko, questo è il suo nome, a Luca e al lettore l’immagine di sé come di una ragazza perfetta, vincente, prima in tutto. La sua famiglia è importante e la sostiene molto così come tutti i suoi amici. Ma la realtà è diversa e nel suo diario, libro nel libro, si scopre la vera Yukiko e ciò che le è veramente successo.

Tante storie diverse ma allo stesso tempo molto simili, in cui non mancano i momenti drammatici, ma nelle quali resta sempre una leggerezza di fondo, che le porta ad evolvere verso finali non scontati, positivi e di speranza come è obbligo che sia nelle letture per bambini e ragazzi.


Anna Wolz trad. Anna Patrucco Becchi

Alaska

Beisler, 2021

Età +11


Mario Ramos

Il segreto di Lu

Babalibri, 2021

Età +6


Ariela Rizzi, Fabrizio Silei, Elisabetta Stonich (ill.)

Hikikomori

Einaudi ragazzi, 2023

Età +13

martedì 6 febbraio 2024

NON PENSARCI NEMMENO! - Storie di quotidiano bullismo (1)

Non si deve pensarci solo il 7 febbraio, giornata internazionale del bullismo, ad attirare l’attenzione di ragazzi, bambini e adulti, sul fenomeno tanto complesso quanto allarmante del bullismo. Ogni giorno a scuola e fuori dalla scuola si registrano, infatti, episodi che coinvolgono bambini e ragazzi, sia maschi sia femmine, entrambi nel ruolo sia di bulli sia di vittime. I sondaggi rilevano che mediamente un adolescente su due in Italia viene coinvolto in episodi di questo tipo. Non si tratta di un fenomeno nuovo, ma che preoccupa sempre più per l’abbassamento dell’età: fino a qualche anno fa il bullo aveva dai 12-14 ai 16 anni; ora si inizia già tra i 7 e gli 8 anni, e in qualche caso anche prima. Vittima e bullo sono entrambi espressioni, uguali ma opposte, di un profondo disagio affettivo e relazionale e protagonisti del fenomeno non sono soltanto loro, ma anche chi vede, chi sa, tacce e non interviene. Il problema del bullismo non si risolve con un libro, con una storia. Un libro o una storia, però, possono aiutare a parlarne, a riflettere, a reagire. Ecco allora alcune proposte di lettura: sono storie per bambini e ragazzi di età diverse raccontate da punti di vista diversi. Letture serie, importanti, ma molto piacevoli e di qualità, che non sono medicine che promettono miracoli, ma che possono aprire la strada alla discussione.

La storia di Manuel, per esempio, racconta del suo ingresso in terza media in una nuova classe. Dalla scuola precedente l'hanno espulso perché protagonista di un atto di bullismo e per il suo comportamento strafottente. Ora la sua priorità è ricrearsi una reputazione, farsi ammirare e temere dai nuovi compagni. Questi, però, fin da subito lo trattano come se fosse invisibile, non sembrano interessati a lui. Allora Manuel li studia uno per uno, con l'intento di mortificarli e punirli, sfruttando i loro punti deboli. Ma l'impresa si rivela più difficile del previsto, tanto che ogni volta si ritrova, in circostanze rocambolesche, a essere lui la vittima. Comincia così a perdere fiducia in se stesso e le sue sicurezza iniziano a vacillare. “Uno contro tutti” (Einaudi Ragazzi - 11+) narrato con ironia e leggerezza dalla prospettiva del bullo stesso, è la storia di un ragazzo fragile e aggressivo che, grazie all'intelligenza e alla collaborazione dei suoi compagni di classe, riuscirà a cambiare, scoprendo il valore dell'amicizia.

E’ quasi sempre la differenza la causa scatenante degli atti di aggressione fisica o verbale. Lo sa bene Addie, protagonista di “Una specie di scintilla” (Uovonero -10+), la cui vita a scuola è molto dura. Ha undici anni ed è autistica e deve combattere ogni giorno contro l'ostilità, la diffidenza e la paura degli altri. Miss Murphy, la sua insegnante, non fa che umiliarla e anche quella che sembrava la sua unica amica ora le ha voltato le spalle. Un giorno Addie scopre che in passato, nel suo paesino della Scozia settentrionale, molte donne furono torturate e condannate a morte come "streghe". La notizia la sconvolge: capisce che a essere messa sotto accusa era la loro "diversità", la stessa che lei vive ogni giorno. Sente che per riscattarle deve convincere i suoi concittadini a dedicare un memoriale alle streghe uccise. La sua diventa una vera e propria missione in nome dell'uguaglianza e della verità. Una storia arguta e piena di empatia, ricca di grandi ideali, di coraggio e fiducia in sé stessi che nasce dalle esperienze dell'autrice, autistica come la protagonista.

Vincent, ragazzino solitario, invece, ha fatto del sopravvivere la sua specialità. Non ha avuto e non ha molta scelta: ogni giorno a scuola “deve” sopravvivere, da quando Dilan e il suo branco di bulli l’hanno preso di mira. L’esperienza del campo scuola, poi, sarà devastante, Vincent se lo aspetta e cerca di prepararsi. Un giorno, per fortuna, una nuova ragazzina molto vivace e anticonformista si unisce alla sua classe, e questo cambia tutto. Vincent è il protagonista di “Sono Vincent e non ho paura” (Camelozampa - 9+), un romanzo che descrive alla perfezione i meccanismi del bullismo e le sue conseguenze psicologiche su chi ne è vittima: la convinzione di meritarsi in qualche modo le angherie, la paura che condiziona ogni attimo delle giornate, la frustrazione di non poter essere diversi da quello che si è.

(continua)

 

Daniela Cologgi

Uno contro tutti

Einaudi Ragazzi, 2023

Età +11


Elle McNicoll trad. Sante Bandirali

Una specie di scintilla

Uovonero, 2021.

Età +10


Enne Koens trad. Olga Amagliani

Sono Vincent e non ho paura

Camelozampa, 2022

Età +9


domenica 17 luglio 2022

RESPIRO


Antonio Ferrara

Respiro

Einaudi Ragazzi, 2022. 64 p.

E+11 anni

Al centro di questo intenso romanzo breve ci sono la passione, l’amore, la poesia, il rapporto tra le generazioni, il valore delle parole per esprimere le proprie emozioni. E’ praticamente un condensato (non in senso negativo) di tutti i “grandi” temi della letteratura. I protagonisti principali sono Giulio, suo nonno e Agata. Ma ci sono anche Silvia e i genitori di Giulio, con un ruolo fondamentale, seppur meno presenti sulle pagine.

La parola “respiro”, che fa da titolo, entra a piè sospinto in tutta la vicenda. Giulio è asmatico e appena si stanca per un po’ di fatica gli viene a mancare il fiato. Il suo respiro si fa affannoso anche quando vive forti emozioni. In entrambi i casi torna a respirare normalmente solo quando si ferma, usa se necessario la bomboletta e si tranquillizza. “Respiro, però, è anche la poesia, quell’insieme di parole accostate in modo particolare che fa scorrere gli occhi, apre il cuore e porta altrove. E poesia” è l’altra parola chiave in questo libro. E’, infatti, una piccola poesia scritta su un foglietto caduto ad Agata, un’anziana signora che Giulio incontra al supermercato, a innescare l’intera storia. Agata e Giulio amano la poesia, la leggono e la scrivono, cosa non usuale, soprattutto, da parte dell’undicenne.

Alla parola “poesia” sembra fare da contraltare la parola “proverbio”. Il nonno di Giulio ha un proverbio per ogni situazione. Con un proverbio commenta ogni cosa che succede o che viene detta, con un proverbio chiude i discorsi quando non vuole più parlare. Giulio si diverte con questi proverbi, ma capisce anche che con i proverbi si può dire tutto e il contrario di tutto. Anche con la poesia si può dire tutto, ma è un modo diverso molto più intimo e personale per esprimersi, per parlare, per dire e non dire, per far capire. Nei proverbi le parole giocano allegramente sul loro significato più basilare, nella poesia le parole si fanno intense e amplificano il loro potenziale comunicativo.

Poi ci sono “Silvia” e “amore”, altre due parole importanti in questo romanzo e di cui si scrive poco, ma occupano, non viste, la parte centrale della storia, sono il motore di ciò che si narra in ogni pagina. Giulio è innamorato di Silvia, una sua compagna di scuola che, però, non lo vede nemmeno. Giulio affida alla poesia ciò che sente per lei, e alla poesia affida anche il compito di comunicarglielo. Non è facile, non è immediato, ma alla fine sarà potente.

Anche il nonno è (di nuovo) innamorato, ma, pur nella sincerità e profondità del suo sentimento, il suo atteggiamento di fronte a questo sentimento è diverso da quello di Giulio, ovviamente per età ed esperienza. Rispetto a ciò che sente e manifesta Giulio, l’amore che prova il nonno e il modo in cui lo vive sembra specchio di quell’uso dei proverbi che si oppone al leggere e scrivere poesia.

Il ritmo del cuore, il ritmo della poesia, il ritmo del respiro scandiscono il ritmo di ogni pagina dando vita ad un libro che si legge con il fiato sospeso, per vedere come va a finire. Un libro, che poi, però, chiama ad una rilettura con più calma e attenzione per cogliere tutte le sfumature di emozioni, di relazioni, di significati delle parole che ogni riga contiene.

Tutto ciò e molto altro in un “contenitore” fisico all’altezza del suo contenuto, dalla meravigliosa copertina di Alessandro Sanna, alla scelta del formato tascabile con copertina rigida. Un libro prezioso.

Leggendo queste pagine non ho potuto non pensare ad altri tre grandi romanzi per ragazzi sul tema della poesia e della scrittura e a una raccolta di poesie:

Bernard Friot, Dieci lezioni sulla poesia, l’amore e la vita. Lapis 

Anet Huizing, Come ho scritto un libro per caso. La Nuova Frontiera 

Beverly Cleary, Caro Mr. Henshaw. Il Barbagianni 

Chiara Carminati, Viaggia verso. Poesie nelle tasche dei jeans. Bompiani 

Concludo con le parole di Erri De Luca che, oltre ad essere un intenso manifesto del “parlare d’amore”, sono anche essenza di ciò che è la scrittura, soprattutto la scrittura di emozioni, sia in prosa sia in poesia.

Fai come il lanciatore di coltelli, che tira intorno al corpo.

Scrivi di amore senza nominarlo, la precisione sta nell’evitare.

Distràiti dal vocabolario solenne, già abbuffato,

punta al bordo, costeggia,

il lanciatore di coltelli tocca da lontano,

l’errore è di raggiungere il bersaglio, la grazia è di mancarlo."

Nota: Ho trovato questa poesia di Erri de Luca per caso in rete. La si legge in numerosi siti diversi, in nessuno, almeno nei tanti che ho visitato io, c’è indicata la raccolta in cui è stata pubblicata. Cercherò ancora e quando (e se) la troverò, sarà mia doverosa cura scriverlo qui.