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sabato 28 gennaio 2023

Strumenti del mestiere: STORY SACKS PER VIVERE LE STORIE

Non se ne parla molto in Italia. Pochi le conoscono. Solo qualcuno le usa con i bambini, dai piccoli del nido e della scuola dell’infanzia ai più grandi della scuola primaria. Sono le story sacks – borse o sacchi delle storie.

Sono dei sacchi di tessuto che contengono un libro con una storia ed una serie di altre risorse che a questa storia rimandano e che permettono al bambino lettore e all’adulto che l’accompagna di “entrare” nella storia da diversi punti di accesso.

Si tratta di un insieme di materiali che permettono un approccio multisensoriale alla storia, divertono molto i bambini, che amano aprirle per scoprire cosa contengono, e ne sostengono la comprensione e la capacità di attenzione. Con i bambini più grandi sono, inoltre, un utile mezzo per coinvolgere anche i più restii e avvicinarli piacevolmente alla lettura.

Oltre ad un libro con una storia di qualità, in una story sack, si possono trovare, per esempio, dei peluche o pupazzi dei personaggi della storia o degli oggetti/indumenti per attirare l’attenzione su determinati punti della narrazione o per la sua successiva drammatizzazione, dei disegni da colorare, o delle piccole e piacevoli attività scritte legate alla storia (es. cruciverba), un altro libro, anche di divulgazione, con argomento vicino a quello principale, dei giochi di parole per stimolare la lettura e il linguaggio (es. domino della storia con relazioni causa-effetto), un cd o un QR code per ascoltare la storia letta ad alta voce a livello professionale, magari anche accompagnata dalla musica. Tutto, ovviamente, calibrato sull'età dei bambini cui si intende offrire questa esperienza di lettura. Ogni borsa, infatti, dovrebbe contenere materiali che rendono viva la storia e aiutano i bambini a imparare attraverso il gioco. Tutti i materiali di supporto inclusi nel sacco della storia sono infatti, pensati per ampliare l'esperienza di lettura e stimolare varie attività linguistiche.

I sacchi delle storie hanno un grande potenziale. Sono interessanti per il loro potere di accendere l'immaginazione dei bambini, stimolarrli e divertirli. Permettono esplorazioni diverse della storia e ne facilitano la condivisione (oltre a renderla molto piacevole). Possono rendere le storie più accessibili a tutti, compresi i bambini di lingua madre diversa e i bambini con esigenze educative speciali o disabilità. Si sa che l’apprendimento attraverso il “fare” e il “conivolgimento divertente e piacevole”, oltre ad offrire immediata soddisfazione, dà risultati più velocemente e le abilità così acquisite durano più a lungo.

Il concetto di "sacco delle storie", sviluppato dall'ex preside inglese Neil Griffiths a metà degli anni ‘90 del secolo scorso, è una risorsa interessante sia per gli insegnanti e gli educatori, sia per i genitori. Nella biblioteche nei paesi anglosassoni si possono anche prendere in prestito. In Italia non se ne trovano di pronte da acquistare, ma con competenza e fantasia è abbastanza facile crearle.

Si possono usare semplici sacchetti di stoffa da decorare a piacimento con elementi che si rifanno alla storia (adesso è possibile anche a costi relativamente contenuti, farsi stampare la copertina del libro sul sacchetto di stoffa) e riempirli con dei materiali di supporto che variano, ovviamente, in base alla storia, ma anche in base all’età dei bambini con i quali si intendono usare. L'aspetto del sacco non ha molta importanza, anche se è meglio che sia invitante per i bambini. È quello che c'è dentro il sacchetto che conta, partendo dalla scelta oculata di un libro di qualità appropriato alla fascia d'età prescelta.

Se volete approfondire, qualche informazione sulle story sacks si trova in rete e ne ha accennato Luigi Paladin nel suo libro “Vivere la lettura” , Idest, 2021. p. 116-117.

sabato 16 aprile 2022

Strumenti del mestiere: VIVERE LA LETTURA. COME LEGGE IL CERVELLO DEL BAMBINO DA ZERO A SEI ANNI


Luigi Paladin

Vivere la lettura. Come legge il bambino da zero a sei anni

Idest, 2021. p. 195

Uno strumento molto interessante per chi si occupa di lettura con i più piccoli lo propone Luigi Paladin, psicologo, bibliotecario, saggista, esperto in libri e lettura per l’infanzia, con “Vivere la lettura. Come legger il bambino da zero a sei anni” (2021), un nuovo libro che fa seguito a “Libro fammi grande. Leggere nell’infanzia” (2012) e “Nati sotto il segno dei libri. Il bambino lettore nei primi mille giorni di vita” (2015), entrambi scritti insieme a Rita Valentino Merletti e tutti pubblicati da Idest.

Questo nuovo lavoro porta il tema ad un livello di ulteriore approfondimento in considerazione delle più recenti ricerche nel campo delle neuroscienze sui meccanismi attraverso i quali il cervello umano si impadronisce della lettura, competenza complessa e su come questa competenza, soprattutto se acquisita da piccoli, venga a sua volta a sostenere e arricchire funzioni diverse, non solo legate all’ambito cognitivo e del linguaggio, ma anche relative alla memoria, all’attenzione, e alla consapevolezza emotiva e l’empatia. Funzioni socio-relazionali che poi, in combinazione tra loro, apportano sostegno anche alla creatività e alla flessibilità.

Leggere non è “solo” decifrare un testo o “solo” guardare le figure.

Nè si legge solo con gli occhi. La mente fa di più. Le neuroscienze dicono che la lettura è un’immersione nel movimento e nell’azione. Un’esperienza profonda, complessa che coinvolge la mente e il corpo del bambino, i suoi sguardi, i movimenti, le espressioni del viso che hanno a che fare con il libro che si legge e quello che il bambino stesso si costruisce. E non da ultimo un’esperienza di condivisione con l’adulto mediatore e la sua capacità di offrire libri e situazioni di profondo coinvolgimento che consentano al bambino di entrare nel libro con tutto se stesso, di vivere la lettura.

L’età da 0 a 6 anni è un’età d’oro, il periodo più fertile del cervello, in cui si mettono le basi del processo evolutivo, e il più importante per la nascita del lettore:

a) perché in questa età la scoperta del libro è scoprire uno strumento che lo arricchisce, gli piace, lo incuriosisce, lo coinvolge emotivamente e lo fa stare bene

b) perché in questo periodo non è pressato da “dover” essere “istruito con orari, impegni, pressioni, performances, ma è più libero di esplorare (guidato), provare piacere, guardare, entrare in vero contatto con i libri.

Fino ai 6 anni il cervello del bambino è definito dai neuroscienziati in base alle sue competenze “illetterato e iconico”. Ciò significa che è impegnato nel riconoscimento di ciò che vede (natura, immagini, oggetti, visi…) solo dai 6 anni inizia il cosiddetto “riciclaggio neuronale”, per il quale, semplificando molto, alcuni neuroni del cervello del bambino, prima predisposti ad altre funzioni innate, come guardare e osservare, si adattano per compiere le funzioni richieste dall’apprendimento della lettura alfabetica e e poi esercitarla.

Perciò non vale iniziare in modo pressante l’insegnamento della lettura e della scrittura prima della scuola elementare pensando di aiutare i bambini, pensare che fare prima quello che si deve fare dopo possa avvantaggiare i bambini. Anticipare non porta benefici reali, ma può essere addirittura controproducente

Questo libro comunica in modo chiaro e accessibile, pur in termini tecnicamente precisi e scientificamente sostenuti, gli aspetti complessi che le neuroscienze studiano e fanno capire il lavoro del cervello durante l’interazione sociale e la lettura. Luigi Paladin mette poi in relazione la lettura del mondo e l’esperienza che i bambini ne fanno con corpo e parole con la lettura dei libri condivisa con un adulto. L’incontro con il primo libro è, in prospettiva, una delle esperienze più arricchenti che un bambino possa fare e dalla reiterazione attenta e consapevole di questo momento può veramente dipendere il suo futuro di lettore e di persona. L’aspetto importante che fa di questo libro uno strumento utilissimo sono poi i capitoli che, sulla base della teoria spiegata nella parte iniziale, descrivono quelle che sono le caratteristiche principali che i libri per i piccolissimi dovrebbero avere, focalizzando su come sono costruiti, su cosa mettono in rilievo, sugli schemi narrativi e le protostorie che contengono. Le narrazioni, testuali o iconiche, devono corrispondere a determinati criteri in modo da poter essere pienamente fruiti dai piccoli dando loro, oltre che piacere di relazione, arricchimento per il linguaggio e l’immaginazione. Non mancano, infine, indicazioni sulle migliori modalità di lettura da impiegare con i bambini più piccoli, focalizzando sulla lettura dialogata che coinvolge attivamente adulto e bambino per condividere l’esperienza di lettura facendosi guidare dagli interessi, dalle domande, dalle reazioni dei bambini, incoraggiandone la partecipazione attraverso domande, ripetizioni e facendo riferimenti alle esperienze di vita vissuta dei bambini stessi. Una lettura immersiva che non richiede di essere attori, di avere un dizione perfetta, ma di concentrarsi sul bambino, lasciarsi coinvolgere e divertirsi insieme.

 

lunedì 24 maggio 2021

“CIBO” PER GLI OCCHI DEI PICCOLISSIMI





Tana Hoban

Bianco e nero

Editoriale Scienza, 2021

Consigliato da 2 mesi


Si arricchisce di una nuova valida proposta la piccola raccolta di materiali in bianco e nero dedicati ai piccolissimi e disponibili in libreria o in biblioteca.

La casa editrice Editoriale Scienza propone, infatti, al mercato editoriale italiano il lavoro della famosa fotografa statunitense Tana Hoban, “Bianco e Nero”: un leporello cartonato per i bambini di pochi mesi.

Le caratteristiche di questo libro lo rendono del tutto adatto per i piccolissimi:

- cartoncino rigido lucido (lavabile con panno umido), perché si sa che il primo modo di conoscere per i bambini è mettere tutto in bocca

- angoli arrotondati, per non rischiare pericolose punte graffianti

- misure ridotte e cartoncino leggero lo rendono un oggetto facilmente afferrabile e maneggiabile con le manine dei piccoli

- formato a leporello, perché così il libro rimane ben disteso davanti al bebè che lo può guardare e osservare senza aver bisogno di girare le pagine

- marchio di certificazione di qualità CE che, come per i giocattoli e adesso anche per molti libri, ne garantisce la sicurezza anche dal punto di vista dei materiali con i quali è costruito

- figure in contrasto bianco su nero da una parte, nero su bianco dall’altra parte del leporello: il contrasto determina dei contorni ben definiti alle figure che si stagliano perfettamente sul fondo. In questo modo risultano fruibili da un bambino piccolissimo che a pochi mesi non ha la vista del tutto sviluppata e non riesce ancora a mettere bene a fuoco ciò che vede

- figure essenziali e lineari, raffiguranti, seppur simbolicamente, oggetti familiari ai bambini

perché parte della loro ancora breve esperienza di vita (biberon, bavaglino, cucchiaio, fiore, banana ...): i piccoli riescono a riconoscerli e la loro capacità di astrazione in questo modo comincia pian piano a svilupparsi

- le figure sono semplici ma non banali e dimostrano un’attenzione estetica particolare

Bianco e nero” è, quindi, un libro perfetto per cominciare a familiarizzare con pagine, figure e parole.

Va da sé che, anche se perfetto per i bebè, questo libro necessita della mediazione dell’adulto che può guidare il bambino con entusiasmo nella scoperta e nell’esplorazione. Insieme la lettura diventa piacere, diventa coccola, diventa esperienza mentre le pagine e le figure si animano di suoni, di rumori, di versi, che divertono i bambini, li incuriosiscono e li appassionano.

Dato che, purtroppo, molti autori ed editori sbagliano pensando che un libro rivolto ai lettori più giovani debba avere una gran quantità di illustrazioni e di colori sgargianti, questa è l’offerta dominante sugli scaffali e i libri in bianco e nero, spesso si perdono o non ci sono proprio.

Sappiamo, però, che ne esistono e, quindi, basta provare a chiederli in libreria o in biblioteca

Altri libri in bianco e nero adatti ai piccolissimi, per esempio, sono: “La natura” e “La mia giornata” della serie “Stimoli visivi in bianco e nero” di Raffaella Castagna, pubblicati da Lapis, “Sono grande” e “Non ho sonnodella serie “I libri del Tato” di Luigi Palladin e Desideria Guicciardini, anche questi editi da Lapis, “I bambini guardano cerchi e quadrati” di Pitchall, Logos edizioni e “I miei amici animali” di Xavier Deneux editi da Tourbillon.

martedì 5 gennaio 2021

Strumenti del mestiere: QUANDO I GRANDI LEGGONO AI BAMBINI

Un libro prezioso per chi si occupa di lettura ai bambini piccoli. Una ricca fonte di informazioni e di suggerimenti per la lettura ad alta voce. Una raccolta di materiali di lavoro che copre i più di 20 anni di attività del progetto"Nati per leggere" che impegna medici pediatri, bibliotecari e molti volontari per la promozione della lettura in famiglia ai bambini fin da piccolissimi.

Quando i grandi leggono ai bambini di Angela Dal Gobbo (Donzelli, 2019) è stato pubblicato nell’ambito delle iniziative per i 20 anni di questo importante progetto e raccoglie i venti libri che l’Osservatorio editoriale Nati per Leggere ha scelto tra le varie pubblicazioni in questi anni. Libri che sono ormai “patrimonio” assodato di chi si dedica alla promozione del benessere di grandi e bambini attraverso la lettura. Accanto a questi libri, il volume, presenta circa 200 altri libri, soprattutto in italiano, che Angela Dal Gobbo ha selezionato con la competenza e la cura che la caratterizzano. Tantissimi libri valutati, scelti, letti e proposti in questi anni a grandi e bambini con diverse competenze e diverse sensibilità.

Il saggio è organizzato un po’ come una tabella a doppia entrata in cui da una parte si può entrare seguendo le caratteristiche dei bambini piccoli in base alla loro età e quindi alle loro capacità e competenze, dall’altra, invece, partendo dalle caratteristiche dei libri che si possono leggere con loro.

Ogni capitolo della prima parte affronta un momento dello sviluppo del bambino mettendone in evidenza le abilità, dando suggerimenti su come scegliere i libri da proporre e poi indicando i titoli di letture adatte al periodo. Ogni libro è descritto non solo nei contenuti, ma anche negli aspetti che lo rendono “di qualità” e indicato per i bambini in quella fascia d’età.

La seconda parte del volume è dedicata all’albo illustrato in sé al suo mondo, ai suoi elementi costitutivi, alla sua narratologia, alla sua ricerca grafica.

Un capitolo finale è poi dedicato alle fiabe classiche e moderne. Anche questo, come i precedenti, con i titoli da scegliere per la lettura.

Impreziosiscono questo libro una quarantina di pagine finali con quelli che sono presentati come “Piccola galleria di ritratti”. Si tratta di schede bio-bibliografiche dedicate a tutti gli autori e illustratori dei libri citati. Un dovuto omaggio a chi, spesso, viene relegato in secondo piano rispetto al libro che ha creato.

Questo è un libro che ogni persona che si impegna per la lettura ai piccolissimi dovrebbe avere sulla scrivania e consultarlo spesso. Concetti fondamentali che si leggono in queste pagine sono legati al piacere della lettura, per tutti, il piacere di chi ascolta, ma anche di chi legge ad alta voce. Il piacere anche di avere in mano testi e illustrazioni di qualità che attirano, affinano il gusto, coinvolgono tanto l’intelletto quanto i sensi. Ci si sofferma anche sull’importanza dell’attenzione a ciò che interessa i bambini e del rispetto per ciò più gli piace guardare ed ascoltare.

Centrale è, ovviamente, il “cosa succede” quando i grandi leggono ai bambini: ed è tanto ciò che succede, più di quanto si possa immaginare.

Nelle pagine introduttive Angela Dal Gobbo spiega come è strutturato il suo lavoro e afferma di non aver avuto assolutamente pretesa di esaustività. Cosa del resto impossibile nel vasto e variegato mondo editoriale per i bambini in questi anni. Piuttosto la sua idea era quella di offrire una “bussola” per orientarsi in questo mondo, per appropriarsi di tecniche di valutazione, di occhio per i dettagli, di criteri precisi in base ai quali fare le proprie scelte.

Dal punto di vista teorico c’è sicuramente riuscita. Perchè il suo lavoro abbia ricaduta anche pratica è, però, fondamentale che chi prende in mano questo libro si premuri anche di recuperare, leggere, guardare, rileggere, osservare e leggere ancora tutti i libri che sono citati. E’ solo con la pratica, quella vera, quella sul campo con i libri in mano e i bambini davanti o in braccio, che si impara a scegliere bene, a costruirsi un ricco bagaglio cui attingere.


giovedì 25 giugno 2020

MONDO BAMBINO

SENTI FRATELLINO

Sara Ortenzi con le illustrazioni di Ilaria Orzali, Lapis, 2020
Consigliato da 3 anni

IO E IL MIO VASINO

Jeanne Ashbé, traduzione di Chiara Stancati, Lapis, 2020
Consigliato da 2 anni

La vita dei bambini è una continua scoperta, una continua conquista di abilità e di conoscenze. Ogni loro esperienza è contraddistinta da emozioni diverse,

anche forti. Accompagnare la crescita dei piccoli con i libri è importante, non perché i libri siano delle “medicine” in grado di aiutarli ad abbandonare il ciuccio piuttosto che a fare la pipì nel vasino o a mangiare gli spinaci, ma perché passare del tempo con i bambini condividendo il piacere di un bel libro è importantissimo: rafforza la relazione tra chi legge e chi ascolta, regala momenti intimi, crea complicità, sviluppa fantasia e immaginazione e sostiene lo sviluppo emotivo, linguistico e cognitivo dei piccoli. Essi imparano inconsciamente a conoscere parole, espressioni, modelli narrativi e strutture linguistiche diverse da quelle del parlato e che, più avanti, torneranno loro utili. Ascoltando storie i bambini allenano le loro capacità di ascolto e di attenzione. Leggere ad alta voce ai piccoli crea una “dipendenza positiva” che, sostenuta nel tempo, non può che far bene, da molti punti di vista, a chi legge e a chi ascolta.

I libri per i piccolissimi devono essere adatti a loro e vanno scelti con cura, tenendo conto sia delle loro caratteristiche fisiche, dei loro testi e delle loro immagini , sia delle competenze e abilità, nonché dei gusti e delle preferenze dei bambini cui saranno proposti. La produzione editoriale per bambini è molto ricca, ma non tutta di qualità. Scegliere con attenzione un libro per i bambini è importante.

Tra le nuove pubblicazioni di Lapis indicate a partire dai 30-36 mesi segnaliamo “Senti fratellino” di Sara Ortenzi con le illustrazioni di Ilaria Orzali e “Io e il mio vasino” di Jeanne Ashbé.

Senti fratellino” è un albo dedicato al momento importantissimo nella vita di un bambino dato dall’arrivo di una sorellina o di un fratellino. Le emozioni che entrano in gioco sono molte, sono forti e anche contrastanti. Affrontare un cambiamento come questo nella propria vita non è cosa da poco: all’arrivo del piccolo niente sarà più come prima. La piccola protagonista di questo libro, quindi, rispecchiando pensieri ed emozioni di tutti i fratellini maggiori, cerca prima di tutto di capire da dove arriva questo bambino, poi osserva

il corpo della mamma che cambia. A questo punto un dubbio l’assale: non è che se arriva lei o lui, io verrò mandata via? E’ una paura reale che le viene soprattutto di sera. Per fortuna papà risolve ogni dubbio: il cuore dei genitori è speciale e capace di fare spazio per ogni nuovo bambino che arriva. Risolti i dubbi alla piccola non resta che stabilire chiaramente alcune regolette e, soprattutto, mettere in chiaro che in casa sarà sempre lei la più grande .

Io e il mio vasino” è un nuovo piccolo libro che, con ironia, affronta il tema dell’imparare a controllare i propri bisogni e a farla nel vasino. Ogni bimbo ha i suoi tempi, ma per molti bambini non è facile vincere il timore di provarci. Non così per il piccolo protagonista che, accompagnato dal suo coniglietto di pezza, cerca di capire chi è che usa il vasino e, scartati tutti gli animali, arriva alla conclusione che sono i bambini ad usarlo. Non è facile, però, imparare a farlo: possono succedere dei piccoli incidenti. Ma non è un problema. Presto si impara. Jeanne Ashbé, ancora una volta, rivela nel suo lavoro una grande attenzione per l'infanzia, per i movimenti, le posture, per le piccole sfide della quotidianità. E ancora il tratto pulito, essenziale ma mai povero, sempre espressivo e accurato. Con grande gioia, siamo pronti a dare il benvenuto nel nostro catalogo a Jeanne Ashbé

Si tratta di due libri divertenti che raccontano dal punto di vista bambino due situazioni tipicamente bambine e le sdrammatizzano. Lo fanno con testo e illustrazioni puliti, semplici e immediati, adatti ai piccoli intorno ai tre anni perché essenziali, ma non poveri, e molto curati. Il fondo, bianco di uno e monocolore dell’altro, fa risaltare bene le figure bordate di nero rendendole facilmente leggibili. Il testo di “Senti fratellino” è in rima e divertente, anche se non sempre scorrevole. Semplice ed essenziale quello di “Io e il mio vasino”, caratterizzato dalle ripetizioni che tanto piacciono ai più piccoli. In entrambi in chiusura si nota una leggera discrepanza tra testo e illustrazioni, mentre le prime mantengono il loro livello iniziale fino in fondo, il secondo perde un po’ in ritmo e non convince del tutto. Ciononostante entrambi questi libri stanno bene nella libreria dei piccoli. E ricordiamoci, nel leggerli, che sono prima di tutto belli da condividere: non cadiamo nell’errore di volerli “somministrare” per ottenere un risultato mirato!

martedì 22 ottobre 2019

ATTENZIONE ALLE DITA!

Tutti i lettori, anche i piccolissimi, meritano rispetto. Rispetto delle loro capacità, rispetto delle loro “dimensioni”, rispetto del loro bisogno di attenzione e di condivisione di esperienze. Scegliere bene cosa leggere per e con loro è dimostrazione di questo rispetto.

Per passare piacevolmente un po’ di tempo insieme ai bambini tra i 12 e i 24 mesi sfogliando e giocando con le pagine di un libro “Croc Croc mordicchia!” (Terre di Mezzo, 2019) è una buona scelta. Croc Croc è un coccodrillo curioso e vuole sapere tutto del suo piccolo lettore, come si chiama, qual è il suo libro preferito, qual è il gioco che ama di più e cosa gli piace di più mangiare. Croc è felice di mostrare a sua volta i suoi gusti, ma quando arriva all’argomento “cibo” ... l’effetto sorpresa è sicuramente divertente.

Croc Croc mordicchia!” è un piccolo libro cartonato di circa 12x12 centimetri, perfetto per le piccole manine che lo reggeranno e che ci giocheranno, perché, sì, a questa età i libri sono, come i giocattoli, degli oggetti da scoprire con le mani e con la bocca. Gli angoli di questo libro sono arrotondati, le pagine di cartone, la rilegatura robusta ed è presente anche il marchio CE per la garanzia della qualità dei materiali: tutte caratteristiche che lo rendono, quindi, adatto per piccolissimi e resistente al loro modo particolare di “leggerlo”.

Il testo è divertente e crea un minidialogo tra il coccodrillo e il bimbo-lettore con la contestuale introduzione di nuove parole. La semplice struttura va ben oltre quella dei noiosi “libri elenco” destinati ai piccoli e contestualizza la presentazione dei nuovi elementi. Il pop-up dell’ultima pagina, infine, vivacizza la lettura e diverte grandi e bambini.

Anche le illustrazioni sono adatte ai piccolissimi: fondo bianco, figure semplici con pochi dettagli senza risultare banali e una bella linea nera di contorno a dare loro il risalto necessario perché possano essere fruite dai piccoli, la cui capacità visiva è ancora in via di sviluppo.

Parole sulle pagine di sinistra e figure (quasi tutte) su quelle di destra, rendono il libro perfetto anche per la lettura con il piccolo in grembo che, in questo modo, trova le immagini nella giusta posizione per poterle guardare bene, mentre l’adulto può facilmente leggere il testo di lato.

Un’ultima cosa, non fermatevi all’ultima pagina: il libro non finisce lì, ma sulla quarta di copertina!


Croc Croc mordicchia!
Lucie Phan
Terre di Mezzo, 2019 - € 8,90

Età di lettura: da 12 mesi


domenica 6 ottobre 2019

DI BUONI ALBI ILLUSTRATI NON CE N’E’ MAI ABBASTANZA!


(Albi illustrati - 7) 

La lettura di un albo illustrato è un'esperienza completa che coinvolge il bambino in tutto il suo essere. Fare esperienza di un albo crea forme di pensiero, organizzative, deduttive e interpretative, utili strumenti da mettere nel bagaglio utile per crescere.
Tante sono le chiavi d'accesso agli albi illustrati tanti quanti sono i lettori e tante quanti sono gli albi. Da qui l'importanza di leggerne, vederne, fruirne tanti, diversi, per avere diversi punti di vista e sviluppare diverse visioni interpretative. In questo modo si impara ad apprezzare la varietà di storie, di illustrazioni, di forme. In un’intervista a David Almond si legge che gli albi illustrati, come i buoni libri di letteratura, non sono fissi, non stanno fermi sullo scaffale dove li riponiamo, non sono ben contenuti nelle loro copertine finemente rilegate. Sono dei “mostri selvaggi” come li intendeva Sendak, vivono “dentro”, hanno un potere forte di far emergere situazioni, emozioni, pensieri. Riescono a creare una ridda selvaggia, ma lasciando a tutti i Max la certezza di un cena al rientro. I libri per Almond, sono una forma dell'avventura che spinge fuori il lettore dalle pagine dell'albo e lo trasporta nella vita vera.
(7 - continua)
Risultati immagini per nel paese dei mostri selvaggi babalibri


Nel Pese dei mostri selvaggi. Maurice Sendak, Babalibri, 1999
 
(7 - continua)

venerdì 22 febbraio 2019

UNA BELLA GIORNATA INIZIA CON UNA STORIA

(ALBI ILLUSTRATI - 1)
Una bella giornata inizia con una storia
Così scriveva Gianni Rodari e io mi permetto di aggiungere che la giornata incomincia ancora meglio se la storia è una bella storia, in un bel libro, con delle belle figure … .
Cosa significa questo? Perchè un libro è un bel libro? Perchè un albo illustrato è un bell'albo illustrato? Quali sono le belle figure?
Un albo illustrato (picture book) ha una doppia vita: quella dell'oggetto libro in sé, il suo aspetto fisico, la lingua usata, le parole scelte, le illustrazioni, e quella delle sue infinite possibilità d'interpretazione che risuonano nella e della quotidianità del suo lettore bambino.
Gli albi illustrati costituiscono un’esperienza conoscitiva per il bambino che si immedesima in ciò che gli viene proposto. Quando si sceglie un albo illustrato non si può non tenere conto di questo aspetto, della sua forte valenza emotiva.
Gli albi illustrati non sono mera addizione di FIGURE + PAROLE + FORMA. Sono un tutt'uno armonico, equilibrato e complementare che, nell'insieme, ha e dà senso, crea specificità di linguaggio, comunica significati precisi.
L'albo illustrato nell'esperienza del bambino è percepito come un unicum, un tutt'uno. I piccoli, infatti, lo vivono come oggetto di esperienza nel suo insieme, non separano le figure dalle parole dalla forma, e come oggetto unico ne fruiscono. Fa parte dell’essere della prima infanzia accogliere forma e senso delle cose come un'unica informazione indistinta. Nella prima infanzia i bambini arrivano gradualmente a distinguere fra sogni, fantasia, stato di veglia, fra se stesso e gli altri, tra illustrazione e oggetto illustrato perciò tutto ciò che si presenta ai bambini diventa fonte profonda di esperienza.
Leggere un albo nel suo insieme è, quindi, un'operazione di sintesi che richiede più elasticità di quanta ne abbia un adulto, mentre è un'operazione che il bambino fa spontaneamente e ne trae tantissimo: vede con gli occhi, ma anche con gli altri sensi, e con il “cuore”.
(1-continua)

giovedì 21 febbraio 2019

ME LO LEGGI?

Non si può negare: leggere una storia a un bambino, sfogliare insieme le pagine di un libro è un piacere, è un momento carico dal punto di vista emotivo e relazionale. Passare del tempo insieme con un libro è un'occasione di arricchimento dal punto di vista affettivo, crea complicità, offre punti di contatto, spunti di gioco e di dialogo. Leggere apre alla relazione, al confronto, cattura l'attenzione e l'interesse del bambino verso l'adulto e dell'adulto verso il bambino e di entrambi verso il libro, la storia, le figure.

Con un libro si passa insieme del tempo prezioso, si gioca, si parla, si ascolta, ci si fanno le coccole.

Un libro si apre, si legge, si sfoglia, si guarda. Le pagine si possono girare velocemente o lentamente seguendo il ritmo personale. Le figure non passano velocemente come le immagini che si vedono in TV o quelle animate dei videogiochi. La carta permette a ciascuno il proprio tempo di fruizione. Le illustrazioni sulla carta non scorrono velocemente e se ci si impiega un po' di più a guardarle non scatta il “game-over”. I particolari possono essere scoperti uno ad uno, le parole si possono ripetere, ci si può fermare per qualche spiegazione o si può rileggere una frase solo perchè è bella.
Il tempo della lettura è un tempo personale, unico e ricco per ogni persona, adulto o bambino che sia.

sabato 16 febbraio 2019

NON E' MAI TROPPO PRESTO

Per chi lavora nel campo è ormai assolutamente assodato: leggere fa bene. E' scientificamente e statisticamente dimostrato che, se ai bambini anche molto piccoli, si leggono storie, si mostrano libri, si offrono illustrazioni e parole, questi, crescendo, avranno molteplici vantaggi dal punto di vista del loro sviluppo cognitivo. Questi bambini saranno facilitati - a tempo debito - nell'apprendimento non solo della lettura, ma di tutto ciò che implica l'elaborazione di un pensiero complesso, articolato e coerente. Conosceranno e sapranno usare molte e diverse parole, riusciranno meglio a comprendere collegamenti e ragionamenti. Non faranno grande fatica con le espressioni nuove e le strutture linguistiche più complesse. Sapranno esprimersi meglio. Anche la loro capacità di attenzione sarà più grande e avrà maggiore resistenza.
Il loro "pensiero narrativo" si svilupperà più che negli altri e questo sarà loro di grande aiuto in molteplici occasioni.
Leggere e sentir leggere fa bene al cuore (come si è visto nel post precedente) e alla mente.
Non leggiamo ai bambini piccoli perchè imparino a leggere tecnicamente, nel senso letterale della parola, prima del tempo giusto. Leggiamo loro per regalargli un bagaglio cognitivo leggero, ma importantissimo e che tornerà loro utile in molte occasioni future.
I bambini che hanno avuto la fortuna di avere uno o più adulti che hanno passato del tempo con loro leggendo, si individuano subito tra i coetanei che non hanno potuto godere di questo piacere. A scuola, fin dai primi anni delle elementari, sono facilitati e fanno meno fatica a prestare attenzione. Padroneggiano meglio la lingua, imparano più in fretta.
Leggere libri, tanti libri, fin da bambini, può creare una generazione di persone in grado di capire e quindi risolvere molti dei problemi, inclusi quelli "grandi".
La lettura in età prescolare non è la "medicina" magica che risolve problemi e spiana la strada dell'apprendimento. E', però, un facilitatore che, attraverso una pratica piacevole, rende molto di più di quanto richiede.

giovedì 24 gennaio 2019

NON SONO NATI PER LEGGERE, MA ...

I bambini non nascono con l'istinto di leggere, come con l'istinto di mangiare, bere o dormire. Lo ha scritto Rodari, lo ha ripreso Pennac, lo sappiamo benissimo tutti. Si dice anche che, come non si può obbligare un cavallo a bere, così non si può obbligare qualcuno a leggere. Si può, però, mettere vicino al muso del cavallo un secchio d'acqua sperando che incominci a bere. Allo stesso modo si possono offrire ai bambini tanti libri e, prima o poi, ci “metteranno il naso”.

In realtà, i bambini in generale amano i libri. Per loro sono un mondo da scoprire. Sono diversi da tutti gli oggetti – giochi e altro – con cui vengono a contatto, e lo capiscono subito. Far sì che li apprezzino e rimangano parte della loro vita, è compito di chi li accompagna nella crescita. I bambini dovrebbero crescere a contatto con tanti libri fin da piccoli. La lettura dovrebbe entrare nella routine quotidiana, occupare un posto di rilievo tra le attività che si fanno con loro. Leggere insieme un libro, una storia, dovrebbe diventare una rito, un'azione che si fa insieme e sempre, naturalmente, come lavarsi i denti prima di andare dormire.