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lunedì 20 novembre 2023

OSSERVANDO LE FARFALLE

Anna Lavatelli

Operazione Vanessa

Sinnos, 2023. 117 p.

Età +11

Chi l’ha detto che una vacanza a casa della zia sia una noia mortale?

Ne è convinto Giacomo, costretto dalla mamma a passare la convalescenza dopo una broncopolmonite a Corciago, frazione del comune di Nebbiuno in provincia di Novara. Dopo l’ultima visita di controllo, Giacomo si sente bene e, non l’avrebbe mai detto prima, ha voglia di tornare a scuola, alla sua routine, ai suoi amici. Il medico, però, ha suggerito un periodo di convalescenza e la casa della zia Maura nei piccolo paesino di montagna, sembra la soluzione migliore.

Giacomo è arrabbiato, non vuole andare, non conosce molto questa zia nubile che vive lì da sola e che sicuramente non gli farà usare liberamente il tablet, perché così ha detto la mamma. Sarà una noia mortale. Il soggiorno inizia sotto il peggiore degli auspici. Dopo poco, però, Giacomo deve ricredersi e mai avrebbe detto che quando la mamma torna per farlo tornare a casa, non vuole. Anzi, chiede di finire l’anno scolastico lì.

Cos’è successo? E’ successo che zia Maura non è poi così noiosa, che in giro per il paese si può passeggiare liberamente e scoprire varie cose, ma, soprattutto, è successo che la zia ha un’amica dell’età di Giacomo, Serena, che al momento è impegnata in un’appassionante ricerca e progetto di osservazione delle farfalle Vanessa. La simpatia e l’entusiasmo di Serena sono travolgenti e Giacomo non resiste. Prima che di rendersene conto, non solo è impegnato a “piacere” a Serena, ma si trova anche molto coinvolto dalla ricerca sulle farfalle.

Grazie a queste nuove esperienze Giacomo impara a conoscersi meglio, a capire e rispettare gli altri e, soprattutto, ad essere se stesso, impegnandosi in qualcosa che lo interessa veramente tanto.

Con la sua prosa lineare ma ricca e attenta, Anna Lavatelli ci regala una storia di crescita in cui è facile per i ragazzini ritrovarsi. Una storia semplice, ma non banale in cui sono presenti, senza ostentazione, tutti gli elementi di relazione e di (possibile) scontro tra adulti e pre-adolescenti in famiglia e fuori. Particolare attenzione è data all’importanza degli spazi propri che i ragazzi devono poter avere, all’autenticità del loro essere e dei loro rapporti con i pari quando si sentono liberi e alla spontaneità di relazione di cui sanno essere capaci. 

e.v. 20/11/2023

Anna Lavatelli

Operazione Vanessa

Sinnos, 2023. 117 p.

Età +11

domenica 18 settembre 2022

CRESCERE LEGGENDO

Antonio Ferrara con le illustrazioni di Gabriele Ghisalberti

Un libro ti cambia

Biancoenero Edizioni, 2022. 46 p.

Età +10

 

In questa storia per ragazzini è condensato tutto il senso della lettura, del capire ciò che si legge, dell’essere coinvolti da una storia, del partecipare personalmente delle parole che la compongono.

Dario, il ragazzino dodicenne protagonista di “Un libro ti cambia” (Biancoenero) è in camera sua e sta leggendo. Mentre legge succedono cose strane, forse solo coincidenze, ma a lui sembra che ciò che trova tra le pagine avvenga realmente: sente il calore del deserto, un quadretto si stacca dal muro, le sue orecchie diventano bollenti, ha paura di ciò che succede, non riesce a staccarsi dalle pagine … .

Nessuno pensa che Dario sia in camera a leggere, tutti lo credono intento a giocare al pallone. Ma non è così: Dario legge e mentre legge cambia, tanto che quando è in bagno e si guarda allo specchio quasi non si riconosce. Ma cosa è successo?

Quello che Antonio Ferrara ci offre in questa storia di poche pagine scritte ad alta leggibilità è una descrizione del grande potere della lettura. La lettura è un rifugio, un’evasione dalla quotidianità, ma anche un modo per vivere le vite degli altri, per provare emozioni vecchie e nuove, per osservare persone e situazioni da altri punti di vista. Per alcuni leggere è vivere, certo non letteralmente, ma molto gli si avvicina, nel senso che la lettura mette insieme esperienze diverse, plasma il pensiero, rende attenti e critici. La lettura offre visioni diverse e maggiori capacità empatiche. La lettura, pian piano, cambia le persone. Non è una magia, il cambiamento non si verifica tutto in poco tempo come in questa storia, ma pian piano, libro dopo libro. Non succede con tutti i libri, ma con solo con quelli giusti e pagina dopo pagina, chi legge cresce, diventa un altro. E, di solito, un altro migliore.

Da notare l’interessante gioco creato dall’illustratore sulla copertina: una barba (ma che è una barba lo si capisce solo quando si gira il libro e si vede la quarta di copertina) che quando chi legge ha il libro davanti, si posiziona perfettamente sul suo mento. Metafora grafica del cambiare, del crescere.

Di libri e lettura e del loro potere Antonio Ferrara si è occupato anche in “Leggero leggerò” (Interlinea) e ne abbiamo scritto qui.

Nota: questo libro, prima della pubblicazione, come tutti i libri di autori italiani dell’editore Biancoenero sono letti e approvati da una redazione di ragazzi. A questo hanno contribuito gli studenti di due istituti comprensivi di Roma e Fiumicino.


Antonio Ferrara con le illustrazioni di Gabriele Ghisalberti

Un libro ti cambia

Biancoenero Edizioni, 2022. 46 p.

Età +10

lunedì 14 dicembre 2020

BIMBO CON MAMMA

Per i bambini le differenze fondamentalmente non esistono. Sono i grandi che mettono loro negli occhi e nella testa colori diversi, abilità diverse, possibilità diverse, risultati diversi. I bambini imparano quello che vivono, diceva il titolo di un noto libro di pedagogia famigliare di qualche anno fa. Ed è vero, anche per preconcetti e discriminazioni. L’apertura naturale dei bambini all’altro, rischia spesso di venire limitata da discorsi sentiti a casa, da immagini viste in televisione, da atteggiamenti sperimentati nella vita di tutti i giorni. Per fortuna non si può e non si deve generalizzare: è sbagliato etichettare tutto e tutti solo per l’atteggiamento intollerante di pochi. Ci vuole comprensione, intelligenza, attenzione quando si vive e si lavora con i bambini, sia nell’esempio che si dà loro, sia nel modo in cui si affrontano con loro determinati argomenti. 

In questo senso ci sa fare molto bene la maestra di Leo, protagonista di “Ma che razza di razza è?” (Città Nuova Ed.) di Silvia Roncaglia.

In classe la maestra mostra ai bambini un documentario e da questo parte una discussione sulle diverse parti del mondo e sulle diverse persone che le abitano, con le peculiarità del loro aspetto fisico, abiti, usi e costumi. Punto centrale è il superamento del concetto di “razza” dato che è stato dimostrato scientificamente che non esistono “razze” umane diverse, ma che tutti gli uomini appartengono alla stessa razza umana e le loro diversità sono frutto della peculiarità delle condizioni in cui nascono e vivono. Il lavoro di Leo prosegue a casa con una ricerca sulle diverse etnie e il ragazzino rimane spiazzato dal concetto di razze che trova in un vecchio libro. Leo, però, è molto sveglio e capisce che gli studi nel tempo hanno cambiato le convinzioni e che il libro è superato. Ma è soprattutto il suo piccolo fratellino a fargli notare che in ogni pagina di quel libro non c’è altro che un “BIMBO CON MAMMA”, lanciando un forte messaggio che va oltre ogni diversità. 

Il libro, adatto ai bambini dai 7 anni, non è nuovo. E’ una riedizione rivista nel testo e con nuove illustrazioni. Interessante il lavoro di Città Nuova che ha pensato di ripescare dal suo catalogo un libro per bambini edito nel 1999, vincitore allora del premio “Libro per l’ambiente” e in seguito menzionato nella prestigiosa pubblicazione “White Ravens” della Internationale Jugendbibliothek  di Monaco che raccoglie ogni anno le migliori pubblicazioni per bambini e ragazzi edite in tutto il mondo. Importante è soprattutto il lavoro di revisione del testo non solo dal punto di vista linguistico, ma anche nel contenuto che, già allora aperto alle diversità e al rispetto degli altri, si attualizza con il concetto, consolidato in questi anni dagli studi in campo genetico, dell’unicità della razza umana. E’ su questo punto che gira il fulcro della storia molto piacevole da leggere, composta in un libro ad alta leggibilità, con criteri grafici e accorgimenti che agevolano la lettura, e accompagnata dalle illustrazioni di Cristiana Cerretti molto evocative e ricche di poesia. Tra le righe un messaggio educativo interculturale importante espresso con semplicità e levità, senza cadute nella banalità e nella pedanteria.

Più che di una riedizione si può parlare di nuova ben riuscita pubblicazione su temi, purtroppo, ancora di grande attualità quali il razzismo e la discriminazione.


Silvia Roncaglia con le illustrazioni di Cristiana Cerretti

Ma che razza di razza è?

Città Nuova Editrice, 2020. 48 p.

Consigliato da 7 anni

lunedì 4 maggio 2020

DI SPADA E DI PAROLA

HAI LA MIA PAROLA

Patrizia Rinaldi
Sinnos, 2020. 218 p. - € 14,00


Avventura e fiaba si mescolano in “Hai la mia parola” l’ultimo lavoro di Patrizia Rinaldi edito da Sinnos nella collana Zona Franca ad alta leggibilità. Avventura, perché la storia di Nera e Mariagabriela è intrisa di perfidi inganni, fughe rocambolesche, incontri inaspettati e fuorvianti travestimenti. Fiaba, perché fiabesco è il tempo e il luogo lontano in cui tutto si svolge, perché ci sono due sorelle che si vogliono bene, una avida matrigna che le vuole dividere, un ricco signorotto crudele e tante buone persone pronte ad aiutare le ragazze nel superare la prova loro imposta. Non poteva, poi, mancare un lieto fine ricco di speranza.
Mariagabriela e Nera sono due sorelle molto diverse tra loro: una bella e dolce, l’altra zoppa e ribelle. La bellezza mancata di Nera è compensata dalla sua capacità di usare le parole, di leggere, scrivere e raccontare. La sventura colpisce la bella Mariagabriela che viene praticamente comprata dal lussurioso Visconte padrone del castello del borgo. Nera non può accettare il destino dell’amata sorella venduta dalla matrigna, e quando le viene fatto credere che Mariagabriela è riuscita a fuggire, anche lei parte di nascosto per cercarla con l’aiuto del fidato amico Michelino. La storia è lunga e complessa, piena di colpi di scena, ingiustizie e ritorsioni. Ma anche di coraggio, di amore, di speranza, di rispetto e di amicizia.
Anche se alla fine le due sorelle si riuniscono, l’evoluzione di questo romanzo e il suo finale non sono scontati. Lasciamo al lettore il piacere di arrivare in fondo a questa vicenda in cui spada e parole feriscono e difendono allo stesso modo e insieme rimettono in ordine il mondo.
Divisa in tre parti formate rispettivamente da ventuno brevi capitoli, uno per ogni lettera dell’alfabeto cui corrisponde una parola significativa, la storia, ambientata nella Sardegna del ‘700, ha un ritmo ben sostenuto dall’inizio alla fine e si distingue per un vocabolario ricco e ricercato. Diversamente non poteva essere, visto che uno dei temi principali che emergono è quello del potere consolatorio, ma anche del potere di attacco e di difesa, delle parole e della narrazione di storie: imparare a leggere e a scrivere, conoscere molte parole e saperle usare bene, diventa base per l’emancipazione di Nera, dei bambini cui fa da maestra, e per esteso, di ogni persona.
Il punto di vista del romanzo è quello di Nera che racconta a Mariagabriela, a vicenda finita, ciò che è successo dopo che il Visconte l’ha voluta a palazzo. Molti ed espliciti sono i riferimenti valoriali alla rettitudine delle persone, al rispetto della vita degli altri, al diritto che ognuno ha di riscattare la propria esistenza, alla bontà che ripaga di ogni angheria.
Mi mi convince un po’ meno la scelta di una scrittura prevalentemente paratattica, fatta di molte frasi brevi. La bellezza della lingua italiana sta anche nella sua complessità che, senza cadere nell’esercizio di stile o in un incomprensibile insieme contorto, si manifesta, quando ben sostenuta, in belle frasi scorrevoli lunghe e articolate. E’ vero che la lingua evolve, che la nostra è molto influenzata dal contesto in cui viviamo e che adesso si tende ad un italiano più più veloce e più semplice. Senza essere puristi, però, bisogna considerare che lingua scritta e lingua parlata non sono la stessa cosa. Credo che il valore di un bel libro, di una bella storia, sia dato anche dall’adesione alle caratteristiche della lingua con cui è raccontata e che questo contribuisca a fare la differenza quando si parla di letteratura.

Ciò non toglie che “Hai la mia parola” sia un libro che molto può dire ai suoi lettori, a vari livelli.

Patrizia Rinaldi
HAI LA MIA PAROLA
Sinnos, 2020. 218 p. - € 14,00
consigliato da 12 anni