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sabato 16 aprile 2022

Strumenti del mestiere: VIVERE LA LETTURA. COME LEGGE IL CERVELLO DEL BAMBINO DA ZERO A SEI ANNI


Luigi Paladin

Vivere la lettura. Come legge il bambino da zero a sei anni

Idest, 2021. p. 195

Uno strumento molto interessante per chi si occupa di lettura con i più piccoli lo propone Luigi Paladin, psicologo, bibliotecario, saggista, esperto in libri e lettura per l’infanzia, con “Vivere la lettura. Come legger il bambino da zero a sei anni” (2021), un nuovo libro che fa seguito a “Libro fammi grande. Leggere nell’infanzia” (2012) e “Nati sotto il segno dei libri. Il bambino lettore nei primi mille giorni di vita” (2015), entrambi scritti insieme a Rita Valentino Merletti e tutti pubblicati da Idest.

Questo nuovo lavoro porta il tema ad un livello di ulteriore approfondimento in considerazione delle più recenti ricerche nel campo delle neuroscienze sui meccanismi attraverso i quali il cervello umano si impadronisce della lettura, competenza complessa e su come questa competenza, soprattutto se acquisita da piccoli, venga a sua volta a sostenere e arricchire funzioni diverse, non solo legate all’ambito cognitivo e del linguaggio, ma anche relative alla memoria, all’attenzione, e alla consapevolezza emotiva e l’empatia. Funzioni socio-relazionali che poi, in combinazione tra loro, apportano sostegno anche alla creatività e alla flessibilità.

Leggere non è “solo” decifrare un testo o “solo” guardare le figure.

Nè si legge solo con gli occhi. La mente fa di più. Le neuroscienze dicono che la lettura è un’immersione nel movimento e nell’azione. Un’esperienza profonda, complessa che coinvolge la mente e il corpo del bambino, i suoi sguardi, i movimenti, le espressioni del viso che hanno a che fare con il libro che si legge e quello che il bambino stesso si costruisce. E non da ultimo un’esperienza di condivisione con l’adulto mediatore e la sua capacità di offrire libri e situazioni di profondo coinvolgimento che consentano al bambino di entrare nel libro con tutto se stesso, di vivere la lettura.

L’età da 0 a 6 anni è un’età d’oro, il periodo più fertile del cervello, in cui si mettono le basi del processo evolutivo, e il più importante per la nascita del lettore:

a) perché in questa età la scoperta del libro è scoprire uno strumento che lo arricchisce, gli piace, lo incuriosisce, lo coinvolge emotivamente e lo fa stare bene

b) perché in questo periodo non è pressato da “dover” essere “istruito con orari, impegni, pressioni, performances, ma è più libero di esplorare (guidato), provare piacere, guardare, entrare in vero contatto con i libri.

Fino ai 6 anni il cervello del bambino è definito dai neuroscienziati in base alle sue competenze “illetterato e iconico”. Ciò significa che è impegnato nel riconoscimento di ciò che vede (natura, immagini, oggetti, visi…) solo dai 6 anni inizia il cosiddetto “riciclaggio neuronale”, per il quale, semplificando molto, alcuni neuroni del cervello del bambino, prima predisposti ad altre funzioni innate, come guardare e osservare, si adattano per compiere le funzioni richieste dall’apprendimento della lettura alfabetica e e poi esercitarla.

Perciò non vale iniziare in modo pressante l’insegnamento della lettura e della scrittura prima della scuola elementare pensando di aiutare i bambini, pensare che fare prima quello che si deve fare dopo possa avvantaggiare i bambini. Anticipare non porta benefici reali, ma può essere addirittura controproducente

Questo libro comunica in modo chiaro e accessibile, pur in termini tecnicamente precisi e scientificamente sostenuti, gli aspetti complessi che le neuroscienze studiano e fanno capire il lavoro del cervello durante l’interazione sociale e la lettura. Luigi Paladin mette poi in relazione la lettura del mondo e l’esperienza che i bambini ne fanno con corpo e parole con la lettura dei libri condivisa con un adulto. L’incontro con il primo libro è, in prospettiva, una delle esperienze più arricchenti che un bambino possa fare e dalla reiterazione attenta e consapevole di questo momento può veramente dipendere il suo futuro di lettore e di persona. L’aspetto importante che fa di questo libro uno strumento utilissimo sono poi i capitoli che, sulla base della teoria spiegata nella parte iniziale, descrivono quelle che sono le caratteristiche principali che i libri per i piccolissimi dovrebbero avere, focalizzando su come sono costruiti, su cosa mettono in rilievo, sugli schemi narrativi e le protostorie che contengono. Le narrazioni, testuali o iconiche, devono corrispondere a determinati criteri in modo da poter essere pienamente fruiti dai piccoli dando loro, oltre che piacere di relazione, arricchimento per il linguaggio e l’immaginazione. Non mancano, infine, indicazioni sulle migliori modalità di lettura da impiegare con i bambini più piccoli, focalizzando sulla lettura dialogata che coinvolge attivamente adulto e bambino per condividere l’esperienza di lettura facendosi guidare dagli interessi, dalle domande, dalle reazioni dei bambini, incoraggiandone la partecipazione attraverso domande, ripetizioni e facendo riferimenti alle esperienze di vita vissuta dei bambini stessi. Una lettura immersiva che non richiede di essere attori, di avere un dizione perfetta, ma di concentrarsi sul bambino, lasciarsi coinvolgere e divertirsi insieme.

 

lunedì 24 maggio 2021

“CIBO” PER GLI OCCHI DEI PICCOLISSIMI





Tana Hoban

Bianco e nero

Editoriale Scienza, 2021

Consigliato da 2 mesi


Si arricchisce di una nuova valida proposta la piccola raccolta di materiali in bianco e nero dedicati ai piccolissimi e disponibili in libreria o in biblioteca.

La casa editrice Editoriale Scienza propone, infatti, al mercato editoriale italiano il lavoro della famosa fotografa statunitense Tana Hoban, “Bianco e Nero”: un leporello cartonato per i bambini di pochi mesi.

Le caratteristiche di questo libro lo rendono del tutto adatto per i piccolissimi:

- cartoncino rigido lucido (lavabile con panno umido), perché si sa che il primo modo di conoscere per i bambini è mettere tutto in bocca

- angoli arrotondati, per non rischiare pericolose punte graffianti

- misure ridotte e cartoncino leggero lo rendono un oggetto facilmente afferrabile e maneggiabile con le manine dei piccoli

- formato a leporello, perché così il libro rimane ben disteso davanti al bebè che lo può guardare e osservare senza aver bisogno di girare le pagine

- marchio di certificazione di qualità CE che, come per i giocattoli e adesso anche per molti libri, ne garantisce la sicurezza anche dal punto di vista dei materiali con i quali è costruito

- figure in contrasto bianco su nero da una parte, nero su bianco dall’altra parte del leporello: il contrasto determina dei contorni ben definiti alle figure che si stagliano perfettamente sul fondo. In questo modo risultano fruibili da un bambino piccolissimo che a pochi mesi non ha la vista del tutto sviluppata e non riesce ancora a mettere bene a fuoco ciò che vede

- figure essenziali e lineari, raffiguranti, seppur simbolicamente, oggetti familiari ai bambini

perché parte della loro ancora breve esperienza di vita (biberon, bavaglino, cucchiaio, fiore, banana ...): i piccoli riescono a riconoscerli e la loro capacità di astrazione in questo modo comincia pian piano a svilupparsi

- le figure sono semplici ma non banali e dimostrano un’attenzione estetica particolare

Bianco e nero” è, quindi, un libro perfetto per cominciare a familiarizzare con pagine, figure e parole.

Va da sé che, anche se perfetto per i bebè, questo libro necessita della mediazione dell’adulto che può guidare il bambino con entusiasmo nella scoperta e nell’esplorazione. Insieme la lettura diventa piacere, diventa coccola, diventa esperienza mentre le pagine e le figure si animano di suoni, di rumori, di versi, che divertono i bambini, li incuriosiscono e li appassionano.

Dato che, purtroppo, molti autori ed editori sbagliano pensando che un libro rivolto ai lettori più giovani debba avere una gran quantità di illustrazioni e di colori sgargianti, questa è l’offerta dominante sugli scaffali e i libri in bianco e nero, spesso si perdono o non ci sono proprio.

Sappiamo, però, che ne esistono e, quindi, basta provare a chiederli in libreria o in biblioteca

Altri libri in bianco e nero adatti ai piccolissimi, per esempio, sono: “La natura” e “La mia giornata” della serie “Stimoli visivi in bianco e nero” di Raffaella Castagna, pubblicati da Lapis, “Sono grande” e “Non ho sonnodella serie “I libri del Tato” di Luigi Palladin e Desideria Guicciardini, anche questi editi da Lapis, “I bambini guardano cerchi e quadrati” di Pitchall, Logos edizioni e “I miei amici animali” di Xavier Deneux editi da Tourbillon.