Visualizzazione post con etichetta rabbia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta rabbia. Mostra tutti i post

domenica 19 giugno 2022

QUANDO LA MAMMA SI ARRABBIA


Gabriele Clima, Lorenzo Sangiò (ill.)

Regina Kattiva

Edizioni Corsare, 2021. 36 p.

Età +5

Ogni volta che la mamma si arrabbia è un trauma emotivo per i bambini, anche se è già successo, anche se sanno bene che dopo un po’ la mamma torna buona come sempre. La rabbia è l’altra faccia dell’amore e tutte le relazioni solide ne contengono un po’ dell’uno e un po’ dell’altro. Nelle situazioni normali, di fronte a queste crisi i bambini imparano pian piano a trovare un loro modo per resistere, per aspettare che la tempesta si calmi e, a volte, anche a poter contribuire affinchè questa forte emozione cali d’intensità. 

Caterina, la protagonista di questo libro illustrato, ha trovato un modo per spiegarsi come la sua dolce mamma possa, ogni tanto, diventare così cattiva. E’ colpa di un incantesimo di Mago Salamandro che la trasforma in “Regina Kattiva”. Questo incantesimo si può annullare con l’aiuto di Mentino, il folletto che vive sotto il suo letto, della Strega Saggina, che abita nel parco, della Fata Dolcina e del principe azzurro Belcillotto, che compaiono al momento giusto per darle sostegno. Con il loro aiuto, per sconfiggere il maleficio di Salamandro, Caterina affronta il Gigante Latronio e il drago Zannasso, finché tornata dal Bosco Vecchio, ritrova la sua mamma preoccupata che la sta cercando. Un abbraccio e tutto torna tranquillo come prima.

In tutto il libro realtà e immaginazione si incrociano: è la fantasia di Caterina che le fa vedere, per esempio, il portiere come il cattivo Gigante Latronio e la ruspa dei lavori in corso in strada come il drago Zannasso che le impedisce il cammino. Sono tutte rappresentazioni di quella capacità che hanno i bambini di vedere oltre il reale, ma senza mai effettivamente staccarsi del tutto da esso.

 

Come ha detto anche lo stesso Gabriele Clima parlando di questo libro, il potere di immaginazione dei bambini non è fine a se stesso. Ciò che immaginano ha sempre un legame con la realtà. Si può dire che la loro fantasia, la loro immaginazione sia una delle difese (forse la più efficace) che hanno e a cui si affidano per interpretare o per dare un significato e una soluzione a ciò che gli succede intorno. D’altra parte il potere delle storie è per tutti i lettori quello di offrire loro la possibilità di vivere situazioni simili alla propria, di riconoscersi nei personaggi, di confrontare con le proprie le reazioni che essi hanno in dati momenti, di partecipare direttamente della vicenda con il grande vantaggio di esserci dentro e fuori allo stesso momento, avendo quindi la possibilità di metabolizzare diversamente ciò che leggono (o sentono leggere) rispetto a ciò che vivono realmente e di trarne e trattenerne ciò che gli sembra loro più utile. Questo è un processo che si acquisisce e si affina nel tempo, con l’allenamento, con la lettura costante e il coinvolgimento nella lettura. Con la capacità di fare “lettura profonda”. Più i bambini sono piccoli, più il confine tra realtà e fantasia è sottile, all’inizio perfino inesistente. Crescendo i due piani si differenziano e la lettura diventa veramente “palestra” dove allenare le emozioni.

Leggendo questa storia e guardando queste figure non si può non pensare ad un “classico” sul tema della mamma che si arrrabbia “Urlo di mamma” di Jutta Bauer, Nord Sud Edizioni. Un libro che non dovrebbe mancare tra le letture dei bambini.

Gabriele Clima, Lorenzo Sangiò (ill.)

Regina Kattiva

Edizioni Corsare, 2021. 36 p.

Età +5

 

domenica 26 luglio 2020

Nuove edizioni, nuove traduzioni (2): NEL PAESE DEI MOSTRI SELVAGGI


Nel paese dei mostri selvaggi

Maurice Sendak - traduzione di Lisa Topi

Adelphi, 2018 - [36] p


                                    (Riedizioni – 2)

Tanto si è detto e commentato sulla traduzione di Lisa Topi del classico “Nel paese dei mostri selvaggi” di Maurice Sendak, che, dopo decenni di diffusione con le parole tradotte da Antonia Porta, prima presso Emme (1969) e poi Babablibri (1999), è tornato nel 2018 a disposizione di bambini, e non solo, pubblicato da Adelphi.

Non ho intenzione né di addentrarmi in un confronto delle traduzioni, né di esprimere giudizi di valore sulle scelte dei traduttori, né tanto meno di dilungarmi in nostalgici rimpianti di parole o espressioni entrate e fissate nel mio bagaglio di letture per bambini (la “ridda selvaggia”, per citare solo un esempio, famosa prima perché parola molto insolita, famosa adesso perché non più nel testo). Una breve ricerca in rete produce a riguardo vari interventi molto interessanti.


Mi permetto solo una riflessione, constatando che l’albo di Sendak nelle due traduzioni ha in fondo ha lo stesso valore: si tratta, cioè, di un’opera che regala un’esperienza di lettura semplicemente perfetta a chi la legge, a chi l’ascolta, a chi la guarda. Nei due albi il rapporto testo-immagine è strettissimo, uno non può fare a meno dell’altra e viceversa, ed entrambi concorrono al racconto di questa serata in cui il bambino protagonista vive l’emozione fortissima della rabbia e, tra i mostri, ne trova sfogo. L’evoluzione di questo stato d’animo è resa alla perfezione dal ritmo alternato di parole e illustrazioni con il climax centrale delegato solo a queste ultime.

Un capolavoro della letteratura per l’infanzia, indiscusso ed indiscutibile in entrambe le sue traduzioni.


Nel paese dei mostri selvaggi

Maurice Sendak - traduzione di Antonio Porta

Emme, 1969 - [36] p.

Babalibri, 1999 - [36] p.

Consigliato da 4 anni


mercoledì 25 marzo 2020

FUGGIRE

Fuga in soffitta

Coline Pierré con la traduzione di Claudine Turla
Giralangolo, 2019. 121 p.

Non è facile essere una ragazza di 14 anni e vivere in una famiglia in cui la madre è assente fisicamente (per lavoro), ma anche mentalmente, la sorellina minore cerca di fare le veci della mamma, che non c’è, e il papà, nella sua incapacità, cerca di “tenere” insieme la famiglia e dare una parvenza di normalità alla loro vita. Questo è ciò che si trova a vivere Anouk la protagonista dell’interessante libro per ragazzi “Fuga in soffitta” (Giralangolo, 2019) di Coline Pierré.
Quando Anouk viene a sapere, appena prima di Natale, che neanche quest’anno sua madre ritornerà per le feste dall’isola su cui lavora come climatologa, e, come se non bastasse, anche la sua migliore amica le volta inaspettatamente le spalle, la ragazzina decide di scappare dalla sua famiglia, dalla sua scuola, dal suo mondo. Dopo aver vagato un po’ in città senza trovare posto negli ostelli, Anouk decide di ritornare a casa e di nascondersi in soffitta. Qui rimane, con la complicità della sorellina, per due settimane, ascoltando cosa succede di sotto, andando a “far provviste” e doccia quando in casa non c’è nessuno, passando il resto del tempo leggendo e immaginando ciò che stanno facendo tutti per trovarla. Sopratutto, nascosta in un armadio ha occasione per riflettere su tante cose: su sé stessa e sul perché è scappata, sul suo desiderio di famiglia “normale”, sul dolore che sta arrecando ai sui cari, sulla rabbia che prova per l’amica che l’ha abbandonata. La sua è una posizione anomala, perché, pur essendo fuggita e, quindi non vista da chi la sta cercando, in realtà sente tutto ciò che loro provano e dicono e ciò la fa pensare molto, tanto da chiedersi se ha il diritto di causare tutto questo trambusto e se il suo star male giustifica il dolore che provoca agli altri. 

Una storia un po’ irreale, ma interessante per i lettori adolescenti. La si legge dal diario che Anouk tiene dal 14 al 31 dicembre.
La prosa è scorrevole. La forma paratattica dà velocità al ritmo impedendo alla narrazione di cadere, dal punto di vista linguistico, nel banale. Un po’ scontato, per contro, il finale, abbastanza prevedibile, con un buonismo di fondo che stona rispetto al resto della storia. Una lettura, comunque, da consigliare per l’onestà con cui mette in luce la difficoltà di stare nei ruoli imposti e la necessità di avere il coraggio di essere se stessi per cercare di cambiare le cose.

Coline Pierré con la traduzione di Claudine Turla
Fuga in soffitta
Giralangolo, 2019. 121 p. - € 12,50
Consigliato dagli 11 anni