sabato 7 maggio 2022

Silent books: COME LEGGERE GLI ALBI ILLUSTRATI SENZA PAROLE?

Confidando nell’acume dei suoi piccoli lettori, l’autore non ha ritenuto necessario tradurre in parole questa storia, affidata al solo potere delle immagini. Nel caso i genitori dei lettori incontrino difficoltà di comprensione, suggerisce senz’altro ai bambini di raccontare loro, pagina per pagina, i fatti straordinari che vi accadono”.

da: “Chiuso per ferie” . Maja Celija, Topipittori

Gli adulti temono i libri senza parole, hanno paura della sospensione del significato. Se non c’è il testo, il loro ruolo viene meno: non leggendo le parole non sono depositari della storia, della conoscenza di ciò che stanno affrontando. Più disinvolti davanti ai libri senza parole sono, invece, i bambini, molto più aperti alla scoperta, al gioco di fantasia, alla libertà di narrazione.

Certo è che non è facile affrontare i libri senza parole: bisogna essere liberi da preconcetti, aperti alla scoperta e imparare a mettersi in relazione con la storia, con il suo senso. In questo contesto il ruolo dell’adulto cambia: da lettore diventa facilitatore che guida discretamente i bambini alla scoperta del contenuto, anche se, molto spesso, sono i bambini a condurre gli adulti in questa lettura. Guardare le figure, come leggere un testo, non è una competenza innata, ma va acquisita. Nel processo di acquisizione di questa competenza di osservazione entra in gioco ciò che il lettore è, ciò che conosce, ciò di cui ha già fatto e immagazzinato esperienza. Bruno Munari, infatti, diceva che “ognuno vede ciò che sa”. Queste competenze di conoscenza e di vissuto evolvono nel tempo, si arricchiscono con il confronto ed è anche per questo che le riletture dei silent books non possono mai essere uguali.

Non esiste un protocollo per leggere gli albi senza parole o per insegnare a farlo. Chi è abituato a leggere ad alta voce ai bambini può trovarsi destabilizzato non avendo testo da leggere, ma questa assenza diventa stimolo a mettersi in gioco. La consapevolezza della studiata assenza di parole, d’altro canto, aiuta a proporre questi libri e rende naturale girare le pagine mostrandole ai bambini, lasciando che siano loro a scandirne il ritmo di lettura.

Immergersi o far immergere in un silent book è un’esperienza che può essere silenziosa, un momento di intensità particolare in cui ognuno esegue il proprio lavoro di osservazione assecondando i propri tempi. Ma può anche essere un momento di condivisione, in cui si costruisce insieme la storia ad alta voce. Così l’esperienza del gruppo si arricchisce grazie all’apporto di tutti, fa partecipare tutti alle emozioni diverse di ciascuno e stimola la discussione collettiva di sensi e significati.

Facendo una difficile scelta tra gli albi illustrati senza parole che più ho apprezzato negli ultimi anni, segnalo:

A mezzanotte. Gideon Sterer, Mariachiara Di Giorgio, Topipittori, 2020

Passeggiatacol cane. Sven Enqvist, Camelozampa, 2020

L’isola. Mark Janssen, Lemniscaat, 2019

Cappuccetto Rosso. Sandro Natalini, Giralangolo, 2019

La porta. Ji Hyeon Lee. Orecchio Acerbo, 2018


Riferimenti bibliografici:
Meraviglie mute. Silent Book e letteratura per l’infanzia. Marcella Terrusi, Carocci, 2017

Libri senza parole? Li voglio subito. Giulia Mirandola. In: Ad occhi aperti. Leggere l’albo illustrato. Hamelin, Donzelli Editore, 2012

 

lunedì 2 maggio 2022

Silent books: PERCHE’ LEGGERE E PROPORRE ALBI ILLUSTRATI SENZA PAROLE?

Proporre la lettura di albi illustrati senza parole è interessante perchè questi libri sono utili a recuperare la capacità di narrazione orale in tutta la sua potenza evocativa e creativa. Essi sollecitano competenze di lettura delle immagini completamente differenti, ma, allo stesso tempo, complementari, alle competenze richieste per la lettura dei testi e il lettore è particolarmente “attivo” : è lui che deve costruire la storia mettendo in gioco un’elaborazione cognitiva molto intensa.

 

La fruizione attenta degli albi illustrati senza parole permette di familiarizzare con il linguaggio delle immagini, di comprendere i codici visuali e quindi anche di entrare in sintonia con i molti messaggi simbolici e iconici che caratterizzano la nostra società.

La lettura in senso lato è ricerca di significato e di senso, senso e significato che negli albi senza parole vanno trovati attraverso l’osservazione di indizi, di particolari di differenze anche minime tra le figure. Il senso, il significato degli albi senza parole si crea analizzando questi indizi, facendo attenzione ai rimandi, tornando indietro continuamente su quanto osservato: una ripetuta rilettura che aggiunge sempre nuovi elementi utili. Ogni rilettura, quindi, non sarà mai uguale a una precedente e anche ogni lettore avrà il suo modo diverso di rileggere la storia, che comunque, non è lasciata al caso. Gli autori e illustratori dei silent books, al pari degli autori e illustratori degli albi illustrati, creano una storia, ne curano la regia e guidano il lettore verso un finale che è solo apparentemente libero. In definitiva la lettura dei silent books implica un impegno creativo e di immaginazione non indifferente che, seppur guidata, favorisce l’apertura mentale all’estetica e all’immaginario.

Facendo una difficile scelta tra gli albi illustrati senza parole che più ho apprezzato negli ultimi anni, segnalo:

Inthe tube. Alice Barberini. Orecchio Acerbo, 2020

Niente da fare. Silvia Borando, Minibombo, 2020

I tre porcellini. Sandro Natalini, Giralangolo, 2021

(2-Continua)



Riferimenti bibliografici:
Meraviglie mute. Silent Book e letteratura per l’infanzia. Marcella Terrusi, Carocci, 2017 

Libri senza parole? Li voglio subito. Giulia Mirandola. In: Ad occhi aperti. Leggere l’albo illustrato. Hamelin, Donzelli Editore, 2012