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giovedì 19 gennaio 2023

STELLE PER NON DIMENTICARE

Il ladro di stelle

Sebastiano Ruiz Mignone con le illustrazioni di Giulia Rosa Cardia

Valentina Edizioni, 2019. 40 p.

Età 7+

E’ giocato sull’innocenza, la sincerità e l’entusiasmo dei bambini il libro illustrato “Il ladro di stelle” di Sebastiano Ruiz Mignone Ed. Valentina. Una storia di amicizia tra due ragazzini che si vogliono bene e che un destino crudele finirà con unire per sempre.

Andrea e David vanno a scuola insieme e amano disegnare cieli stellati. Sono sicuri che un giorno diventeranno “studiosi” di stelle e andranno a vederle in cielo da vicino. Andrea è figlio di un industriale tedesco ed ha tutto quello che può volere un ragazzino della sua età. David viene da una famiglia di modeste possibilità, ma non per questo è meno felice del suo amico. La loro storia diventa drammatica il giorno in cui cominciano a comparire sul petto di molte persone (non di tutte) stelle di stoffa cucite con ago e filo. Anche David ne ha una, Andrea, invece, no: ha solo quelle che disegna lui che, se pur bellissime, sono “solo” di carta. Nessuno gli spiega perché lui non può averne una di stoffa. Un giorno, pur consapevole di fare qualcosa di sbagliato, Andrea strappa dal cappotto di David la stella e se la appunta sul suo. Non si rende conto che così facendo non cambia il destino di David, ma cambierà profondamente il suo.

Una storia triste con un finale che arriva diritto al cuore e colpisce come un

pugno. Una storia che con levità narra ai bambini ciò che è stato durante il Nazismo senza nasconderne la crudeltà. Sebastiano Ruiz Mignone ha saputo trovare le parole giuste per raccontarla senza edulcorare troppo i fatti., così come efficaci sono le illustrazioni di Giulia Rosa Cardia che le accompagnano. Ai bambini non si deve negare la verità, né la realtà. Si deve cercare di offrirgliela nel modo più adatto possibile.

Tanti gli elementi nel testo e nelle illustrazioni di questa storia che la rendono adatta per parlare dell’Olocausto anche con i ragazzini più grandi: si accenna, per esempoio, alle fabbriche tedesche molto attive in tempo di guerra, ai discorsi del Führer, alle radio economiche costruite perché in ogni casa arrivassero questi discorsi, gli indottrinamenti a scuola.

Una storia che racconta il peso della Storia e la difficoltà per i bambini (ma non solo) a capire ciò che stava succedendo e, soprattutto, perché.

Una storia importante come tutte quelle che raccontano il dramma della Shoha in un periodo, come il nostro dove assistiamo quotidianamente a episodi di violenza, di odio, di provocazioni attraverso parole e immagini che dalla TV e dai social in Internet bombardano tutti, bambini e ragazzi compresi. E’ dovere di tutti e per tutti cercare di far emergere, invece, fatti e parole di gentilezza e di rispetto, perché tutti possano capire e ricordare. Solo così tante cose, forse, possono non accadere più.

La Memoria è l’unico vaccino contro l’indifferenza(Liliana Segre)

Un’unica nota, puntigliosa, a quella che forse è una svista nella stesura della storia. Il nome del protagonista, Andrea, ragazzino tedesco. In realtà Andrea nei paesi germanici è un nome femminile. Forse la scelta poteva cadere diversamente.

 

venerdì 12 marzo 2021

NARRARE DI SCIENZA E DI TECNICA

Guido Quarzo e Anna Vivarelli

La scatola dei sogni

Editoriale Scienza, 2021- 153 p.

 

Guido Quarzo e Anna Vivarelli

La danza delle rane

Editoriale Scienza, 2019 - 153 p.

Consigliati da 10 anni

 

"La scatola dei sogni”e “La danza delle rane” sono due
lavori scritti a quattro mani da Anna Vivarelli e Guido Quarzo, pubblicati da Editoriale Scienza nella collana “Racconti di scienza”. Si tratta di romanzi adatti ai ragazzini di 10-11 anni che, tra scienza, tecnica e fantasia, raccontano le vicende di Marcel e Nina, il primo e di Antonio, il secondo. Sono giovani personaggi inventati che si muovono nell’ambiente storico-sociale vero di due momenti importanti per lo sviluppo scientifico e tecnologico dell’umanità. “La scatola dei sogni” racconta la nascita del cinema grazie all’invenzione della straordinaria macchina dei fratelli Lumière. In “La danza delle rane”, invece, si narra dell’amicizia tra un vispo ragazzino, Antonio, e il biologo e naturalista Lazzaro Spallanzani, figura importante nel panorama scientifico del 1700 per le sue ricerche sulla riproduzione animale e considerato il padre scientifico della fecondazione artificiale.

L’approccio narrativo di entrambi i libri è quello di una storia inventata, raccontata con sullo sfondo un momento storico preciso e strettamente collegata ad una scoperta scientifica o tecnologica.

I due autori hanno affrontato il lavoro con la loro nota abilità di scrittori per ragazzi e la rigorosa ricerca storico-scientifica che caratterizza le pubblicazioni di Editoriale Scienza. Il risultato sono due romanzi dalla prosa curata, precisa e scorrevole, arricchita dalle interessanti tavole illustrate di Silvia Mauri. Ne “La danza delle rane” le illustrazioni rappresentano gli aspetti importanti della ricerca di Spallanzani e i momenti clou della storia di Antonio in tavole in bianco e verde che, realizzate in assenza di prospettiva, richiamano quelle dei libri del 1700. Le tavole di “La scatola dei sogni”, invece, sono in bianco e nero e rimandano alle pellicole e alla meraviglia delle prime proiezioni.

Mentre si dipanano, le storie di Antonio, Marcel e Nina avvicinano i lettori a informazioni scientifiche e a scoperte tecniche, immergendoli naturalmente nel loro tempo storico.

Volendo fare un confronto tra i due romanzi, anche se l’argomento potrebbe sembrare un po’ meno da libro per ragazzi, “La danza delle rane” come un piccolo giallo dal ritmo sostenuto risulta nel complesso più avvincente de “La scatola dei sogni”, che, comunque interessante, in alcuni punti risulta più lento e rischia di far perdere il coinvolgimento del lettore.

Entrambi, però, non sono né pedanti, né didascalici, né noiosi. Sono due letture che, unendo divulgazione e narrativa, sono da tenere in considerazione per proporle a quei ragazzini che cercano “storie vere” o che potrebbero essere tali o che risultano interessanti perché colmano specifiche curiosità. A quei lettori, insomma, che, forse, non si avvicinerebbero spontaneamente alla pura narrativa.

martedì 23 febbraio 2021

CHE FATICA DIVENTARE GRANDI

Benij Davies con la traduzione di Anselmo Roveda

Tad

Giralangolo, 2019, [24 p.] 

 Tad è una rana, anzi una “quasi-rana”. Vive nello stagno insieme alle sue sorelle e ai suoi fratelli. Lei è più piccola di loro e deve nuotare due volte più velocemente per scappare dal grande e malvagio Big Blub che esce la sera dalle profondità oscure e paludose per andare in cerca di cibo. Tad, però, conosce molti posti in cui nascondersi e non teme di essere mangiata finché non si rende conto che le sue sorelle e suoi fratelli pian piano si trasformano: gli crescono loro le zampe, perdono la coda e, uno alla volta spariscono. Rimasta sola, un giorno Tad … .

E’ questa la storia che Benji Davies narra nell’albo “Tad” edito da Giralangolo. Un albo perfetto nella narrazione quanto nella realizzazione grafica e stilistica. Anche il contenuto è perfettamente “bambino”, per ciò che racconta e per l’impostazione positiva. Usando la metafora dell’evoluzione scientifica dei girini in rane, Davies racconta ciò che significa crescere: passare dal conosciuto al nuovo, cambiare fisicamente, trovare nuovi equilibri, sentirsi diversi, avere tempi diversi, che non significa, necessariamente, andare in peggio. Tutt’altro: “qualche volta”, infatti, “le grandi storie hanno piccoli inizi”. Tad, diventata rana, fa un bel salto ed esce nei colori della natura intorno al lago e ritrova, seppur cambiati, le sue sorelle, suoi fratelli e tante nuove possibilità. 

Al di la della valutazione tecnica, grazie anche alla delicata traduzione di Anselmo Roveda, questo risulta essere uno di quei libri da leggere ai bambini per passare piacevolmente un po’ di tempo insieme. Tempo che merita anche di essere dedicato all’osservazione delle meravigliose immagini che completano il testo aggiungendo dettagli e contenuti, anche per l’attento studio della loro disposizione sulla pagina, per la scelta delle parole e la presenza di alcune onomatopee. Nulla, per esempio, se non un “gulp” conferma l’intuizione di quale può essere la fine delle quasi-rane che incontrano Big Blub.

Interessante anche il gioco dei colori che, passando dalle tinte scure e cupe delle profondità del laghetto all’esplosione variopinta del prato in fiore, scandisce il ritmo della narrazione e contribuisce prima alla suspense e poi alla risoluzione della semplice ma intensa storia che inizia e finisce sui risvolti di copertina.

 

Benij Davies con la traduzione di Anselmo Roveda

Tad

Giralangolo, 2019, [24 p.] -

Età di lettura: da 4 anni

giovedì 23 gennaio 2020

TRA I DUE LITIGANTI …

Due a me, uno a te

Jörg Mühle. Traduzione di Giulia Genovesi
Terre di Mezzo, 2019, 32 p.


Rientrando a casa, l’orso trova tre funghi. Li porta alla donnola che, contentissima, li pulisce, li taglia, li cucina e li mette in tavola. A questo punto l’orso, che è più grosso, si sente in diritto di prenderne due e lasciarne uno solo alla donnola, che, ovviamente, non è d’accordo visto che è più piccola e deve mangiare per crescere ancora. Tra i due inizia un battibecco a suon di ragioni per avere il secondo fungo, ma, mentre litigano, passa una volpe e si prende il fungo “in più” lasciando i due attoniti e arrabbiati. Passata la sorpresa e lo sdegno, l’orso e la donnola, si gustano in pace il buonissimo pranzetto che come dessert offre … . Un finale aperto e a sorpresa: cosa succede adesso?Cominceranno di nuovo a litigare?

L’abilità tecnica di Jörg Mühle, che già abbiamo apprezzato nella serie di cartonati per piccolissimi “Coniglietto”, è qui caratterizzata da un tratto fumettistico piacevole e divertente, grazie al rapporto tra testo e immagini che è molto equilibrato: i due codici, insieme, infatti, aumentano considerevolmente la potenza narrativa del libro. La quantità di testo e di immagine sulla pagina è proporzionale a quanto viene raccontato e le fasi culminanti del battibecco, più piene di parole, sembrano veramente urlate tra i due contendenti. Il fondo bianco delle pagine contribuisce a “dare respiro” alle scene della storia che sono, in realtà, ambientate in un bosco, e rende perfetta la leggibilità di testo e illustrazioni.


Interessanti anche i versi di copertina, che illustrano il bosco intorno alla casa dei due e, quasi come un gioco del “trova le differenze”, rendono l’idea del tempo che è passato.
La storia dal ritmo ben sostenuto e ben scandito è narrata con humor e ironia. Sottolineando le parole “io” e “mio”, l'autore sembra rivolgere la storia soprattutto a quei bambini che non vogliono mai condividere nulla, né giochi, né libri, né cibo, né spazi.
Data la semplice accuratezza delle illustrazioni e la perfetta adesione del testo a una situazione tipicamente “bambina”, questo albo è adatto anche ai piccoli dai 3 anni.
Un albo di qualità che nel 2018 è entrato a pieno merito nei White Ravens, la lista internazionale dei più bei libri per ragazzi realizzata dalla Internationale Jugendbibliothek di Monaco, che contiene 200 titoli in 37 lingue provenienti da 59 paesi 

mercoledì 8 gennaio 2020

IL SILENZIO IN POESIA

SSS, il silenzio!

Maddalena Schiavo – Laura Zani
Storie Cucite, 2019 – [32] p.

Non è del silenzio pesante, imbarazzante, opprimente che ci parla “SSS, il silenzio!” (Storie Cucite), bensì del silenzio lieve e permeante che, intrecciandosi con i pensieri di un bambino, dona armonia al suo vissuto.
Così il silenzio diventa poesia, poesia di parole e poesia di immagini. Versi che si rincorrono tra le pagine su cui giocano oggetti, persone e colori. Il silenzio è un tipo strano con cui si guardano la luna e le stelle e si osserva cadere la neve. Il silenzio è ovunque. Il silenzio non è da nessuna parte. Il silenzio fa nascere pensieri. Il silenzio è tutto. Il silenzio è nulla. Il silenzio è un caldo abbraccio avvolgente.


Attira molto l’attenzione questo libro illustrato dedicato al silenzio in un mondo pieno di rumore come il nostro e che tenta in ogni modo di riempirlo. Un libro lieve nato dalla grande abilità delle due autrici nel rendere l’essenza del silenzio con parole delicate e figure suggestive. 
 
Un libro da guardare e da leggere, da riguardare e da rileggere. Più volte.
Rivolto ai bambini intorno ai 6 anni, questo libro si presta molto alla lettura condivisa e all’osservazione delle illustrazioni anche con i ragazzini più grandi per provare con loro emozioni e sviluppare pensieri. Per assaporarne insieme la bellezza che, colpendo gli occhi e le orecchie, arriva diritta al cuore.

mercoledì 18 dicembre 2019

ELFI AL QUINTO PIANO

Elfi al quinto piano

Francesca Cavallo con le illustrazioni di Verena Wugeditsch
Feltrinelli, 2019 – 125 p

Una storia di Natale dedicata ai bambini e ai – ragazzi che disubbidiscono agli
adulti per cambiare il mondo”, a quei ragazzi che sanno “andare oltre” ciò che frena i grandi e gli impedisce di agire. Si tratta dell’ultimo lavoro di una delle due autrici del tanto famoso quanto discusso “Storie della buonanotte per bambine ribelli” (Mondadori).
Ed anche questo è uno di quei libri che può far discutere.
E’ una tipica storia di Natale, ma con un elemento mai presentato prima in una storia di Natale: una famiglia arcobaleno. Manuel, Camila e Shonda, i bambini protagonisti di questa magica vicenda, hanno, infatti, due mamme.
Si sono appena trasferiti nella città di R., perché, se fossero rimasti dove erano, avrebbero rischiato di venire divisi, visto che le famiglie con due mamme non erano ben accettate. A parte Olivia, una bambina che li ha quasi investiti con la sua “valimobile” appena scesi dal treno, nessuno dei nuovi vicini, né degli altri adulti in città, rivolge loro la parola. In questa città, del resto, non succede mai nulla di brutto, perché nessuno fa niente, e tanto meno parla con gli estranei: è ovvio che niente di male può accadere. Il giorno dopo il loro arrivo, dieci simpatici elfi si presentano a casa loro incaricati da Babbo Natale in persona di trovare una base operativa del Natale per la città di R. e chiedono ai ragazzi di aiutarli a impacchettare i 230.119 regali per i bambini e consegnarli in tempo per il passaggio della slitta. Inizia, così, l’avventura dei tre fratelli che si mettono subito al lavoro. Ben presto, però, la catena di montaggio, che si installa nella loro casa, crea trambusto e attira l’attenzione della polizia. Per non essere scoperti, agli elfi non resta che far sparire tutto, bambini compresi. La situazione, però, si complica ulteriormente perché neanche le loro mamme sanno dove sono finiti e, in più, il tempo stringe e il Natale non può aspettare.
Sarà Olivia, l’unica amica di questa famiglia, una ragazzina intraprendente e piena d’inventiva, assieme ai suoi compagni scout, a far sì che la missione di Babbo Natale sia portata a termine e, soprattutto, a convincere gli adulti di quanto è importate e bello stare insieme e condividere tutto con gli altri.

Di questa storia si deve, prima di tutto, sottolineare la qualità del testo, cosa piuttosto difficile da trovare nei libri recenti rivolti ai bambini intorno agli 8 anni. Siamo di fronte a un italiano abbastanza ricco, sostenuto nelle strutture e denso nel lessico. Una lingua che non scade nel banale del paratattico semplicistico allettante per i bambini perché facile da leggere. Il testo è linguisticamente curato. In esso dialoghi, caratterizzazione dei personaggi, struttura, ritmo e coerenza narrativa sono gestiti con armonia, stanno bene in equilibrio tra loro e fanno presa sul lettore. La storia è avvincente e la curiosità di scoprire come la situazione potrà risolversi tiene incollati alle pagine. Anche la soluzione dell’intreccio è lineare e regge bene.
Nel parlare di questo libro, però, come di tutti gli altri, bisogna essere onesti e sinceri e non glissare, sul fatto che dentro questa storia ci sono le famiglie arcobaleno, quella dei protagonisti, e anche altre che, in un passaggio, giocano ai giardini. Dico questo non per fare censura, assolutamente no, ma per sottolineare che si deve rispettare la sensibilità di tutti. Leggendo sul web alcune presentazioni di questo libro, ho trovato dei testi interessanti ed equilibrati, altri, invece, assolutamente e fuorvianti in quanto non contenevano nessun accenno alla famiglia con due mamme, suo l’elemento rivoluzionario e caratterizzante.
Nei libri per i bambini ci sta e ci deve stare tutto. Le storie devono rispecchiare la realtà e l’attualità in cui i piccoli vivono e lo devono fare con delicatezza e leggerezza. I libri e le storie, infatti, sono ottimi strumenti per interpretare la realtà, per confrontarsi con il mondo. E’, quindi, importante che trattino di tutto, ma in modo adeguato al pubblico cui si rivolgono. “Elfi al quinto piano” è una fiaba universale che parla di diversità, di rispetto, di accoglienza contrapposta all’indifferenza e alla chiusura che derivano dalla paura dell’altro. E lo fa in modo appropriato. E’ assodato che stereotipi e condizionamenti non dovrebbero entrare (anche se, purtroppo, se ne trovano ancora molti) nella narrativa per bambini e ragazzi: la normalità è ciò che ognuno percepisce come tale e ognuno dovrebbe rispettare la normalità degli altri. E, in questa storia, troviamo la diversità di questa famiglia calata nella normalità della vita di tutti i giorni. I bambini sono più aperti degli adulti, hanno meno preconcetti, ed è per questo che, trovando il modo giusto, si possono proporre loro anche modelli diversi. Sulla base delle storie, poi, si può parlare delle situazioni e si può discutere su ciò che circonda i piccoli nella società di oggi, ma non si deve giudicare. E’ per questo che ritengo importante che una storia come questa venga pubblicizzata e presentata onestamente. Poi sta all’adulto mediatore di letture valutare se proporla o meno e come farlo. Chi promuove la lettura deve conoscere bene i bambini e deve conoscere ancora meglio i libri. La letteratura, anche quella per i piccoli, è specchio del mondo in cui viene creata e può diventare universale, superare i limiti di tempo e di luogo, se lo fa con leggerezza di toni, esattezza di contenuti e molteplicità di sguardi.
Consigliato da 9 anni.

Elfi al quinto piano
Francesca Cavallo con le illustrazioni di Verena Wugeditsch
Feltrinelli, 2019 – 125 p. - € 14,00

mercoledì 11 dicembre 2019

SFUMATURE DI ACCOGLIENZA

Cosa c’è nella tua valigia?

Chris Naylor-Balleseros
Terre di Mezzo, 2019 – [32] p. -€ 15,00


Un giorno arriva uno strano essere verde trascinando una valigia pesante. Una gallina, una volpe e un coniglio si chiedono che cosa possa esserci dentro. Il nuovo arrivato risponde che nella sua valigia ci sono una tazza da te, un tavolo e una sedia per sedersi a bere il te e una casa, la sua casa, dove preparare questo te. La creatura è stanchissima e si addormenta lasciando per terra la valigia. Incuriositi e diffidenti, i tre altri animali decidono di aprirla. La forzano e dentro ci trovano solo una tazza da te rotta e la foto sbiadita di una casetta. Pensano di essere stati ingannati. Ma forse non è proprio così. Svegliandosi, lo strano animale rimane stupito di ciò che hanno fatto le tre bestiole, che, scoperta la sua storia, gli fanno un regalo speciale.
Cosa c’è nella tua valigia?” è una piccola dolce storia che parla di accoglienza, di amore, di gentilezza e di attenzione per chi ci sta vicino e per chi arriva da lontano. Ognuno viaggia con il suo bagaglio e porta con sé le cose per lui importanti. Anche i ricordi sono bagaglio, a volte pesante, a volte leggero. E’ con i ricordi e le aspettative che si affrontano le sfide, si attraversano i sogni e si cerca di vivere la realtà. D’altro canto, il nuovo, il diverso, l’inaspettato può far paura. Diffidenza e sospetto sono pronti a far da difesa. Ma è inutile stare sulle difensive prima ancora di sapere se il pericolo esiste veramente.
Non servono tante parole, non servono immagini complesse e dettagliate: nella semplicità si nasconde l’empatia, si trasmettono emozioni, si aprono mente e cuore per ridurre la distanza tra le creature nata da diffidenza e pregiudizio. Un po’ di gentilezza e generosità costano poco e valgono molto. Cambiare punto di vista e ribaltare la situazione, come ha fatto il coniglio, in fondo, a volte è la via migliore.
Un albo illustrato da proporre a partire dai 4 anni.

giovedì 5 dicembre 2019

UNA STORIA DI STORIE

La gamba di legno di mio zio

Fabio Stassi, ill. di Veronica Truttero
Sinnos 2019, [34] p.

E’ un intreccio di realtà, storie e fantasia “La gamba di legno di mio zio” (Sinnos). Una storia scritta da Fabio Stassi e illustrata da Veronica Truttero per raccontare di una famiglia in cui, a Natale, si prepara il posto a tavola anche per gli zii partiti per l’America e mai tornati. E’ narrata in prima persona da un ragazzino che ama leggere (“mia madre è convinta che abbia qualcosa che non va, perché me ne sto sempre a leggere, tutto il giorno”) e che ascolta affascinato le storie della nonna che ricorda il passato e immagina ciò che può essere successo ai figli partiti per l’America più di trent’anni prima. Nella testa del bambino questi racconti si intrecciano con le avventure che legge, finché, un giorno un vecchio bussa alla port. La nonna lo riconosce subito, è lo zio Amerigo di nuovo a casa. Per il ragazzo è naturale l’associazione tra la gamba di legno di questo zio e la gamba di mascella di capodoglio del carismatico Capitano Achab. E così, mentre la famiglia fa festa allo zio tornato e ricorda il passato giocando con parole e antichi detti tradizionali, il ragazzino immagina una storia tutta sua, piena di avventure e di incontri emozionanti di come l’uomo ha perso la gamba ed è arrivato in America.
Una storia di famiglia e di emigrazione italiana. Una storia ambientata circa mezzo secolo fa. Lo si deduce, non solo dall’assenza trentennale dello zio Amerigo, ma anche dallo stile rétro delle illustrazioni che ritraggono l’abbigliamento dei personaggi e l’arredo della casa. Una storia in cui i ricordi e le emozioni, dal dolore per la lontananza alla gioia per il ritorno, si avvicina alle tante storie di emigrazioni di oggi.
Fabio Stassi, grande autore per adulti, nelle sue opere ama scrivere di libri, storie e narrazioni. E non poteva essere diversamente in questo suo lavoro pensato per i bambini: una storia di storie.
Una storia di alta qualità anche dal punto di vista linguistico con una scelta lessicale raffinata. Non per questo, però, il libro risulta difficile, anzi, la narrazione intriga e aumenta di ritmo pagina dopo pagina, culminando nella storia inventata dal bambino. Interessante osservare come le illustrazioni accompagnano il testo con citazioni dai classici d’avventura della letteratura per ragazzi. Una lettura da consigliare ai ragazzini che amano l’avventura e le storie.
Indicato dai 6 anni per la lettura condivisa, dagli 8 per la lettura autonoma.

La gamba di legno di mio zio
Fabio Stassi, ill. di Veronica Truttero
Sinnos 2019, [34] p. - € 14,00


domenica 17 novembre 2019

ANCHE DONNE E BAMBINI HANNO FATTO LA STORIA


Uno sguardo più completo sulla storia grazie ai due volumi della collana “Storie nella Storia” delle edizioni Settenove a cura della SIS – Società Italiana delle Storiche. 

La collana è nata nell’intento di riportare una versione più completa della storia che si trasmette ai bambini e ai ragazzi, una storia fatta non solo da uomini, ma anche da donne e bambini.
In uno studio condotto da Elisabetta Serafini dell’Università di Torvergata e responsabile per la Sis della didattica, presentato nell'ambito del VII Congresso della Società Italiana delle Storiche (Pisa, 2-4 febbraio 2017), è emersa l’estrema marginalità delle donne nei libri di scuola. Analizzando diciotto testi scolastici dei più importanti editori nazionali, destinati alle classi dalla terza della scuola primaria alla terza della scuola secondaria di primo grado, libri di formazione che influenzano la conoscenza e l'immaginario di ragazzini e ragazzine dagli otto ai quattordici anni, è emersa una storia senza donne, o dove le donne, salvo poche eccezioni di regine, sante o qualche figura ribelle, compaiono raramente e solo in piccole note a margine o in brevi paragrafi aggiunti soprattutto in seguito a precise indicazioni normative non applicate, comunque, nel dovuto modo. L’impressione risulta quella che solo gli uomini hanno avuto vera influenza sul corso degli eventi.
I due volumi “Preistoria. Altri sguardi, nuovi racconti” e “Le Civiltà dei Fiumi. Altri sguardi, nuovi racconti” sono particolarmente adatti ai bambini del secondo ciclo della scuola primaria e raccontano le civiltà antiche in cui le donne non hanno avuto quel ruolo marginale che erroneamente si pensa, ma erano parte attiva delle comunità con compiti precisi e ruoli anche di responsabilità. 
Con questi libri si vogliono scardinare stereotipi e sviluppare senso critico. Non si tratta di pubblicazioni estremizzanti, ma di libri che obiettivamente integrano il racconto che fin qui si è fatto della storia, tenendo conto di tutte le componenti sociali, non solo di quella maschile e quindi rendendolo completo.
L’insegnamento della storia è importante per lo sviluppo del pensiero e per contestualizzare diversi concetti sociali del nostro tempo come famiglia, scuola, società, governo … , ed è quindi fondamentale dare una visione obiettiva di come si sono formati e di come i ruoli di uomini, donne e bambini si sono intrecciati in questo processo, valorizzando relazioni e differenze.
I due libri sono utile strumento anche per gli insegnanti e sono corredati da apparati didattici e di approfondimento scaricabili dal sito dell’editore nelle schede relative.

Preistoria. Altri sguardi, nuovi racconti
Elisabetta Serafini, illustrazioni di Caterina Di Paolo
Settenove, 2018, 52 pp., € 14,50
da 8 anni

Le Civiltà dei Fiumi. Altri sguardi, nuovi racconti
Francesca Minen, illustrazioni di Caterina Di Paolo
Settenove, 2019, 52 pp., € 14,50
da 8 anni

giovedì 10 ottobre 2019

LA LIBERTA' PRIMA DI TUTTO


Il colore grigio argentato del pelo dell’ultimo lupo vivente del Regno Unito ispira a Clay il nome “Nebbia”. Il lupo è arrivato in città con il circo e sebbene Clay non possa permettersi di andare allo spettacolo, non può non notare le locandine che annunciano la presenza dell’animale e subito nasce in lui il desiderio di andarlo a vedere. “Nebbia” (Il Castoro) è una storia ambientata nella Londra di fine ‘800. Un ambiente difficile per i bambini orfani costretti a sopravvivere vendendo quello che trovano scavando nella melma del Tamigi: mudlarks (allodole del fango) vengono chiamati questi ragazzini e Clay è uno di loro. Insieme a Nucky e Tod formano una delle bande che si contendono con le rivali il territorio e i “tesori”. Per fortuna Clay è sempre stato sotto l’ala protettiva del vecchio Sal, che lo ha salvato più volte da situazioni difficili, ma, soprattutto, gli ha insegnato anche valori profondi e a distinguere tra giusto e sbagliato. Entrato di nascosto nel caravanserraglio, Clay, grazie all’aiuto di Ollie, una ragazzina che viaggia con il circo insieme alla nonna, la zingara che predice il futuro, riesce ad entrare nello spazio delle gabbie degli animali e a vedere il lupo: è bellissimo, maestoso, potente, e fiero. Dietro le sbarre, però, il lupo soffre visibilmente ed è molto nervoso, anche per i metodi crudeli che usano i custodi e i domatori. Clay decide che deve riuscire a liberarlo. Non è facile: il circo è pieno di gente a ogni ora e non c’è molto tempo. Clay, però, non desiste e … .

Una storia appassionante che si legge d’un fiato. Un romanzo in cui la storia della Londra vittoriana e della condizione dei piccoli orfani fa da sfondo a diverse relazioni di amicizia: quella tra Clay e il vecchio Sal, quella tra Clay e gli altri ragazzini, quella tra Clay e Ollie, e, soprattutto, quella tra Clay e il lupo. Quest’ultima non è un’amicizia come le altre: è un sentimento profondo che nasce dal rispetto per l’animale e dalla fiducia che il ragazzino riesce a conquistarsi.
Un bel libro per la lettura individuale, ricco anche di spunti per una lettura condivisa o da proporre a un gruppo di lettura con lettori di 10-12 anni.
Nel romanzo, infatti, emergono molti temi che non sono trattati didascalicamente, ma si intravedono nelle interessanti situazioni descritte e nei dialoghi tra i personaggi. Uno per tutti il tema della libertà e del diritto per ognuno, persona o animale che sia, a vivere la propria vita senza vessazioni da parte di chi è più forte. Il lupo diventa metafora per la vita in piena libertà.
Una storia intrigante annunciata da una splendida la copertina: impossibile non prendere in mano questo libro e cominciare a leggere.

Marta Palazzesi
Nebbia
Il Castoro, 2019, 151 p. € 13,50
Età di lettura: da 11 anni

lunedì 11 febbraio 2019

PANDINO COSA FA?

Un libro è un gioco. Soprattutto un gioco per i bambini piccoli. Un gioco pieno di sorprese la prima volta che lo vedono. Un gioco che si rinnova ogni volta che lo riaprono. Guardare un libro insieme ad un bambino piccolo è un gioco e un atto d'amore. Un'occasione per impegnare insieme mani, occhi e mente. Una di queste occasioni ce la regala Satoshi Iriyama con PANDINO COSA FA? (Terre di Mezzo).
Un simpatico libro che offre ai piccoli la possibilità di interagire con parole e illustrazioni seguendo il piccolo gioco proposto dal panda. Un gioco di imitazione per fare la mossa del papavero, della banana, della polpetta. Un gioco di osservazione per seguire bene i movimenti di Pandino. Un gioco di sorrisi perchè ogni pagina regala una buffa posizione del dolce animaletto. E il finale? Non poteva che essere fra le braccia della mamma.
Ogni mossa del piccolo panda si sviluppa su tre + una pagina: le prime due descrivono il movimento, la terza (con colori diversi) gli dà il nome. Pagina dopo pagina il gioco diventa sempre più coinvolgente e alla fine è veramente necessario un po' di riposo. 
Da osservare, in quanto parte del gioco, anche i risvolti di copertina e l'ultima pagina con il colophon, dove Pandino saluta i piccoli lettori prima di andarsene come se fossero i suoi amici con cui ha appena finito di giocare. 
Testo semplice e simpatico. Illustrazioni chiare e ben definite sul fondo bianco, facilmente "leggibili" anche dai più piccoli.
Un piccolo libro che piacerà ai bimbi e ai grandi che li accompagnano. 

Satoschi Iriyama
Pandino cosa fa?
Terre di Mezzo, 2019
Età di lettura: da 2 anni