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mercoledì 12 marzo 2025

INSIEME VERSO IL FUTURO - Il mondo che verrà - Giralangolo

Robert MacFarlane, Johnny Flynn, Emily Sutton (ill.), Anselmo Roveda (trad.),

Il mondo che verrà

Giralangolo, 2025. 32 p.

Età 6+

In occasione della festa del papà possiamo pensare ad una poesia come regalo. Una poesia che è il testo di un libro illustrato e che è una metafora della vita Questo libro illustrato pubblicato da Giralangolo è “Il mondo che verrà”. Si tratta di un bel lavoro arricchito da illustrazioni vivaci e colorate. Le parole sono frutto della collaborazione tra il cantautore Johnny Flynn e l'autore naturalista Robert Macfarlane, mentre le immagini sono realizzate dalla talentuosa illustratrice Emily Sutton.

Le parole su queste pagine sono il testo della delicata canzone "The moon also rises", scritta a quattro mani dai due autori e il loro ritmo musicale e poetico si percepisce chiaramente alla lettura. Non si tratta di una storia vera e propria, ma della descrizione in poesia di una lunga passeggiata che fanno un padre e un figlio avventurandosi nel bosco. Seguendo il filo di un sogno, il loro camminare li conduce alla scoperta di un paesaggio in continua trasformazione, a esplorare un mondo sempre nuovo, ricco e generoso, che promette un futuro colmo di speranza.

È un emozionante inno al fluire del tempo e alla sua magia, alla bellezza della natura in continuo cambiamento, e al forte legame che unisce padre e figlio.

 

 

Nel panorama che si trasforma e si evolve, proprio come i due protagonisti nel loro viaggio di vita, si avverte un nuovo canto, un futuro ricco di sole e fiori, di silenzio e tuoni, di momenti condivisi, di una positività che si alimenta e diventa quasi tangibile grazie alle splendide e dettagliate illustrazioni.

Un testo dolce e coinvolgente da leggere ad alta voce per assaporare il ritmo delle parole, ma da osservare anche in silenzio per lasciarsi trasportare dai dettagli nella meraviglia delle immagini che insieme compongono.

 

 

 

giovedì 30 gennaio 2025

QUANDO CONVIENE ESSERE SE STESSI - L'abito non fa il lupo - Giralangolo

L’abito non fa il lupo.

Sid Sharp, Miriam Pedata (trad.)

Giralangolo, 2024

Età 7+

Mettersi nei panni, o meglio, nella pelle degli altri di solito è un buon esercizio. Non, però, nella storia raccontata da Sid Sharp in “L’abito non fa il lupo” edito da Giralangolo.

Si tratta della vicenda di Greg Depecoris, una dolce pecora amante dei fiori e delle more, che non desidera altro che vivere in tutta tranquillità nella sua casetta passando il tempo cucendo trapunte colorate. Purtroppo, però, ogni tanto deve uscire per procurarsi del cibo e, ogni volta, rischia di diventare il pranzo di qualcun altro. La foresta intorno alla sua casa, infatti, è piena di lupi e ogni uscita potrebbe essere l’ultima. Così, un giorno, stanco di vivere nella paura, a Greg Depecoris viene l’idea di mettere in campo le sue abilità sartoriali per cucirsi un abito da lupo. Detto fatto, il costume è presto cucito con tanto di orecchie a punta, naso lungo e coda pelosa. Travestito e sicuro di sé, Greg esce per rendersi conto, però, che essere lupo lo mette di fronte alla situazione di agire da lupo a sua volta e, soprattutto, di dover interagire con gli altri lupi. Così mascherato, però, non può esimersi dal fare il lupo e finisce con l’accordarsi con gli altri per trovarsi la sera a ululare insieme alla luna.

Muovendosi tra i cespugli della foresta, però, il costume da lupo incomincia a scucirsi e a lasciar vedere la lana bianca. La situazione sembra senza uscita, ma in realtà svela una piacevole sorpresa.

Questa di Greg è una storia divertente e simpatica. Raccontata a fumetti e divisa in quattro capitoli, è adatta ai bambini intorno ai 7 anni, quando incominciano a leggere da soli e cercano storie un po’ “corpose” ma non “troppo scritte”. In questo libro la trama non è banale né subito risolta, ma allo stesso tempo il testo non sovraccarica le coloratissime tavole che lo aiutano nella narrazione della vicenda che, in questo modo, può godere di tutto lo spazio di cui ha bisogno. Greg Depecoris è un personaggio ben delineato e ogni fase della sua storia è ben articolata, il tutto senza compromettere il ritmo sostenuto della storia.

Interessante lo stile delle illustrazioni che sono semplici ma non banali, con dettagli sufficienti a mantenere il lettore visivamente impegnato, anche perché importanti per lo svolgimento della trama.

Una grafica accattivante, non troppo spaventosa (considerato che il libro può essere proposto anche in lettura condivisa ai bambini un po’ più piccoli), in alcuni punti abbastanza realistica (soprattutto le espressioni del viso di Greg) e capace di rendere la visione dei lupi divertente per il lettore e molto vicina a quella che si può presumere abbia una pecora spaventata.

Sid Sharp usa l'ironia per sbeffeggiare il timore degli altri, mettendoci di fronte alle maschere che indossiamo per paura di non essere accettati. E tra una risata e l'altra, sarà bello chiedersi: ma noi, veramente, chi siamo?

Nel complesso un libro che si apprezza per il modo diverso di rappresentare pecore e lupi e per, sotto sotto mostrare, che le maschere che a volte le persone indossano per essere accettate, non sempre funzionano. Anzi, per trovare dei veri amici è molto meglio essere se stessi. Quando, poi, ansie, paure e difficoltà si affrontano insieme, tutto sembra meno spaventoso e difficile. Anche perché, forse, non tutti sono lupi come sembrano.

Un umorismo intelligente che, evidenziando le pressioni del conformismo, ribalta la più “comune” immagine del lupo travestito da pecora.


Sid Sharp, Miriam Pedata (trad.)

L’abito non fa il lupo.

Giralangolo, 2024

Età 7+

domenica 12 gennaio 2025

FINCHE' SI E' UTILI ... - Ferdo, il gigante alato - Caissa Italia Kids

Ferdo, il gigante alato

Andreja Peklar

Caissa Italia Kids, 2025 . 32 p.

età 5tol+
 

E’ tutta una questione di dimensioni quella cui ruota intorno la storia di “Ferdo, il gigante alato”, un grosso uccello grigiastro uscito dalla matita di Andreja Peklar. Dimensioni che simboleggiano, in fondo, la sua diversità e la sua difficoltà a trovare un posto nel mondo degli uomini dove, uscito dalla foresta, Ferdo si avventura e prova a vivere. Non basta, infatti, la sua disponibilità ad aiutare tutti, a far giocare i bambini, a alleviare le fatiche di lavoro pesanti per farlo accettare: finchè è “utile” tutti tollerano la sua presenza e gli stanno vicino, ma nel momento in cui una sua debolezza crea disagio a qualcuno, Ferdo viene sgridato e cacciato in malo modo. La sua tristezza e solitudine riempiono di grigio tutta una doppia pagina e la narrazione della storia sembra proprio non volgere verso un finale positivo. Per fortuna, però, non tutti gli esseri di “dimensioni e colori normali” (cosa voglia dire normali, poi è un’altra questione) sono uguali e Ferdo, grosso e grigio, trova sostegno in un piccolo uccellino rosso che gli suggerisce un’inaspettata via d’uscita.

Questa è la storia che raccontano le belle e originali illustrazioni di questo albo illustrato senza parole pubblicato da Caissa Italia Kids. Una storia a cavallo tra tradizione (quelle di cui l’autrice è esperta e dalle quali trae ispirazione) e contemporaneità (tema e valori dell’accettazione del nuovo, del diverso, della tolleranza e dell’empatia) resa attraverso un design particolare e interessante, dalla forte carica comunicativa. Un albo senza parole che lascia spazio all’osservazione e all’interpretazione che può dare ogni lettore, ma che, comunque, sotto sotto, come una sceneggiatura, guida la narrazione verso un finale preciso. Per narrare la storia, è, però, assolutamente importante che il lettore osservi i dettagli delle illustrazioni e le osservi bene tutte, a partire da quella iniziale che è posta prima del frontespizio, fino all’ultima che sembra essere posta dopo la fine della storia. Queste due immagini, infatti, creano la cornice narrativa che dà significato a tutte le altre.

In questo libro l’espressività di occhi, volti o musi e gesti veicola concetti universali che, rappresentati su fondo bianco, non sono legati ad un tempo o ad un luogo precisi.

Come è noto, la capacità di guidare il lettore senza imporre è caratteristica di valore dei silent books e questo né è indubbiamente ricco.


giovedì 2 gennaio 2025

LA MAGIA DEI NONNI - Kate che voleva diventare un nonno - Sinnos

Kate, la bambina che voleva diventare un nonno

Signe Viska, Elina Braslina (ill.)

Sinnos, 2024. 36 p.

Età 5+

Si sa che il rapporto tra nonni e nipoti è sempre speciale. Il nonno è una figura affascinante che, raffrontato al genitore, di solito ha per il bambino un impatto diverso. Il nonno è permissivo, sa tante cose, racconta storie e nelle sue tasche c’è sempre qualcosa di speciale. Sono queste e molte altre le motivazioni che portano Kate a rispondere “il nonno” alla domanda “cosa vuoi fare da grande?”

Kate, bambina dal forte carattere, passionale e determinata, è la protagonista di questo albo illustrato interessante e originale. La sua ambizione è sostenuta da ciò che vede nel nonno, una persona tranquilla che vive una vita calma e pacifica. Il mondo del nonno è semplice e per questo attraente e Kate pensa che per entraci si debba assomigliare esteriormente al nonno. Così si ingegna per avere mani grandi, tasche capienti e capelli bianchi. Il nonno sta al gioco e fa sentire la bambina un “vero nonno”.


Il valore di questo libro, oltre che nell’originalità della storia, sta anche nella sua narrazione che risulta da un equilibrato rapporto tra immagini e parole. Il testo è divertente e incalzante, facile per la lettura autonoma, ma non semplicistico. Il font di grandi dimensioni e le caratteristiche
di alta leggibilità lo rendono adatto per i primi lettori impegnati nel complesso passaggio dall’ascoltare al leggere, dai libri con tante figure a quelli che progressivamente passano alla sola parola scritta. La caratterizzazione grafica di Kate, poi, è molto azzeccata nella sua unicità e vividezza. Anche la tecnica a matita colorata è interessante e rende le figure molto dinamiche, oltre che farle risultare una sorta di invito per i bambini a copiarle per far sì che questa storia entri ancora di più nel loro immaginario e la possano poi rielaborare in autonomia.


 

martedì 5 novembre 2024

LA RINNOVATA POTENZA DEI SILENT BOOKS - L'albero e il fiume. Aaron Becker - Feltrinelli

L’albero e il fiume.

Aaron Becker

Feltrinelli, 2024. 32 p.

Età 5+

La bellezza, la genialità e l’incisività degli albi illustrati senza parole di Aaron Becker sono universalmente riconosciute e non mancano nemmeno nell’ultimo, in termini di tempo, dei suoi lavori uscito in Italia: L’albero e il fiume (Feltrinelli). Un libro che ha come protagonisti l’ansa di un fiume e un albero presenti su tutte le doppie pagine. Albero e fiume che non si muovono mentre tutto il resto intorno a loro cambia, invitando il lettore-osservatore a una riflessione sullo spazio e sul tempo. Sulle doppie pagine vediamo, infatti, le modificazioni che il passare del tempo e l’evoluzione dell’occupazione antropica impongono loro: così il fiume continua a scorrere ma viene attraversato da ponti, interrato, deviato, ostruito (per cui esonda), … e l’albero, oltre che del passaggio delle stagioni che ne cambiano il colore delle foglie, è testimone di giochi di bambini, di guerre di soldati, trasformazioni antropiche. Pagina dopo pagina il tempo scorre e l’evoluzione dell’ambiente si trasforma in involuzione fino alla completa distruzione. Alla fine, però, qualcosa rimane da cui la vita può rinascere: l’acqua del fiume e una ghianda, un seme dell’albero.

Come tutti gli albi illustrati senza parole di qualità, (in questo altro post potete trovare informazioni in più) anche questo presenta un progetto ben definito che l’autore/illustratore ha voluto creare, con una storia che, come seguendo un copione, inizia, evolve, raggiunge un climax e poi si volge verso il finale che rimane comunque aperto. Ma poi è ogni lettore/osservatore diverso che ne dà un’interpretazione personale e le chiavi di lettura possono variare in base a ciò che cattura l’attenzione di ognuno e che quindi ognuno immagina osservando le pagine ricche di particolari, piene di suggestioni e di spunti per le storie che invitano a pensare, anche nel futuro. Possiamo pensare, per esempio, a due principali punti di vista da cui osservare il libro, quello dell’uomo e quello della natura. Due punti di vista opposti: per l’uno, pagina dopo pagina si rappresenta il progresso, per l’altra la parallela distruzione. Un’altra lettura, ancora più tragica, se possibile, è quella di vedere il libro come un memento mori senza parole che considera la nostra fugace esistenza umana nell'arco della vita di un singolo albero. Oppure, all’opposto, una lettura piena di speranza per la vita, che, nonostante tutto e tutti, alla fine continua ….

Mille idee, mille sfumature, mille suggestioni, mille significati e, probabilmente, anche mille discussioni sulle relazioni e le responsabilità dell'umanità nei confronti degli altri e del mondo naturale.

Un libro interessante ad ogni età a partire dai 5 anni.

Un libro dalla struttura narrativa circolare che si presta anche per la divulgazione.

E un’ultimo invito: osservate bene la copertina e confrontate le prime e le ultime doppie pagine!

 

venerdì 11 ottobre 2024

QUANTO DURA UN MINUTO? E UN'ORA? E UN SECONDO? ... DIPENDE! Il tempo? Siamo noi

Il tempo? Siamo noi.

Stefano Ascari, Chistian Lodesani, Evelyn Daviddi (ill.)

Franco Cosimo Panini, 2024. 40 p.

Età 6+

Il tempo è uno dei concetti più difficili da comprendere per i bambini. Le sue unità di misura sono per loro delle categorie troppo astratte e percepire il passare del tempo risulta per i piccoli compito a lungo insuperabile.

Così, partendo da un’idea di Christian Lodesani, Stefano Ascari e Evelyn Daviddi hanno cercato di offrire una risposta alle domande dei bambini sul tempo che scorre. L’idea di base è quella di rendere “visibili” le unità di tempo e di collegarle alle esperienze abituali dei bambini, ai contesti familiari, scolastici e sociali in cui si muovono. Così attraverso coloratissime immagini e divertenti parole, il libro li aiuta in modo innovativo a capire questi concetti.

Le unità di tempo sono introdotte in maniera graduale passando dai minuscoli esserini viola che rappresentano i secondi ai più grandi minuti, contenitori azzurri che ne raccolgono sessanta, alle rosse ore che contengono sessanta minuti, e così via con il giorno, la settimana, il mese e l’anno, tutti rappresentati con fantasia e perfezione. La numerazione, infatti, è, ovviamente, esatta e non mancano sicuramente i bambini che si divertono a contare se le illustrazioni corrispondono a ciò che viene detto loro c’è scritto nel testo.

Anche i concetti di prima e dopo e di quanto dura ogni unità di misura del tempo sono ostici per i piccoli, quindi anche questi, trovando un’accattivante espressione visiva e collegata ad un contesto conosciuto, diventano elementi simpatici, reali, tangibili nella quotidianità e quindi più capibili.

Interessante anche il finale che in forma di narrazione presenta il concetto di tempo, di prima e dopo come categoria interiore: “ … puoi chiamare il tempo con uno dei suoi tanti nomi, lo puoi aspettare o far tornare con i ricordi. Ma l’avventura più bella, forse, è inventarsi cosa fare adesso, nello spazio magico dove succedono le cose … … sospeso tra il prima … … e il dopo”

Un libro giocoso e poetico che, parlando del tempo in modo insolito e divertente, è utile nei contesti educativi dove può essere opportunamente ampliato e applicato laboratorialmente, data anche la grafica facilmente riproducibile, ma è anche molto piacevole per una estemporanea fruizione condivisa o autonoma, senza scopi educativi o didattici.

 

mercoledì 21 agosto 2024

QUANDO NON HO TEMPO, LO VADO A COMPRARE

Luca Cognolato, Marco Pachetta (ill.)

L’uomo che vendeva il tempo.

Terre di Mezzo, 2024. 32 p.

Età 6+

 

Il tempo è probabilmente il bene più prezioso che abbiamo. Tutti, o quasi, non fanno che ripetere: “non ho tempo”, e il tono è di rammarico o, a volte, persino di disperazione. Oggi nessuno ha più tempo per sé, per gli altri, per fare ciò che gli piace, per fare nulla o per fare tutto. Siamo nell’era del “fare” e non fare niente fa quasi sentire in colpa, dà l'impressione di perdere tempo.

Come si può, dunque, avere di più di questo bene intangibile e molto ricercato?

Lo si va a comprare!

E dove?

Nel Grande Negozio Temperia di Vettore, L’uomo che vendeva il tempo.

Lì se ne trova sempre e il venditore, ne ha per tutti. Non lo distribuisce, però, a casaccio. Lui sa perfettamente quanto tempo serve a ciascuno dei suoi clienti e non gliene vende nemmeno un attimo di più o di meno: cinque minuti al fornaio per dormire un po’ di più al mattino, dieci al marinaio per baciare la sua fidanzata prima di ripartire, sei ore alla giovane manager per fare le sue 1200 telefonate e inviare 800 messaggi … .

Vettore ha tempo per tutti, anche quando gli avventori ne chiedono un po’ di più, perché la consueta quantità non gli basta più.

L’unica cosa per cui il negoziante non ha tempo è per la sua casa che, trascurata, sta cadendo a pezzi.

Un giorno la fornitura consueta di tempo non arriva al negozio e, dato che il tempo è esaurito, il commerciante deve mandare via i suoi clienti a mani vuote. Poi, come se non bastasse, si scatena una forte tempesta di pioggia e vento che distrugge la casa malmessa di Vettore.

Come può fare l’uomo per sistemarla? Dovrebbe avere tempo. Così ne cerca affannato dappertutto in casa, nei cassetti, in cantina, sotto il letto. Ma non ce n’è.

Ecco allora che suonano alla porta. Sono tutti i suoi clienti che portano un po’ del loro tempo e, insieme, riparano la casa. E, alla fine, tutti a fare festa, pechè né è avanzato anche un po’.

L’uso che si fa del tempo e la percezione che se ne ha sono aspetti personalissimi di ogni persona. Per qualcuno il tempo è dilatato, per altri si restringe sempre di più. Dieci minuti per qualcuno possono essere tanti (soprattutto per i bambini), per altri pochissimi.

La cosa difficile è capire perché per tutti il tempo sia sempre


così poco.

Con questo libro illustrato Luca Cognolato e Marco Paschetta rendono “concreto” e cedibile fisicamente questo bene immateriale. Un bene che non si può comprare, ma che si può risparmiare e regalare (a sé o agli altri). Riflettere su questo, fa bene a tutti, grandi e piccoli.

Un testo piacevole e scorrevole, accurato nella scelta delle parole e mai banale nella loro composizione. Interessanti anche le illustrazioni che rimandano ad altri tempi, con scene dall’aria vintage e dai colori quasi sbiaditi come le vecchie fotografie. Le fotografie di un tempo, appunto, quando tutto forse non era così veloce come oggi.

Un'altra riflessione sul tempo ce l'hanno proposta Davide Calì e Isabella Labate in Un tempo per ogni cosa

martedì 30 luglio 2024

LA COSA NERA: GUARDARSI DENTRO PER GUARDARE FUORI

Kiyo Tanaka,

La cosa nera.

Topipittori, 2023. 72 p.

Età 4+

Si può fare amicizia con una “cosa nera” dagli occhi grandi e scuri, che compare all’improvviso sul muro e solo tu la puoi vedere? Certo. E se sei una bambina curiosa l’amicizia nasce subito. E’ questa, in fondo, la storia raccontata in questo albo illustrato. La “cosa” non parla, ma si fa capire benissimo e giorno dopo giorno, la bambina si fida sempre più di lei e la segue sotto una staccionata e dentro una casa a bere il tè e ad entrare in un armadio misterioso che le porta in un mondo fantastico fatto di natura, di giochi e di luci. Un posto segreto il cui accesso non può non far pensare all’incipit delle Cronache di Narnia. Ma, ovviamente, la storia non è la stessa.

Il testo è ridotto al minimo, e potrebbe anche non esserci: come in un silent book la narrazione regge benissimo anche solo con le immagini. Ma, d’altra parte, le poche parole sono preziose perché ci mettono direttamente in contatto con l’io della bambina (è, infatti, un racconto in prima persona dei pensieri della bambina) e ci fanno vivere con lei questa tanto strana quanto meravigliosa avventura.

Non è un libro inquietante, anzi. La cosa nera non fa paura, ma è accogliente e rassicurante, invita a fidarsi di lei e a seguirla. L’invito non è solo per la bambina, ma anche per il lettore che, incuriosito, divora con gli occhi le pagine una dopo l’altra e insieme a lei entra in questo mondo parallelo.

Un libro leggero nei tratti delle illustrazioni tutte in bianco e nero, nella fisionomia della bambina e della cosa, nelle poche parole scelte con cura, nell’evoluzione della narrazione. Una storia che è nel mondo reale, la bambina all’inizio va a scuola e alla fine incontra il suo papà, ma anche in quello onirico e immaginifico nel suo vedere e seguire la cosa nera. E il passaggio tra i due mondi che si intersecano, come viene rappresentato? Con il fiore che la cosa nera regala alla bimba prima di lasciarla e che lei tiene ancora in mano quando incontra il suo papà. Come un bizzarro amico immaginario, la cosa nera rappresenta la capacità dei bambini di vivere nella fantasia e di crearsi mondi personalissimi in cui giocare, divertirsi, ma, in fondo, anche confrontarsi con se stessi, capirsi, mettersi in gioco, abbandonarsi.

Non voglio qui dare un’interpretazione più specifica a questa cosa nera: ogni lettore, grande o piccolo, provi a mettersi nei panni della bimba e a pensare ciò che questo essere può rappresentare. Sicuramente ogni visione è quella giusta.

Un libro semplice, pulito, essenziale ma ricchissimo.

Questo libro ha ricevuto il Premio Andersen 2024 come miglior albo illustrato con questa motivazione: Per la non comune capacità narrativa di tavole limpide e precise. Per la capacità di rendere con cordiale misura lo sguardo magico dell’infanzia. Per l’incantevole misura con cui l’autrice ha saputo creare un mondo parallelo ricco di affabili e poetiche sorprese.

Se lo merita tutto.

lunedì 26 febbraio 2024

SCOPRIRE L'AMICIZIA

Davide Calì, Richolly Rosazza (ill.)

E’ primavera Signor Alce!

Kite, 2024. 32 p.

Età +5


Davide Calì, Richolly Rosazza (ill.)

Il Signor Alce

Kite, 2021. 36 p.

Età +5

 

Il Signor Alce è un tipo solitario e molto abitudinario. Lo abbiamo conosciuto qualche anno fa quando, nel prepararsi all’inverno, ha scoperto che le tarme avevano distrutto il suo maglione rosso. Non potendolo aggiustare, ha deciso con fatica di andare a comperarne un altro. Andare tra la gente, soprattutto chiacchierona e invadente, è per lui una vera tortura. Così, arrivato al negozio, si guarda velocemente in giro e compra un maglione identico a quello che aveva. Veloce torna a casa e, solo come sempre, torna alle sue occupazioni. Un giorno, mentre è nell’emporio per dei croccantini per la gatta, viene a sapere che il Signor Bruno, l’orso carpentiere, si è rotto una gamba ed è costretto a stare a casa. Per fortuna alcuni abitanti del villaggio si sono offerti di andarlo ad aiutare, e così anche il Signor Alce inizia a fargli visita. In realtà gli altri non vanno a casa di Bruno con grande assiduità, mentre Alce sì e, pian piano, tra loro nasce una timida amicizia.

Da allora il Signor Alce è un po’ meno solitario e la sua routine fatta di vita in casa con la gatta Morgana a occuparsi delle sue cose e mangiando torta di cipolle, biscotti, castagne, crostate, funghi e strudel, è solo un lontano ricordo.

Con il signor Bruno, infatti, sono diventati migliori amici e si fanno visita quotidianamente spartendo il tepore del focolare casalingo di uno o dell’altro, te e biscotti, qualche parola e molti silenzi. Alce e Bruno, infatti, non hanno molto da dirsi. La loro amicizia, però, è comunque sincera perché tra loro ogni cosa non ha bisogno di spiegazione e nasce dal cuore.

Nessuno dei due avrebbe mai detto, che dopo una vita in solitudine avrebbero scoperto la bellezza dell’amicizia.



Nel secondo libro appena pubblicato si racconta di Alce e di Bruno che in vista della bella stagione pensano di andare a pescare insieme. Alce ricorda di avere due canne da pesca nel suo magazzino, ma c’è troppo disordine e non riesce a trovarle. I due amici iniziano, così, a riordinare il capanno: c’è così tanta roba che non ci si muove. Pian piano tutto entra nelle scatole o viene buttato e, alla fine, ovviamente, le canne da pesca saltano fuori.

Le storie “Il Signor Alce” e “E’ primavera Signor Alce!” sono due storie lineari con una narrazione scorrevole accompagnata da illustrazioni dai colori tenui e caldi. L’atmosfera che si percepisce leggendo e osservando queste pagine è un’atmosfera di pace e tranquillità. La vita dei due scorre lenta e senza grandi scossoni, non si agitano, non perdono la pazienza. Anche l’ambiente dove vivono è pacifico. Difronte a tanta calma, i lettori non possono rimanerne staccati. Pagina dopo pagina, infatti, questo stato di quiete si trasmette anche a loro, a chi legge per sé, a chi legge ad alta voce per gli altri, a chi ascolta.

Anche la natura riflette in queste storie due momenti di particolare tranquillità nel corso dell’anno quali sono l’arrivo dell’autunno, nel primo libro, e quello della primavera nel secondo. Autunno e primavera, infatti, sono due stagioni di passaggio, dalle caratteristiche meno definite e impattanti della calda estate o del freddo inverno. Rappresentano rispettivamente un momento di abbandono verso il sonno e il riposo dell’inverno e il momento del risveglio verso l’estate. E la vita di Alce e di Bruno segue i ritmi lenti e cadenzati delle stagioni, rispecchiandone l’atmosfera.

Le illustrazioni di Richolly Rosazza con il suo tipico stile onirico e sognatore, sono perfette per queste narrazioni. L’uso delicato del colore è attento e studiato per sottolineare le sfumature delle stagioni, del carattere dei personaggi, delle relazioni tra di loro, delle loro emozioni. Un approccio ben diverso dalla standardizzazione dei colori delle emozioni e degli stati d’animo che si ritrovano in tanti libri tutti uguali per la gamma cromatica piatta troppo facilmente riconoscibile in tutti. Come l’uso dei colori, anche la realizzazione grafica di Rosazza è molto incisiva. Si tratta di figure suggestive, fantastiche e meravigliose che narrano col testo di situazioni reali e concrete. Figure bizzarre e inconsuete, curiose e attraenti, ricche di potenza comunicativa.

Quelle del Signor Alce sono due storie perfette per un momento di coccola, per una pausa dal caos della giornata, per avvicinarsi al momento della nanna.


giovedì 15 dicembre 2022

UNA FAVOLA NEL BOSCO DELLE FIABE

Eva Montanari

Più veloce di tutti

Kite Edizioni, 2022 – 36 p.

età 5+

La favola della lepre e della tartaruga la conoscono tutti. Forse qualcuno meno conosce il paradosso di Zenone. Sono due narrazioni cui non si può non pensare leggendo “Più veloce di tutti” di Eva Montanari pubblicato da Kite Edizioni. E’ la storia di una lepre che desidera dimostrare di essere l’essere vivente più veloce al mondo. Gareggiare senza avversari e senza nessuno che possa guardare la sfida, però, non le dà soddisfazione, né dimostra la sua capacità. Inutilmente cerca qualcuno alla sua altezza, ma solo una vecchia tartaruga accetta di correre con lei fino al limite del bosco. Pur convinta che si tratterà di vincere facile, la lepre inizia la sua corsa contro la tartaruga, ma lungo il cammino incontra diversi personaggi che la distraggono prima dicendo che vogliono anche loro accettare la sfida, e poi fermandosi poco più avanti, attirati da qualcosa che li interessa di più. Si tratta di un ranocchio, di un gatto, di un lupo, di due fratellini, di tre orsi e di una principessa. Quest’ultima, toccando un oggetto appuntito, cade addormentata e con lei tutti gli altri. Sentendosi stanca, anche la lepre decide di fare una pennichella, solo pochi minuti… . Nel frattempo, però, la tartaruga continua a camminare. E’ l’unica ad aver preso seriamente la gara e, soprattutto, ad essersi presa il tempo di osservare, andando piano, tutto ciò che succede in quel bosco. Inutile dire che, alla fine, è lei a vincere la competizione, mentre un principe che ha percorso pian piano tutte le pagine nascondendosi tra i disegni, dà la svolta finale a tutta la storia. Una storia nella storia.

Questo libro di Eva Montanari è geniale nel suo contenuto e perfetto nella sua realizzazione. Parole e illustrazioni si accompagnano in rara sintonia. Le parole sono dolci, delicate, attentamente scelte e organizzate sulla pagina, così come i disegni sono deliziosi, ricchi di particolari, tenui e sinuosi. Insieme portano il lettore nel magico mondo delle fiabe. Tra queste pagine chi già le conosce, può ritrovare, tra gli altri Cappuccetto Rosso, Hansel e Gretel, La Bella Addormentata nel Bosco, Il gatto con gli stivali … . Chi, invece, non conosce ancora le loro storie, fa con loro il primo approccio e incuriosito andrà sicuramente a leggersele (o a farsele leggere) per assaporarne la bellezza. Bellezza di cui, la lepre, non riesce a godere. Correndo tanto velocemente, infatti, non si accorge di ciò che succede intorno a lei e si perde tante occasioni.

Non penso di esagerare nell’interpretazione se dico che è come se l’autrice volesse suggerire che non incontrare le fiabe nel corso della vita significa perdere qualcosa di importante, di potente, di fondamentale. Le fiabe, sappiamo, rappresentano la vita. “Sono la vita”, diceva Calvino. Nelle fiabe, nella loro versione originale, troviamo l’essenza dell’esistenza umana, tanto nei suoi aspetti più dolci e piacevoli, tanto in quelli più truci, cruenti e dolorosi. E i bambini hanno bisogno di affrontare queste narrazioni, di trovare in esse strumenti per preparasi a diventare grandi. Le fiabe sono contenitori di vita, di emozioni, di situazioni, sono occasione di crescita. E’ per questo che piacciono sempre ai bambini (anche se spesso gli adulti gliele negano, soprattutto nelle versioni più vicine all’originale, o le snaturano modificandole …) ed è per questo che le parti per loro più interessanti, sia nei testi che nelle illustrazioni, sono sempre quelle più “forti”.

Più veloce di tutti” risulta essere, quindi, un albo illustrato di valore che, mentre da una parte riprende la morale della favola della lepre e della tartaruga, metafora dell’arrivismo e della velocità che caratterizza i nostri tempi, a scapito della scoperta di tanti tesori che solo andando piano si possono incontrare, catapulta in modo molto originale i lettori nel bosco delle fiabe, nel mondo fantastico di queste narrazioni ancestrali e del loro potere catartico.

Una lettura piacevole e molto arricchente che cattura ad ogni rilettura con nuovi particolari visivi e di significato di testo, spingendo a leggere e a rileggere queste pagine, abbandonandosi ogni volta alla meravigliosa esperienza di entrare e uscire dalle storie.

Eva Montanari ha più volte lavorato intorno alle fiabe come, per esempio, realizzando qualche anno fa “Indovina chi viene a cena?”, anch’esso pubblicato da Kite e di cui ho scritto qui.

 

mercoledì 19 ottobre 2022

SEI TU A DECIDERE

Jeffrey e Lisa Bone con le illustrazioni di Valeria Docampo e la traduzione di Sara Ragusa

Non tutte le principesse

Terre di Mezzo, 2022. 32 p.

età 5+

Lo sappiamo. Esistono i “libri strumentali”, libri che sono scritti con precisi intenti per affrontare determinate tematiche, per veicolare in maniera più o meno diretta idee, posizioni, concetti . Spesso non sono opere “ispirate”, nè di autori di libri per bambini, ma lavori creati da hoc da professionisti di diversi ambiti, la cui qualità è anche di diverso livello. Si potrebbe qui aprire una discussione se questi libri abbiano legittimità di letteratura, ma il discorso sarebbe ampio e complesso. Ci limitiamo a prendere atto della loro esistenza (e del loro mercato) e che, se fatti bene, possono essere utili ed efficaci nella variegata valenza che la lettura ha per la persona. Allo stesso tempo non dobbiamo dimenticare il diritto che i bambini hanno alla varietà e alla qualità delle letture che hanno a disposizione.

Non tutte le principesse” edito da Terre di Mezzo è un libro “strumentale”: Jeffrey e Lisa Bone, gli autori sono due psicologi californiani, genitori di due bambine e in America il libro è stato pubblicato dall’American Psychological Association (APA) con le illustrazioni di Valeria Docampo, affermata artista, illustratrice di diversi libri per l’infanzia. Scopo del libro è chiaramente quello di aiutare a riconoscere e scardinare alcuni stereotipi di genere e aiutare i bambini a lasciar correre la fantasia per realizzare i propri sogni, credendo in se stessi e nelle proprie capacità.

Fatte queste premesse, possiamo passare al commento di queste pagine che per la combinazione di alcuni aspetti risultano nel complesso un libro interessante da proporre ai bambini dai 5-6 anni, sia per la lettura autonoma, sia per una lettura dialogica condivisa durante la quale parlare insieme di questi argomenti.

Non c’è vera e propria narrazione in “Non tutte le principesse” ma una sorta di presentazione basilare ed essenziale di bambine e bambini e di ciò che fanno. Il concetto è che le principesse non vivono per forza tutte nei castelli, che alcune preferiscono le casette sull’albero, che non tutti i pirati navigano sui velieri, che alcuni preferiscono gli aquiloni e che per essere dei supereroi, a volte, bastano piccoli grandi atti di coraggio, come salvare un gattino impaurito. Sono principi e principesse, eroi ed eroine, ballerine, sirene, cavalieri e trapezisti che hanno una volontà precisa e che sanno scegliere ciò che più gli piace oltre i soliti schemi. Ogni bambina e ogni bambino è speciale a modo suo e ha il diritto di realizzare i propri sogni, senza farsi condizionare dagli altri.

In questo libro illustrato si parla, con poche parole, molte immagini e tanto spazio lasciato all’interpretazione del lettore, di limiti e di stereotipi, di volontà e di condizionamenti, di coraggio e di identificazione con modelli del tutto diversi dai soliti.

I lettori vengono accompagnati in un viaggio poetico, che mette delicatamente in discussione la rigida costruzione dei ruoli di genere e sono ispirati ad accedere alla loro immaginazione e sfidare le aspettative della società. 

Interessanti, vorticose e sbalorditive sono le illustrazioni di Valeria Docampo che aiutano molto queste pagine a sembrare un libro più che solo uno strumento, una risorsa per la discussione.

Valeria Docampo, infatti, trae l’ispirazione per la sua arte nella vita di tutti i giorni e la riversa sulle pagine, creando figure delicate e potenti allo stesso tempo. La loro forza sta nell’immediata presa che hanno sugli occhi e sulle emozioni di chi le osserva. Figure piacevoli da osservare e da interpretare perché nella loro immediatezza hanno comunque sempre un alone di indefinito cui il lettore dà significato grazie agli indizi che le circondano completandoli con la propria sensibilità personale., attività comuni, semplici, quotidiane, perché tutti, in fondo, possono essere eroi in ciò che fanno, sicuri di sé, della propria realizzazione oltre le aspettative e i condizionamenti degli altri, oltre gli stereotipi di genere

 In questo libro, inoltre, le illustrazioni presentano due stili diversi: quelle classiche di Valeria Docampo, fin qui descritte, e altre disegnate come se avesse usato i colori a cera. Figure più vicine ai disegni che i bambini stessi fanno. In questo modo le illustrazioni sembrano suggerire un invito ai bambini a disegnare loro stessi sulla carta ciò che gli piacerebbe realizzare di sé in futuro nella realtà. Anticipazione di questa realizzazione personale libera e incondizionata è la carrellata di figure sulle pagine del frontespizio che come in un melì-melò combinano elementi diversi.

Allo stesso modo, conclusione del libro sono figure di diverse passioni e professioni,
attività comuni, semplici, quotidiane, perché tutti, in fondo, possono essere eroi 
in ciò che fanno, sicuri di sé, della propria realizzazione oltre le aspettative e i 
condizionamenti degli altri, oltre gli stereotipi di genere.