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mercoledì 18 dicembre 2024

CARTE E CATALOGHI - Le occasioni d'amore e Il catalogo dei giorni

Le occasioni d’amore

Luca Tortolini, Daniela Tieni (ill.)

Kite, 2024. 32 p.

Età 15+

Da qualche tempo a questa parte sono tornati in auge (e ne sono stati realizzati di nuovi) diversi tipi di “carte” illustrate utilizzate per creare momenti di espressione, di narrazione, di riflessione, di condivisione, anche di gioco. Sono carte con immagini particolarmente evocative e suggestive, assolutamente non didascaliche, che invitano a parlare. A questo tipo di materiali mi ha fatto pensare il libro illustrato “Le occasioni d’amore” di Luca Tortolini con le illustrazioni di Daniela Tiene pubblicato da Kite nella collana “Le voci”, collana in cui si propongono libri illustrati e albi rivolti ad un pubblico di lettori più maturi, giovani e adulti.

La proposta di Tortolini e Tieni non offre  in questo libro una storia ma tante narrazioni diverse legate ad un pensiero che ogni lettore può osservare e meditare creando una sua interpretazione. Si tratta di una carrellata di parole ed immagini che rimandano a quante possibilità ci sono nel corso della vita di considerare se stessi in rapporto con sé e con gli altri. Questi momenti di riflessione ruotano intorno ad un concetto molto ampio di amore che va dalla capacità di cambiare punto di vista sulle persone e sugli avvenimento a quella di lasciare correre senza puntualizzare ogni cosa, dall’atteggiamento di ascolto al riconoscimento dei propri errori, dall’accettazione delle diversità alla scelta delle parole giuste per comunicare. Tutti momenti che, in fondo, sono occasioni di amore.


Dicevo che questo libro mi ha fatto pensare alle carte, perché, in effetti l’osservazione e l’interpretazione di queste pagine, pur guidata dalle parole, si concentra soprattutto sulle illustrazioni preponderanti che lasciano al lettore lo spazio e il tempo per guardarle ed entrarci, per interpretarle.

Come libro illustrato per “grandi”, infatti, la sua caratteristica principale è quella di andare oltre la narrazione in senso tradizionale per sfidare il lettore a penetrare altri livelli di significato e a soffermarsi sulle varie suggestioni. Questo avveniva pure nel libro “Il catalogo dei giorni”, anch’esso pubblicato da Kite e scritto da Luca Trotolini e illustrato da Daniela Tiene. La struttura editoriale è praticamente uguale: si tratta di una serie di tavole finemente illustrate accompagnate da un breve testo. Ogni doppia pagina illustra un diverso tipo di giorno: ci sono giorni difficili, altri felici, giorni in cui si deve fare ciò che non si vorrebbe e altri in cui niente riesce a scaldare il cuore, giorni confusi e giorni in cui non si fa che aspettare. I giorni non sono tutti uguali, ma tutti insieme, uno dopo l’altro, compongono la nostra vita.

Questi due libri sono ricchi e preziosi. Invitano ad andare oltre il contingente e l’immediato che si vede e si legge sulla carta per scoprire in profondità ciascuno i propri significati. Sono due libri delicati, da maneggiare con cura perchè possono smuovere molto dentro le persone che li prendono in mano, li osservano e li accolgono, rendendoli parte del loro bagaglio di esperienze personali.

 

Le occasioni d’amore

Luca Tortolini, Daniela Tieni (ill.)

Kite, 2024. 32 p.

Età 15+


Il catalogo dei giorni

Luca Tortolini, Daniela Tieni (ill.)

Kite, 2017. 32 p.

Età 15+

 

martedì 5 novembre 2024

LA RINNOVATA POTENZA DEI SILENT BOOKS - L'albero e il fiume. Aaron Becker - Feltrinelli

L’albero e il fiume.

Aaron Becker

Feltrinelli, 2024. 32 p.

Età 5+

La bellezza, la genialità e l’incisività degli albi illustrati senza parole di Aaron Becker sono universalmente riconosciute e non mancano nemmeno nell’ultimo, in termini di tempo, dei suoi lavori uscito in Italia: L’albero e il fiume (Feltrinelli). Un libro che ha come protagonisti l’ansa di un fiume e un albero presenti su tutte le doppie pagine. Albero e fiume che non si muovono mentre tutto il resto intorno a loro cambia, invitando il lettore-osservatore a una riflessione sullo spazio e sul tempo. Sulle doppie pagine vediamo, infatti, le modificazioni che il passare del tempo e l’evoluzione dell’occupazione antropica impongono loro: così il fiume continua a scorrere ma viene attraversato da ponti, interrato, deviato, ostruito (per cui esonda), … e l’albero, oltre che del passaggio delle stagioni che ne cambiano il colore delle foglie, è testimone di giochi di bambini, di guerre di soldati, trasformazioni antropiche. Pagina dopo pagina il tempo scorre e l’evoluzione dell’ambiente si trasforma in involuzione fino alla completa distruzione. Alla fine, però, qualcosa rimane da cui la vita può rinascere: l’acqua del fiume e una ghianda, un seme dell’albero.

Come tutti gli albi illustrati senza parole di qualità, (in questo altro post potete trovare informazioni in più) anche questo presenta un progetto ben definito che l’autore/illustratore ha voluto creare, con una storia che, come seguendo un copione, inizia, evolve, raggiunge un climax e poi si volge verso il finale che rimane comunque aperto. Ma poi è ogni lettore/osservatore diverso che ne dà un’interpretazione personale e le chiavi di lettura possono variare in base a ciò che cattura l’attenzione di ognuno e che quindi ognuno immagina osservando le pagine ricche di particolari, piene di suggestioni e di spunti per le storie che invitano a pensare, anche nel futuro. Possiamo pensare, per esempio, a due principali punti di vista da cui osservare il libro, quello dell’uomo e quello della natura. Due punti di vista opposti: per l’uno, pagina dopo pagina si rappresenta il progresso, per l’altra la parallela distruzione. Un’altra lettura, ancora più tragica, se possibile, è quella di vedere il libro come un memento mori senza parole che considera la nostra fugace esistenza umana nell'arco della vita di un singolo albero. Oppure, all’opposto, una lettura piena di speranza per la vita, che, nonostante tutto e tutti, alla fine continua ….

Mille idee, mille sfumature, mille suggestioni, mille significati e, probabilmente, anche mille discussioni sulle relazioni e le responsabilità dell'umanità nei confronti degli altri e del mondo naturale.

Un libro interessante ad ogni età a partire dai 5 anni.

Un libro dalla struttura narrativa circolare che si presta anche per la divulgazione.

E un’ultimo invito: osservate bene la copertina e confrontate le prime e le ultime doppie pagine!

 

venerdì 2 giugno 2023

DOVE E' IL MIO POSTO?

Sentirsi a casa

Davide Calì con le illustrazioni di Sébastine Mourrain

Kite, 2023. 40 p.

Età: +12


La vita come viaggio è una metafora molto sfruttata e declinata in diversi modi nelle narrazioni per tutte le età. Quella offerta da Davide Calì nel testo di “Sentirsi a casa” è strettamente legata a due diversi stati d’animo che; spesso, sono motore del continuo muoversi, progredire, andare avanti, ma anche tornare indietro o ritrovarsi al punto di partenza: l’insoddisfazione e la nostalgia. L’insoddisfazione, intesa come senso di mancanza di qualcosa per sentirsi completi e la nostalgia per ciò che si è avuto fin dall’inizio e che non si ammette facilmente, quasi fosse inopportuna presa di coscienza, che ciò che si è e ciò che ha dipende da ciò che si è stati e ciò che si ha avuto. Il tutto in funzione del sentirsi bene con se stessi e con ciò che sta intorno. In ultima analisi si potrebbe dire che il “sentirsi a casa” del titolo altro non è che metafora, a sua volta, della felicità cui tutti aspirano. E tutti sappiamo che casa, come felicità, è un concetto che assume connotazioni diverse per ogni persona.

La storia racconta di un giovane uomo che, sentendosi troppo stretto nel posto dove vive, parte dalla sua piccola casa in un piccolo villaggio sul mare per cercare un luogo migliore, più grandi e più stimolante. Comincia così il suo giro del mondo alla ricerca di sempre nuove soddisfazioni personali in posti sempre più interessanti, senza, però, mai trovare il luogo che fa veramente per lui. Arriva così a pensare che forse questo posto non c’è e che la sua natura è quella di continuare a muoversi. Ma neanche questo è per sempre. Alla fine, infatti, stanco di girare, decide di comprare un’ultima casa in un posto tranquillo. La compra senza neanche vederla per poi rendersi conto che è quella da cui è partito tanti anni prima. Ed è per questo che, fatte tante esperienze diverse, alla fine ci torna molto volentieri perché congloba nello stesso posto il suo ultimo desiderio di pace e il suo bisogno di ritornare a qualcosa.

Un libro interessante anche per le illustrazioni di Sébastien Mourrain che accompagnano il testo alternando facciate scritte a facciate disegnate il tutto intervallato da doppie pagine a figura intera. Questo susseguirsi regolare di parole e figure scandisce bene il ritmo della narrazione e porta il lettore a utilizzare tempi diversi di lettura e di osservazione. 

Se letta velocemente, questa storia può sembrare banale, quasi ovvia. E’ solo attraverso una lettura più profonda, attenta e critica che se ne possono penetrare i livelli di significato mettendoli in relazione con il proprio vissuto attraverso una riflessione personale. Perciò, per la tematica principale, quella della realizzazione del proprio destino e del trovare un posto dove sentirsi liberi di essere sé stessi oltre la realtà inglobante di tutti i giorni, la narrazione risulta adatta per tutti a partire dai 12 anni o, forse, anche dopo. L’avventura del protagonista, infatti, si può ampliare nel concetto universale dell’individualità di ogni persona che fa (ha fatto) le sue scelte, prende (ha preso) le sue decisioni e cerca (ha cercato) la propria strada e la propria casa nel mondo. E questo è tipico a partire dall’età adolescenziale quando le ragazze e i ragazzi, a partire dal periodo della scuola secondaria di primo grado, si chiedono "Chi sono?", "Cosa mi piace?", "Cosa non mi piace?", "Cosa voglio?" e cominciano a fare le loro prime vere scelte di vita.


sabato 4 marzo 2023

Strumenti del mestiere: LEGGERE L’INATTESO

LEGGERE L’INATTESO: cambiamenti, distacco, morte e lutto narrati negli albi illustrati
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Irene Greco con Anna-Maria Brusaferro

Il Leone Verde, 2022. 218 p.

Nei libri per i bambini, albi illustrati in primis, sono trattati tutti i temi che ruotano intorno all’esistenza umana. Anche quelli “difficili”, quelli che a volte costituiscono dei tabù (per gli adulti, più che per i bambini), quelli delicati che gli adulti a volte temono di affrontare per non turbare i piccoli. Siamo tutti consapevoli, però, che non è evitandoli che si affrontano i temi. Soprattutto quando poi sono i bambini stessi che con le loro domande o i loro comportamenti ce li mettono davanti ed esigono risposte.

Cambiamento, distacco, morte e lutto sono alcuni di questi temi che possono far paura. E sono anche i temi che Irene Greco affronta in questo libro presentando possibili approcci che gli adulti possono assumere nel loro parlarne con i bambini.

Il libro parte dal presupposto che tutto si può dire e raccontare ai piccoli importante è valutare bene come e quando. Conoscere le emozioni, proprie e dei bambini, imparare a interpretarle e gestirle è il secondo punto di partenza per affrontare determinate letture con i bambini. I libri, inoltre, costituiscono da sempre un ottimo mezzo per entrare in relazione, per condividere pensieri e sentimenti, per comunicare sinceramente. Gli albi illustrati lo sono ancora di più per la loro particolare conformazione di testo e immagini che si completano a vicenda e che insieme permettono di raccontare e interpretare la narrazione, condividendo ipotesi e ragionamenti.

Questo lavoro di Irene Greco è molto interessante per l’inquadramento teorico che propone prima di entrare espressamente nei temi. In questo modo contestualizza il discorso più specifico sugli argomenti proposti che poi elabora alla luce di esempi pratici e indicazioni bibliografiche precise, sottolineando il valore e la funzione della finzione narrativa e dell’immaginazione.

Il discorso di approccio al testo è inoltre arricchito dalle “parentesi” di Annna-Maria Brusaferro che lo intersecano in diversi punti affrontando dal punto di vista psicologico questioni come la gestione delle emozioni, il controllo, la nostalgia, il lutto … .

Si tratta di un libro molto interessante per chi lavora con i libri con i bambini. E’ un testo che aumenta la consapevolezza che i libri non sono medicine che risolvono i problemi e che non devono essere considerati tali. La lettura di libri e albi illustrati con tematiche sensibili, però, costituisce un allenamento ad affrontare le situazioni, ad essere preparati alle cose della vita, a sapere che determinate circostanze si verificano e quindi avere un’idea di come vi si può reagire. Ma come per le gare sportive, l’allenamento non può essere fatto nel momento della competizione, così, allo stesso modo, anche la lettura di temi “delicati” in via preventiva, in tempi “non sospetti”, lontano dal momento più acuto della situazione, è sicuramente più utile ed efficace.

 

 

sabato 6 marzo 2021

ACCETTARE NOVITA' E CAMBIAMENTI

L'ospite

Nadia Al Omari con le illustrazioni di Richolly Rosazza

Kite 2020.

Consigliato da 5 anni


E’ indubbiamente una copertina che attira e incuriosisce quella del libro illustrato “L’ospite” pubblicato da Kite lo scorso ottobre: fermo sulla strada c’è uno strano mezzo di trasporto, metà uccello e metà carrozza. Del suo conducente si vede solo il braccio. I passeggeri sono pesci e uccelli. Da questa strana macchina scende un esserino ibrido non ben definito: orecchie lunghe, pelliccia marroncina, portamento antropomorfo, un muso che non è un muso ma che non è neanche un viso, mani, piedi e coda. E’ l’ospite che arriva inatteso a scombussolare la vita del protagonista, anche lui una sorta di animaletto non ben identificato. La sua vita scorreva lieve e tranquilla tra casa, giochi e amici. All’arrivo dell’ospite, lui ha provato a tenerlo fuori da casa sua, a non farlo entrare, a ignorare la sua presenza fissa fuori dalla porta e sempre con lui ovunque andasse. Tutto inutile. Per sfinimento, dopo infinita insistenza, lo ha lasciato entrare e niente è stato più come prima: la casa sottosopra e la vita più difficile, anche perché gli altri, i suoi amici, hanno cominciato a guardarlo storto. Come fare?

Nessuna alternativa: solo la rassegnazione alla convivenza per scoprire che anche in questa novità, tanto inattesa quanto fastidiosa, qualcosa di buono si poteva trovare.

Non è certamente un libro facile quello proposto da Kite. Non basta una lettura per entrarci veramente, come, allo stesso modo, di diversi sguardi hanno bisogno le illustrazioni per poter essere lette nella loro completezza e apprezzate nella loro bellezza.

D’altra parte, non cerchiamo le cose facili: che gusto c’è a trovarsi tra le mani oggetti-libri scontati, prevedibili, di dubbia qualità e senza spunti per riflettere, per giocare con la fantasia e l’immaginazione.

I libri di qualità sono quelli che hanno livelli di lettura diversi. Questo ne molti: c’è il primo livello della storia nella sua semplice evoluzione narrativa; c’è un secondo livello che impegna per la particolarità degli esseri ibridi che ne sono protagonisti; c’è un ulteriore livello che spinge ad andare oltre il reale di ciò che si vede e si legge per scoprire il mondo che veramente racconta; c’è il livello del puro piacere di guardare le ricchissime immagini perfettamente in equilibrio tra realtà e fantasia, tra naturale e costruito, tra animale e umano, tra ordine e disordine; c’è il livello in cui tutto ciò che sembra assurdo trova una sua logica e un suo significato; c’è il livello che … La lista può continuare. A ogni nuova lettura (o per ogni nuovo lettore) un particolare diverso che si fa notare e una interpretazione un po’ diversa della storia che parla di novità e di cambiamento. In questo ultimo anno difficile abbiamo tutti dovuto fare i conti con il cambiamento, rinunciare ad abitudini consolidate, rinnovare le modalità di relazione con gli altri, accettare l’inaspettato e provare a conviverci. Ciò, però, non significa che il cambiamento sia stato per forza sempre e solo in peggio. Ed è questo che, riassumendo, “L’ospite” ci fa vedere: se cambia qualcosa, in noi o negli altri o nel nostro ambiente, è naturale provare paura e spavento, ma è inutile cercare di opporvisi. E’ meglio trovare un modo per mettersi in relazione positiva con la novità e ricominciare a “giocare” in maniera diversa, facendo tesoro di vecchie e nuove esperienze.

Un’altra chiave di lettura di questo libro molto originale potrebbe essere l’accettazione del diverso e l’accoglienza di chi bussa alla porta alla ricerca di compagnia, aiuto, ascolto, amicizia, amore. Anche in questo caso l’atteggiamento di apertura del protagonista che, seppur dopo un po’ di opposizione, accoglie l’ospite, è esempio senza stereotipi di onestà: non è facile far entrare gli altri, i diversi, nel proprio spazio vitale, non si apre la porta subito a tutti. Diffidenza e fastidio sono atteggiamenti umani legittimi, ma superabili. E non si tratta di buonismo.