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domenica 24 gennaio 2021

Nuove edizioni, nuove traduzioni (4): ATTENTI ALLE RAGAZZE


 Attenti alle ragazze

Tony Blundell con la traduzione di Laura Bernaschi

Barbagianni Editore, 2020. 40 p. - (prima edizione italiana Emme 2002, traduzione di Laura Pelaschiar)

Consigliato da 4 anni

Attenti alle ragazze” è un libro perfetto per la lettura ad alta voce. Diverte chi legge, ma soprattutto chi ascolta.

E’ la storia di un lupo affamato che bussa alla porta di una bambina pensando di mangiarsela in un boccone. La ragazzina, invece, è molto più furba di quanto lui pensi e si prende gioco di lui facendolo ritornare più volte (e sempre più stanco e affamato) alla sua porta con richieste diverse e la promessa che, una volta soddisfatte, sarebbe stato ammesso in casa. Ciò, ovviamente, non succede, anzi … e se si alzano gli occhi al cielo in una notte di luna piena è forse ancora possibile vedere quel lupo che vola attaccato per la coda ad un fascio di palloncini.




Due sono le caratteristiche principali di questo albo illustrato, classico moderno nelle proposte per i piccoli. Da una parte è una delle tante reinterpretazioni della fiaba di “Cappuccetto Rosso”. Qui l’ironia e l’irriverente comicità dell’autore trasformano la bambina in una pestifera ragazzina che con la sua furbizia mette a dura prova la pazienza del lupo finché lo scredita completamente agli occhi dei piccoli lettori. Le situazioni della fiaba tradizionale sono completamente ribaltate e attaccano gli stereotipi del lupo furbo e cattivo e della bambina ingenua.

Dall’altra tecnicamente si tratta di un albo illustrato costruito con perfetto equlibrio narrativo tra testo e illustrazioni. Il ritmo della storia è scandito dalla disposizione delle illustrazioni sulla pagina con il susseguirsi delle varie situazioni e delle varie azioni che il lupo spasmodicamente cerca di mettere in atto per arrivare a mangiare la bambina.

Questo albo illustrato è stato ripubblicato da Il Barbagianni nel 2020 con una nuova traduzione a cura di Laura Bernaschi. Rinnovata, ma non stravolta, nel testo, questa nuova edizione ha mantenuto intatte le illustrazioni che pian piano stanno acquisendo un tono un po’ rétro ma non per questo sono meno efficaci e divertenti. Con i loro tantissimi dettagli sanno interpretare con ironia tutto ciò che il testo non dice. E’ come se rappresentassero la parte “non verbale” della comunicazione: attraverso le illustrazioni il lettore percepisce la rabbia, la delusione e l’esasperazione del lupo, la preoccupazione quasi isterica del cagnolino Rexi e la flemmatica sicurezza della ragazzina.

Il titolo originale è Beware of Girls.


Tony Blundell con la traduzione di Laura Bernaschi

Attenti alle ragazze

Barbagianni Editore, 2020. 40 p. - (prima edizione italiana Emme 2002)

Consigliato da 4 anni

domenica 17 gennaio 2021

A volte ritornano: DOV'E' LA MIA MAMMA?




Julia Donaldson con le illustrazioni di Axel Scheffler e la traduzione di Laura Pelaschiar McCourt

Dov’è la mia mamma?

Emme Edizioni, 2021. 32 p. - prima edizione italiana 2001

Consigliato da 4 anni


 

 

 

 

E’ diventato un classico e a 20 anni dalla sua prima uscita in Italia ritorna nel formato albo illustrato “Dov’è la mia mamma?” (Emme Edizioni) di Julia Donaldson con le illustrazioni di Axel Scheffler.

Un albo dal testo in rima e le coloratissime illustrazioni di grande effetto.

E’ la storia di scimmietta che ha perso la mamma ed è disperata. La farfalla Rita cerca di aiutarla e, in base alle descrizioni che la piccola fa della sua mamma, Rita la conduce da vari animali. Diversi sono i tentativi che le due fanno per ritrovare mamma scimmia perché, anche se gli animali da cui Rita conduce la scimmietta corrispondono alle caratteristiche indicate, in realtà non sono la mamma.

Pagina dopo pagina la descrizione si fa più accurata e i dettagli più vicini alla realtà, ma il risultato è ancora sbagliato. Gira che ti gira è ancora dall’elefante che Rita conduce la scimmietta dopo averla portata dal serpente, dal ragno, dal pappagallo, dalla rana, dal pipistrello…

Tutto ruota intorno ad un fraintendimento di fondo: la farfalla non pensa che mamma scimmia assomigli alla piccolina, dato che i suoi piccoli sono completamente diversi da lei.

E’ per questo che il finale risulta tanto sorprendente quanto geniale per un libro divertente che piace tantissimo ai bambini.

Il fatto di perdere la mamma o il piccolo rappresenta una situazione di grande carica emotiva sia per il genitore che per il cucciolo e, quindi, i piccoli lettori e i loro genitori ben si identificano nella disperazione iniziale di scimmietta, nell’affanno della sua spasmodica ricerca, nella speranza che prova ogni volta che Rita le dice di aver capito chi è la sua mamma e nella gioia finale del ricongiungimento.

Al di là della storia che, anche se molto semplice, ha in sé ha grande valore per i piccoli lettori, questi sono gli aspetti che rendono Dove’è la mia mamma?” un albo illustrato di qualità:

- la storia si sviluppa grazie all’apporto complementare di informazioni date dal testo e dalle illustrazioni

- la ripetizione dello schema per la ricerca della mamma - descrizione-presunta individuazione-rivelazione dell’errore - non è banale ma “costruttivo” e porta alla progressiva precisazione dei dettagli

- il finale è tanto intelligente quanto inaspettato

- il testo in rima regge bene alla lettura ad alta voce

- le illustrazioni sono semplici nel tratto, ma di grande impatto visivo e tengono viva l’attenzione anche nei bimbi più piccoli

- i dettagli delle figure costituiscono punto di raccordo col testo

- copertina e interni di copertina sono parte integrante del lavoro

- la ripetizione del testo, come la riproposta di elementi nelle illustrazioni in pagine diverse, sono punto d’appoggio fondamentale per la lettura con i bambini più piccoli che amano trovare “il conosciuto”. Se testo e illustrazioni sono di valore, ad ogni ripetizione si trova, come in questo caso, un piccolo elemento diverso o aggiunto che fa progredire sia la storia sia la comunicazione con i piccoli, allontanando la noia.

Il risultato della somma di tutti questi elementi è un bel libro da leggere ad alta voce e da guardare insieme ai bambini sia in una situazione “rassicurante” di 1 a 1, adulto e bambino, sia in una situazione “divertente” e “sociale” di lettura a piccolo gruppo.

Volendo poi approfittare di questo albo illustrato per condurre discussioni con i bambini, vari sono i temi che vi si possono trovare: dall’abbandono all’amore genitori-figli, dall’importanza dei dettagli nelle descrizioni a quella di non arrendersi di fronte ai tentativi falliti, dall’amicizia e l’aiuto che si può trovare negli altri, alla paura di sbagliare, al fatto che non tutti i cuccioli assomigliano ai loro genitori.

Dov’è la mia mamma?” in questi 20 anni è uscito in varie edizioni. Dopo la prima ad albo illustrato (con varie riedizioni) è stato proposto anche nelle collane “Un libro in tasca” e “Gli Albumini”. Edizioni che, date le dimensioni ridotte, non rendono giustizia soprattutto alle illustrazioni. Adesso, l’edizione speciale per i 20 anni è tornata alle dimensioni di album (cm 22,4x28) ed è arricchita dagli schizzi inediti dell’illustratore e una nota dell’autrice.

Il titolo originale è Monkey Puzzle. Negli Stati Uniti è conosciuto come: Where’s My Mom?


Julia Donaldson con le illustrazioni di Axel Scheffler e la traduzione di Laura Pelaschiar McCourt

Dov’è la mia mamma?

Emme Edizioni, 2021. 32 p.

Consigliato da 4 anni


venerdì 21 agosto 2020

Nuove edizioni, nuove traduzioni (3): LA CUCINA DELLA NOTTE

(Riedizioni – 3)

Centro di questo post è di nuovo un albo illustrato di Maurice Sendak: “In the Night Kitchen” uscito col titolo di “Luca, la luna e il latte” nel 2000 presso Babalibri con la traduzione di Selene Maltini e con il titolo “La cucina della notte

nel 2020 presso Adelphi con la traduzione di Lisa Topi. Anche in questo caso, purtroppo, non dispongo della versione originale inglese uscita nel 1970, perciò non mi posso fermare su un commento alle traduzioni in sé. Esprimo solo alcune considerazioni sulle due edizioni italiane, più come una presentazione degli albi stessi che come un confronto di merito tra i due.

Il libro racconta l’avventura onirica di un ragazzino (Mickey nella versione originale e in quella di Lisa Topi, Luca in quella di Selene Maltini) che si sveglia nel cuore della notte a causa dei rumori che provengono dalla cucina. Sceso dal letto si affaccia alla porta e vede tre panettieri identici (tutti copie di Oliver Hardy) che stanno preparando una focaccia per la mattina. Presi dal lavoro non si accorgono che il piccolo finisce nell’impasto, anzi, visto il candore della sua pelle, pensano che si tratti del latte. Al momento di infornare, però, lui spunta fuori urlando che lui non è il latte mancante nella focaccia. Il bambino si mette quindi a costruire con un altro impasto un aeroplano che, appena pronto, lo porta oltre la via lattea sulla luna a prendere il latte vero. Così i tre possono finire il dolce e il piccolo, di nuovo asciutto, ritorna nel suo letto.

Si tratta di una storia apparentemente strana che, soprattutto per la nudità del piccolo, è stata molte volte criticata e bandita in America nel periodo della sua prima pubblicazione.

Moltissimi in questo libro sono i rimandi autobiografici di Sendak a partire dalla dedica ai suoi genitori, all’indirizzo di casa sua da piccolo su uno dei barattoli della cucina, fino al controverso riferimento alla Shoah. Sendak, infatti era ebreo. Il bambino protagonista dell’albo sta per essere messo in forno da tre panet

tieri che assomigliano a Oliver Hardy, ma che hanno un eloquente baffetto quadrato e su un altro barattolo della cucina compare una stella a sei punte … .

Il genio di Sendak emerge in entrambe le edizioni italiane, grazie al perfetto dialogo tra testo e illustrazioni. Il testo della prima, ovviamente, dimostra i suoi anni (oltre alla triste scelta di cambiare il nome al protagonista). Più fresca è la traduzione di Lisa Topi: grazie ai 20 anni passati tra le due versioni che sono stati testimoni di grande evoluzione nella produzione editoriale per i bambini.

Si tratta, in fondo, di una di quelle storie che piacciono più ai piccoli che agli adulti, perché a loro “arrivano” direttamente, senza preconcetti e pretese interpretative. L’onestà intellettuale con la quale Sendak tratta i bambini cui sono rivolti i suoi libri è alla base della sua capacità di comunicare direttamente con loro ad un livello che va oltre la lettura che un adulto può darne. Sendak e i bambini sono sulla stessa lunghezza d’onda e per questo le sue opere, anche a distanza di tantissimi anni, piacciono ancora. Molto.

Grazie ad Adelphi per aver intrapreso, nella sua collana “Cavoli a Merenda”, la ripubblicazione delle opere di questo grande della letteratura per bambini. Aspettiamo le prossime.

Luca, la luna e il latte

Maurice Sendak - traduzione di Selene Maltini

Babalibri, 2000 - [36] p.


La cucina della notte

Maurice Sendak - traduzione di Lisa Topi

Adelphi, 2020 - [36] p.

Consigliati da 5 anni

 

domenica 26 luglio 2020

Nuove edizioni, nuove traduzioni (2): NEL PAESE DEI MOSTRI SELVAGGI


Nel paese dei mostri selvaggi

Maurice Sendak - traduzione di Lisa Topi

Adelphi, 2018 - [36] p


                                    (Riedizioni – 2)

Tanto si è detto e commentato sulla traduzione di Lisa Topi del classico “Nel paese dei mostri selvaggi” di Maurice Sendak, che, dopo decenni di diffusione con le parole tradotte da Antonia Porta, prima presso Emme (1969) e poi Babablibri (1999), è tornato nel 2018 a disposizione di bambini, e non solo, pubblicato da Adelphi.

Non ho intenzione né di addentrarmi in un confronto delle traduzioni, né di esprimere giudizi di valore sulle scelte dei traduttori, né tanto meno di dilungarmi in nostalgici rimpianti di parole o espressioni entrate e fissate nel mio bagaglio di letture per bambini (la “ridda selvaggia”, per citare solo un esempio, famosa prima perché parola molto insolita, famosa adesso perché non più nel testo). Una breve ricerca in rete produce a riguardo vari interventi molto interessanti.


Mi permetto solo una riflessione, constatando che l’albo di Sendak nelle due traduzioni ha in fondo ha lo stesso valore: si tratta, cioè, di un’opera che regala un’esperienza di lettura semplicemente perfetta a chi la legge, a chi l’ascolta, a chi la guarda. Nei due albi il rapporto testo-immagine è strettissimo, uno non può fare a meno dell’altra e viceversa, ed entrambi concorrono al racconto di questa serata in cui il bambino protagonista vive l’emozione fortissima della rabbia e, tra i mostri, ne trova sfogo. L’evoluzione di questo stato d’animo è resa alla perfezione dal ritmo alternato di parole e illustrazioni con il climax centrale delegato solo a queste ultime.

Un capolavoro della letteratura per l’infanzia, indiscusso ed indiscutibile in entrambe le sue traduzioni.


Nel paese dei mostri selvaggi

Maurice Sendak - traduzione di Antonio Porta

Emme, 1969 - [36] p.

Babalibri, 1999 - [36] p.

Consigliato da 4 anni


lunedì 6 luglio 2020

Nuove edizioni, nuove traduzioni: IL SAPORE DELLLA LUNA

Il sapore della luna

Michael Grejniec - traduzione di Gabriella Manna

Kalandraka, 2019 - [24] p.

(Riedizioni - 1)

A volte ritornano. Capita che qualcuno degli indimenticabili bei libri di qualche anno fa tornino in libreria. E’ quello che è successo all’albo illustrato di Michael Grejniec “Io mi mangio la luna”, uscito nel 1993 a cura di Arka Edizioni e pubblicato l’anno scorso da Kalandraka con il titolo “Il sapore della luna”. Si tratta di una nuova edizione, rivista dall’autore, che esce dopo che il libro è stato ripubblicato uguale più volte negli ultimi 26 anni.

E’ la storia di un gruppo di animali che, guadando tutte le notti la luna in cielo, si chiede che sapore possa avere. Così, su input della tartaruga che sale su un monte per avvicinarsi e provare a raggiungere la luna, le bestie salgono una sul dorso dell’altra per arrivare alla luna: la tartaruga, l’elefante, la giraffa, la zebra, il leone, la volpe, la scimmietta e, infine, il topolino. Stanca del gioco, la luna che fino a quel momento si allontanava sempre di un po’, si lascia toccare e il topo, prendendola alla sprovvista, le strappa un pezzetto di superficie. Gli animali lo assaggiano tutti e per tutti il sapore è quello del loro cibo preferito. Nel frattempo un pesce, che ha osservato tutto dal suo laghetto, si chiede perché abbiano fatto tanta fatica per raggiungere la luna in cielo, quando lì, giù nell’acqua ce n’era un’altra che lui poteva mangiare tranquillamente tutte le sere.

Il contenuto delle due versioni della storia è fondamentalmente uguale e, uguale è la struttura “per addizione” della narrazione. Uguali sono anche le bellissime illustrazioni dalla decisa consistenza “materica”. Ciò che cambia è la lunghezza del testo, più lungo e descrittivo quello della prima versione, più breve e ritmato quello della seconda. Non avendo in mano i due testi originali, non mi è possibile confrontare le traduzioni. Certo è che l’autore ha scritto, praticamente, un altro libro, che Kalandraka ha giustamente pubblicato con un titolo diverso dal primo, traduzione più fedele del titolo originale: “Il sapore della luna” è un albo illustrato moderno, molto adatto alla lettura ad alta voce e corrispondente ad un gusto più attuale e, forse, anche più facile da proporre a bambini abbastanza piccoli, rispetto a “Io mi mangio la luna”che, da tempo fuori catalogo, ma recuperabile nelle biblioteche, rimane una bella storia indelebile nei ricordi di chi in passato ha avuto la fortuna di leggerlo o ascoltarlo leggere.

(1 - continua)

Michael Grejniec - traduzione di Gabriella Manna

Il sapore della luna

Kalandraka, 2019 - [24] p. - € 16,00

Consigliato dai 3 anni

domenica 24 maggio 2020

ANNA DAI CAPELLI ROSSI

Anna dai capelli rossi
Lucy Maud Montgomery
traduzione di Rosanna Guarnieri
BUR, 2009. 398 p.
Edizione integrale

Un classico della letteratura per l’infanzia. Una storia che non ha tempo e che ogni volta che viene riproposta è un successo. E’ la storia di Anna: “Anna dai capelli rossi”, come la maggior parte di noi adesso la conosce, il cui titolo originale era “Anna of the Green Gables”, in italiano “Anna dei tetti verdi” o “Anna dei verdi abbaini”. Una storia che è stata film, in varie versioni, la prima un muto del 1919, cartone animato, il più famoso quello giapponese degli anni ‘80 (per chi vuole qui l’indimenticabile sigla degli episodi trasmessi in Italia), fumetti e graphic novel, come quello uscito lo scorso anno per le edizioni Il Castoro, e vari adattamenti televisivi, ultimo dei quali la serie TV Netflix “Chiamatemi Anna” del 2017.
Un successo lunghissimo quello della storia della piccola orfana, che ricalca, con diverse differenze, la storia della sua autrice, Lucy Maud Montgomery. L’adolescente Anna Shirley viene data in affido a Matthew e Marilla Cuthbert. Loro si aspettavano un maschio per avere aiuto nella loro grande casa circondata da orto e campi, ma a Matthew la ragazzina piace fin da subito e convince al sorella a tenerla. Anna è entusiasta della casa, dei fiori, degli alberi, del posto dove è arrivata. All’inizio non è facile per nessuno: Anna è esuberante, ha una fervida fantasia, riesce a mettersi nei guai senza volerlo e scombussola la tranquilla vita dei due fratelli. Non è possibile, però, non imparare ad amarla e presto si affezionano a lei e viceversa. Anna è anche molto intelligente e subito a scuola scatta la rivalità con Giblert Blythe il ragazzo che la mette in ridicolo il primo giorno per via dei suoi capelli rossi, vero grande problema per Anna che per quel colore si è sempre sentita ancora più diversa dalle altre ragazzine. La vita continua tranquillamente tra lavori in casa, amicizie, scuola. Alla fine Anna risulta la migliore e vince una borsa di studio, ma dopo un anno di scuola superiore, abbandona gli studi per ritornare a casa e star vicino a Marilla dopo che Matthew è morto. Gilbert, che ha sempre cercato di riconquistare la fiducia e l’amicizia di Anne, le lascia il posto di maestra nella scuola vicina.d La vecchia rivalità è superata e tra loro nasce un nuovo sentimento.
 
Questo è il contenuto del primo volume della storia di Anna, uscita a puntate nel 1904 sul giornale per ragazzi “Sunday School Paper”. Come libro venne rifiutato da alcuni editori canadesi, finché nel 1908 uscì negli USA e fu subito grande successo. Al primo volume ne seguirono altri 6 pubblicati in Italia per la prima volta da Mursia, nella collana “I corticelli”, adesso in pubblicazione presso Gallucci con titoli diversi e la copertina che rimanda alla serie TV di Netflix.
Anna dai capelli rossi” è un classico. Le varie edizioni, con le nuove tradizioni, l’hanno sempre reso un libro piacevole, ironico e coinvolgente. Anna è una ragazzina spiritosa e intelligente. La sua originalità la rende simpatica, anche perché non si fa vittima delle tristi vicende che ha vissuto e degli spiacevoli momenti che si trova a vivere, ma da essi riesce a trarne forza, a scoprirne gli aspetti positivi, a imparare qualcosa di buono. Il romanzo, però, non è assolutamente moralistico né didascalico, anche perché punta a mettere in rilievo soprattutto la grande immaginazione della ragazzina: fantasia e parole, anche colte e intelligenti, in libertà, che concorrono alla caratterizzazione del personaggio. Il risultato è una figura di bambina diversa da tutte, meno fortunata di tante, ma positiva e intraprendente, capace di avere sogni e ambizioni, di lottare per realizzarli, ma, allo stesso tempo, anche di pensare generosamente agli altri e mettersi in secondo piano. Un personaggio “classico” da amare in ogni tempo. (1- continua)

Anna dai capelli rossi
Lucy Maud Montgomery
traduzione di Rosanna Guarnieri
BUR, 2009. 398 p.
Edizione integrale
Consigliato dai 10 anni

Anna dai capelli rossi
Lucy Maud Montgomery
traduzione di Angela Ricci
Gallucci, 2018. 362 p.
Consigliato dai 10 anni


lunedì 13 aprile 2020

VIAGGIARE I CINQUE CONTINENTI

ATLANTE DELLE AVVENTURE E DEI VIAGGI PER TERRA E PER MARE

Anselmo Roveda (cur.) - Marco Paci (ill.)
Giralangolo, 2019. 49 p.

Stare seduti ad una scrivania e viaggiare il mondo intero si può. Lo ha fatto Emilio Salgari a fine 800, lo possiamo fare noi adesso leggendo. Ci aiutano in questo tutti i libri. Lo fa in modo più tecnico l’”Atlante delle avventure e dei viaggi per terra e per mare” curato da Anselmo Roveda con le illustrazioni di Marco Paci, un prezioso libro illustrato con brani scelti dalle opere del grande autore veronese.
Il libro racconta il mondo salgariano in modo originale: per ogni zona un estratto descrittivo da un romanzo e un’illustrazione composita con elementi geografici, antropologici o naturali della regione in questione. Come negli atlanti tradizionali, le tavole sono divise per continenti con degli approfondimenti su alcune aree specifiche. Dai romanzi di Salgari, Roveda ha estrapolato i migliori passi che raccontano i luoghi dove si svolgono le intriganti avventure dei personaggi e che, nella foga della lettura per vedere come va a finire, rischiano di passare inosservati. Completano il libro un’introduzione del curatore e una serie di utili consigli per chi volesse cimentarsi nell’attività di esploratore/viaggiatore.


L’insieme di questo lavoro è molto interessante e accattivante. Piacevole lettura in sé, diventa spunto per approfondirne vari aspetti a diversi livelli andando a cercare nuove letture dai romanzi d’avventura di Salgari da cui sono tratti gli stralci, i libri di geografia che descrivono i posti citati, i saggi di antropologia e zoologia per conoscere genti e animali delle varie zone. Si deve comunque tenere presente che il ritmo della narrazione ottocentesca delle opere di Salgari, d’altra parte, è piuttosto difficile da reggere per il lettore medio contemporaneo, adulto o ragazzo che sia, non più così “affamato” di informazioni, come quello di allora, e che i romanzi classici di Salgari non furono scritti per i ragazzi (cui poi sono quasi sempre stati rivolti) e sono oggi appannaggio di lettori forti.
Val la pena ricordare, infine, che Salgari è diventato uno dei maggiori romanzieri d’avventura di tutti i tempi, precursore del genere letterario che ebbe notevoli evoluzioni e che ancora oggi è tra i più letti in assoluto. La curiosità è che lui non è mai uscito dall’Italia, non ha mai visto i meravigliosi ambienti che ha descritto con passione, precisione e infiniti dettagli. Il suo viaggiare è sempre e solo stato attraverso la lettura dei resoconti dei viaggiatori ai quattro angoli del globo e lo studio di carte, mappe e testi scientifici. Oceania, Cina, Malesia, India, America, Siberia, Africa, Artide, Antardide … nessun posto al mondo, praticamente, aveva segreti per lui. Il tutto, poi in un momento storico in cui le descrizioni scritte non potevano avere praticamente nessun aiuto dalle riproduzioni di immagini. Quelli di Salgari, dunque, erano sì dei romanzi ma con innegabile valenza scientifica per i tempi in cui furono scritti



ATLANTE DELLE AVVENTURE E DEI VIAGGI PER TERRA E PER MARE
Anselmo Roveda (cur.) - Marco Paci (ill.)
Giralangolo, 2019. 49 p. - € 19,50
Consigliato da 10 anni

mercoledì 1 aprile 2020

AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA

INDOVINA CHI VIENE A CENA?

Eva Montanari
Kite Edizioni, 2013. [22] p.

Ci sono i grandi della letteratura per ragazzi e non solo tra le pagine di “Indovina chi viene a cena?”, elegante e intenso albo illustrato di Eva Montanari pubblicato qualche anno fa da Kite Edizioni, ancora reperibile, sia in libreria, sia in biblioteca. Uno di quei libri che non hanno tempo.
Con parole e illustrazioni racconta di nonna Olga, dolce vecchina cieca che, però, sa muoversi benissimo nella sua cucina e ama preparare ottimi manicaretti per tutti coloro che passano da lei a cena. Ogni sera arriva qualcuno di diverso: un uomo di latta, un fantasma, una fanciulla dai capelli turchini, un ragazzo che non voleva scendere dal ramo di un albero, un uomo intento a combattere dei giganti, … . Ognuno di loro si siede a tavola e racconta la sua storia strana, fantastica o spaventosa, mentre mangia gli squisiti, deliziosi e genuini cibi che lei gli mette davanti. Tutte le sere. E dopo cena gli ospiti accompagnano nonna Olga a dormire, mentre pian piano sua nipote Nina infila le mani in tasca e va a casa per tornare l’indomani con una nuova storia scovata in biblioteca.


Questo albo illustrato è un inno alle storie, alla lettura, al potere della lettura di far compagnia e di aprire nuovi mondi, di far viaggiare e conoscere tanti luoghi e tanti destini, un omaggio al fascino salvifico e balsamico delle storie che possono divertire, consolare, far riflettere e fantasticare. Per ogni momento della vita ce n’è una giusta. Più se ne conoscono, più si può attingere. Non è difficile riconoscere nel testo e nelle illustrazioni di questo albo gli accenni a storie di tutti i tempi come Il mago di Oz, Pinocchio, Il barone rampante, Don Chisciotte, Moby Dick e tanti altri. Anche i versi di copertina sono un omaggio a personaggi immortali: una schiera di bozzetti che rimandano a Hänsel e Gretel, Sogno di una notte di mezza estate, Peter Pan, Le metamorfosi e tante altre storie.


La composizione di questo albo illustrato è una continua sfida per il lettore di ogni età, ma soprattutto per i più grandi che, si auspica, abbiano già avuto modo di incontrare molti di questi ospiti. La chiave di lettura, infatti, oltre alla magia di una bella storia, sta nel gioco di ritrovare i rimandi a narrazioni e a personaggi conosciuti e, allo stesso tempo, nella sfida di andare in biblioteca o in libreria a cercare nuove storie per incontrare i personaggi ancora ignoti.
La levità del testo e l’eleganza delle illustrazioni, che sembrano uscire da un sogno, rendono questo albo un piccolo gioiello affascinante da leggere, rileggere, guardare e riguardare. A ogni lettura un accenno nuovo, ad ogni sguardo un rimando interessante. Girata l’ultima pagina viene voglia di ricominciare a sfogliarlo. Veramente! E non solo per scoprire chi viene a cena.

Indovina chi viene a cena?

Eva Montanari
Kite Edizioni, 2013. [20] p. - € 16,00
Consigliato da 8 anni

mercoledì 6 novembre 2019

UN SOGNO NELLO STANZINO

(Internationale Jugendbibliothek - 3)

Durante la mia visita alla Internationale Jugendbibliothek (IJB) di Monaco lo scorso ottobre sono rimasta affascinata da una sorta di istallazione permanente nel sottotetto dell’ala del castello Schloss Blutenburg dove si trova la sala studio. E’ un piccolo spazio che profuma di legno e invita grandi e bambini a immergersi nella sognante arte delle illustrazioni di Binette Schroeder, le cui opere sono ormai entrate di diritto nel canone ufficiale della letteratura per l’infanzia a livello internazionale.

Lo stanzino di Binette Schroeder è un piccolo gioiello e 
raccoglie il suo vasto lavoro di illustrazione, per il quale ha 
ricevuto numerosi premi, la sua ampia raccolta 
internazionale di libri illustrati, le sue opere fotografiche e una ricca collezione 
di oggetti originali che si rifanno ai suoi libri. Tra questi famosi sono “Aurora”,
“Il principe ranocchio”, “Fior di lupino”, “Coccodrillo, coccodrillo”, “Ratatatam” e
 i “Viaggi meravigliosi e avventure di terra del Barone di Munchhausen da lui 
stesso narrati”, editi tutti in Italia da Nord Sud, tranne “Fior di lupino” che è stato 
pubblicato dalle edizioni La Strega. Tutti questi libri illustrati, purtroppo ormai 
difficilmente acquistabili in libreria, ma si trovano facilmente nelle biblioteche. 
Si tratta di libri con illustrazioni dolci e sognanti in cui la meraviglia va a braccetto
con la fantasia, facendo perdere lo sguardo di chi osserva in paesaggi magici pieni
di oggetti e figure tanto misteriosi quanto ammalianti.
In questa stanza, di particolare fascino è anche il design degli arredi ispirato al 
lavoro di Binette e progettato dall'architetto britannico Andrew Howcroft in 
collaborazione con lei stessa e Peter Nickl, suo marito e autore di alcuni dei libri 
da lei illustrati. Guadandosi in giro non si possono non notare i piedi degli armadi
a forma di scarpa o i visi che “emergono” dai coperchi e 
dalle pareti dei contenitori. Altra chicca che si nasconde 
dietro una porticina di legno è un teatrino meccanico
in cui, al suono di un carillon, si muovono, come sospesi, 
personaggi e oggetti presenti nelle figure dei libri.
Io sono entrata in questo stanzino e, dopo aver bussato 
alla porticina di legno sulla parete, l’ho aperta. Se volete vedere anche voi la meraviglia che nasconde, guardate questo video cliccando qui
Per avere un piccolo assaggio di tutto lo stanzino, invece, cliccate qui

Dalla fine di ottobre questa speciale stanzetta della IJB ospita anche, fino a fine marzo 2020, una mostra molto particolare con le buste illustrate da Binette Schroeder, inviate in tutto il mondo nel corso di decenni a amici, editori e colleghi. Buste per lettere che lei ha dipinto e disegnato con fantasia e ironia personalizzandole per i suoi contatti. La mostra di queste bellissime buste ha come titolo “Bezaubernd schön” (Incantevole bellezza) ed è proposta in occasione dell’ottantesimo compleanno dell’artista e sarà accompagnata da laboratori e attività per i bambini.




giovedì 7 marzo 2019

Riscopriamo: IL MIO MONDO A TESTA IN GIU'


Non si possono raccontare le storie di Friot, bisogna assaggiarle, leggerle, ancora meglio ad alta voce. Sono veloci, ribelli, divertenti. Raccontano di maestri che finiscono negli acquari, di perfidi scherzi telefonici, di orchi cannibali. È il mondo adattato ai bisogni dei ragazzi, alle loro paure, alle loro conquiste. Racconti brevi, ironici, irriverenti, a volte cinici e cattivi, che trasformano le ansie e la rabbia dei bambini in storie esilaranti. Sì, perché le storie di Friot nascono dai ragazzi, da tutto il materiale che lui ha raccolto durante la sua carriera di insegnante ascoltando le piccole grandi avventure e disavventure quotidiane dei suoi alunni. E ancora adesso, che non insegna più, Friot è regolarmente in contatto coi suoi giovani lettori per ritrovare in se stesso le emozioni e le immagini da cui far nascere le storie.
Amatissimo da ragazzi e insegnanti di tutta la Francia, Friot “scrive ad alta voce”, come dice lui, facendo grande attenzione ai ritmi, alle sonorità delle parole e delle frasi. In questo libro, con le divertenti illustrazioni di Silvia Bonanni, le storie sono condensate in rapide paginette che, alla fretta di raccontare, uniscono immediatezza e humour con l’immancabile tocco surreale e a ribelle che rende unici tutti suoi racconti.
Una lunga esperienza con le difficoltà di lettura dei ragazzi ha permesso all’autore di sviluppare uno stile singolare che ricorda la geniale trasgressione di Roald Dahl. Le sue storie sono tanto brevi quanto avvincenti, tanto rapide quanto profonde. Perché il suo scopo è quello di offrire ai “lettori reticenti” il più velocemente possibile un’emozione, un sorriso, una sorpresa.
 
Bernard Friot – Silvia Bonanni (ill.)
Il mio mondo a testa in giù
Collana: Bambini e ragazzi
Milano, Il Castoro, 2008 - 98 p.