Visualizzazione post con etichetta prosimetro. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta prosimetro. Mostra tutti i post

domenica 27 dicembre 2020

SPECIALMENTE FRATELLI

Emma e Carlo sono fratelli. Sono molto uniti e la loro è una famiglia molto affiatata. Insieme affrontano ogni cosa, soprattutto le difficoltà di Carlo. Carlo non sente, Carlo vede solo da un occhio, e adesso anche la vista da quell’occhio è in pericolo. “Prima che sia notte” (Silvia Vecchini, Bompiani, 2020) racconta di questa famiglia, di Emma e Carlo in particolare, alla vigilia di una nuova impegnativa operazione per tentare di salvare Carlo dalla notte della cecità completa. Tante sono le sfide che questa famiglia ha dovuto superare e la prossima, che è dietro l’angolo, non sarà meno pericolosa delle altre. Anzi. Ma non c’è modo di non misurarsi anche con questo rischio e quindi “si fa e basta”. La determinazione di Emma, il suo amore per il fratello, la forza dell’unione della famiglia sono un buon punto di partenza. Il resto verrà da sé e sarà come deve essere. Emma e Carlo sono positivi. La forza della loro unione è energia vitale fondamentale per affrontare con speranza anche questa nuova difficoltà.

Emma e Carlo, però, non vivono in una bolla di vetro: come gli altri ragazzini vanno a scuola, hanno degli amici, Emma prova per la prima volta una “simpatia” speciale per un suo compagno. Il gruppo a scuola può essere cattivo e non sempre un insegnante di sostegno è a disposizione per Carlo. A volte si sentono stanchi o delusi. Tutto ciò, però, non fa di questo un romanzo melenso, melodrammatico, autocommiserativo, né buonista, bensì un racconto pregnante e diretto narrato dal punto di vista di Emma e di alcuni personaggi che, pur non direttamente presentati, hanno il loro ruolo, come il padre dei ragazzi, la bidella, gli amici.

Peculiarità di questo lavoro, a parte l’ironia e la levità con cui viene raccontata questa storia impegnativa, è la sua forma. Si tratta, infatti, di un polimetro, cioè di un lavoro scritto in parte in poesia (le parti che Emma racconta in prima persona, con le sue impressioni, le sue emozioni, i suoi pensieri) e parte in prosa (le parti che, tramite la voce di altri personaggi, spiegano le situazioni o fanno avanzare la storia). A questi due linguaggi si aggiuge la LIS, Lingua dei Segni Italiana, mezzo unico con cui Carlo ha una relazione col mondo. Come la prosa e la poesia, tra le pagine del libro ci sono, quindi, anche i disegni delle mani che comunicano. 

Ad un certo punto, poi, nel momento in cui il ragazzino viene operato e per qualche giorno rimane immerso nel buio più totale, le pagine si fanno nere con le scritte in bianco e proiettano i lettore, come i protagonisti, nella notte più buia che si vuole scongiurare con l’operazione. Momenti intensi da vivere come da leggere, finché, per fortuna, le pagine tornano bianche … .

Un lavoro importante per i ragazzi intorno ai 10-11 anni, ma non tanto per coloro che vivono situazioni familiari simili a quella di Emma e Carlo, ma più per coloro che, vivendo situazioni più “facili” possono andare oltre il preconcetto della malattia e della diversità, per aprirsi all’empatia e alla considerazione che non sempre le avversità portano solo difficoltà e dolore. Una storia di amore e amicizia tra fratelli e di positività nonostante tutto. Un po’ come “Wonder” (R.L. Palacio, Giunti, 2013)

Il fatto che questa storia sia narrata utilizzando anche la poesia, regala al lettore pagine di forte intensità. Spesso si è tentati di considerare la poesia come una forma anacronistica, magari perché il termine poesia rimanda a esperienze scolastiche ostiche e molto “didattiche”. Non si pensa, invece, che la poesia ci circonda: sono poesia i testi di molte canzoni, sono spesso poesia le citazioni che tutti condividono sui social sono poesia le frasi che accompagnano molte fotografie. Usare la poesia nei libri per ragazzi in adolescenza o preadolescenza è un modo per avvicinarsi con sensibilità al particolare momento che stanno vivendo, ricco di emozioni, di forti sentimenti e di difficoltà a comunicarli o, anche semplicemente, a riconoscerli e a considerarli parte del loro diventare grandi. Sono diverse le opere rivolte a questa fascia d’età che contengono poesia come parte della narrazione. Due esempi: “One” (Feltrinelli, 2017) di Sarah Crossan e “Dieci lezioni sulla poesia, l’amore e la vita (Lapis, 2016) di Bernard Friot. Ne abbiamo scritto qui e qui.

Silvia Vecchini con le illustrazioni di Sualzo

Prima che sia notte

Bompiani, 2020. 126 p.

Consigliato da 10 anni