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lunedì 20 novembre 2023

OSSERVANDO LE FARFALLE

Anna Lavatelli

Operazione Vanessa

Sinnos, 2023. 117 p.

Età +11

Chi l’ha detto che una vacanza a casa della zia sia una noia mortale?

Ne è convinto Giacomo, costretto dalla mamma a passare la convalescenza dopo una broncopolmonite a Corciago, frazione del comune di Nebbiuno in provincia di Novara. Dopo l’ultima visita di controllo, Giacomo si sente bene e, non l’avrebbe mai detto prima, ha voglia di tornare a scuola, alla sua routine, ai suoi amici. Il medico, però, ha suggerito un periodo di convalescenza e la casa della zia Maura nei piccolo paesino di montagna, sembra la soluzione migliore.

Giacomo è arrabbiato, non vuole andare, non conosce molto questa zia nubile che vive lì da sola e che sicuramente non gli farà usare liberamente il tablet, perché così ha detto la mamma. Sarà una noia mortale. Il soggiorno inizia sotto il peggiore degli auspici. Dopo poco, però, Giacomo deve ricredersi e mai avrebbe detto che quando la mamma torna per farlo tornare a casa, non vuole. Anzi, chiede di finire l’anno scolastico lì.

Cos’è successo? E’ successo che zia Maura non è poi così noiosa, che in giro per il paese si può passeggiare liberamente e scoprire varie cose, ma, soprattutto, è successo che la zia ha un’amica dell’età di Giacomo, Serena, che al momento è impegnata in un’appassionante ricerca e progetto di osservazione delle farfalle Vanessa. La simpatia e l’entusiasmo di Serena sono travolgenti e Giacomo non resiste. Prima che di rendersene conto, non solo è impegnato a “piacere” a Serena, ma si trova anche molto coinvolto dalla ricerca sulle farfalle.

Grazie a queste nuove esperienze Giacomo impara a conoscersi meglio, a capire e rispettare gli altri e, soprattutto, ad essere se stesso, impegnandosi in qualcosa che lo interessa veramente tanto.

Con la sua prosa lineare ma ricca e attenta, Anna Lavatelli ci regala una storia di crescita in cui è facile per i ragazzini ritrovarsi. Una storia semplice, ma non banale in cui sono presenti, senza ostentazione, tutti gli elementi di relazione e di (possibile) scontro tra adulti e pre-adolescenti in famiglia e fuori. Particolare attenzione è data all’importanza degli spazi propri che i ragazzi devono poter avere, all’autenticità del loro essere e dei loro rapporti con i pari quando si sentono liberi e alla spontaneità di relazione di cui sanno essere capaci. 

e.v. 20/11/2023

Anna Lavatelli

Operazione Vanessa

Sinnos, 2023. 117 p.

Età +11

mercoledì 9 agosto 2023

TANTO AMORE NON PUO' MORIRE


Moni Nilsson, Samanta K. Milton Knowles (trad.)

Tanto amore non può morire

Uovonero, 2023 – 138 p.

Età: 11+

 La prima cosa che colpisce di questo libro è la copertina. Ci vuole coraggio a mettere una bara, se pur tutta decorata, sulla copertina di un libro per ragazzi. Non sulla copertina di una storia di paura o un giallo, ma di una storia “seria”, una storia che potrebbe benissimo essere vera. Ci viene da pensare che solo gli autori che provengono dal profondo nord, di solito, hanno la capacità e la forza di affrontare di petto gli argomenti più difficili nei libri per i ragazzi e di farlo in modo quasi spiazzante per onestà e diretta concretezza. Sicuramente è il caso di questo libro che parla di morte, di distacco, di lutto. E sicuramente è un libro uscito dalla penna di una scrittrice nordica, svedese per la precisione. Però la copertina è un progetto grafico tedesco elaborato per la sua traduzione. La copertina originale dell’edizione svedese, invece, è quasi “anonima”, e comunque molto meno impattante di questa. Interessante, però, il lavoro tedesco, come se il coraggio di cui parlavo prima, in qualche modo cominciasse (giustamente) a diffondersi.

Tutto questo preambolo per dire che un libro per i ragazzi dagli 11 anni può parlare anche di morte e della morte forse più dolorosa di tutte, quella della mamma. E, se vuole rendere questo evento ancora più doloroso, può raccontare passo passo come ci si avvia, passo dopo passo, ad accompagnare la mamma verso quello che sarà il suo ultimo viaggio. Ed è di ciò che ci racconta Lea, la ragazza al centro, con il padre e il fratello, di questa storia. Una storia che non risparmia nulla al lettore, come nulla risparmia ai suoi protagonisti, a partire dal modo in cui la ragazza viene a sapere che per la sua mamma non c’è più molto tempo: a scuola tutti lo sanno, tranne lei che lo sente durante la ricreazione mentre qualcuno ne parla ad alta voce.

Il resto della sinossi si trova facilmente in rete, per esempio sul sito web dell’editore Uovonero, qui mi preme di più fare alcune considerazioni da una parte sull’opportunità di libri diretti come questo per i ragazzini della secondaria di primo grado, dall’altra sul modo in cui questa storia è raccontata.

Una delle tante caratteristiche delle letture di qualità, è quella di contenere la vita, e quindi anche quelle situazioni difficili e particolari. Temi “sensibili” come morte e lutto possono (devono) essere raccontati nei libri per ragazzi. In quelli “buoni”, quelli ispirati, quelli veri, non in quelli di mestiere, scritti ad hoc su commissione. In ogni caso, mentre da una parte non si dovrebbero fare censure riguardo a temi e tipologie, dall’altra, però, è importante conoscere di prima persona ciò che si propone per la lettura per non farsi sorprendere e trovarsi a Leggere l’inattesoper usare l’espressione titolo del libro di Irene Greco su questi argomenti, o per non rischiare di proporlo in momenti forse non opportuni. Le tematiche, anche le più sensibili, possono (devono) entrare nei libri per i più giovani, ciò che, eventualmente, si può fare è valutare il momento in cui proporle e prepararsi ad affrontarle insieme con loro. Del resto, delle tematiche forti e sensibili, come la morte, appunto, tutti i lettori hanno bisogno e le cercano.

A questo punto subentra il secondo punto della mia riflessione: tanto più il tema è delicato, tanto più si deve prestare attenzione al modo in cui il libro è scritto e a come la tematica è veicolata.

Moni Nilsson riesce egregiamente a tener alta la qualità del suo scrivere per i ragazzini di questa età che hanno ancora tanto bisogno di essere educati alle emozioni, anche quelle più faticose da provare.

Tanto amore non può morire è un romanzo che racconta come una cronaca gli ultimi mesi di questa mamma e della sua famiglia, al contempo, però, tocca punte di alta poesia nel costeggiare con delicata attenzione gli alti e bassi emozionali che vivono i protagonisti.

La qualità di questo romanzo sta nella totale assenza di didascalismi, moralismi o artificiosità: è una storia che si sviluppa spontaneamente nel racconto in prima persona di Lea. Storia e personaggi sanno di autentico, tanto i dialoghi, quanto le descrizioni sono sobri e composti, privi di esagerazioni fittizie. Anche nei momenti più intensi, non compare mai la retorica, né vengono trovate soluzioni narrative scontate.

I personaggi vivono questi momenti, Lea li racconta e il lettore ne fa esperienza con loro, emozionandosi, e, al contempo, potendosi sentire dentro e fuori la storia, lasciandosi, cioè, coinvolgere tantissimo, ma prendendo anche le giuste distanze permesse dalla lettura. Al contrario, poi, può permettersi anche di immergersi in essa come in uno specchio parallelo di ciò che vive, e quindi di provare senza bisogno di nasconderle o di negarle, emozioni forti come la tristezza, la rabbia e il dolore.

Quella di Lea e della sua famiglia è una storia delicata e l’intuizione narrativa di Moni Nilsson ne esalta l’intensità, evidenziandone, come in un caleidoscopio, tutte le possibili reazioni, senza emettere nessuna sentenza, senza mai esprimere giudizi. La morte fa parte della vita e nulla, se non l’onestà del racconto, permette di presentarla ai ragazzi. Quello di Moni Nilsson è un approccio laico, ma che non esclude le voci diverse di tutti coloro che gravitano intorno a questa famiglia. E’ una storia dolorosa che nulla nasconde del travaglio psicologico dei suoi protagonisti, di Lea in particolare, ma che sa mantenere pagina dopo pagina un importante equilibrio narrativo e che, alla fine, apre alla speranza, alla solidarietà, alla vicinanza, al ricordo, alla vita. Lea e la sua famiglia affrontano insieme e insieme a chi li circonda questo triste momento, consapevoli però che poi la vita, nonostante tutto, continua senza dimenticare.


Moni Nilsson, Samanta K. Milton Knowles (trad.)

Tanto amore non può morire

Uovonero, 2023 – 138 p.

Età: 11+

sabato 10 settembre 2022

TUTTO CI E' CONTRO, SE SIAMO BAMBINI, MA ...

Jutta Richter (traduzione di Bice Rinaldi, illustrazioni di Hildegard Müller)

Sono soltanto una bambina

Beisler, 2016. 107 p. 

E+8

La realtà vista dagli occhi di una bambina di 8 anni è il centro di questa divertente narrazione di Jutta Richter, una fra le più note autrici tedesche contemporanee di libri per bambini.

Si sa che i bambini vedono, interpretano e vivono le cose e le situazioni in maniera completamente diversa rispetto agli adulti. Non in modo più giusto o più sbagliato, in modo diverso. Il fatto è che, però, i piccoli spesso hanno la peggio, devono cedere, star zitti perché, come dice la protagonista di questa storia, loro sono “soltanto” bambini. Anche se, potrebbero aver ragione, anche se anche il loro parere è importante.

La storia di Hanna racconta di questa “ingiustizia” descrivendo in brevi capitoli molto veloci, tante situazioni tipicamente bambine in cui si trova a confrontarsi con gli adulti, siano essi la mamma, il compagno della mamma, la maestra, la preside o la psicologa della scuola e con i suoi coetanei, la “bulla” della scuola in particolare.

Così leggiamo di come non si è tenuto conto della sua opinione quando è stata ora di traslocare, di come, a fatica, ha avuto un gattino in casa, di come questa presenza abbia scatenato una crisi familiare, di come sia vittima delle prese in giro delle sue compagne, di come la scuola sia per lei una vera tortura.

Per fortuna, dalla sua parte c’è la nonna e poi, un giorno, arriva in classe una nuova compagna, una tipa “fuori dagli schemi”, e per Hanna le cose cominciano a cambiare.

Una storia che racconta con umorismo la quotidianità familiare e scolastica di una settenne, che si legge piacevolmente. La forza di questa storia sta nella sua protagonista che è intelligente e sveglia. Hanna, nonostante tutto ciò che le succede, non perde la sua allegria e la sua ironia. La speranza che la aiuta ad affrontare le piccole (grandi) difficoltà di ogni sua giornata, si rivela essere l’atteggiamento giusto (per i bambini della sua età) da assumere per uscirne bene. Alla fine le cose si sistemano, magari non come si vorrebbe, ma l’equilibrio delle situazioni e delle relazioni è riconquistato

 

giovedì 25 agosto 2022

SCARDINARE GLI STEREOTIPI DI GENERE? SI PUO'

Silvia Pillin

Maschiaccio e femminuccia

EL, 2020. 122 p.

E+9

Riccardo, il bullo della scuola, intreccia di nascosto braccialetti con i fili colorati. Caterina, la “strana” della classe, non ha amiche: gioca al calcio e ama i supereroi che costruisce da sola con la stampante 3D.

Il primo giorno di scuola Riccardo e Caterina si ritrovano vicini di banco. Come potrà essere, questo, per loro un anno scolastico tranquillo? Non lo sarà, ma non nel modo in cui ci si aspetta. L’esplosione, annunciata dall’illustrazione in copertina, infatti, avviene ma lo scoppio va in una direzione inaspettata.

Imparare fin da bambini ad essere se stessi e a rispettare gli altri è fondamentale. Nonostante molto sia cambiato, alcune cose sembrano ancora uguali a 50 anni fa, quando Elena Giannini Belotti scriveva “Dalla parte delle bambine” (Feltrinelli): i condizionamenti di genere sono ancora molto radicati, sopratutto in alcuni ambienti sociali e familiari. Essere se stessi diventa un problema per chi, ragazzina, non ama il rosa e non sogna di diventare una ballerina, ma vuole giocare a calcio al campetto, o chi ragazzino è grande e grosso e “deve” fare il bullo, il prepotente, il forte con gli altri, mentre amerebbe sedersi tranquillo da qualche parte a fare braccialetti.

Il libro di Silvia Pillin racconta l’evoluzione di Caterina e Riccardo all’interno della cerchia delle loro famiglie, della scuola e dei loro amici. La narrazione che li vede parlare a capitoli alterni è vivace, evidenzia diversi punti di vista sulle stesse questioni e facilita i lettori nel rispecchiarsi in ciò che stanno leggendo. Grazie ai molti dialoghi ben costruiti e alle riflessioni spontanee dei due protagonisti, la storia risulta verosimile e credibile. Tutta la vicenda nel complesso non è né scontata, né didascalica, né prevedibile. Questo grazie anche all’interessante scelta dell’autrice di attorniare i due protagonisti, vittime all’inizio del pensiero di dover essere e di doversi comportare come gli altri si aspettano da loro, da personaggi, che, invece, hanno trovato la loro strada e sono sicuri del loro essere ciò che sono: una mamma ingegnere (che, però, è molto presente nella vita della figlia), un padre casalingo, una sorella tatuata che pratica la boxe (ma ama un ragazzo gracile e chiacchierone), un padre camionista, … . E tra tutti c’è anche un fratello “speciale”, affetto da autismo, un bambino da amare, da rispettare e da non dimenticare.

Il compromesso che Caterina e Riccardo, scoperta la vera natura l’uno dell’altro, trovano per contribuire al mercatino di Natale, fallisce, ma permette loro di uscire allo scoperto e di poter essere, finalmente, ciò che sono. La vita di tutti è fatta di scelte e ognuno deve sentirsi libero di scegliere fuori dal condizionamento degli schemi culturali predefiniti e prevedibili.

Questo libro racconta una storia positiva in cui i modelli non sono sbilanciati: la parità tra i generi è messa in evidenza con chiarezza e ironia, senza critica, nel rispetto delle qualità e aspirazioni di tutti, grandi e bambini, maschi e femmine.

domenica 17 luglio 2022

RESPIRO


Antonio Ferrara

Respiro

Einaudi Ragazzi, 2022. 64 p.

E+11 anni

Al centro di questo intenso romanzo breve ci sono la passione, l’amore, la poesia, il rapporto tra le generazioni, il valore delle parole per esprimere le proprie emozioni. E’ praticamente un condensato (non in senso negativo) di tutti i “grandi” temi della letteratura. I protagonisti principali sono Giulio, suo nonno e Agata. Ma ci sono anche Silvia e i genitori di Giulio, con un ruolo fondamentale, seppur meno presenti sulle pagine.

La parola “respiro”, che fa da titolo, entra a piè sospinto in tutta la vicenda. Giulio è asmatico e appena si stanca per un po’ di fatica gli viene a mancare il fiato. Il suo respiro si fa affannoso anche quando vive forti emozioni. In entrambi i casi torna a respirare normalmente solo quando si ferma, usa se necessario la bomboletta e si tranquillizza. “Respiro, però, è anche la poesia, quell’insieme di parole accostate in modo particolare che fa scorrere gli occhi, apre il cuore e porta altrove. E poesia” è l’altra parola chiave in questo libro. E’, infatti, una piccola poesia scritta su un foglietto caduto ad Agata, un’anziana signora che Giulio incontra al supermercato, a innescare l’intera storia. Agata e Giulio amano la poesia, la leggono e la scrivono, cosa non usuale, soprattutto, da parte dell’undicenne.

Alla parola “poesia” sembra fare da contraltare la parola “proverbio”. Il nonno di Giulio ha un proverbio per ogni situazione. Con un proverbio commenta ogni cosa che succede o che viene detta, con un proverbio chiude i discorsi quando non vuole più parlare. Giulio si diverte con questi proverbi, ma capisce anche che con i proverbi si può dire tutto e il contrario di tutto. Anche con la poesia si può dire tutto, ma è un modo diverso molto più intimo e personale per esprimersi, per parlare, per dire e non dire, per far capire. Nei proverbi le parole giocano allegramente sul loro significato più basilare, nella poesia le parole si fanno intense e amplificano il loro potenziale comunicativo.

Poi ci sono “Silvia” e “amore”, altre due parole importanti in questo romanzo e di cui si scrive poco, ma occupano, non viste, la parte centrale della storia, sono il motore di ciò che si narra in ogni pagina. Giulio è innamorato di Silvia, una sua compagna di scuola che, però, non lo vede nemmeno. Giulio affida alla poesia ciò che sente per lei, e alla poesia affida anche il compito di comunicarglielo. Non è facile, non è immediato, ma alla fine sarà potente.

Anche il nonno è (di nuovo) innamorato, ma, pur nella sincerità e profondità del suo sentimento, il suo atteggiamento di fronte a questo sentimento è diverso da quello di Giulio, ovviamente per età ed esperienza. Rispetto a ciò che sente e manifesta Giulio, l’amore che prova il nonno e il modo in cui lo vive sembra specchio di quell’uso dei proverbi che si oppone al leggere e scrivere poesia.

Il ritmo del cuore, il ritmo della poesia, il ritmo del respiro scandiscono il ritmo di ogni pagina dando vita ad un libro che si legge con il fiato sospeso, per vedere come va a finire. Un libro, che poi, però, chiama ad una rilettura con più calma e attenzione per cogliere tutte le sfumature di emozioni, di relazioni, di significati delle parole che ogni riga contiene.

Tutto ciò e molto altro in un “contenitore” fisico all’altezza del suo contenuto, dalla meravigliosa copertina di Alessandro Sanna, alla scelta del formato tascabile con copertina rigida. Un libro prezioso.

Leggendo queste pagine non ho potuto non pensare ad altri tre grandi romanzi per ragazzi sul tema della poesia e della scrittura e a una raccolta di poesie:

Bernard Friot, Dieci lezioni sulla poesia, l’amore e la vita. Lapis 

Anet Huizing, Come ho scritto un libro per caso. La Nuova Frontiera 

Beverly Cleary, Caro Mr. Henshaw. Il Barbagianni 

Chiara Carminati, Viaggia verso. Poesie nelle tasche dei jeans. Bompiani 

Concludo con le parole di Erri De Luca che, oltre ad essere un intenso manifesto del “parlare d’amore”, sono anche essenza di ciò che è la scrittura, soprattutto la scrittura di emozioni, sia in prosa sia in poesia.

Fai come il lanciatore di coltelli, che tira intorno al corpo.

Scrivi di amore senza nominarlo, la precisione sta nell’evitare.

Distràiti dal vocabolario solenne, già abbuffato,

punta al bordo, costeggia,

il lanciatore di coltelli tocca da lontano,

l’errore è di raggiungere il bersaglio, la grazia è di mancarlo."

Nota: Ho trovato questa poesia di Erri de Luca per caso in rete. La si legge in numerosi siti diversi, in nessuno, almeno nei tanti che ho visitato io, c’è indicata la raccolta in cui è stata pubblicata. Cercherò ancora e quando (e se) la troverò, sarà mia doverosa cura scriverlo qui.

martedì 19 ottobre 2021

CHE SORPRESA!

Silvia Vecchini- Sualzo

Quello nuovo

Il Castoro, 2021. p. 32

Consigliato da 3 anni

 

Sono tantissimi gli albi e i libri illustrati dedicati all’arrivo di un fratellino o di una sorellina. Sinceramente questo è il primo che mi capita di vedere che racconta l’evento dal punto di vista dei giocattoli.

Sono, infatti, i pupazzetti di un bambino a parlare in queste pagine. Cavallino arriva di corsa ad annunciare che “quello nuovo” è arrivato. I peluches sono sconcertati. Temono di non essere più di interesse per Bambino e, uno dopo l’altro, mettono in luce l’elemento che lo contraddistingue e che lo rende unico e, quindi, non comparabile con “quello nuovo”: non avrà mica le orecchie più lunghe di quelle di Coniglietto, o la coda più simpatica di quella di Maialino, non sarà più grosso di Elefantino né più colorato di Polpo, né più morbido di Pecorella. Ad un tratto Bambino arriva e fa qualcosa di inaspettato: prende tutti i pupazzetti (che temono di essere portati in soffitta o gettati nel bidone) e li mette tutti in giro al nuovo bebè che sorride felice nel suo lettino. Che sospiro di sollievo e che felicità. I giocattoli, d’ora in poi, non avranno un solo bambino da far felice, ma saranno ben due i piccoli che giocheranno con loro.

La delicatezza di queste pagine è opera della coppia Vecchini-Sualzo, famosa per i numerosi graphic novel di cui sono autori.

Una storia simpatica per accogliere un nuovo arrivato in famiglia. Un modo delicato per affrontare il tema della gelosia del fratello/della sorella maggiore all’arrivo di un fratellino o di una sorellina.

Una dolce storia da leggere insieme guardando le figure, senza dimenticare di fare attenzione ai versi di copertina, ma anche da ascoltare nella canzone di Sualzo che si trova su youtube inquadrando il Qrcode riportato nella prima pagina o cliccandola direttamente sul sito web dell’editore alla scheda di questo libro

venerdì 1 ottobre 2021

AMICI PER LA PELLE

Antonio Ferrara con le illustrazioni di Agnese Innocente

Cino e Tempesta. Un amico speciale

Il Castoro, 2021. 126 p.

Consigliato da 7 anni

Antonio Ferrara con le illustrazioni di Agnese Innocente

Cino e Tempesta. La gara di judo

Il Castoro, 2021. 113 p.

Consigliato da 7 anni

Continuano le avventure di Cino e Tempesta, la simpatica serie iniziata in primavera e pubblicata da Il Castoro per i bambini intorno ai 7-8 anni che leggono bene in autonomia. La scrive Antonio Ferrara e la illustra Agnese Innocente. I titoli dei primi due volumi sono “Cino e Tempesta. Un amico specialee “Cino e Tempesta. La gara di judo”. Si tratta delle spensierate avventure di un ragazzino vivace che ha tanti amici, un papà ferroviere e una mamma cassiera. Come tutti i bambini della sua età, Cino ha le giornate molto piene tra scuola, lezioni di judo, giretti al parco, compiti da fare. Ciò, però non gli impedisce di essere sempre pronto a nuove avventure. Nel primo episodio Cino conosce il secondo protagonista di questi libri: Tempesta, un cagnolino nero nato in una cucciolata venuta al mondo nel parco e che non appartiene a nessuno. Tra Tempesta e Cino è amore a prima vista, ma subito cominciano anche i guai. Nonostante i buoni propositi, Cino riesce a combinarne sempre una e adesso ha pure chi lo aiuta. Poco male, però, perché i due insieme trovano il modo, del resto senza neanche tanta difficoltà, per far sì che i genitori di Cino gli permettano di tenere con sé Tempesta. Nasce così una coppia inseparabile pronta a vivere le piccole e grandi avventure del quotidiano.

Nel secondo episodio, invece, Cino è alle prese con la preparazione della gara di judo. La cosa lo innervosisce molto per due motivi. Primo perché non ha ancora imparato la mossa più difficile e secondo perché ci sarà in palestra la sua amica Anna, davanti alla quale ci tiene particolarmente a fare bella figura. A complicare il tutto, Tommaso, il bulletto della scuola, lo ha preso di mira e non lo lascia stare. Per fortuna Tempesta gli è sempre vicino e, anche se non fa che combinare guai, in fondo lo aiuta ad uscire dalle situazioni più complicate.

Questi episodi di vita quotidiana sono raccontati con agile spontaneità in prima persona da Cino dal suo punto di vista tipicamente bambino, con le riflessioni, i pensieri e la logica lineare di un ragazzino di otto anni, i suoi problemi a casa e a scuola. Non manca la rassicurazione che tutte queste difficoltà si possono risolvere positivamente dai litigi tra i genitori, ai disastri nei bagni a scuola, alle arrabbiature della maestra. Cino è una specie di Gian Burrasca dei giorni nostri, perfetto personaggio in cui i bambini possono riconoscersi e con cui possono confrontarsi, ridendo anche fino alle lacrime.

La qualità linguistica di queste storie si riconosce subito: nella sua semplicità, infatti, non risparmia al lettore un testo molto curato senza sbavature e banalità. Episodi ben scritti, divertenti, con vari colpi di scena e invenzioni spiritose. Libri abbastanza lunghi, divisi in capitoli e ben sostenuti nella narrazione. Libri per piccoli “veri lettori”, che possono apprezzarli molto grazie anche alle tenere e irresistibili illustrazioni in bianco e nero di Agnese Innocente.

Doverosa è qui una nota in generale riguardo ai libri di Antonio Ferrara per i ragazzini più grandi. Si tratta di romanzi che, se pur con ironia e positività, affrontano dempre temi molto forti, storie anche drammatiche legate alla fascia adolescenziale che parlano ai ragazzi degli argomenti che li riguardano molto da vicino, dalle difficoltà di comunicazione con il mondo degli adulti, al bullismo, dalle problematiche scolastiche a quelle legate alla propria identità.

Un’altra nota ci starebbe qui riguardo alle “serie”. Tante sono le cose da dire che presto ci dedicheremo un intero post.

 

domenica 27 giugno 2021

DOPO LA PIOGGIA TORNA IL SERENO

Senza lampo né maltempo 

Éléonore Douspis – traduzione di Anselmo Roveda 

 Giralangolo, 2021 – 28 p.  

Consigliato da 6 anni 

 A casa di Pauline e Louis piove, piove in ogni stanza e in soggiorno comincia a formarsi anche una pozzanghera, ma non si capisce da dove viene quest’acqua. Tutta la famiglia è impegnata nella ricerca della falla, ma non ci sono buchi nel tetto, non ci sono crepe nel soffitto, “l’acqua sgorga da nessun luogo”. Così ci si adatta a vivere in casa con ombrello, stivali e impermeabile, mentre fuori c’è il sole e tutto sembra procedere come sempre: i bambini, compagni di Pauline e Lousi, giocano felici e vanno a scuola. Loro, però, sono turbati e rimangono in disparte imbacuccati nell’impermeabile col cappuccio. La situazione che hanno a casa li mette in imbarazzo e non osano mischiarsi agli altri bambini. Intanto, a casa, dove le gocce d’acqua cadono in tutte le stanze mettendo a repentaglio l’equilibrio della famiglia, i genitori cercano di capire perché questo succede proprio da loro. L’umidità della pioggia misteriosa crea muffa e macchie su mobili, pareti e pavimento. Tra le fessure del parquet nasce perfino un germoglio che pian piano diventa albero. Tra i suoi rami compaiono panda, scimmiette ed uccelli, mentre la pozza per terra è diventata un lago con tanto di rane e di ippopotami. Da fuori si capisce che qualcosa non va in quella casa e i bambini cominciano a sbirciare dalle finestre, finché il papà non apre la porta e li fa entrare. In casa, adesso, l’ambiente è diverso: lo stupore iniziale si trasforma in entusiasmo di fronte ad un parco giochi in cui si può nuotare e dondolarsi dai rami dell’albero cresciuto in soggiorno e i cui rami continuano a crescere uscendo dai buchi che loro stessi creano nel tetto e nei muri, facendo,finalmente, entrare di nuovo il sole in casa. 

 Non è facilissimo “Senza lampo né maltempo”, il libro di Éléonore Douspis da poco uscito per Giralangolo con la traduzione di Anselmo Roveda. Si tratta di una storia che va letta con attenzione per sciogliere bene la metafora che la pervade. Ma una volta colto il senso, il lettore non può che immergersi nella narrazione e riconoscere con emozione e commozione le corde importanti che riesce a toccare.  

Questa storia, infatti, spiega come nelle case e nelle famiglie ci siano dei momenti tristi e come possono essere superati per tornare a sorridere anche quando tutto sembra irreparabile. I bambini, spesso, hanno difficoltà a comprendere le situazioni famigliari problematiche più grandi di loro e tendono a chiudersi in se stessi per non far capire agli altri il loro disagio. E’ questo che rappresenta l’impermeabile che indossano i piccoli protagonisti di questa storia: una protezione che diventa doppia a difenderli dalle gocce di pioggia in casa e dagli sguardi curiosi dei loro compagni fuori e, come l’acqua, anche le emozioni di Louis e Pauline rimangono imprigionate dall’impermeabile. Dalle difficoltà, però, spesso nascono cose buone e, superato il momento buio, si può ricominciare una nuova esperienza. Così, il piccolo germoglio che nasce dal pavimento e diventa albero, rappresenta un nuovo inizio illuminato dai raggi del sole. Come dice il proverbio, infatti, “dopo la pioggia, torna il sereno”, ma Éléonore Douspis non è scontata nella sua interpretazione di questo detto: con grande attenzione, infatti, rappresenta i suoi personaggi come ricchi di gioia interiore e quindi intrinsecamente dotati della forza per superare il loro dolore con modestia, senza sensazionalismi né clamore.  

Il maltempo che incombe in questa casa è quindi chiaramente più psicologico che meteorologico. La famiglia era in difficoltà e l'acqua era lì solo per permettere loro , letteralmente, di “lavare i panni sporchi in casa”, tanto per citare un altro proverbio, senza che nessuno fuori sapesse del loro problema, per poi, superato il momento critico, aprire di nuovo la porta agli altri. In realtà, l’autrice non fornisce alcuna chiave per comprendere origine e significato delle gocce di pioggia, né per interpretare l’intera narrazione: spetta al lettore leggere il testo, osservare le figure e trarre le proprie conclusioni. Le illustrazioni,semplici e chiare, dai colori in forte contrasto, sono esteticamente armoniose e rivelano un perfetto stile grafico, un po’ asettico, forse, in relazione alla forte carica emotiva della storia, ma comunque, d’effetto, anche perché l’ambientazione di design offerta dall’arredo della casa si oppone alla dolcezza degli sguardi e delle posture dei protagonisti e alla rigogliosa ricchezza delle fronde dell’albero che libera la casa dal problema che l’affliggeva, facendo entrare il sole e esaltando le emozioni dei bambini finalmente liberi di essere di nuovo felici.


domenica 9 maggio 2021

AUGURI MAMMA


Il pancione della mamma

Jo Witek, Christine Roussey

Gallucci, 2021 (rist.) - 44 p.

Consigliato da 3 anni.


La notizia dell’uscita della ristampa a giugno di “Il pancione della mamma” è una bella notizia in perfetto tempismo per la festa di oggi che vuole tutte le mamme protagoniste.

Festeggiare la festa della mamma rileggendo questo bellissimo libro cartonato rivolto ai bambini a partire dai tre anni è un’esperienza speciale, come speciale è diventare mamma e speciale è diventare sorellina maggiore.

Il momento dell’attesa di una nascita è un momento delicato per tutta la famiglia, un momento carico di emozioni e, per i fratellini anche di tante domande.

Protagonista di queste pagine è, insieme alla pancia della mamma che cresce, una simpatica ragazzina con i codini e le lentiggini. Dal suo punto di vista di futura sorellina maggiore, la piccola racconta con tenerezza e poesia tutto ciò che osserva di fronte alla pancia della sua mamma e ne parla direttamente al nascituro, dimostrandogli tante attenzioni. La sorellina lo aspetta con entusiasmo e impazienza mentre fervono i preparativi per creargli un ambiente accogliente.

Pagina dopo pagina (nove, ovviamente) le emozioni che accompagnano questo percorso diventano sempre più forti mentre la piccola capisce ciò che sta succedendo dentro il pancione sul quale si apre una finestrella a mostrare il bebè che cresce, si muove, si mette il dito in bocca ...

Molti degli aspetti della gravidanza sono affrontati con leggerezza e raccontati con le parole della piccola, nella semplicità con cui lei li capisce, e offrono uno spunto per un dialogo complice tra genitori e bambini che vivono intensamente questo periodo di attesa.

Un bel libro illustrato dalle parole semplici per accompagnare i nove mesi della gravidanza, suggerendo ai genitori l’importanza di coinvolgere i fratellini maggiori, di renderli gioiosamente partecipi fin da subito di questa speciale esperienza. E’ per questo che questa risulta una lettura positiva che non accenna ai sentimenti negativi che i bambini possono provare alla nascita di un fratellino e che di solito entrano in altri libri su questo argomento.
E, alla fine, la piccola protagonista stringe orgogliosa la nuova sorellina, rassicurandola che per qualsiasi cosa, potrà sempre contare su di lei.
Perfette per questo cartonato dalle grandi dimensioni sono le illustrazioni lineari e raffinate, con pochi tocchi di colore a rendere interessanti alcuni dettagli e il tratto nero deciso che segna i contorni di ogni figura.

Una bella proposta, per tutti.

 

domenica 25 aprile 2021

Riscoprire: IN OGNI ISTANTE

Luigi Ballerini

In ogni istante

Il Castoro, 2021. 169 p.

E’ stato recentemente ripubblicato da Il Castoro un romanzo per adolescenti di Luigi Ballerini uscito per Fabbri nel 2007: “In ogni istante”. Stesso titolo, stessa storia. Ce la racconta la protagonista, Sara, permettendoci di leggere il suo diario dal 3 al 30 giugno dell’anno in cui finisce la terza media e affronta l’esame. Quella di scuola, però, non è la sua prova più difficile: proprio in questo mese, infatti, suo papà scopre di essere ammalato e velocemente la malattia se lo porta via. All’inizio la vita di Sara è come quella di tutte le ragazze della sua età e ruota intorno alle relazioni famigliari, alle amicizia con i suoi compagni, al rapporto con gli insegnanti, alle passeggiate in centro e ai compiti da fare. Ad un certo punto, però, qualcosa nel mondo di Sara cambia direzione e ciò che prima era normale, per lei, non lo è più. Il baricentro della sua vita e dei suoi pensieri si sposta sulla clinica dove suo padre viene ricoverato. I pensieri, le emozioni, le parole di Sara cambiano direzione e l’esperienza drammatica che si trova a vivere la fa crescere in fretta, ma le dimostra anche che le buone relazioni costruite nel tempo con sincerità e empatia, sono di grande aiuto nei momenti difficili. Sara affronta questo periodo complicato con l’aiuto degli amici, di Stefi e Seba, in particolare, ma anche con il sostegno discreto degli insegnanti, l’amore e la simpatia dell’infermiera Rosetta e la presenza/assenza della mamma che nell’impegno sul lavoro forse cerca forza e ragione per affrontare la difficile situazione.

Quasi quindici anni tra le due pubblicazioni e una ventina di altri libri scritti da Ballerini in questo tempo, segnano chiaramente che del tempo è passato e non senza lasciare traccia.

Il romanzo è lento nel suo inizio e non particolarmente coinvolgente nella prima parte, mentre si alza di livello e intensifica il suo ritmo dal momento in cui il padre è ricoverato in ospedale. Nella seconda parte del libro la narrazione è intensa e coinvolgente, niente, però, in confronto a ciò di cui Ballerini ci ha mostrato di essere capace nei suoi romanzi più recenti.

Adesione al tema, attenta caratterizzazione dei personaggi, precisa costruzione dei dialoghi e profonda penetrazione psicologica delle situazioni caratterizzano la miglior prosa di Luigi Ballerini. Non troviamo, però, tutto ciò in questo libro, o, perlomeno, non al cento per cento.

Ciò non toglie che questa possa essere ancora una lettura che gli adolescenti, le ragazze in particolare, apprezzano, soprattutto perché pienamente protagoniste, anche loro, di situazioni simili a quelle descritte. Tutte le emozioni intensamente vissute nell’adolescenza sono, infatti, al centro della storia di Sara e sono trattate con sincerità, senza moralismi.

Un libro che si può tranquillamente suggerire alle ragazzine della scuola secondaria di primo grado, consapevoli, però, che non si tratta di un capolavoro.


Luigi Ballerini

In ogni istante

Il Castoro, 2021. 169 p.

Consigliato da 11 anni