Visualizzazione post con etichetta solitudine. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta solitudine. Mostra tutti i post

lunedì 26 febbraio 2024

SCOPRIRE L'AMICIZIA

Davide Calì, Richolly Rosazza (ill.)

E’ primavera Signor Alce!

Kite, 2024. 32 p.

Età +5


Davide Calì, Richolly Rosazza (ill.)

Il Signor Alce

Kite, 2021. 36 p.

Età +5

 

Il Signor Alce è un tipo solitario e molto abitudinario. Lo abbiamo conosciuto qualche anno fa quando, nel prepararsi all’inverno, ha scoperto che le tarme avevano distrutto il suo maglione rosso. Non potendolo aggiustare, ha deciso con fatica di andare a comperarne un altro. Andare tra la gente, soprattutto chiacchierona e invadente, è per lui una vera tortura. Così, arrivato al negozio, si guarda velocemente in giro e compra un maglione identico a quello che aveva. Veloce torna a casa e, solo come sempre, torna alle sue occupazioni. Un giorno, mentre è nell’emporio per dei croccantini per la gatta, viene a sapere che il Signor Bruno, l’orso carpentiere, si è rotto una gamba ed è costretto a stare a casa. Per fortuna alcuni abitanti del villaggio si sono offerti di andarlo ad aiutare, e così anche il Signor Alce inizia a fargli visita. In realtà gli altri non vanno a casa di Bruno con grande assiduità, mentre Alce sì e, pian piano, tra loro nasce una timida amicizia.

Da allora il Signor Alce è un po’ meno solitario e la sua routine fatta di vita in casa con la gatta Morgana a occuparsi delle sue cose e mangiando torta di cipolle, biscotti, castagne, crostate, funghi e strudel, è solo un lontano ricordo.

Con il signor Bruno, infatti, sono diventati migliori amici e si fanno visita quotidianamente spartendo il tepore del focolare casalingo di uno o dell’altro, te e biscotti, qualche parola e molti silenzi. Alce e Bruno, infatti, non hanno molto da dirsi. La loro amicizia, però, è comunque sincera perché tra loro ogni cosa non ha bisogno di spiegazione e nasce dal cuore.

Nessuno dei due avrebbe mai detto, che dopo una vita in solitudine avrebbero scoperto la bellezza dell’amicizia.



Nel secondo libro appena pubblicato si racconta di Alce e di Bruno che in vista della bella stagione pensano di andare a pescare insieme. Alce ricorda di avere due canne da pesca nel suo magazzino, ma c’è troppo disordine e non riesce a trovarle. I due amici iniziano, così, a riordinare il capanno: c’è così tanta roba che non ci si muove. Pian piano tutto entra nelle scatole o viene buttato e, alla fine, ovviamente, le canne da pesca saltano fuori.

Le storie “Il Signor Alce” e “E’ primavera Signor Alce!” sono due storie lineari con una narrazione scorrevole accompagnata da illustrazioni dai colori tenui e caldi. L’atmosfera che si percepisce leggendo e osservando queste pagine è un’atmosfera di pace e tranquillità. La vita dei due scorre lenta e senza grandi scossoni, non si agitano, non perdono la pazienza. Anche l’ambiente dove vivono è pacifico. Difronte a tanta calma, i lettori non possono rimanerne staccati. Pagina dopo pagina, infatti, questo stato di quiete si trasmette anche a loro, a chi legge per sé, a chi legge ad alta voce per gli altri, a chi ascolta.

Anche la natura riflette in queste storie due momenti di particolare tranquillità nel corso dell’anno quali sono l’arrivo dell’autunno, nel primo libro, e quello della primavera nel secondo. Autunno e primavera, infatti, sono due stagioni di passaggio, dalle caratteristiche meno definite e impattanti della calda estate o del freddo inverno. Rappresentano rispettivamente un momento di abbandono verso il sonno e il riposo dell’inverno e il momento del risveglio verso l’estate. E la vita di Alce e di Bruno segue i ritmi lenti e cadenzati delle stagioni, rispecchiandone l’atmosfera.

Le illustrazioni di Richolly Rosazza con il suo tipico stile onirico e sognatore, sono perfette per queste narrazioni. L’uso delicato del colore è attento e studiato per sottolineare le sfumature delle stagioni, del carattere dei personaggi, delle relazioni tra di loro, delle loro emozioni. Un approccio ben diverso dalla standardizzazione dei colori delle emozioni e degli stati d’animo che si ritrovano in tanti libri tutti uguali per la gamma cromatica piatta troppo facilmente riconoscibile in tutti. Come l’uso dei colori, anche la realizzazione grafica di Rosazza è molto incisiva. Si tratta di figure suggestive, fantastiche e meravigliose che narrano col testo di situazioni reali e concrete. Figure bizzarre e inconsuete, curiose e attraenti, ricche di potenza comunicativa.

Quelle del Signor Alce sono due storie perfette per un momento di coccola, per una pausa dal caos della giornata, per avvicinarsi al momento della nanna.


lunedì 10 aprile 2023

PERLE NERE TRA I CARUGGI

Antonella Botti

Sciamadda

Giralangolo, 2023. 153 p.

Età +12

Clelia è una ragazzina sveglia e intelligente pronta a partire per l’America con i suoi genitori. All’ultimo momento, però, viene lasciata a casa della zia Elena, donna ricca e severa dal passato misterioso. La delusione della ragazza per la decisione dei genitori è tanta e altrettanta la rabbia per essere stata abbandonata. Nel suo impeto d’ira strappa alla zia la collana di perle nere che ha al collo e scappa verso il porto con una di queste in mano. Qui incontra una vecchia mendicante che le profetizza che tutto tornerà a posto quando avrà ricomposto qualcosa che si è rotto. In cambio di questa profezia, prima di parlare, l’indovina le chiede la perla che ha in mano. Inizia così l’avventura segreta di Clelia che deve ritrovare la perla per ridare alla zia la collana strappata. Oltre alla collana, chiara metafora della storia della zia e del suo rapporto con Clelia, nella vicenda di questo breve romanzo hanno un ruolo importante Sebastiano, ragazzo del porto che aiuta Clelia a recuperare la perla, Giorgio, il maggiordomo della zia e lo spirito di Alberto, figlio della zia, morto in viaggio ed evocato nel corso di due sedute spiritiche.

La storia di Clelia è ambientata a Genova all’inizio del secolo scorso e in dialetto ligure “sciamadda” significa “fiamma”. La fiamma è quella del coraggio e della determinazione con cui lei affronta tutte le difficoltà che le si parano davanti dopo che è stata lasciata con la zia.

Una storia interessante scritta bene, ma cui non è stato dato sufficiente spazio per potersi sviluppare a sufficienza in tutti i molteplici temi che tocca. La figura di Clelia stessa, come quella della zia Elena, risulta appena abbozzata, mentre le vicende che vive avrebbero avuto modo di darle una consistenza ben diversa.

Intrigante, anche se molto insolita in un romanzo per ragazzi, la descrizione di una seduta spiritica come era in voga organizzarne tra le signore benestanti agli inizi del ‘900.