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lunedì 18 dicembre 2023

SFACCETTATURE DI CARATTERE

Marion Kadi con la traduzione di Eleonora Armaroli

Il riflesso di Hariett

Terre di Mezzo, 2022. 48 p.

Età 6+

Un vecchio leone muore sulla riva di un corso d’acqua. Rimasta sola, la sua immagine riflessa decide di allontanarsi: non vuole sentirsi inutile e abbandonata, vuole diventare il riflesso di qualcun altro. 

Nel suo cammino incontra Hariett, una ragazzina molto timida che non ama andare a scuola perché, per il suo carattere schivo, è sempre sola, nessuno la coinvolge nei giochi degli altri bambini. Il riflesso del leone si butta a capofitto in una pozzanghera davanti a Hariett e ne diventa il nuovo riflesso. Nel momento in cui Hariett si accorge di questo cambiamento, la sua timidezza si trasforma in esuberanza e coraggio, anche troppo, forse, visto che dopo un primo momento di piacevole stare a scuola divertendosi con gli altri, la maestra la sgrida e i bambini si allontanano di nuovo da lei. Hariett vorrebbe il suo vecchio riflesso, e lo trova in una scatolina sotto il letto. Da questo momento le due “anime” di Hariett convivono più o meno pacificamente e la bambina trova un suo nuovo equilibrio. “Il riflesso di Hariett” (Terre di Mezzo – età 6+) è un albo illustrato molto particolare sia nella sua realizzazione grafica, sia nella sua interpretazione di quello che significa riconoscere ed accettare i vari aspetti del carattere proprio e degli altri. Aspetti a volte anche molto contrastanti, che nei momenti di crescita entrano ancora di più in conflitto tra di loro, ma, se guidati e indirizzati, riescono a trovare un equilibrio e a far stare bene il bambino. E non solo. Il carattere di tutte le persone, grandi e piccoli, è un insieme di sfaccettature che entrano in gioco in momenti diversi, a volte al momento giusto, a volte no.

Questo libro, molto adatto ad una lettura condivisa uno a uno o in piccolo gruppo, mette in evidenza la “confusione” che si può creare nella mente e nel cuore dei bambini in crescita e la difficoltà a riconoscersi in questi cambiamenti anche molto repentini. Ritrovarsi, dunque, in una storia come questa o essendo preparati da una sua lettura fatta in “tempi non sospetti”, per i bambini è un aiuto a vivere in maniera più serena e consapevole il proprio cambiamento.

A commento delle potenti illustrazioni citiamo un estratto dalla motivazione della Giuria del Bologna Ragazzi Award, che questo libro ha vinto nel 2022 categoria opera prima:“Le illustrazioni sono così dinamiche e audaci che le figure sembrano abbandonare il loro posto sulla pagina per seguire il lettore mentre legge. In questa splendida «riflessione” sulla crescita personale, Marion Kadi emoziona il lettore e lo cattura».”

Marion Kadi con la traduzione di Eleonora Armaroli

Il riflesso di Hariett

Terre di Mezzo, 2022. 48 p.

Età 6+

giovedì 6 luglio 2023

SUI MONTI, TRA LE PAGINE.

SUI MONTI TRA LE PAGINE. Quando la montagna è affascinante anche da leggere.

Pagine con le ali è sul numero 2/2023 di L'Avisio. L'intera rivista è scaricabile dal sito l'avisioblog
 
 
 




mercoledì 19 ottobre 2022

SEI TU A DECIDERE

Jeffrey e Lisa Bone con le illustrazioni di Valeria Docampo e la traduzione di Sara Ragusa

Non tutte le principesse

Terre di Mezzo, 2022. 32 p.

età 5+

Lo sappiamo. Esistono i “libri strumentali”, libri che sono scritti con precisi intenti per affrontare determinate tematiche, per veicolare in maniera più o meno diretta idee, posizioni, concetti . Spesso non sono opere “ispirate”, nè di autori di libri per bambini, ma lavori creati da hoc da professionisti di diversi ambiti, la cui qualità è anche di diverso livello. Si potrebbe qui aprire una discussione se questi libri abbiano legittimità di letteratura, ma il discorso sarebbe ampio e complesso. Ci limitiamo a prendere atto della loro esistenza (e del loro mercato) e che, se fatti bene, possono essere utili ed efficaci nella variegata valenza che la lettura ha per la persona. Allo stesso tempo non dobbiamo dimenticare il diritto che i bambini hanno alla varietà e alla qualità delle letture che hanno a disposizione.

Non tutte le principesse” edito da Terre di Mezzo è un libro “strumentale”: Jeffrey e Lisa Bone, gli autori sono due psicologi californiani, genitori di due bambine e in America il libro è stato pubblicato dall’American Psychological Association (APA) con le illustrazioni di Valeria Docampo, affermata artista, illustratrice di diversi libri per l’infanzia. Scopo del libro è chiaramente quello di aiutare a riconoscere e scardinare alcuni stereotipi di genere e aiutare i bambini a lasciar correre la fantasia per realizzare i propri sogni, credendo in se stessi e nelle proprie capacità.

Fatte queste premesse, possiamo passare al commento di queste pagine che per la combinazione di alcuni aspetti risultano nel complesso un libro interessante da proporre ai bambini dai 5-6 anni, sia per la lettura autonoma, sia per una lettura dialogica condivisa durante la quale parlare insieme di questi argomenti.

Non c’è vera e propria narrazione in “Non tutte le principesse” ma una sorta di presentazione basilare ed essenziale di bambine e bambini e di ciò che fanno. Il concetto è che le principesse non vivono per forza tutte nei castelli, che alcune preferiscono le casette sull’albero, che non tutti i pirati navigano sui velieri, che alcuni preferiscono gli aquiloni e che per essere dei supereroi, a volte, bastano piccoli grandi atti di coraggio, come salvare un gattino impaurito. Sono principi e principesse, eroi ed eroine, ballerine, sirene, cavalieri e trapezisti che hanno una volontà precisa e che sanno scegliere ciò che più gli piace oltre i soliti schemi. Ogni bambina e ogni bambino è speciale a modo suo e ha il diritto di realizzare i propri sogni, senza farsi condizionare dagli altri.

In questo libro illustrato si parla, con poche parole, molte immagini e tanto spazio lasciato all’interpretazione del lettore, di limiti e di stereotipi, di volontà e di condizionamenti, di coraggio e di identificazione con modelli del tutto diversi dai soliti.

I lettori vengono accompagnati in un viaggio poetico, che mette delicatamente in discussione la rigida costruzione dei ruoli di genere e sono ispirati ad accedere alla loro immaginazione e sfidare le aspettative della società. 

Interessanti, vorticose e sbalorditive sono le illustrazioni di Valeria Docampo che aiutano molto queste pagine a sembrare un libro più che solo uno strumento, una risorsa per la discussione.

Valeria Docampo, infatti, trae l’ispirazione per la sua arte nella vita di tutti i giorni e la riversa sulle pagine, creando figure delicate e potenti allo stesso tempo. La loro forza sta nell’immediata presa che hanno sugli occhi e sulle emozioni di chi le osserva. Figure piacevoli da osservare e da interpretare perché nella loro immediatezza hanno comunque sempre un alone di indefinito cui il lettore dà significato grazie agli indizi che le circondano completandoli con la propria sensibilità personale., attività comuni, semplici, quotidiane, perché tutti, in fondo, possono essere eroi in ciò che fanno, sicuri di sé, della propria realizzazione oltre le aspettative e i condizionamenti degli altri, oltre gli stereotipi di genere

 In questo libro, inoltre, le illustrazioni presentano due stili diversi: quelle classiche di Valeria Docampo, fin qui descritte, e altre disegnate come se avesse usato i colori a cera. Figure più vicine ai disegni che i bambini stessi fanno. In questo modo le illustrazioni sembrano suggerire un invito ai bambini a disegnare loro stessi sulla carta ciò che gli piacerebbe realizzare di sé in futuro nella realtà. Anticipazione di questa realizzazione personale libera e incondizionata è la carrellata di figure sulle pagine del frontespizio che come in un melì-melò combinano elementi diversi.

Allo stesso modo, conclusione del libro sono figure di diverse passioni e professioni,
attività comuni, semplici, quotidiane, perché tutti, in fondo, possono essere eroi 
in ciò che fanno, sicuri di sé, della propria realizzazione oltre le aspettative e i 
condizionamenti degli altri, oltre gli stereotipi di genere.


lunedì 6 settembre 2021

LEGITTIMA DIFESA

Susanne Strasser

CHI DORME NEL LETTONE?

Terre di Mezzo, 2021. 24 p.

Consigliato dai 2 anni


L’ironia bonaria dei libri di Susanne Strasser per i piccolissimi è irresistibile. Poche parole, belle figure, pagine di cartone grosso e il divertimento è servito, per chi ascolta, ma anche per chi legge!

E’ il caso anche per “Chi dorme nel lettone?” dove tutti gli animali che dormono nel lettone, trovano una scusa per infilarsi nel letto del bambino che sdraiato nel letto nella stanza a fianco. Lui, però, con tutti loro nel letto, fa fatica ad addormentarsi perciò trova un modo “speciale” per farli tornare di là...

Chi dorme nel lettone?” è un ottimo libro per i piccoli perché:

- ha le pagine (non troppe) grosse e facili da girare

- le illustrazioni sono chiare e, con pochi dettagli, ma non sono banali e, stagliandosi su fondo monocolore o bicolore, sono facilmente leggibili

- il testo è semplice e si memorizza subito 

- il testo contiene anche parole inusuali 

- il testo è costruito con la continua ripetizione della lista degli animali che dormono nel lettone (prima in diminuzione e poi in aumento) e ai bambini piacciono molto gli elenchi da ripetere

- la lista degli animali è rappresentata continuamente anche nelle figure così è facile per i piccoli seguirla con le dita

Tutte queste caratteristiche permettono al bambino anche piccolissimo di essere coinvolto nella lettura e di partecipare alla narrazione ripetendo le parole che si ripetono e/o imitando il rumore che fanno gli animali uscendo dalla stanza.

Questo è un libro con cui giocare insieme con parole e figure, un libro che ben si presta ad una lettura interattiva con i piccoli, un libro che sembra un libro della buonanotte, ma che forse, invece, tiene svegli per quanto può divertire.

Per concludere, è ovvio che l’ironia finale della puzzetta è per i più grandini, ma è proprio per questo che questo libro risulta simpatico a tutti.

 

 

martedì 7 aprile 2020

LE FORME DELLA PAURA

CANE NERO

Levi Pinfold
Milano: Terre di mezzo, 2013 – [26] p.

C’è un “Cane nero” (Terre di Mezzo) fuori dalla porta! E fa paura. E’ questa minacciosa presenza che dà il via alla storia raccontata da Levi Pinfold in questo interessante albo illustrato dalle grandi dimensioni. La famiglia Hope, mamma, papà e tre bambini, si sta preparando per la giornata, ognuno in una stanza diversa. Fuori gira un cane nero e feroce che diventa sempre più grande man mano che i componenti del gruppo si accorgono di lui. L'unica ad avere il coraggio di uscire, però, è la piccola Small. Il cane, sorpreso, l'annusa e poi incomincia a seguirla lungo un percorso che lei, astutamente guida attraverso passaggi sempre più stretti, finchè la bestiaccia rimpicciolisce e le sue dimensioni diventano normali. A questo punto il cane non fa più paura e viene ammesso in casa … attraverso la gattaiola.

 Il cane di questa storia – che, al di là di ogni interpretazione che le si voglia dare, è una bella storia - diventa spunto per parlare della paura, di come essa può diventare sempre più grande, perchè è una di quelle emozioni che si alimenta di se stessa. La paura, come anche la rabbia, è un’emozione che si rinforza con il pensiero e la condivisione negativa. Ciò significa che più ci si ostina a pensare di aver paura, più se ne ha e più se ne parla con gli altri in maniera sbagliata, più diventa grande perché all’emozione personale si somma quella dell’altra persona in un crescendo che rischia di essere incontrollabile. 

 
La paura va affrontata, con gli strumenti e gli aiuti giusti, e riportata alle giuste dimensioni. La paura addomesticata è un animale buono, anche utile, che ci dà conferma della nostra forza e ci ricorda i nostri limiti. La paura è parte di noi, sempre. Ed è un bene. Basta, però, non permetterle di prendere il sopravvento.
Molte sono le storie per bambini “sulla paura”, poche riescono a darne una chiave di lettura e di soluzione profonda e efficace come questa. Lontana dall’essere una storia cupa o banale, quella che ci racconta Levi Pinfold è una storia di fiducia e di speranza, una storia che ci racconta come a volte i mostri sono solo ombre, i fantasmi solo impressioni e su come molti timori (purtroppo non tutti) si possono sciogliere con un sorriso.
La realizzazione di questo albo, destinato ai bambini, ma di valore anche per i grandi, è caratterizzata da un interessante gioco tra testo e tavole illustrate, alcune di grandi dimensioni, altre con piccoli riquadri che anticipano e/o completano ciò che è detto con le parole. Una tecnica di illustrazione dal sapore un po’ retrò, ricca di particolari interessanti da guardare attentamente.

Levi Pinfold
Cane nero
Milano: Terre di mezzo, 2013 – [26] p. - € 15,00
Età di lettura: da 5 anni

giovedì 19 marzo 2020

AL CONTRARIO

Beatrice Sottosopra

Shelley Johannes, traduzione di Sara Ragusa
Terre di Mezzo, 2019. 157 p.

Di libri per bambini divertenti, ben scritti e intelligenti non ce n’è mai abbastanza. “Beatrice Sottosopra” (Terre di Mezzo) è uno di questi.
Beatrice Zipzer ama fare le cose a testa in giù. Tutto: giocare in giardino (appesa con le gambe ai rami degli alberi), stare a scuola (sotto il banco), scrivere (molte parole da destra a sinistra), sedersi su una poltrona (con i piedi sullo schienale), … . Stare con i piedi all’insù, per lei, è meglio: vede tutto meglio, pensa meglio, ragiona e capisce meglio. A casa nessuno ci fa quasi più caso, tranne sua sorella maggiore che non spreca occasione per rimarcare la sua stranezza. Fuori dalle mura domestiche è un altro discorso. Solo la sua amica del cuore Lenny sembra capirla. Al rientro a scuola, dopo le vacanze estive, però, c’è un’amara sorpresa che aspetta Beatrice. Il loro piano di travestirsi da Ninja per compiere la missione speciale “Lati positivi”, non è rispettato e solo Beatrice si presenta travestita, mentre Lenny, che nel frattempo ha trovato un’altra amica, non è più interessata. Un vero smacco per Beatrice, che, però, non desiste e … .
E’ complicato, essere una bambina “al contrario” quando tutti sono “per il verso giusto” (ma, qual’è il verso giusto?). Beatrice è convinta che non bisogna essere come tutti gli altri per far piacere a loro. Ogni persona è unica a modo suo, e tutti vanno rispettati. Essere consapevoli e fieri delle proprie peculiarità è punto di forza per trovare la propria strada nel mondo.
Al centro di questa storia divertente e un po’ strampalata, ma che si legge tutta d’un fiato, diversi spunti per crescere indipendenti, sicuri di sé. Bambini che non vogliono bruciare le tappe per diventare grandi in fretta, ma restare piccoli e godersi ciò che l’infanzia permette, perché per tutto il resto, c’è tempo, dopo.
Beatrice è una bambina ottimista, frizzante e piena di idee. La sua è una storia singolare, ironica e divertente, un po’ bizzarra, che parla di crescita, di accettazione, di amicizia e di voglia di vivere.
Non siamo ai livelli dei bambini intelligenti, acuti, anticonformisti e un po’ impertinenti sulla scia dell’intramontabile Pippi Calzelunghe, ma Beatrice Zinker riesce ugualmente a ritagliarsi il suo posto nelle letture per i bambini intorno ai 7-8 anni, che possono godere di un testo scritto con interlinea larga, accompagnato da simpatici disegni nero/grigi/arancioni.
Di questa bimba ribelle e alternativa, prossimamente, si leggeranno altre avventure. E’, infatti, preannunciato un secondo volume dal titolo “Beatrice Sottosopra: Missione Top Secret”.

Beatrice Sottosopra
Shelley Johannes, traduzione di Sara Ragusa
Terre di Mezzo, 2019. 157 p. - € 12,90
Consigliato per bambini di 7-8 anni

giovedì 6 febbraio 2020

LA FILOSOFIA DEL KOALA

Filosofia del koala
Béatrice Rodriguez
Terre di Mezzo, 2019. 78 p.

Fare filosofia con i bambini si può. Parlare con loro seriamente del tempo, dei sogni, della compassione e della solitudine è un’esperienza che riserva delle grandi sorprese. I bambini sono capaci di riflessioni profonde, di analisi precise e a volte spiazzano gli adulti con i loro pensieri. Non bisogna, perciò, aver paura di parlare con loro anche di temi difficili.
Le discussioni più ricche, di solito, nascono per caso. Si può, però, anche dar loro vita attraverso le pagine di un libro come “La filosofia del koala” (Terre di Mezzo) di Béatrice Rodriguez.
Il personaggio principale è un giovane koala che si interroga insieme ai suoi amici uccellino e camaleonte su varie tematiche come il nulla, il partire, i sogni, il lutto, l’amore per la natura, la vita privata.
Organizzato come una sorta di fumetto, il libro declina verticalmente, un pensiero 
che spesso assume la forma di insegnamento e si estende su una o più pagine.
Il dialogo si svolge tra i tre compagni che si stagliano sullo sfondo bianco 
cosicchè il lettore focalizza la sua attenzione su ciò che dicono e su chi lo dice. 
Interessante, perciò, la figura del piccolo camaleonte che sembra fare la parte 
del grillo parlante per riportare i discorsi di koala e uccellino su altri  fronti, per
far cambiare loro il punto di vista, per puntualizzare ciò che loro sembrano non 

considerare.
Fondamentale in questo libro è il ramo di un albero rappresentato sulla maggior 
parte delle pagine. La sua presenza è essenziale non solo perché parte 
dell’habitat naturale dei tre animaletti, ma soprattutto perché evoca graficamente
il contenuto delle riflessioni che i tre fanno sulle nostre radici, sul nostro sentirci 
a casa, sul sentirsi al sicuro.
Un libro intrigante, un po’ ironico, mai banale, per confrontarsi con se stessi e 
con i bambini su elementi semplici e universali come i segreti e le apparenze. 
Ma anche un mezzo per permettere ai piccoli di pensare e riflettere 
autonomamente sui singoli temi, leggendo le parole e osservando le figure. 
Notevole la capacità dell’autrice di usare parole e disegni per condurre il pensiero 
verso concetti e problemi, lasciando libera la via dell’interpretazione e delle 
conclusioni. Interessante il suo modo di accompagnare la riflessione attraverso 
l’uso degli spazi vuoti e delle pagine più fitte di parole e immagini.
Un concentrato di vita, di emozioni, di pensieri.
Un libro per tutti da leggere e guardare da soli o insieme, più e più volte.

Béatrice Rodriguez - traduzione di Eleonora Armaroli
La filosofia del Koala
Terre di Mezzo, 2019. 77 p. - € 15,00
Consigliato per la lettura condivisa dai 6 anni e per la lettura autonoma dagli 8. 
 
 
 
 

giovedì 23 gennaio 2020

TRA I DUE LITIGANTI …

Due a me, uno a te

Jörg Mühle. Traduzione di Giulia Genovesi
Terre di Mezzo, 2019, 32 p.


Rientrando a casa, l’orso trova tre funghi. Li porta alla donnola che, contentissima, li pulisce, li taglia, li cucina e li mette in tavola. A questo punto l’orso, che è più grosso, si sente in diritto di prenderne due e lasciarne uno solo alla donnola, che, ovviamente, non è d’accordo visto che è più piccola e deve mangiare per crescere ancora. Tra i due inizia un battibecco a suon di ragioni per avere il secondo fungo, ma, mentre litigano, passa una volpe e si prende il fungo “in più” lasciando i due attoniti e arrabbiati. Passata la sorpresa e lo sdegno, l’orso e la donnola, si gustano in pace il buonissimo pranzetto che come dessert offre … . Un finale aperto e a sorpresa: cosa succede adesso?Cominceranno di nuovo a litigare?

L’abilità tecnica di Jörg Mühle, che già abbiamo apprezzato nella serie di cartonati per piccolissimi “Coniglietto”, è qui caratterizzata da un tratto fumettistico piacevole e divertente, grazie al rapporto tra testo e immagini che è molto equilibrato: i due codici, insieme, infatti, aumentano considerevolmente la potenza narrativa del libro. La quantità di testo e di immagine sulla pagina è proporzionale a quanto viene raccontato e le fasi culminanti del battibecco, più piene di parole, sembrano veramente urlate tra i due contendenti. Il fondo bianco delle pagine contribuisce a “dare respiro” alle scene della storia che sono, in realtà, ambientate in un bosco, e rende perfetta la leggibilità di testo e illustrazioni.


Interessanti anche i versi di copertina, che illustrano il bosco intorno alla casa dei due e, quasi come un gioco del “trova le differenze”, rendono l’idea del tempo che è passato.
La storia dal ritmo ben sostenuto e ben scandito è narrata con humor e ironia. Sottolineando le parole “io” e “mio”, l'autore sembra rivolgere la storia soprattutto a quei bambini che non vogliono mai condividere nulla, né giochi, né libri, né cibo, né spazi.
Data la semplice accuratezza delle illustrazioni e la perfetta adesione del testo a una situazione tipicamente “bambina”, questo albo è adatto anche ai piccoli dai 3 anni.
Un albo di qualità che nel 2018 è entrato a pieno merito nei White Ravens, la lista internazionale dei più bei libri per ragazzi realizzata dalla Internationale Jugendbibliothek di Monaco, che contiene 200 titoli in 37 lingue provenienti da 59 paesi 

giovedì 26 dicembre 2019

PRENDERE L'INIZIATIVA PER CAMBIARE LE COSE

Una storia molto in ritardo

Marianna Coppo
Terre di Mezzo, 2019 – [42 p.]


C’era una volta una pagina bianca”. Comincia così “Una storia molto in ritardo” (Terre di Mezzo), con una pagina bianca, appunto, e cinque buffi personaggi, un coniglietto rosa, un orso grigio, un ippopotamo rosso, e altri due strani animali non ben definiti, uno verde e uno marroncino. Non sanno dove si trovano né perchè, finché ad uno di loro non viene un’idea: sono in un libro, ma manca la storia. Decidono di aspettarla, ma il coniglietto si annoia anche perché, aspettando, nessuno degli altri vuole fare un gioco con lui. Così, apre lo zaino (lui, in effetti è l’unico ad avere qualcosa con sé) e prende l’iniziativa: comincia a disegnare delle foglie, un albero, una casetta sull’albero, un’altalena, un dinosauro, uno scoiattolo, degli uccelli … Via via la pagina bianca di sinistra si riempie, mentre gli altri animaletti aspettano in quella di destra. Si divide così il libro in due parti: da qui in poi, infatti, la narrazione si sviluppa parallelamente in due mondi diversi uno sulle pagine di destra dove ci sono gli animaletti, e uno sulle pagine di sinistra dove il disegno avanza. Qualche pagina dopo il ricongiungimento: il disegno, infatti, supera la “sua” pagina ed invade lo spazio degli animaletti coinvolgendoli nella sua narrazione iconica. Entrambe le pagine si riempiono di colori, di suoni e di personaggi, finché arriva una cicogna con un pacco contenente la storia. Ma è troppo tardi: le bestiole ne hanno già inventata una loro e sono pronti a raccontarla. Inizia così: “C’era una volta una pagina bianca”. Quella che sembra la conclusione non è, quindi, una conclusione: la struttura circolare del libro, con la fine uguale all’inzio, crea, infatti, ulteriori possibilità narrative per un gioco di storie nuove ipoteticamente infinito.

Questo libro di Marianna Coppo non è un albo illustrato nello stretto significato tecnico del termine. Non è nemmeno un albo illustrato senza parole. E’ un libro particolare dalle grandi potenzialità narrative che si sviluppano se il lettore è abile nel cogliere gli spunti lanciati dalle poche parole e dai disegni che via via crea il coniglietto. Come per gli albi illustrati senza parole, le storie che si possono inventare, guardando questo mondo disegnato che pian piano prende forma, sono tante e tutte diverse, come diversi sono i lettori che prendono in mano questo libro: basta che lascino volare la fantasia sulle dolci illustrazioni e le storie vengono da sé.
Sul verso di copertina si legge “Nella vita c’è chi aspetta la propria storia e chi invece prende l’iniziativa. E cambia le cose”: un altro indizio, un’altra potenzialità di queste pagine che, messe in mano ai ragazzini più grandi, possono aprire interessanti discussioni e riflessioni. Se gli animaletti avessero fatto attenzione a ciò che stava succedendo lì vicino a loro, nella pagina a fianco, invece che sbuffare nell’attesa della loro storia, avrebbero “vissuto” prima e più avventure? Se avessero preso un’iniziativa per trovare la loro storia, non avrebbero atteso così a lungo: per ottenere qualcosa, per raggiungere i propri obiettivi, per realizzare un sogno, si deve fare qualcosa, aspettare che arrivi da fuori, spesso non è abbastanza.
Andando oltre, ci sarebbe da pensare anche alla noia del coniglietto da cui nasce la sua creatività… . Altro spunto, altro tema… .
Un lavoro interessante per una lettura condivisa con i bambini a partire dai 5 anni.

Marianna Coppo
Una storia molto in ritardo
Terre di Mezzo, 2019 – [42 p.] - €12,90

mercoledì 11 dicembre 2019

SFUMATURE DI ACCOGLIENZA

Cosa c’è nella tua valigia?

Chris Naylor-Balleseros
Terre di Mezzo, 2019 – [32] p. -€ 15,00


Un giorno arriva uno strano essere verde trascinando una valigia pesante. Una gallina, una volpe e un coniglio si chiedono che cosa possa esserci dentro. Il nuovo arrivato risponde che nella sua valigia ci sono una tazza da te, un tavolo e una sedia per sedersi a bere il te e una casa, la sua casa, dove preparare questo te. La creatura è stanchissima e si addormenta lasciando per terra la valigia. Incuriositi e diffidenti, i tre altri animali decidono di aprirla. La forzano e dentro ci trovano solo una tazza da te rotta e la foto sbiadita di una casetta. Pensano di essere stati ingannati. Ma forse non è proprio così. Svegliandosi, lo strano animale rimane stupito di ciò che hanno fatto le tre bestiole, che, scoperta la sua storia, gli fanno un regalo speciale.
Cosa c’è nella tua valigia?” è una piccola dolce storia che parla di accoglienza, di amore, di gentilezza e di attenzione per chi ci sta vicino e per chi arriva da lontano. Ognuno viaggia con il suo bagaglio e porta con sé le cose per lui importanti. Anche i ricordi sono bagaglio, a volte pesante, a volte leggero. E’ con i ricordi e le aspettative che si affrontano le sfide, si attraversano i sogni e si cerca di vivere la realtà. D’altro canto, il nuovo, il diverso, l’inaspettato può far paura. Diffidenza e sospetto sono pronti a far da difesa. Ma è inutile stare sulle difensive prima ancora di sapere se il pericolo esiste veramente.
Non servono tante parole, non servono immagini complesse e dettagliate: nella semplicità si nasconde l’empatia, si trasmettono emozioni, si aprono mente e cuore per ridurre la distanza tra le creature nata da diffidenza e pregiudizio. Un po’ di gentilezza e generosità costano poco e valgono molto. Cambiare punto di vista e ribaltare la situazione, come ha fatto il coniglio, in fondo, a volte è la via migliore.
Un albo illustrato da proporre a partire dai 4 anni.

martedì 22 ottobre 2019

ATTENZIONE ALLE DITA!

Tutti i lettori, anche i piccolissimi, meritano rispetto. Rispetto delle loro capacità, rispetto delle loro “dimensioni”, rispetto del loro bisogno di attenzione e di condivisione di esperienze. Scegliere bene cosa leggere per e con loro è dimostrazione di questo rispetto.

Per passare piacevolmente un po’ di tempo insieme ai bambini tra i 12 e i 24 mesi sfogliando e giocando con le pagine di un libro “Croc Croc mordicchia!” (Terre di Mezzo, 2019) è una buona scelta. Croc Croc è un coccodrillo curioso e vuole sapere tutto del suo piccolo lettore, come si chiama, qual è il suo libro preferito, qual è il gioco che ama di più e cosa gli piace di più mangiare. Croc è felice di mostrare a sua volta i suoi gusti, ma quando arriva all’argomento “cibo” ... l’effetto sorpresa è sicuramente divertente.

Croc Croc mordicchia!” è un piccolo libro cartonato di circa 12x12 centimetri, perfetto per le piccole manine che lo reggeranno e che ci giocheranno, perché, sì, a questa età i libri sono, come i giocattoli, degli oggetti da scoprire con le mani e con la bocca. Gli angoli di questo libro sono arrotondati, le pagine di cartone, la rilegatura robusta ed è presente anche il marchio CE per la garanzia della qualità dei materiali: tutte caratteristiche che lo rendono, quindi, adatto per piccolissimi e resistente al loro modo particolare di “leggerlo”.

Il testo è divertente e crea un minidialogo tra il coccodrillo e il bimbo-lettore con la contestuale introduzione di nuove parole. La semplice struttura va ben oltre quella dei noiosi “libri elenco” destinati ai piccoli e contestualizza la presentazione dei nuovi elementi. Il pop-up dell’ultima pagina, infine, vivacizza la lettura e diverte grandi e bambini.

Anche le illustrazioni sono adatte ai piccolissimi: fondo bianco, figure semplici con pochi dettagli senza risultare banali e una bella linea nera di contorno a dare loro il risalto necessario perché possano essere fruite dai piccoli, la cui capacità visiva è ancora in via di sviluppo.

Parole sulle pagine di sinistra e figure (quasi tutte) su quelle di destra, rendono il libro perfetto anche per la lettura con il piccolo in grembo che, in questo modo, trova le immagini nella giusta posizione per poterle guardare bene, mentre l’adulto può facilmente leggere il testo di lato.

Un’ultima cosa, non fermatevi all’ultima pagina: il libro non finisce lì, ma sulla quarta di copertina!


Croc Croc mordicchia!
Lucie Phan
Terre di Mezzo, 2019 - € 8,90

Età di lettura: da 12 mesi


martedì 16 aprile 2019

LEGGERE E GUARDARE. GUARDARE E LEGGERE

(Albi illustrati - 4)
Leggere. Guardare. Guardare e leggere. Leggere e guardare. 
Guardare è leggere.
Con i picture book non si può prescindere dal testo e/o dalle illustrazioni. L'interazione su una pagina fra parole e figure crea un linguaggio terzo diverso che non è quello delle parole e non è quello delle figure. Le due narrazioni ne creano una terza, nella piena consapevolezza dell'autore e libertà del lettore
Spesso i migliori albi sono quelli in cui autore del testo e delle illustrazioni sono la stessa persona, oppure sono persone che sono perfettamente in sintonia tra di loro, lavorano parallelamente, hanno grande “esperienza” uno del linguaggio dell'altro. “Coppie famose” in questo senso sono, per esempio, John Klassen e Mac Burnett, Jean Willis e Tony Ross, Philip C. e Erin Stead, ...

Il Filo magico” di Klassen e Burnett (Terre di Mezzo, 2016) è uno dei tanti esempi di questa sintonia tra autore del testo e illustratore. La storia narra della magia del dono e della condivisione. Una bambina trova una scatola con dentro un filo che lei subito usa per fare dei maglioni per sé e per tutti gli abitanti del suo paesino, animali compresi. Come per magia il filo sembra non finire mai e con addosso i maglioni colorati tutto cambia intorno alla bambini. L’atmosfera si fa più festosa, le persone si parlano, nascono amicizie. Finchè la scatola non finisce in mano ad un cattivo arciduca che egoisticamente vuole tutto il filo per sé, ma, si sa che chi tutto vuole, nulla stringe e alla fine, filo e scatola tornano alla bambina.  
Una storia apparentemente semplice, quasi banale a una veloce lettura, ma in realtà densa di significati comunicati con linguaggio lieve e illustrazioni delicate. Perchè non è il dono in sé che rende meno grigio il paese, ma l’attenzione, la cura, il pensiero per gli altri. 
Un bellissimo albo in cui testo e illustrazioni dialogano con profondo rispetto uno degli spazi dell’altro per rendere al massimo l’atmosfera del racconto. L’ironia delle illustrazioni completano la narrazione del testo che, progressivamente si riduce sempre più per lasciare la parola alle figure, ma anche queste si ritirano per cedere spazio al lettore: solo lui può riempire del tutto la storia.
(4 - continua)

lunedì 11 febbraio 2019

PANDINO COSA FA?

Un libro è un gioco. Soprattutto un gioco per i bambini piccoli. Un gioco pieno di sorprese la prima volta che lo vedono. Un gioco che si rinnova ogni volta che lo riaprono. Guardare un libro insieme ad un bambino piccolo è un gioco e un atto d'amore. Un'occasione per impegnare insieme mani, occhi e mente. Una di queste occasioni ce la regala Satoshi Iriyama con PANDINO COSA FA? (Terre di Mezzo).
Un simpatico libro che offre ai piccoli la possibilità di interagire con parole e illustrazioni seguendo il piccolo gioco proposto dal panda. Un gioco di imitazione per fare la mossa del papavero, della banana, della polpetta. Un gioco di osservazione per seguire bene i movimenti di Pandino. Un gioco di sorrisi perchè ogni pagina regala una buffa posizione del dolce animaletto. E il finale? Non poteva che essere fra le braccia della mamma.
Ogni mossa del piccolo panda si sviluppa su tre + una pagina: le prime due descrivono il movimento, la terza (con colori diversi) gli dà il nome. Pagina dopo pagina il gioco diventa sempre più coinvolgente e alla fine è veramente necessario un po' di riposo. 
Da osservare, in quanto parte del gioco, anche i risvolti di copertina e l'ultima pagina con il colophon, dove Pandino saluta i piccoli lettori prima di andarsene come se fossero i suoi amici con cui ha appena finito di giocare. 
Testo semplice e simpatico. Illustrazioni chiare e ben definite sul fondo bianco, facilmente "leggibili" anche dai più piccoli.
Un piccolo libro che piacerà ai bimbi e ai grandi che li accompagnano. 

Satoschi Iriyama
Pandino cosa fa?
Terre di Mezzo, 2019
Età di lettura: da 2 anni