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sabato 19 febbraio 2022

ADDIO BIANCANEVE

Beatrice Alemagna

Addio Biancaneve

Topipittori, 2021. 96 p.

da 10 anni

Aprire il libro “Addio Biancaneve” di Beatrice Alemagna è come fare un doppio viaggio. Un viaggio all’interno della (presunta) nota fiaba di Biancaneve e un viaggio in una mostra d’arte contemporanea. In entrambi i casi un’esperienza estetica che prima incuriosisce, poi sconcerta e, infine, affascina. Uscire dalle piste del conosciuto, del normale, del politically correct è sempre una sfida per chi la fa, per chi la accoglie, per chi ci viene coinvolto suo malgrado. E il risultato può essere appagante, ma anche devastante.

 Prima di tutto descriviamo questo lavoro. Si tratta di un libro illustrato di grandi dimensioni rilegato a filo, tecnica che permette l’apertura completa delle pagine e quindi una visione delle tavole senza interruzioni, pieghe o parti seminascoste. Le grandi tavole dipinte ad olio si alternano alle pagine con il testo, nel rapporto uno a quattro: una doppia pagina di testo, quattro doppie pagine di tavole. Tra testo e immagini c’è una stretta relazione che, però, va scoperta memorizzando bene le parole prima di osservare le figure che le seguono. Come scrive chiaramente nell’introduzione l’autrice, l’idea è quella di raccontare la vera, violenta e crudele storia di Biancaneve, in prima persona dal punto di vista della regina cattiva, la matrigna, per entrare in profondità nella fiaba e scoprire la verità di chi fosse vittima e chi carnefice in quella vicenda.

La prima considerazione da fare è che questo libro illustrato non è per bambini o, perlomeno, per bambini troppo piccoli. Secondo punto: la fiaba di Biancaneve non è quella edulcorata di Walt Disney. Terzo: il punto di vista da cui è raccontata cambia una storia, a volte anche sostanzialmente.

Nonostante siano sempre proposte ai bambini, si sa che le fiabe non sono testi pensati per loro se considerati nella loro versione originale. Trasposizioni, adattamenti, riduzioni non sono le fiabe ed è per questo che vengono proposte ai piccoli. Beatrice Alemagna ci offre la fiaba di Biancaneve, se pur, come vedremo tra un po’, da un punto di vista diverso, nella versione originale come l’hanno raccolta e scritta i fratelli Grimm. Non troviamo, perciò, né simpatici nanetti, né bellissimi principi, né risvegli con baci, né matrigne costrette a vivere da streghe per il resto dei loro giorni. C’è una matrigna cattiva, c’è una ragazza che scappa nel bosco, ci sono dei nani lavoratori che se la ritrovano in casa e non sono all’inizio del tutto convinti della sua presenza. C’è una ragazza giovane più ingenua che buona, ci sono dei calzari di ferro roventi ai piedi della matrigna che la fanno morire tra le pene più terribili. Tutto questo narrato a parole e ripreso dalle tavole. Tavole intense, scure, violente e crudeli in cui nulla, o quasi, del malvagio è lasciato all’immaginazione. Violento anche il contrasto tra i colori scuri che le pervadono quasi tutte e quasi completamente e il colore arancione o fuxia fluo di alcuni particolari. Colori fluo che sono segno caratteristico degli ultimi lavori di Beatrice Alemagna, ma che non sono fine a se stessi nella composizione artistica. Servono a evidenziare il contrasto bene/male che pervade la fiaba, o a contrassegnare le contraddizioni di letture diverse dei singoli eventi, o a segnalare la presenza salvifica di elementi esterni “osservanti” che interpretano ciò che vedono. Sia i testi sia le tavole presentano una ricerca profonda di significati e di modi per esprimerli. 

 

 La riscrittura della fiaba dal punto di vista della matrigna, della regina gelosa della gioventù e della bellezza di Biancaneve, ha significato per l’Alemagna scandagliare l’idea di bene e di male che la fiaba contiene, evidenziare le paure, le inquietudini e il dramma che racconta insieme alla fantasia e alla magia con cui le racconta. Solo in questo modo si può comprendere o almeno dare un’interpretazione alla ferocia, all’animalesco, al terribile che l’animo umano può nasconderne. Facendo esperienza (diretta o di lettura) di questo aspetto scuro, si cresce. Ed è questo che le fiabe riescono a far fare. Le fiabe nella loro versione originale sono dense di terrore, crudeltà, paure e incubi. Ma, allo stesso modo, a tempo debito, offrono aiuto e vie di fuga. Cambiarle, semplificarle, alleggerirle non ha senso. Si devono proporle ai ragazzini in tutta la loro complessa e crudele verità.

 Per entrare meglio in questo lavoro di Beatrice Alemagna, vi consiglio la lettura dell’intervista sul blog dell’editore Topipittori, in cui l’artista racconta l’origine e lo sviluppo di questo suo libro. Leggendola si capiscono molte cose e molte cose si vedono con occhi diversi.


domenica 24 gennaio 2021

Nuove edizioni, nuove traduzioni (4): ATTENTI ALLE RAGAZZE


 Attenti alle ragazze

Tony Blundell con la traduzione di Laura Bernaschi

Barbagianni Editore, 2020. 40 p. - (prima edizione italiana Emme 2002, traduzione di Laura Pelaschiar)

Consigliato da 4 anni

Attenti alle ragazze” è un libro perfetto per la lettura ad alta voce. Diverte chi legge, ma soprattutto chi ascolta.

E’ la storia di un lupo affamato che bussa alla porta di una bambina pensando di mangiarsela in un boccone. La ragazzina, invece, è molto più furba di quanto lui pensi e si prende gioco di lui facendolo ritornare più volte (e sempre più stanco e affamato) alla sua porta con richieste diverse e la promessa che, una volta soddisfatte, sarebbe stato ammesso in casa. Ciò, ovviamente, non succede, anzi … e se si alzano gli occhi al cielo in una notte di luna piena è forse ancora possibile vedere quel lupo che vola attaccato per la coda ad un fascio di palloncini.




Due sono le caratteristiche principali di questo albo illustrato, classico moderno nelle proposte per i piccoli. Da una parte è una delle tante reinterpretazioni della fiaba di “Cappuccetto Rosso”. Qui l’ironia e l’irriverente comicità dell’autore trasformano la bambina in una pestifera ragazzina che con la sua furbizia mette a dura prova la pazienza del lupo finché lo scredita completamente agli occhi dei piccoli lettori. Le situazioni della fiaba tradizionale sono completamente ribaltate e attaccano gli stereotipi del lupo furbo e cattivo e della bambina ingenua.

Dall’altra tecnicamente si tratta di un albo illustrato costruito con perfetto equlibrio narrativo tra testo e illustrazioni. Il ritmo della storia è scandito dalla disposizione delle illustrazioni sulla pagina con il susseguirsi delle varie situazioni e delle varie azioni che il lupo spasmodicamente cerca di mettere in atto per arrivare a mangiare la bambina.

Questo albo illustrato è stato ripubblicato da Il Barbagianni nel 2020 con una nuova traduzione a cura di Laura Bernaschi. Rinnovata, ma non stravolta, nel testo, questa nuova edizione ha mantenuto intatte le illustrazioni che pian piano stanno acquisendo un tono un po’ rétro ma non per questo sono meno efficaci e divertenti. Con i loro tantissimi dettagli sanno interpretare con ironia tutto ciò che il testo non dice. E’ come se rappresentassero la parte “non verbale” della comunicazione: attraverso le illustrazioni il lettore percepisce la rabbia, la delusione e l’esasperazione del lupo, la preoccupazione quasi isterica del cagnolino Rexi e la flemmatica sicurezza della ragazzina.

Il titolo originale è Beware of Girls.


Tony Blundell con la traduzione di Laura Bernaschi

Attenti alle ragazze

Barbagianni Editore, 2020. 40 p. - (prima edizione italiana Emme 2002)

Consigliato da 4 anni

domenica 17 gennaio 2021

A volte ritornano: DOV'E' LA MIA MAMMA?




Julia Donaldson con le illustrazioni di Axel Scheffler e la traduzione di Laura Pelaschiar McCourt

Dov’è la mia mamma?

Emme Edizioni, 2021. 32 p. - prima edizione italiana 2001

Consigliato da 4 anni


 

 

 

 

E’ diventato un classico e a 20 anni dalla sua prima uscita in Italia ritorna nel formato albo illustrato “Dov’è la mia mamma?” (Emme Edizioni) di Julia Donaldson con le illustrazioni di Axel Scheffler.

Un albo dal testo in rima e le coloratissime illustrazioni di grande effetto.

E’ la storia di scimmietta che ha perso la mamma ed è disperata. La farfalla Rita cerca di aiutarla e, in base alle descrizioni che la piccola fa della sua mamma, Rita la conduce da vari animali. Diversi sono i tentativi che le due fanno per ritrovare mamma scimmia perché, anche se gli animali da cui Rita conduce la scimmietta corrispondono alle caratteristiche indicate, in realtà non sono la mamma.

Pagina dopo pagina la descrizione si fa più accurata e i dettagli più vicini alla realtà, ma il risultato è ancora sbagliato. Gira che ti gira è ancora dall’elefante che Rita conduce la scimmietta dopo averla portata dal serpente, dal ragno, dal pappagallo, dalla rana, dal pipistrello…

Tutto ruota intorno ad un fraintendimento di fondo: la farfalla non pensa che mamma scimmia assomigli alla piccolina, dato che i suoi piccoli sono completamente diversi da lei.

E’ per questo che il finale risulta tanto sorprendente quanto geniale per un libro divertente che piace tantissimo ai bambini.

Il fatto di perdere la mamma o il piccolo rappresenta una situazione di grande carica emotiva sia per il genitore che per il cucciolo e, quindi, i piccoli lettori e i loro genitori ben si identificano nella disperazione iniziale di scimmietta, nell’affanno della sua spasmodica ricerca, nella speranza che prova ogni volta che Rita le dice di aver capito chi è la sua mamma e nella gioia finale del ricongiungimento.

Al di là della storia che, anche se molto semplice, ha in sé ha grande valore per i piccoli lettori, questi sono gli aspetti che rendono Dove’è la mia mamma?” un albo illustrato di qualità:

- la storia si sviluppa grazie all’apporto complementare di informazioni date dal testo e dalle illustrazioni

- la ripetizione dello schema per la ricerca della mamma - descrizione-presunta individuazione-rivelazione dell’errore - non è banale ma “costruttivo” e porta alla progressiva precisazione dei dettagli

- il finale è tanto intelligente quanto inaspettato

- il testo in rima regge bene alla lettura ad alta voce

- le illustrazioni sono semplici nel tratto, ma di grande impatto visivo e tengono viva l’attenzione anche nei bimbi più piccoli

- i dettagli delle figure costituiscono punto di raccordo col testo

- copertina e interni di copertina sono parte integrante del lavoro

- la ripetizione del testo, come la riproposta di elementi nelle illustrazioni in pagine diverse, sono punto d’appoggio fondamentale per la lettura con i bambini più piccoli che amano trovare “il conosciuto”. Se testo e illustrazioni sono di valore, ad ogni ripetizione si trova, come in questo caso, un piccolo elemento diverso o aggiunto che fa progredire sia la storia sia la comunicazione con i piccoli, allontanando la noia.

Il risultato della somma di tutti questi elementi è un bel libro da leggere ad alta voce e da guardare insieme ai bambini sia in una situazione “rassicurante” di 1 a 1, adulto e bambino, sia in una situazione “divertente” e “sociale” di lettura a piccolo gruppo.

Volendo poi approfittare di questo albo illustrato per condurre discussioni con i bambini, vari sono i temi che vi si possono trovare: dall’abbandono all’amore genitori-figli, dall’importanza dei dettagli nelle descrizioni a quella di non arrendersi di fronte ai tentativi falliti, dall’amicizia e l’aiuto che si può trovare negli altri, alla paura di sbagliare, al fatto che non tutti i cuccioli assomigliano ai loro genitori.

Dov’è la mia mamma?” in questi 20 anni è uscito in varie edizioni. Dopo la prima ad albo illustrato (con varie riedizioni) è stato proposto anche nelle collane “Un libro in tasca” e “Gli Albumini”. Edizioni che, date le dimensioni ridotte, non rendono giustizia soprattutto alle illustrazioni. Adesso, l’edizione speciale per i 20 anni è tornata alle dimensioni di album (cm 22,4x28) ed è arricchita dagli schizzi inediti dell’illustratore e una nota dell’autrice.

Il titolo originale è Monkey Puzzle. Negli Stati Uniti è conosciuto come: Where’s My Mom?


Julia Donaldson con le illustrazioni di Axel Scheffler e la traduzione di Laura Pelaschiar McCourt

Dov’è la mia mamma?

Emme Edizioni, 2021. 32 p.

Consigliato da 4 anni


martedì 2 giugno 2020

ANNA DAI CAPELLI ROSSI - IL GRAPHIC

(Anna dai capelli rossi – 2)

Anna dai capelli rossi. Il graphic novel

adattamento di Mariah Marsden illustrazioni di Brenna Thummler

traduzione di Laura Tenorini

Il Castoro, 2019. 228 p.


Riduzioni, adattamenti, trasposizioni sono sempre un terreno minato. Non è facile riproporre bene le storie degli altri e ancora meno facile lo è cambiando mezzo di narrazione.

L’editore Il Castoro ha portato in Italia a fine 2019 la storia di Anna dai capelli rossi in formato graphic novel. Si tratta del lavoro di due giovani americane, una bibliotecaria esperta in letteratura per l’infanzia e una illustratrice, che lavora anche per la pubblicità.

Questa versione di Anna dai capelli rossi, seppur ridotta è molto fedele alla storia originale ed ha tutto il diritto di stare vicino al romanzo sullo stesso scaffale. Anche la sua resa grafica è interessante: giocata principalmente sulle tonalità del verde-azzurro e violetto, a parte i capelli di Anna, ovviamente, arancione, riesce a trasmettere sia l’intensità con cui la ragazzina vive le sue esperienze, sia la magia della sua nuova casa immersa nella natura. La storia non è suddivisa in capitoli ma è raccontata dall’inizio alla fine. Uniche pause sono costituite da alcune tavole ad ampio respiro che, senza parole, su singola o doppia pagina sottolineano i punti clou della storia o i momenti particolarmente intensi per Anna dal punto di vista emotivo.

La narrazione nel complesso risulta leggera e scorrevole, salvo alcuni tagli molto evidenti che, nonostante l’apporto delle figure, probabilmente erano inevitabili per riuscire a raccontare in uesto modo l’intera storia che riempie più di 300 dense pagine di prosa.

Il merito di questa forma a fumetti è di sicuro quello di avvicinare anche i ragazzini intorno ai 10 anni ad una storia che nella versione originale oggi forse può spaventare i lettori non proprio “forti”. Il traino del cartone animato e della serie TV ad essa ispirata di sicuro è un incentivo ad affrontare il romanzo. Portarlo a termine è un altro impegno.

Anna dai capelli rossi. Il graphic novel

adattamento di Mariah Marsden illustrazioni di Brenna Thummler

traduzione di Laura Tenorini

Il Castoro, 2019. 228 p. - € 15,50

Consigliato da 10 anni

domenica 24 maggio 2020

ANNA DAI CAPELLI ROSSI

Anna dai capelli rossi
Lucy Maud Montgomery
traduzione di Rosanna Guarnieri
BUR, 2009. 398 p.
Edizione integrale

Un classico della letteratura per l’infanzia. Una storia che non ha tempo e che ogni volta che viene riproposta è un successo. E’ la storia di Anna: “Anna dai capelli rossi”, come la maggior parte di noi adesso la conosce, il cui titolo originale era “Anna of the Green Gables”, in italiano “Anna dei tetti verdi” o “Anna dei verdi abbaini”. Una storia che è stata film, in varie versioni, la prima un muto del 1919, cartone animato, il più famoso quello giapponese degli anni ‘80 (per chi vuole qui l’indimenticabile sigla degli episodi trasmessi in Italia), fumetti e graphic novel, come quello uscito lo scorso anno per le edizioni Il Castoro, e vari adattamenti televisivi, ultimo dei quali la serie TV Netflix “Chiamatemi Anna” del 2017.
Un successo lunghissimo quello della storia della piccola orfana, che ricalca, con diverse differenze, la storia della sua autrice, Lucy Maud Montgomery. L’adolescente Anna Shirley viene data in affido a Matthew e Marilla Cuthbert. Loro si aspettavano un maschio per avere aiuto nella loro grande casa circondata da orto e campi, ma a Matthew la ragazzina piace fin da subito e convince al sorella a tenerla. Anna è entusiasta della casa, dei fiori, degli alberi, del posto dove è arrivata. All’inizio non è facile per nessuno: Anna è esuberante, ha una fervida fantasia, riesce a mettersi nei guai senza volerlo e scombussola la tranquilla vita dei due fratelli. Non è possibile, però, non imparare ad amarla e presto si affezionano a lei e viceversa. Anna è anche molto intelligente e subito a scuola scatta la rivalità con Giblert Blythe il ragazzo che la mette in ridicolo il primo giorno per via dei suoi capelli rossi, vero grande problema per Anna che per quel colore si è sempre sentita ancora più diversa dalle altre ragazzine. La vita continua tranquillamente tra lavori in casa, amicizie, scuola. Alla fine Anna risulta la migliore e vince una borsa di studio, ma dopo un anno di scuola superiore, abbandona gli studi per ritornare a casa e star vicino a Marilla dopo che Matthew è morto. Gilbert, che ha sempre cercato di riconquistare la fiducia e l’amicizia di Anne, le lascia il posto di maestra nella scuola vicina.d La vecchia rivalità è superata e tra loro nasce un nuovo sentimento.
 
Questo è il contenuto del primo volume della storia di Anna, uscita a puntate nel 1904 sul giornale per ragazzi “Sunday School Paper”. Come libro venne rifiutato da alcuni editori canadesi, finché nel 1908 uscì negli USA e fu subito grande successo. Al primo volume ne seguirono altri 6 pubblicati in Italia per la prima volta da Mursia, nella collana “I corticelli”, adesso in pubblicazione presso Gallucci con titoli diversi e la copertina che rimanda alla serie TV di Netflix.
Anna dai capelli rossi” è un classico. Le varie edizioni, con le nuove tradizioni, l’hanno sempre reso un libro piacevole, ironico e coinvolgente. Anna è una ragazzina spiritosa e intelligente. La sua originalità la rende simpatica, anche perché non si fa vittima delle tristi vicende che ha vissuto e degli spiacevoli momenti che si trova a vivere, ma da essi riesce a trarne forza, a scoprirne gli aspetti positivi, a imparare qualcosa di buono. Il romanzo, però, non è assolutamente moralistico né didascalico, anche perché punta a mettere in rilievo soprattutto la grande immaginazione della ragazzina: fantasia e parole, anche colte e intelligenti, in libertà, che concorrono alla caratterizzazione del personaggio. Il risultato è una figura di bambina diversa da tutte, meno fortunata di tante, ma positiva e intraprendente, capace di avere sogni e ambizioni, di lottare per realizzarli, ma, allo stesso tempo, anche di pensare generosamente agli altri e mettersi in secondo piano. Un personaggio “classico” da amare in ogni tempo. (1- continua)

Anna dai capelli rossi
Lucy Maud Montgomery
traduzione di Rosanna Guarnieri
BUR, 2009. 398 p.
Edizione integrale
Consigliato dai 10 anni

Anna dai capelli rossi
Lucy Maud Montgomery
traduzione di Angela Ricci
Gallucci, 2018. 362 p.
Consigliato dai 10 anni


lunedì 13 aprile 2020

VIAGGIARE I CINQUE CONTINENTI

ATLANTE DELLE AVVENTURE E DEI VIAGGI PER TERRA E PER MARE

Anselmo Roveda (cur.) - Marco Paci (ill.)
Giralangolo, 2019. 49 p.

Stare seduti ad una scrivania e viaggiare il mondo intero si può. Lo ha fatto Emilio Salgari a fine 800, lo possiamo fare noi adesso leggendo. Ci aiutano in questo tutti i libri. Lo fa in modo più tecnico l’”Atlante delle avventure e dei viaggi per terra e per mare” curato da Anselmo Roveda con le illustrazioni di Marco Paci, un prezioso libro illustrato con brani scelti dalle opere del grande autore veronese.
Il libro racconta il mondo salgariano in modo originale: per ogni zona un estratto descrittivo da un romanzo e un’illustrazione composita con elementi geografici, antropologici o naturali della regione in questione. Come negli atlanti tradizionali, le tavole sono divise per continenti con degli approfondimenti su alcune aree specifiche. Dai romanzi di Salgari, Roveda ha estrapolato i migliori passi che raccontano i luoghi dove si svolgono le intriganti avventure dei personaggi e che, nella foga della lettura per vedere come va a finire, rischiano di passare inosservati. Completano il libro un’introduzione del curatore e una serie di utili consigli per chi volesse cimentarsi nell’attività di esploratore/viaggiatore.


L’insieme di questo lavoro è molto interessante e accattivante. Piacevole lettura in sé, diventa spunto per approfondirne vari aspetti a diversi livelli andando a cercare nuove letture dai romanzi d’avventura di Salgari da cui sono tratti gli stralci, i libri di geografia che descrivono i posti citati, i saggi di antropologia e zoologia per conoscere genti e animali delle varie zone. Si deve comunque tenere presente che il ritmo della narrazione ottocentesca delle opere di Salgari, d’altra parte, è piuttosto difficile da reggere per il lettore medio contemporaneo, adulto o ragazzo che sia, non più così “affamato” di informazioni, come quello di allora, e che i romanzi classici di Salgari non furono scritti per i ragazzi (cui poi sono quasi sempre stati rivolti) e sono oggi appannaggio di lettori forti.
Val la pena ricordare, infine, che Salgari è diventato uno dei maggiori romanzieri d’avventura di tutti i tempi, precursore del genere letterario che ebbe notevoli evoluzioni e che ancora oggi è tra i più letti in assoluto. La curiosità è che lui non è mai uscito dall’Italia, non ha mai visto i meravigliosi ambienti che ha descritto con passione, precisione e infiniti dettagli. Il suo viaggiare è sempre e solo stato attraverso la lettura dei resoconti dei viaggiatori ai quattro angoli del globo e lo studio di carte, mappe e testi scientifici. Oceania, Cina, Malesia, India, America, Siberia, Africa, Artide, Antardide … nessun posto al mondo, praticamente, aveva segreti per lui. Il tutto, poi in un momento storico in cui le descrizioni scritte non potevano avere praticamente nessun aiuto dalle riproduzioni di immagini. Quelli di Salgari, dunque, erano sì dei romanzi ma con innegabile valenza scientifica per i tempi in cui furono scritti



ATLANTE DELLE AVVENTURE E DEI VIAGGI PER TERRA E PER MARE
Anselmo Roveda (cur.) - Marco Paci (ill.)
Giralangolo, 2019. 49 p. - € 19,50
Consigliato da 10 anni

mercoledì 1 aprile 2020

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INDOVINA CHI VIENE A CENA?

Eva Montanari
Kite Edizioni, 2013. [22] p.

Ci sono i grandi della letteratura per ragazzi e non solo tra le pagine di “Indovina chi viene a cena?”, elegante e intenso albo illustrato di Eva Montanari pubblicato qualche anno fa da Kite Edizioni, ancora reperibile, sia in libreria, sia in biblioteca. Uno di quei libri che non hanno tempo.
Con parole e illustrazioni racconta di nonna Olga, dolce vecchina cieca che, però, sa muoversi benissimo nella sua cucina e ama preparare ottimi manicaretti per tutti coloro che passano da lei a cena. Ogni sera arriva qualcuno di diverso: un uomo di latta, un fantasma, una fanciulla dai capelli turchini, un ragazzo che non voleva scendere dal ramo di un albero, un uomo intento a combattere dei giganti, … . Ognuno di loro si siede a tavola e racconta la sua storia strana, fantastica o spaventosa, mentre mangia gli squisiti, deliziosi e genuini cibi che lei gli mette davanti. Tutte le sere. E dopo cena gli ospiti accompagnano nonna Olga a dormire, mentre pian piano sua nipote Nina infila le mani in tasca e va a casa per tornare l’indomani con una nuova storia scovata in biblioteca.


Questo albo illustrato è un inno alle storie, alla lettura, al potere della lettura di far compagnia e di aprire nuovi mondi, di far viaggiare e conoscere tanti luoghi e tanti destini, un omaggio al fascino salvifico e balsamico delle storie che possono divertire, consolare, far riflettere e fantasticare. Per ogni momento della vita ce n’è una giusta. Più se ne conoscono, più si può attingere. Non è difficile riconoscere nel testo e nelle illustrazioni di questo albo gli accenni a storie di tutti i tempi come Il mago di Oz, Pinocchio, Il barone rampante, Don Chisciotte, Moby Dick e tanti altri. Anche i versi di copertina sono un omaggio a personaggi immortali: una schiera di bozzetti che rimandano a Hänsel e Gretel, Sogno di una notte di mezza estate, Peter Pan, Le metamorfosi e tante altre storie.


La composizione di questo albo illustrato è una continua sfida per il lettore di ogni età, ma soprattutto per i più grandi che, si auspica, abbiano già avuto modo di incontrare molti di questi ospiti. La chiave di lettura, infatti, oltre alla magia di una bella storia, sta nel gioco di ritrovare i rimandi a narrazioni e a personaggi conosciuti e, allo stesso tempo, nella sfida di andare in biblioteca o in libreria a cercare nuove storie per incontrare i personaggi ancora ignoti.
La levità del testo e l’eleganza delle illustrazioni, che sembrano uscire da un sogno, rendono questo albo un piccolo gioiello affascinante da leggere, rileggere, guardare e riguardare. A ogni lettura un accenno nuovo, ad ogni sguardo un rimando interessante. Girata l’ultima pagina viene voglia di ricominciare a sfogliarlo. Veramente! E non solo per scoprire chi viene a cena.

Indovina chi viene a cena?

Eva Montanari
Kite Edizioni, 2013. [20] p. - € 16,00
Consigliato da 8 anni