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domenica 12 novembre 2023

IL TEMPO DI UN UOVO

L'uovo felice.

Ruth Krauss, Crockett Johnson, 

Camelozampa, 2023. [40 p.]

Età +3


In internet, su Youtube, si trovano delle letture ad alta voce (in inglese, ma fa lo stesso) di “The Happy Egg”, “L’uovo felice”, che, almeno quelle che ho visto io, possono dare l’idea di quella che è una lettura “inappropriata” per un albo illustrato. Le lettrici, infatti, prendono in mano questo libro, lo aprono, leggono di seguito le parole e girano subito la pagina per leggere altro testo. In un minuto e mezzo, circa, la lettura è finita. E, non si vede nei video, ma molto probabilmente si passa ad un altro libro, ad un’altra storia.

Accade spesso così quando chi non ha la fortuna di conoscere gli albi illustrati, se ne trova in mano uno da leggere al proprio bambino o al proprio gruppo alla scuola dell’infanzia.

Lo apre e lo legge come qualsiasi altro libro senza tener conto di ciò che significa leggere un albo illustrato e di quali sono le sue caratteristiche.

Di questo ho già scritto in altri post qui , per esempio oppure qui . Ma, a distanza di tempo non fa male riprendere alcune considerazioni su questo particolare tipo di lettura.

Lo faccio alla luce di questo tanto (apparentemente) semplice quanto meraviglioso libro.

E’ frutto del lavoro della coppia Ruth Krauss e Crockett Johnson, che non solo lavorano insieme ma sono anche marito e moglie. Questa unione e conseguente sintonia è sicuramente fattore che ha influenzato la qualità dell’allbo. Gli albi illustrati, infatti, per la particolare relazione che implicano tra testo e illustrazioni, sono spesso realizzati o da una sola persona che scrive le parole e crea le immagini, oppure da un autore e un illustratore che, per motivi personali o professionali, sono sulla stessa lunghezza d’onda e lavorano insieme quasi contemporaneamente. Ricordiamo, per esempio, le famose accoppiate di John Klassen e Mac Burnett, Jean Willis e Tony Ross, Philip C. e Erin Stead, o, per fare almeno un esempio italiano, Simona Mulazzani e Giovanna Zoboli.

L’uovo felice”, inizia in maniera apparentemente molto semplice: le parole, infatti “C’era una volta un uccellino” entrano subito in relazione dialogica e altamente comunicativa con l’immagine sulla pagina a fianco: non un uccellino, ma un uovo. Il “corto circuito” che crea questa sequenza è primo indicatore di una complessità sottesa a questo libro che per essere letto ed ben esplorato, richiederà, molto probabilmente, più di novanta secondi.

D’altra parte, se si fa attenzione e si comincia a “leggere” partendo dal titolo e osservando la copertina, altra pratica importante nell’approccio agli albi illustrati, si focalizza che la storia non è quella di un uccellino, bensì quella di un uovo.

A questo punto si innesca il processo di lettura che implica guardare (non solo vedere) le figure e, allo stesso tempo, metterle in relazione con le parole che le accompagnano per svelarne tutti i significati possibili. Fare questo con un bambino o un gruppo di bambini, diventa un’esperienza ricca che sprigiona tutte le potenzialità narrative dell’albo. La lettura da testuale diventa (quasi) automaticamente dialogica e il tempo per il suo completamento si dilata moltissimo. Non c’è un tempo preciso e fisso da far passare prima di cambiare pagina, ma ogni lettore, piccolo e grande, trova il suo, che può anche cambiare nelle successive riletture. Perché anche questa è una caratteristica degli albi illustrati di qualità: una lettura sola non basta per coglierne tutto ciò che sa raccontare.

Tornando alla storia del nostro uovo, gli autori raccontano che l’uovo, in realtà, non sa fare nulla se non essere covato per il tempo necessario a far nascere un uccellino. Questo, poi, sì che saprà camminare, cantare e volare. Ma ognuno ha i suoi momenti giusti per “fare le cose” e, alla fine, l’uccellino saprà anche … covare altre uova. Raccontata così, ovviamente, questa storia non sembra avere nulla di eccezionale, perché il suo potenziale è tutto nella magica relazione delle parole e delle immagini che la raccontano, in una perfetta struttura narrativa circolare che da un uovo felice parte e ad altre uova felici ritorna.

Ciò che colpisce in queste pagine è la rappresentazione del tempo della crescita e dello sviluppo semplicemente attraverso il fiore che sta vicino all’uovo e che, se si guarda attentamente, cresce di pagina in pagina. C’è poi il tempo della lettura che, come si diceva, accelera o rallenta in funzione di chi legge. E c’è anche il tempo dell’uovo che, anch’esso, si sviluppa in modo autonomo nello svilupparsi della narrazione. Da non dimenticare il tempo del bambino stesso che lettore a 3, 4 o 5 anni, lettore sempre diverso è.

A proposito delle letture “veloci” ad alta voce di cui parlavo all’inizio, è ovvio e comprensibile che una lettura registrata e ripresa per un pubblico non fisicamente presente ha i suoi limiti, ma se, da una parte si può comunque affrontarla in maniera diversa, dall’altra anche la scelta di cosa leggere nelle diverse situazioni è un altro aspetto da considerare con attenzione.

e.v. 12/11/2023

L'uovo felice.

Ruth Krauss, Crockett Johnson, 

Camelozampa, 2023. [40 p.]

Età +3

 

 

domenica 8 gennaio 2023

COME CANE E GATTO

Come cane e gatto

Teresa Porcella con le illustrazioni di Santo Pappalardo 

Telos, 2022. 44 p.

età +3

Cane e gatto sono per definizione “nemici” per la pelle. Spesso, però, soprattutto se crescono insieme, riescono ad essere anche amici e complici. E’ il caso dei protagonisti di “Come cane e gatto” di Teresa Porcella, un libro con le illustrazioni di Santo Pappalardo pubblicato da Telos. Si tratta di un volume di piccole dimensioni (19x19cm) molto adatte alle manine dei bambini intorno ai tre anni cui è rivolto. Non è un albo, non è un cartonato (anche se la carta delle pagine è leggermente più spessa di quella normale dei libri), non è una storia vera e propria, né un “libro delle cose”. E’, quello che si può definire un libro-gioco che coinvolge i piccoli in una lettura interattiva e giocosa, cui contribuisce anche la canzoncina con il testo letto e cantato dall’autrice, raggiungibile on-line sul sito dell’editore attraverso il codice QR presente sulla quarta di copertina.

Il libro si apre con un mistero: sulle prime due pagine ci sono un pallone e un vaso rotto. Chi sarà stato? Aprendo la pagina di destra ripiegata su se stessa, entrano in scena i due protagonisti: cane e gatto, entrambi intenti a giocare con la palla. Ecco chi ha rotto il vaso!

La pagina si richiude e si gira e compare un altro “guaio”: in bagno il dentifricio è stato schiacciato fuori dal tubetto ed è finito sulle piastrelle. Chi è il colpevole? Di nuovo si apre la pagina di destra ripiegata e cane e gatto ricompaiono, entrambi impegnati in un qualcosa di diverso dal gioco col tubetto. Uno dei due è stato per forza. Ma chi? E così avanti. Pagina dopo pagina un susseguirsi di oggetti e situazioni che vedono i due giocherelloni alle prese con piccoli eventi in diversi ambienti familiari ai bambini, in casa e fuori. Alla fine, stanchi, cane e gatto si accoccolano insieme sulla poltrona e si addormentano abbracciati.

Il libro è caratterizzato da un breve testo in rima, una serie di onomatopee che riproducono i suoni di ciò che accade e delle illustrazioni colorate e divertenti.

E’ un libro che si presta molto bene alla lettura dialogata a due con il bambino. Si può, infatti, far leva sulla curiosità suscitata dai piccoli guai che combinano cane e gatto e sul divertimento del gioco di scoperta regalato dalle pagine che si aprono doppie. Anche i rumori da riprodurre con la bocca possono facilmente essere imitati dai piccoli. I bambini, poi, possono facilmente riconoscere (e nominare) gli oggetti di uso comune che sono al centro di ogni situazione.

Un libro divertente che invita i piccoli lettori ad entrare tra le pagine e diventare anche loro protagonisti di ciò che contengono. Finita la lettura in coppia, poi, il divertimento può continuare per il bambino da solo che ripercorre per sé o per chi altro lo ascolta le pagine colorate.

Un piccolo consiglio: entrate in questo libro attraverso la musica e le parole dell’audiolibro on-line, solo in un secondo momento, dopo che il piccolo lettore ha fatto esperienza in prima persona con voi di questa bella proposta.


mercoledì 16 novembre 2022

DI STORIE DELLA BUONANOTTE NON CE N'E' MAI ABBASTANZA

Buonanotte, Tiptap!

Polly Dunbar con la traduzione di Sara Marconi

Lapis, 2022

età 3+

 

Il dolce momento del distacco dalla vita vissuta del giorno per avventurarsi nel tranquillo mondo dei sogni è un passaggio significativo nella quotidianità di ogni bambino. E’ un rito importante che seguendo una serie di prassi, prepara al sonno e dà sicurezza. Di questo rito fa parte anche la lettura di una storia condivisa con un genitore. Si tratta di un rituale che i bambini chiedono e i grandi offrono con piacere, perché diventa presto un momento irrinunciabile e molto intimo in cui si entra in relazione profonda: una “coccola di voce”, un “abbraccio sonoro” che rafforza i legami, regala emozioni e accompagna i bambini verso il mondo dei sogni.

Perfetto per questo rituale di nanna è “Buonanotte, Tiptap!” di Polly Dunbar (Lapis – età 3+)

Un libro pieno di dolci personaggi che si preparano per andare a dormire: c’è chi si lava i denti, chi legge una storia, chi fa il bagno e chi dà un bacino agli altri. Tutti stanchi, sono pronti per andare a letto. Tutti tranne Tiptap che si offre di aiutare Tilly nel dare la buonanotte agli altri. Poi crolla anche lui ma ciò non gli impedisce di infilarsi, alla fine, sotto le coperte insieme a lei.

Tutti i rituali della nanna sono elencati in queste pagine adatte ai bambini più piccoli. Ci sono tutte le cose della loro “esperienza” bambina, e rivederle sulla carta per loro è molto piacevole. Se poi c’è vicino la mamma o il papà che gliele racconta, sono ancora più preziose.

Accompagnano le semplici parole delle illustrazioni altrettanto semplici, ma molto piacevoli e la loro disposizione su fondo monocolore chiaro né garantisce la leggibilità anche per i più piccoli. Il legame di questa storia con i lettori si consolida grazie anche al fatto che si tratta di un nuovo libro di una contenuta serie dedicata ai piccolissimi in cui Tilly, un po’ mamma, un po’ sorella maggiore, sa divertirsi, ma anche occuparsi affettuosamente dei suoi amici. Tiptap, coniglietto di pezza, gli altri amici peluche di Tilly, Otto, l’elefante, Zazà, il coccodrillo, Frufrù la gallina e Pablo, il maialino, sono piacevolmente destinati a diventare “amici di libro”, a essere quindi riconosciuti e re-incontrati in ogni libro e a condividere tante avventure, le gioie e le sfide dell’essere bambino.

Gli altri volumi della serie, tutti pubblicati da Lapis, sono:

Ciao Tilly!

Pablo è felice.

Dov’è Otto?

I morsi di Zazà

Frufrù si fa bella.


Buonanotte, Tiptap!

Polly Dunbar con la traduzione di Sara Marconi

Lapis, 2022

età 3+

mercoledì 9 febbraio 2022

A VOLTE BASTA UN ABBRACCIO

Barbara Vagnozzi e Licia Pittarello

Leo cosa succede?

Kite, 2022.

Consigliato da 3 anni

Leo è triste. Questa mattina si è alzato con il morale a terra. A nulla valgono i tentativi dei suoi amici di invitarlo a giocare. Non ha voglia di niente e di nessuno. Ma ciò che è peggio è che non sa perché si sente così. Rifiuta di andare a nuotare col coccodrillo, di costruire castelli di sabbia con l’elefante, di cantare con l’ippopotamo… . Si aggira sconsolato finché non incontra la scimmietta che con un forte abbraccio lo fa sentire di nuovo bene. E’ questa la semplice trama di “Leo cosa succede?” (Kite), una piccola storia ultima, in termini di tempo, pubblicazione della collana “Primissimi” che raccoglie altre piccole perle per i bambini intorno ai 2-3 anni come “Quello è il mio posto” di Satoe Tone o “Quello che conta” e “Alta tigritudine” di Zac Baldisserotto illustrati rispettivamente da Elonora De Pieri e Giuditta Gaviraghi.

I libri sulle emozioni sono, forse, un po’ una moda che da qualche tempo invade il mercato editoriale, vista anche la proliferazione di corsi e attività di educazione emotiva proposti per tutti. Ciò non toglie che di bei libri per i bambini sulle emozioni c’è, comunque, sempre bisogno. E quindi è proprio quando l’offerta abbonda, che si deve sapere scegliere per evitare libri stereotipati, banali, didascalici, noiosi.


Nella sua semplicità, questo lavoro è un bel libro da proporre ai piccoli, soprattutto per il testo e per come è costruito. Qualche perplessità alcune illustrazioni che nel complesso sono molto belle e danno un’interpretazione originale alla narrazione, ma in qualche pagina sono un po’ troppo poco definite per la capacità visiva dei bambini più piccoli. La loro leggibilità è buona per la parte che fa contrasto col fondo bianco della pagina, mentre rimangono meno fruibili quando i colori si avvicinano o si sovrappongono senza contorno né contrasto deciso tra loro.

Per quanto riguarda il testo, invece, molti sono i punti di forza. Primo fra tutti la linearità e la ripetitività della storia che non sono fine a se stesse, ma conducono sia verso la “soluzione” del problema che l’ha generata, sia verso l’elencazione grafica dei vari amici di Leo che vogliono farlo stare bene. Un elenco che non è in ordine, neanche inverso, rispetto a quello delle proposte di gioco e che alla fine comprende anche un bambino, nuovo personaggio nel quale il piccolo lettore può eventualmente rispecchiarsi. Si sa che nei libri per i piccoli è utile che ci siano anche elementi che li coinvolgono direttamente. L’elenco grafico degli animali amici di Leo, poi, offre al lettore la possibilità che i bambini amano di riconoscere e elencare a loro volta a voce alta tutti i protagonisti. Un piccolo elemento grafico da cercare tra le pagine è l’uccellino rosso che dal primo verso di copertina accompagna il viaggio di Leo per poi sparire per alcune tavole e ricomparire sul verso dell’ultima copertina dove c’è il bambino, come se fosse andato a chiamarlo.

Un libro semplice ma tutto da scoprire. Un libro molto adatto per la lettura dialogata con i bambini.

Un libro che si presta anche al gioco della ripetizione corporea, dell’imitazione. Un libro che tiene conto di tutto ciò che i bambini sono: corpo, emozione e movimento e sa coinvolgerli nella complessità del loro insieme.


 

lunedì 3 gennaio 2022

MEGLIO DA SOLI, IN DUE O IN TRE?

Giorgio Volpe con le illustrazioni di Paolo Proietti

Uno due tre

Kite, 2021.32 p.

dai 3 anni

 L’equilibrio delle interazioni tra i bambini che giocano insieme è delicato. Tanti sono gli elementi che concorrono al suo mantenimento, alla sua possibile rottura e alla sua eventuale ricomposizione.

I bambini giocano insieme e giocando imparano a relazionarsi, a contrattare, a gestire emozioni e reazioni. Non tutti ci riescono, non tutti allo stesso modo e allo stesso momento, ma genitori ed educatori sanno che il tempo di gioco è fondamentale per la loro crescita, per la loro maturazione, per le loro relazioni future. La fantasia dei bambini si libera e il gioco diventa magicamente una realtà parallela vissuta intensamente e con serietà. La stessa serietà con cui i piccoli vivono le loro amicizie. I bambini hanno, di solito, un migliore amico con cui fanno tutto, a cui dicono tutto, che per loro è tutto. Questo rapporto di quasi esclusività è talmente intenso che il timore di rovinarlo è sempre dietro l’angolo. Accade così agli animaletti protagonisti di “Uno due tre” (Kite, 2021). La piccola volpe Rosso e il ghiro Quik sono inseparabili. Solo d’inverno, quando il ghiro va in letargo, Rosso rimane solo a passare i lunghi mesi senza l’amico. Quest’inverno la piccola volpe conosce Bas, un piccolo tasso e con lui fa amicizia. Alla fine dell’inverno Rosso non sa come dire a Quik del suo nuovo amico. Ha paura che i due non si piacciano, o che, ancora peggio, a Bas Quik piaccia più di lui. Rosso cerca quindi di mantenere i rapporti con entrambi senza farli mai incontrare, ma ciò stride col suo solito modo di comportarsi. Quik e Bas lo seguono, allora, di nascosto per scoprire alla fine tutti insieme che ci si può divertire molto anche in tre.

In questo libro si legge una bella storia di amicizia, una delle relazioni più forti tra le persone, ma anche quella che forse maggiormente teme il distacco, il disaccordo per motivi più o meno futili. L’arrivo di nuove conoscenze può minare la sua solidità, ma può anche, al contrario, rafforzarla introducendo nuova linfa al rapporto. Il tema del gioco, dell’amicizia a due, della gelosia verso i nuovi amici degli amici, fa parte del mondo bambino e ne è elemento di grande portata. E’ piacevole, quindi, leggerne con i piccoli in libri come questo.

In “Uno due tre” le illustrazioni di Paolo Proietti sono dolci e intense e il testo di Giorgio Volpe è poetico e curato. Il ritmo narrativo di entrambi rende la gioia del ritrovarsi degli amici al risveglio dal letargo, come, qualche pagina dopo, il dubbio del far incontrare il ghiro e il tasso, è sottolineato dal rallentare di questo ritmo che sembra diventare titubante, per poi ritrovare vigore nelle tavole finali.

Questa storia di vita bambina che fa pensare a “Sulla collina” (Giralangolo) un albo illustrato di qualche anno fa in cui la grande amicizia di Uto e Leo sembra minata dall’arrivo di Samu che chiede di giocare con loro sulla collina, dove con le loro scatole di cartone i due fanno i pirati, i re, i cavalieri, gli astronauti... L’arrivo del terzo bambino rompe il loro “ritmo a due” dell’amicizia di Uto e Leo e Uto non accetta questa intrusione. Ma Leo ama il suo amico, non vuole perderlo. Lo conosce bene e insieme a Samu è capace di riavvicinarsi a lui facendo leva su ciò che più gli piace. Insieme scoprono così che anche il “ritmo a tre” può essere divertente.

Del valore del gioco per lo sviluppo delle relazioni e la capacità di affrontare situazioni diverse si legge anche in “Facciamo che io ero un supereroe” (Beisler) e di cui ho scritto qui





martedì 19 ottobre 2021

CHE SORPRESA!

Silvia Vecchini- Sualzo

Quello nuovo

Il Castoro, 2021. p. 32

Consigliato da 3 anni

 

Sono tantissimi gli albi e i libri illustrati dedicati all’arrivo di un fratellino o di una sorellina. Sinceramente questo è il primo che mi capita di vedere che racconta l’evento dal punto di vista dei giocattoli.

Sono, infatti, i pupazzetti di un bambino a parlare in queste pagine. Cavallino arriva di corsa ad annunciare che “quello nuovo” è arrivato. I peluches sono sconcertati. Temono di non essere più di interesse per Bambino e, uno dopo l’altro, mettono in luce l’elemento che lo contraddistingue e che lo rende unico e, quindi, non comparabile con “quello nuovo”: non avrà mica le orecchie più lunghe di quelle di Coniglietto, o la coda più simpatica di quella di Maialino, non sarà più grosso di Elefantino né più colorato di Polpo, né più morbido di Pecorella. Ad un tratto Bambino arriva e fa qualcosa di inaspettato: prende tutti i pupazzetti (che temono di essere portati in soffitta o gettati nel bidone) e li mette tutti in giro al nuovo bebè che sorride felice nel suo lettino. Che sospiro di sollievo e che felicità. I giocattoli, d’ora in poi, non avranno un solo bambino da far felice, ma saranno ben due i piccoli che giocheranno con loro.

La delicatezza di queste pagine è opera della coppia Vecchini-Sualzo, famosa per i numerosi graphic novel di cui sono autori.

Una storia simpatica per accogliere un nuovo arrivato in famiglia. Un modo delicato per affrontare il tema della gelosia del fratello/della sorella maggiore all’arrivo di un fratellino o di una sorellina.

Una dolce storia da leggere insieme guardando le figure, senza dimenticare di fare attenzione ai versi di copertina, ma anche da ascoltare nella canzone di Sualzo che si trova su youtube inquadrando il Qrcode riportato nella prima pagina o cliccandola direttamente sul sito web dell’editore alla scheda di questo libro

venerdì 9 luglio 2021

UN LIBRO DOUBLE FACE

Sandro Natalini

I tre porcellini

Giralangolo, 2021. 26 p.

Consigliato da 4 anni





Possiamo definire “I tre porcellini” di Sandro Natalini, pubblicato a giugno da Girlangolo, un libro double face: un leporello con la nota storia a parole da una parte e la sua versione in pittogrammi dall’altra.

Rosa e nero sono i due colori che raccontano con le figure l’avventura dei tre fratelli alle prese con l’attacco del lupo alle loro casette. Si tratta di una storia da seguire con gli occhi e con le dita lungo una lunga strada nera, seguendo la quale si vengono a conoscere pensieri (nei fumetti) e azioni dei maialini, fino alla brutta fine del lupo nel pentolone. Una frase all’inizio “C’era una volta ...”, tre onomatopee per i rumori nei punti fondamentali della narrazione “gnam-gnam”, “swoosh, swoosh” e “pluff”, e una frase alla fine “e vissero felici e contenti”. Il resto della storia è affidato al piccolo lettore che, facendosi letteralmente circondare dalle pagine del libro, trova infiniti dettagli da decifrare, interessanti disegni da osservare e simpatiche espressioni da esaminare. In questo è facilitato da una grafica pulita e essenziale che, pur implicando una buona capacità di osservazione, è, allo stesso tempo, molto efficace.

Sul retro, invece, un testo, apparentemente in disordine, racconta brevemente l’avventura dei tre porcellini utilizzando una bella font rotonda a dimensioni diverse per tante parole scelte con cura e con altrettanta attenzione posizionate sul foglio.

Un lavoro interessante dal punto di vista grafico, piacevole da leggere e da guardare con i bambini, sorprendente nel suo insieme. La rivisitazione della fiaba risulta qui fresca e moderna. L’assenza delle parole non la rende “muta”, anzi rafforza l’ironia contenuta nelle figure e segna un nuovo punto a favore dell’inesauribile fonte di stimoli narrativi ed emotivi che sono le fiabe. L’uso dei pittogrammi, invece, la rende fruibile trasversalmente dai bambini che ancora non sanno leggere e dai bambini più grandi con difficoltà di lettura, ma che riescono a narrare la storia partendo dalle immagini.

Dopo “Cappuccetto Rosso”, uscito nella versione leporello a pittogrammi, sempre per Giralangolo nel 2019 e vincitore quell’anno del Premio Andersen per il “miglior libro fatto ad arte”, quale sarà la nuova fiaba che Girlangolo ci proporrà nel progetto di Sandro Natalini “Le fiabe in pittogrammi”? La attendiamo con impazienza.

venerdì 28 maggio 2021

"E' ANDATO A PRENDERE LA LUNA". E' MORTO ERIC CARLE, IL PAPA' DEL PICCOLO BRUCO MAISAZIO

Domenica 23 maggio è morto a 91 anni Eric Carle, grande autore ed illustratore che ha avviato alla lettura e accompagnato in affascinanti passeggiate tra le parole, le immagini, i suoni e i colori tantissimi bambini in tutto il mondo. La filosofia alla base dei suoi lavori era il fascino della voce e l’incanto dello sguardo. Sulle sue pagine, tra narrazione e divulgazione i bambini hanno aperto gli occhi su bruchi e farfalle, paguri, ragni e coccinelle.

Spaziando dall’amore dei cuccioli per la loro mamma alle fasi lunari, dall’amicizia alla magia di un fiocco di neve, i suoi libri coloratissimi hanno avvicinato i piccoli e mostrato ai grandi un modo diverso, originale, accattivante per raccontare, spiegare le cose, giocare con carte colorate e colori. Grazie alla sua particolare tecnica di collage, la meraviglia delle scoperte nella natura si è unita a quella dello studio grafico dagli effetti coloristici stupefacenti, e insieme hanno dato vita a libri “di carta” ricchi di strumenti visivi, figurativi e narrativi di altissima qualità.



domenica 9 maggio 2021

AUGURI MAMMA


Il pancione della mamma

Jo Witek, Christine Roussey

Gallucci, 2021 (rist.) - 44 p.

Consigliato da 3 anni.


La notizia dell’uscita della ristampa a giugno di “Il pancione della mamma” è una bella notizia in perfetto tempismo per la festa di oggi che vuole tutte le mamme protagoniste.

Festeggiare la festa della mamma rileggendo questo bellissimo libro cartonato rivolto ai bambini a partire dai tre anni è un’esperienza speciale, come speciale è diventare mamma e speciale è diventare sorellina maggiore.

Il momento dell’attesa di una nascita è un momento delicato per tutta la famiglia, un momento carico di emozioni e, per i fratellini anche di tante domande.

Protagonista di queste pagine è, insieme alla pancia della mamma che cresce, una simpatica ragazzina con i codini e le lentiggini. Dal suo punto di vista di futura sorellina maggiore, la piccola racconta con tenerezza e poesia tutto ciò che osserva di fronte alla pancia della sua mamma e ne parla direttamente al nascituro, dimostrandogli tante attenzioni. La sorellina lo aspetta con entusiasmo e impazienza mentre fervono i preparativi per creargli un ambiente accogliente.

Pagina dopo pagina (nove, ovviamente) le emozioni che accompagnano questo percorso diventano sempre più forti mentre la piccola capisce ciò che sta succedendo dentro il pancione sul quale si apre una finestrella a mostrare il bebè che cresce, si muove, si mette il dito in bocca ...

Molti degli aspetti della gravidanza sono affrontati con leggerezza e raccontati con le parole della piccola, nella semplicità con cui lei li capisce, e offrono uno spunto per un dialogo complice tra genitori e bambini che vivono intensamente questo periodo di attesa.

Un bel libro illustrato dalle parole semplici per accompagnare i nove mesi della gravidanza, suggerendo ai genitori l’importanza di coinvolgere i fratellini maggiori, di renderli gioiosamente partecipi fin da subito di questa speciale esperienza. E’ per questo che questa risulta una lettura positiva che non accenna ai sentimenti negativi che i bambini possono provare alla nascita di un fratellino e che di solito entrano in altri libri su questo argomento.
E, alla fine, la piccola protagonista stringe orgogliosa la nuova sorellina, rassicurandola che per qualsiasi cosa, potrà sempre contare su di lei.
Perfette per questo cartonato dalle grandi dimensioni sono le illustrazioni lineari e raffinate, con pochi tocchi di colore a rendere interessanti alcuni dettagli e il tratto nero deciso che segna i contorni di ogni figura.

Una bella proposta, per tutti.

 

sabato 10 aprile 2021

Rivisitazioni: IL BERRETTO ROSSO

Agostino Traini

Il berretto rosso

Il Castoro, 2021 – 56 p.

Consigliato da 4 anni

 

 

 

 

Giocare con le storie, rivisitare le fiabe, soprattutto quelle classiche, è un’attività molto comune nei percorsi di promozione alla lettura. Attività suggerita dall’intuizione di grandi maestri come fu, per esempio, Gianni Rodari, ma anche da tanti autori e illustratori per bambini che, giocando con le narrazioni più famose, creano dei racconti nuovi, divertenti, ironici, a volte spiazzanti, a volte irriverenti. 

 

Una tra le fiabe più “rielaborate”, “modificate”, “reinventate” è Cappuccetto Rosso. La storia è famosissima e i suoi personaggi si prestano bene a diventare o caricature di se stessi, o protagonisti di storie diverse che, però, contengono una miriade di rimandi più o meno espliciti alla versione originale. Non tutte le rivisitazioni riescono sempre bene, alcune, però, sono dei piccoli gioielli, come, per esempio, “Il berretto rosso” di Agostino Traini. Lo ha da poco ripubblicato Il Castoro che in realtà, lo aveva già avuto in passato nel suo catalogo.

Si tratta di una storia divertente, ricca di umorismo e ben congegnata. Tra le sue pagine ci sono tutti gli elementi della nota fiaba: un bosco, una nonna, un lupo, una bambina, un cappello/cappuccio rosso. Ciò che Agostino Traini ne ha fatto con le parole e le immagini, però, è una storia completamente diversa da quella che ci si aspetta: la nonna è una persona sportivissima che non riesce a stare ferma, finché un giorno volando con il parapendio non è finita in un laghetto e si è presa un forte raffreddore che l’ha costretta a letto. La sua nipotina, che in queste pagine si chiama Gelsomina, la va a trovare indossando il suo amatissimo berretto rosso che non toglie mai, neanche sotto la doccia. Il lupo è innamorato di una lupa-principessa e, per fare colpo su di lei, segue il consiglio di una cornacchia che gli ha suggerito di vestirsi bene e di indossare un bel cappello. Vedendo passare Gelsomina nel bosco, il lupo pensa che il suo berretto rosso possa essere perfetto, e, furbo com’è, riesce a venirne in possesso, anche se Gelsomina non si lascia ingannare facilmente. E’ così che …

Non raccontiamo il finale. Lasciamo la sorpresa a chi vorrà andare a leggersi questo bel libro illustrato ironico e fantasioso che racconta una storia “diversa” di una bambina, una nonna, un lupo e un berretto rosso. Anche la tecnica di narrazione è “alternativa”: tanti piccoli riquadri illustrati ad acquerello accompagnati dal testo posto sotto di loro come una didascalia, così che le pagine ricordano un po’ quelle dei fumetti o dei graphic novel e riproducono il loro particolare ritmo narrativo.

 

martedì 23 febbraio 2021

CHE FATICA DIVENTARE GRANDI

Benij Davies con la traduzione di Anselmo Roveda

Tad

Giralangolo, 2019, [24 p.] 

 Tad è una rana, anzi una “quasi-rana”. Vive nello stagno insieme alle sue sorelle e ai suoi fratelli. Lei è più piccola di loro e deve nuotare due volte più velocemente per scappare dal grande e malvagio Big Blub che esce la sera dalle profondità oscure e paludose per andare in cerca di cibo. Tad, però, conosce molti posti in cui nascondersi e non teme di essere mangiata finché non si rende conto che le sue sorelle e suoi fratelli pian piano si trasformano: gli crescono loro le zampe, perdono la coda e, uno alla volta spariscono. Rimasta sola, un giorno Tad … .

E’ questa la storia che Benji Davies narra nell’albo “Tad” edito da Giralangolo. Un albo perfetto nella narrazione quanto nella realizzazione grafica e stilistica. Anche il contenuto è perfettamente “bambino”, per ciò che racconta e per l’impostazione positiva. Usando la metafora dell’evoluzione scientifica dei girini in rane, Davies racconta ciò che significa crescere: passare dal conosciuto al nuovo, cambiare fisicamente, trovare nuovi equilibri, sentirsi diversi, avere tempi diversi, che non significa, necessariamente, andare in peggio. Tutt’altro: “qualche volta”, infatti, “le grandi storie hanno piccoli inizi”. Tad, diventata rana, fa un bel salto ed esce nei colori della natura intorno al lago e ritrova, seppur cambiati, le sue sorelle, suoi fratelli e tante nuove possibilità. 

Al di la della valutazione tecnica, grazie anche alla delicata traduzione di Anselmo Roveda, questo risulta essere uno di quei libri da leggere ai bambini per passare piacevolmente un po’ di tempo insieme. Tempo che merita anche di essere dedicato all’osservazione delle meravigliose immagini che completano il testo aggiungendo dettagli e contenuti, anche per l’attento studio della loro disposizione sulla pagina, per la scelta delle parole e la presenza di alcune onomatopee. Nulla, per esempio, se non un “gulp” conferma l’intuizione di quale può essere la fine delle quasi-rane che incontrano Big Blub.

Interessante anche il gioco dei colori che, passando dalle tinte scure e cupe delle profondità del laghetto all’esplosione variopinta del prato in fiore, scandisce il ritmo della narrazione e contribuisce prima alla suspense e poi alla risoluzione della semplice ma intensa storia che inizia e finisce sui risvolti di copertina.

 

Benij Davies con la traduzione di Anselmo Roveda

Tad

Giralangolo, 2019, [24 p.] -

Età di lettura: da 4 anni

domenica 24 gennaio 2021

Nuove edizioni, nuove traduzioni (4): ATTENTI ALLE RAGAZZE


 Attenti alle ragazze

Tony Blundell con la traduzione di Laura Bernaschi

Barbagianni Editore, 2020. 40 p. - (prima edizione italiana Emme 2002, traduzione di Laura Pelaschiar)

Consigliato da 4 anni

Attenti alle ragazze” è un libro perfetto per la lettura ad alta voce. Diverte chi legge, ma soprattutto chi ascolta.

E’ la storia di un lupo affamato che bussa alla porta di una bambina pensando di mangiarsela in un boccone. La ragazzina, invece, è molto più furba di quanto lui pensi e si prende gioco di lui facendolo ritornare più volte (e sempre più stanco e affamato) alla sua porta con richieste diverse e la promessa che, una volta soddisfatte, sarebbe stato ammesso in casa. Ciò, ovviamente, non succede, anzi … e se si alzano gli occhi al cielo in una notte di luna piena è forse ancora possibile vedere quel lupo che vola attaccato per la coda ad un fascio di palloncini.




Due sono le caratteristiche principali di questo albo illustrato, classico moderno nelle proposte per i piccoli. Da una parte è una delle tante reinterpretazioni della fiaba di “Cappuccetto Rosso”. Qui l’ironia e l’irriverente comicità dell’autore trasformano la bambina in una pestifera ragazzina che con la sua furbizia mette a dura prova la pazienza del lupo finché lo scredita completamente agli occhi dei piccoli lettori. Le situazioni della fiaba tradizionale sono completamente ribaltate e attaccano gli stereotipi del lupo furbo e cattivo e della bambina ingenua.

Dall’altra tecnicamente si tratta di un albo illustrato costruito con perfetto equlibrio narrativo tra testo e illustrazioni. Il ritmo della storia è scandito dalla disposizione delle illustrazioni sulla pagina con il susseguirsi delle varie situazioni e delle varie azioni che il lupo spasmodicamente cerca di mettere in atto per arrivare a mangiare la bambina.

Questo albo illustrato è stato ripubblicato da Il Barbagianni nel 2020 con una nuova traduzione a cura di Laura Bernaschi. Rinnovata, ma non stravolta, nel testo, questa nuova edizione ha mantenuto intatte le illustrazioni che pian piano stanno acquisendo un tono un po’ rétro ma non per questo sono meno efficaci e divertenti. Con i loro tantissimi dettagli sanno interpretare con ironia tutto ciò che il testo non dice. E’ come se rappresentassero la parte “non verbale” della comunicazione: attraverso le illustrazioni il lettore percepisce la rabbia, la delusione e l’esasperazione del lupo, la preoccupazione quasi isterica del cagnolino Rexi e la flemmatica sicurezza della ragazzina.

Il titolo originale è Beware of Girls.


Tony Blundell con la traduzione di Laura Bernaschi

Attenti alle ragazze

Barbagianni Editore, 2020. 40 p. - (prima edizione italiana Emme 2002)

Consigliato da 4 anni

domenica 20 dicembre 2020

E TU CHE TIPO SEI?

Nicola Cinquetti ama lavorare con le parole e con le rime e il risultato piace. Piace ai piccoli, ma anche ai grandi. Più volte ne abbiamo avuto prova e, pensiamo, ancora ne avremo. Il suo lavoro con parole e rime non preclude nessun argomento: si è occupato dei segnali stradali “La forchetta fidanzata” (Parapiglia), delle città d’Italia  "Cartoline dall'Italia" (Lapis)  dei grandi personaggi della storia e della letteratura “Eroi, re, regine e altre rime” (Parapiglia), della quotidianità dei ragazzini "Filastrocche a piedi nudi" (Lapis)  … e adesso dei bambini. “Tipi strani” (Parapiglia) è il suo ultimo libro di filastrocche interamente dedicato alle bambine e ai bambini, alla loro spontaneità, alla loro vitalità. Sono 34 bambini descritti ciascuno, a partire dal loro nome. Per ciascuno 4 versi in rima baciata o alternata e, sulla pagina di fronte, una simpatica illustrazione. Sono raccolti in una sorta di cornice che inizia così:

I bambini e le bambine

che trovate in queste rime

alti medi bassi o nani

sono tutti tipi strani”.

Come in un catalogo, che catalogo non è, le caratteristiche di ogni bimbo sono presentate con simpatia e ironia. Alcune rime giocano con l’aspetto fisico di questi piccoli, altre con le loro peculiarità caratteriali, altre ancora con le loro attività preferite. Sono rime semplici e divertenti e solo apparentemente ingenue, la scelta e gli accostamenti delle parole, infatti, ad una lettura più attenta, fanno anche pensare un po’. Succede, così, con Rocco dal “cuore spaventato” o con Pina dalla testa “piena di pensieri”, ma anche con Piero “dagli occhi pieni di tesori” e con Luna che “capisce l’italiano, se le dici benvenuta”. Ogni bambino è unico, ogni bambino ha la sua personalità, le sue preferenze, i suoi pensieri. Tutti hanno il loro modo di vedere e di fare le cose e tutti, in questo senso, sono un po’ come Zeno che “preferisce la via storta”.

Metodo infallibile per provare la qualità delle filastrocche è leggerle ad alta voce, per vedere se “funzionano”. Le filastrocche di Nicola Cinquetti funzionano.

Questo è un piccolo libro ben riuscito grazie anche alle coloratissime e divertenti illustrazioni di Chiara Vivona, a partire dalla pioggia di calzini spaiati che riempiono gli interni di copertina: immagini simpatiche che “restano” negli occhi e parole gentili che “girano” in testa.


mercoledì 9 settembre 2020

L'AMICIZIA DI ROCCO E ALFONSINO: UNA STORIA PER CHI?

Rocco l’allocco e Alfonsino il topino amici per la pelle

Robo & Mömo

Graphe.it, 2020 - 28 p. - € 11,90

consigliato da 4 anni

E’ una piccola storia di amicizia, quella di Rocco l’allocco e Alfonsino il topino: una storia dolce in cui si narra una semplice quotidianità fatta di giochi, di momenti di riposo a guardare il cielo, di merende insieme. Nessun evento rocambolesco, né effetti speciali.

Per questo è una storia adatta ai bambini più piccoli che amano trovare nei libri elementi che conoscono, momenti in cui ritrovano le loro esperienze.

Nel sito Libri e bambini, dietro cui ci sono gli stessi due autori (Robo, pseudonimo di Roberto Russo, e Mömo, Anna Fogarolo) e l’editore (Graphe.it), si può leggere come è nato questo libro. Anna Fogarolo scrive: “Dietro un libro c’è, o per lo meno dovrebbe esserci, sempre un progetto. (...). Stampare un libro è un rischio d’impresa, in questo caso dell’editore. Difficilmente il prodotto che teniamo tra le mani è nato “per sbaglio” o per “ispirazione divina”. Si parte da un’idea, ma riuscire a realizzarla è una faccenda molto complicata I libri per l’infanzia sottolineano ulteriormente questo processo. Se un romanzo deve la sua realizzazione principalmente all’autore, i libri per bambini sono dei veri e propri progetti a più mani, valutati, ponderati e adattati al loro giovane, ma non meno esigente, pubblico”.

Dopo anni di esperienza e centinaia di libri per bambini e albi illustrati visti, letti e commentati, posso tranquillamente affermare che è vero che lampo di genio e ispirazione (non divina) sono alla base e costituiscono gran parte delle migliori opere, anche di quelle per i piccoli. Ed è solo dopo che subentra lo studio e il progetto per la loro realizzazione, che, a sua volta, necessita di abilità artistica, sia letteraria sia di illustrazione e di grafica, e che non può prescindere dalla conoscenza profonda dei bambini nel target d’età di riferimento e del loro mondo, delle loro competenze, per rispettarli come lettori.

A questo proposito vi rimando ai vari post dedicati agli albi illustrati in questo blog a cominciare da "Una bella giornata inizia con una storia"

Rocco l’allocco e Alfonsino il topino amici per la pelle” non è un albo illustrato, ma un libro con le figure. Figure che solo in parte vengono incontro alle capacità di lettura dei bambini più piccoli che hanno bisogno di immagini ben definite, con poche (o meglio niente) sfumature e elementi molto chiari. Il fondo bianco e i contorni leggermente più scuri aiutano, ma solo alcune delle tavole che accompagnano la storia di Rocco e Alfonsino corrispondono in pieno a queste caratteristiche.

 

L’idea della carta ruvida per dare la possibilità ai bambini di “personalizzare” le pagine con i propri disegni (come si legge sulla copertina “un libro da sfogliare, leggere e scarabocchiare”), mi dà occasione anche per un’altra riflessione sulle pubblicazioni per bambini. Quando si compra un libro si dovrebbe essere convinti di comprare un libro: non un gioco, né un album da colorare e disegnare. L’offerta di prodotti “ibridi” in commercio è molto varia. Ciò, però, secondo me, toglie valore all’oggetto libro in sé: come se “solo” un libro non bastasse, e può veicolare un messaggio confuso a riguardo.

Certo questo libro potrà, però, dare soddisfazione ai bambini più grandini che cominciano a leggere da soli grazie alla scrittura in stampatello maiuscolo e ai caratteri molto grandi, nonché alle figure che li accompagnano e che, fino a quando le capacità di lettura non sono ben consolidate, sono molto importanti per alleggerire la fatica di leggere e farla diventare piacere di leggere.

lunedì 6 luglio 2020

Nuove edizioni, nuove traduzioni: IL SAPORE DELLLA LUNA

Il sapore della luna

Michael Grejniec - traduzione di Gabriella Manna

Kalandraka, 2019 - [24] p.

(Riedizioni - 1)

A volte ritornano. Capita che qualcuno degli indimenticabili bei libri di qualche anno fa tornino in libreria. E’ quello che è successo all’albo illustrato di Michael Grejniec “Io mi mangio la luna”, uscito nel 1993 a cura di Arka Edizioni e pubblicato l’anno scorso da Kalandraka con il titolo “Il sapore della luna”. Si tratta di una nuova edizione, rivista dall’autore, che esce dopo che il libro è stato ripubblicato uguale più volte negli ultimi 26 anni.

E’ la storia di un gruppo di animali che, guadando tutte le notti la luna in cielo, si chiede che sapore possa avere. Così, su input della tartaruga che sale su un monte per avvicinarsi e provare a raggiungere la luna, le bestie salgono una sul dorso dell’altra per arrivare alla luna: la tartaruga, l’elefante, la giraffa, la zebra, il leone, la volpe, la scimmietta e, infine, il topolino. Stanca del gioco, la luna che fino a quel momento si allontanava sempre di un po’, si lascia toccare e il topo, prendendola alla sprovvista, le strappa un pezzetto di superficie. Gli animali lo assaggiano tutti e per tutti il sapore è quello del loro cibo preferito. Nel frattempo un pesce, che ha osservato tutto dal suo laghetto, si chiede perché abbiano fatto tanta fatica per raggiungere la luna in cielo, quando lì, giù nell’acqua ce n’era un’altra che lui poteva mangiare tranquillamente tutte le sere.

Il contenuto delle due versioni della storia è fondamentalmente uguale e, uguale è la struttura “per addizione” della narrazione. Uguali sono anche le bellissime illustrazioni dalla decisa consistenza “materica”. Ciò che cambia è la lunghezza del testo, più lungo e descrittivo quello della prima versione, più breve e ritmato quello della seconda. Non avendo in mano i due testi originali, non mi è possibile confrontare le traduzioni. Certo è che l’autore ha scritto, praticamente, un altro libro, che Kalandraka ha giustamente pubblicato con un titolo diverso dal primo, traduzione più fedele del titolo originale: “Il sapore della luna” è un albo illustrato moderno, molto adatto alla lettura ad alta voce e corrispondente ad un gusto più attuale e, forse, anche più facile da proporre a bambini abbastanza piccoli, rispetto a “Io mi mangio la luna”che, da tempo fuori catalogo, ma recuperabile nelle biblioteche, rimane una bella storia indelebile nei ricordi di chi in passato ha avuto la fortuna di leggerlo o ascoltarlo leggere.

(1 - continua)

Michael Grejniec - traduzione di Gabriella Manna

Il sapore della luna

Kalandraka, 2019 - [24] p. - € 16,00

Consigliato dai 3 anni

mercoledì 13 maggio 2020

STA FERMO!

SEI MAI STATO UN BABBUINO?
Loredana Baldinucci con le illustrazioni di Fabio Sardo
Il Castoro, 2019 – [24 p.]

Capita a volte, ed è capitato soprattutto in questi giorni di chiusura per quarantena da Coronavirus, che i bambini diventino ingestibili. L’impressione che i genitori hanno è quella di aver a che fare con delle piccole scimmiette (in senso buono) simpatiche, ma anche dispettose, che saltano di qua e di là da mattina a sera, fanno di tutto e non fanno niente, si stufano subito ad ogni proposta e finiscono col far perdere la pazienza a chi è in casa con loro. Proviamo, però, per un attimo a metterci noi adulti dalla loro parte: mica facile. E ben se ne è resa conto Loredana Baldinucci quando, dopo una giornata un po’ difficile, l’anno scorso, in tempi ancora non sospetti, ha scritto “Sei mai stato un babbuino?” (Il Castoro).
Il protagonista di questo albo illustrato è un bambino che un mattino si sveglia e scopre di avere le sembianze di un babbuino. Subito capisce che lo aspetterà una giornata difficile, ma non può farci nulla e da babbuino la affronta: difficile vestirsi, complicato allacciarsi le scarpe e della coda che si fa? La routine giornaliera è scombussolata da questa sua insolita veste: impossibile mangiare latte e biscotti a colazione senza fare un disastro, (anche perché le banane gli piacciono di più), problematico restare seduti a scuola, tranne durante l’ora delle storie e molto deludente cercare di farsi degli amici, se non si trova qualcuno simile a te. Il rientro a casa, poi, un altro match da affrontare: bagno, verdura a cena, incomprensioni e alla fine sgridata e musi scuri. Ma, per fortuna, non tutti i giorni sono così, passerà. E del resto anche i grandi, a volte … .
Il finale ha un tono ironico, giusta conclusione per ridare equilibrio alla giornata del protagonista e rimettere le cose a posto facendo ricordare agli adulti che anche loro sono stati piccoli.

Si tratta di un libro per bambini molto divertente sia nel testo, sia nelle illustrazioni che l’accompagnano con brio e vivacità, mettendo in risalto i disastri e i disagi del piccolo scimmiotto, ma anche la sua incapacità, quel giorno, di fare diversamente. Un atteggiamento perfettamente rappresentato dalla figura in quarta di copertina: il piccolo babbuino con le spalle curve e gli occhioni imploranti.
Come in molti albi illustrati, anche in questo copertina e versi di copertina sono parte integrante del contenuto: camminare svogliatamente, dondolare sul lampadario, guardare le nuvole, saltare a quattro zampe, appendersi a testa in giù, infilarsi le dita nel naso, spaparazzarsi a terra e scivolare sul monopattino sono tutti esempi della vivacità e inventiva del piccolo babbuino, anticipazione della sua giornata “movimentata”. Esilarante, infine, il particolare della coda infilata nei pantaloni che esce da una gamba all’altezza della caviglia …


Parlando di bambini vivaci, però, non si deve far confusione: i bambini vivaci e apparentemente “impossibili” da controllare come questo, non sono i bambini “iperattivi”, affetti da deficit d’attenzione, un disturbo dell’età evolutiva caratterizzato da difficoltà di attenzione, di concentrazione e di controllo degli impulsi. Una vera e propria sindrome da diagnosticare attentamente, ad opera di esperti, per poter offrire loro il miglior approccio possibile e il trattamento adeguato. Un disturbo complesso da non sottovalutare, ma nemmeno da attribuire a bambini semplicemente “vivaci”.
E’ normale che i bambini tra i 3 e gli 11 anni siano pieni di energia, sempre in movimento e curiosi del mondo. Tutto li attira e li interessa, i luoghi e le persone, gli adulti e i coetanei. Offrire loro stimoli diversi e incanalare “positivamente” questa loro energia è fondamentale per sfruttare questo loro periodo di grande apprendimento soprattutto esperienziale. A volte, però, questa loro vivacità è espressione anche del loro bisogno di attenzione da parte dei genitori o degli insegnanti, la cui esperienza educativa e capacità empatico-relazionale diventano fondamentali per aiutare i piccoli a essere meno inquieti e a diminuire i capricci.

Un libro adatto dai 4 anni e dedicato a tutti i bambini che fanno fatica a stare fermi e ai loro genitori.

Loredana Baldinucci con le illustrazioni di Fabio Sardo
SEI MAI STATO UN BABBUINO?
Il Castoro, 2019 – [24 p.] -€ 13,50
Consigliato da 4 anni