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lunedì 7 luglio 2025

I sempreverdi. PIERINO E I LUPO: tra rime, suoni e colori.


Gek Tessaro

Pierino e il lupo

Lapis, 2024, [44 p.]

Età 4+

Due sono le cifre stilistiche che caratterizzano i libri di Gek Tessaro: la rima nei testi e la texture materica delle illustrazioni. Anche se non sempre sono all’altezza di alcuni dei risultati che questo autore ha raggiunto, entrambe contribuiscono a dare corpo a dei lavori che attirano grandi e bambini.

Non poteva essere diverso il discorso per “Pierino e il lupo” edito da Lapis, il classico di Prokfiev riproposto in una veste attuale piena di colore e di ritmo.

La storia è sempre quella di Pierino che contro le parole del nonno che lo mettono in guardia dalla pericolosità del lupo, in amicizia con un uccellino, un’anatra e un gatto, sfida il nero nemico. Infatti, mentre l'anatra si fa una nuotata nello stagno e il gatto cerca di catturare l'uccellino che si rifugia sui rami di un albero, arriva il lupo che si aggirava nei boschi e ingoia l'anatra, che presa dal panico, esce dallo stagno e corre nella direzione sbagliata.

Come nelle altre innumerevoli proposte di questa storia, anche qui la narrazione è finalizzata ad avvicinare i bambini ai vari strumenti musicali e per questo nella prima pagina del libro si trova un QR Code che, inquadrato, permette di scaricare la storia, recitata dalla voce narrante di Gek Tessaro e la traccia musicale dell’opera, eseguita dalla Bigband Ritmo-Sinfonica Città di Verona.

Nell’insieme questo libro è piacevole da leggere, da osservare e da seguire sulla traccia sonora proposta in internet: il testo è pieno di giochi di parole e di rime ben congegnate e le illustrazioni attirano per la forza che viene loro dalle tinte vive e dal contrasto con il fondo bianco delle pagine. Un concerto di colori e di voci che in ultima analisi mette in luce il legame tra l’infanzia e il mondo naturale e il rifiuto istintivo dei bambini per la guerra e la crudeltà.

 

Gek Tessaro

Pierino e il lupo

Lapis, 2024, [44 p.]

Età 4+

 

venerdì 30 maggio 2025

E' LO STESSO LIBRO, MA NON SEMBREREBBE - Pinguino - Camelozampa. (Nuove edizioni, nuove traduzioni - 5)

Polly Dunbar

Pinguino

Camelozampa, 2021. [40] p. ill.

Età 3+


In questi giorni facendo delle ricerche bibliografiche per i vari progetti che sto seguendo, mi è capitato di leggere “Pinguino”, un albo di Polly Dunbar e nella mia mente è subito nata un’associazione con una storia che ricordavo simile. Incuriosita ho cercato di trovare l’altro libro e ho scoperto che questa stessa vicenda del bambino Ben che ha ricevuto un pinguino in regalo, era stata pubblicata da Mondadori nel 2008 con il titolo “Perchè non parli?”.

Confrontare le due versioni è stato per me inevitabile e mi ha dato modo di fare
alcune riflessioni sull’importanza del “vestito” di un libro (titolo e copertina) e la differenza che possono fare la traduzione e la forma linguistica in un libro.

La storia è la stessa: Ben è felice per aver ricevuto in regalo Pinguino. Pinguino, però, non dice una parola e rimane impassibile davanti a tutti i tentativi del bambino di farlo reagire: smorfie, balletti, la verticale, un lancio nello spazio … niente smuove Pinguino. Quando, però, Ben viene mangiato da un leone, Pinguino tira fuori la sua grinta, a modo suo, racconta tutto quello che è successo e la storia finisce con tutta la dolcezza di un abbraccio.

Procedendo al confronto, posso dire che, prima di tutto, il titolo “Perchè non parli?” fornisce fin da subito una linea di lettura con un’idea ben precisa da cui partire. Molto più aperto e neutro è l’approccio suggerito dal semplice “Pinguino” come titolo (che, tra il resto, è anche il titolo della versione originale inglese) che mette il lettore in piena libertà di avvicinarsi alla storia con le più ampie ipotesi su ciò che potrà trovare. La domanda, “Perchè non parli?”, inoltre, mette fin da subito in opposizione il bambino e l’uccello, come se quest’ultimo debba per forza comportarsi come Ben vuole, e, nello specifico, reagire come un essere umano. Questo atteggiamento, secondo me, è anche sottolineato dall’immagine in copertina che nella versione della Mondadori mostra Ben che, contrariato dal mutismo dell’animale, fa la linguaccia a Pinguino. Attonita, invece, l’espressione di Pinguino sulla copertina che ha scelto Camelozampa, la stessa dell’edizione inglese.


Anche nelle due traduzioni si trovano delle differenze che mettono in evidenza, a parer mio, una sorta di conduzione nell’interpretazione per quanto riguarda l’edizione del 2008, rispetto a quella più recente. La traduzione di Sara Saorin è più “pulita”, essenziale, senza i giri di parole, gli avverbi e i molti “ma” (congiunzione avversativa) che, in diversi punti, appesantiscono quella di Alessandra Orcese. Ed è soprattutto la presenza di questi elementi, apparentemente tanto superflui quanto fuorvianti, che, a mio parere, influenza il tono della narrazione, rendendolo didascalico, e forse anche svilente nei confronti del lettore.

Per esempio:

- “A che cosa giochiamo?” gli domandò subito dopo. Ma Pinguino non rispose.

vs.

- “A cosa giochiamo? disse Ben. Pinguino non disse niente.


- Che c’è, non sai parlare?” gli chiese Ben. Ma, di nuovo, Pinguino non disse nulla.

vs.

- “Non sai parlare?” disse Ben. Pinguino non disse niente.


- Ben perse la pazienza: prima diede uno spintone a Pinguino, poi gli fece una pernacchia. Ma Pinguino non fece una piega.

vs.

- Allora Ben spinse Pinguino e fece una pernacchia a Pinguino. Pinguino non disse niente.


- Andò a finire che il leone, infastidito da tutto quel chiasso, si mangiò Ben.

vs.

- Leone mangiò Ben perché faceva troppo rumore.

A dire il vero, non avendo sottomano la versione originale in inglese, non posso
dire quale traduzione sia più fedele (anche se scommetterei su quella di Camelozampa). Sta di fatto, comunque, che l’effetto della lettura dei due libri cambia e, a mio parere, non di poco.

Concludendo, “Pinguino” è un classico contemporaneo per bambini che, all’uscita nel 2007, Kirkus Review (autorevole rivista americana di recensioni) ha descritto così: "Visivamente, le contorsioni di Ben e l'aplomb del Leone rimandano al primo Sendak. Sebbene all'inizio non sia chiaro se l'immutabile Pinguino sia un peluche, un animale domestico o qualcosa di completamente diverso, i bambini sapranno, al più tardi alla fine della storia, che questo uccello è un amico".

Una storia di amicizia che racconta di come i bambini (e non solo) proiettano sugli altri ciò che si aspettano da loro e questo a volte crea conflitti e difficoltà nei rapporti.

Una storia che anche dopo tanti anni cattura ancora con la magia dell'immaginazione, fa sorridere e scalda il cuore e, in questa nuova traduzione, ancora di più. Perchè lo sappiamo, i libri belli non invecchiano e, anche se loro sono datati, i bambini, per fortuna, sono sempre nuovi.

Polly Dunbar

Pinguino

Camelozampa, 2021. [40] p. ill.

Età 3+


Polly Dunbar

Perchè non parli?

Mondadori, 2008. [40] p. ill.

Età 3+

 

venerdì 21 marzo 2025

QUALCHE VOLTA SI CADE - Provaci ancora, cucciolo - Terre di Mezzo


Randall de Sève, Kate Gardiner (ill.), Gioia Sartori (trad.)

Provaci ancora, cucciolo.

Terre di Mezzo, 2025. 40 p.

Età 3+


Mamma orso è rannicchiata tra i rami di un albero e sgranocchia una succosa prugna viola. Dal basso, il piccolo la guarda con desiderio, preoccupato di graffiarsi le zampe e di urtare il naso; soprattutto, il piccolo ha paura di cadere a terra. Alla fine l'orsetto cade, “può capitare. E va bene lo stesso”.

Una sana verità di vita.

Il piccolo lettore che sente questa storia e osserva le illustrazioni, comprende rapidamente il gioco di alternanza, tra i tentennamenti dell’orsetto e le risposte incoraggianti di mamma orsa e indovina subito ogni passo successivo, ipotizzando, assieme al protagonista che la risposta della madre non varierà molto. E da questo entrambi i cuccioli (l’orso e il bambino) prendono coraggio.
Il testo, che si limita al dialogo tra mamma e cucciolo, non lo dice, ma le immagini mostrano che piccolo orso sta progressivamente superando le sue apprensioni e si avvicina sempre più alle prugne. E il frutto, descritto con aggettivi sempre più intensi (maturo, succoso, profumato, ...) ad ogni pagina appare più appetitoso.

Randall De Sève ritrae sapientemente mamma orsa come un'amorevole genitore che, con saggezza e incoraggiamento, guida il piccolo orso dall'alto, pur lasciandogli la libertà di commettere errori e di essere anche un po' maltrattato lungo il cammino. E ciò che segue è una gustosa ricompensa: il piccolo orso ottiene la sua prugna viola.

Le illustrazioni di Kate Gardiner rispecchiano la morbida eleganza del testo con una tavolozza tenue piena di violetto lavanda, marrone chiaro e marrone intenso. Gli orsi sono disegnati in modo semplice ma espressivo, come, per esempio, dove l’orsetto è ritratto con le orecchie all'indietro mentre inizia ad arrampicarsi.

Una bella storia di genitorialità e di infanzia, di come spianare la strada senza appianarla.

Un albo illustrato semplice ma estremamente efficace. La tranquilla sicurezza della mamma è contagiosa e non sorprende vedere il suo piccolo superare una paura dopo l'altra.

Un libro morbido e tenero per bambini piccoli, perché sì, crescere significa rischiare, affrontare le paure e superare i propri limiti. I piccoli lo fanno ogni giorno, anche se sanno che a volte si può cadere.

In chiusura una considerazione sulla traduzione del titolo che non vuole essere una sterile critica, ma uno spunto di riflessione.

Il titolo originale di questo libro è “Sometimes we fall” che viene offerto in italiano con Provaci ancora, cucciolo”. Questa versione, secondo me, cambia il punto di vista sulla narrazione. Nella versione inglese il focus è sulla possibilità che ognuno ha di cadere, di fallire, in quella italiana è sull’invito a tentare di nuovo. La narrazione assume, quindi, una portata diversa che nel titolo italiano mette in mano al cucciolo la possibilità di riuscirci, se continuerà a provare, mentre in quello inglese sembra esserci maggiore accettazione che si può anche fallire. Una sottigliezza? Forse.


Randall de Sève, Kate Gardiner (ill.), Gioia Sartori (trad.)

Provaci ancora, cucciolo.

Terre di Mezzo, 2025. 40 p.

Età 3+

mercoledì 10 luglio 2024

DIVERTENTE IL PROF. TATSU NAGATA!



Thierry Dedieu, Francesca Giulia La Rosa (trad.)

La biblioteca degli animali di Tatsu Nagata. La giraffa.

Nomos, 2024. 26 p.

Età 3+


Nomos Edizioni ha portato in Italia i libri già famosi a livello internazionale di Thierry Dedieu, noti come “Les sciences naturelles de Tatsu Nagata”. Come si legge sul verso di copertina, Tatsu Nagata è uno scienziato giappo-francese, grande osservatore della natura fin da giovane è diventato negli anni uno scienziato di fama internazionale. Inutile cercarlo in Internet, perché, se qualcuno non lo avesse capito, è il protagonista inventato della serie di volumi dedicati agli animali ciascuno ad uno diverso, un po’ l’alter ego dello scrittore e illustratore Thierry Dedieu, che da giovane era molto interessato alle scienze naturali che ha anche cominciato a studiare all’università, ma che poi per motivi diversi, ha abbandonato per dedicarsi ad altro.

In Francia i titoli pubblicati di questa serie sono già più di quaranta. In Italia, i primi usciti sono “La farfalla”, “La giraffa”, “La tartaruga” e “L’ape”. Gli altri (vedremo quanti) seguiranno nei prossimi mesi.


Cosa hanno di particolare questi libri di divulgazione scientifica di qualità adatti ai più piccoli?

- raccontano alcune particolari caratteristiche degli animali all’interno di una divertente cornice narrativa che si ripete simile in ogni libro e di cui è protagonista il simpatico e un po’ goffo professor Tatsu Nagata

- sono dedicati ciascuno ad un animali diverso

- descrivono le informazioni “base” che interessano i bambini (l’aspetto fisico degli animali, dove vivono, cosa mangiano, dove dormono, come nascono, di chi sono preda e chi sono i loro predatori)

- sanno essere semplici e chiari evitando banalità

- ogni doppia pagina racconta un concetto

- le grandi illustrazioni sono colorate, pulite e di facile lettura

- i testi, come le illustrazioni, hanno una vena umoristica gentile e di facile comprensione che ben si affianca alle informazioni più scientifiche (elementi che li rendono interessanti anche ai bambini un po’ più grandi)

- le scelte lessicali sono curate e precise, con anche qualche termine specifico il cui significato si può dedurre dal contesto o attraverso una lettura interattiva

- sono scritti in stampato maiuscolo ad alta leggibilità, per cui possono essere affrontati in autonomia dai bambini che stanno imparando a leggere

- si prestano a interazioni e letture giocose e come spunto per piccoli laboratori manuali


Thierry Dedieu, Francesca Giulia La Rosa (trad.)

La biblioteca degli animali di Tatsu Nagata.

Nomos, 2024. 26 p.

Età 3+

Titoli attualmente disponibili: La giraffa. La farfalla. L’ape. La tartaruga

 

 

 

domenica 12 novembre 2023

IL TEMPO DI UN UOVO

L'uovo felice.

Ruth Krauss, Crockett Johnson, 

Camelozampa, 2023. [40 p.]

Età +3


In internet, su Youtube, si trovano delle letture ad alta voce (in inglese, ma fa lo stesso) di “The Happy Egg”, “L’uovo felice”, che, almeno quelle che ho visto io, possono dare l’idea di quella che è una lettura “inappropriata” per un albo illustrato. Le lettrici, infatti, prendono in mano questo libro, lo aprono, leggono di seguito le parole e girano subito la pagina per leggere altro testo. In un minuto e mezzo, circa, la lettura è finita. E, non si vede nei video, ma molto probabilmente si passa ad un altro libro, ad un’altra storia.

Accade spesso così quando chi non ha la fortuna di conoscere gli albi illustrati, se ne trova in mano uno da leggere al proprio bambino o al proprio gruppo alla scuola dell’infanzia.

Lo apre e lo legge come qualsiasi altro libro senza tener conto di ciò che significa leggere un albo illustrato e di quali sono le sue caratteristiche.

Di questo ho già scritto in altri post qui , per esempio oppure qui . Ma, a distanza di tempo non fa male riprendere alcune considerazioni su questo particolare tipo di lettura.

Lo faccio alla luce di questo tanto (apparentemente) semplice quanto meraviglioso libro.

E’ frutto del lavoro della coppia Ruth Krauss e Crockett Johnson, che non solo lavorano insieme ma sono anche marito e moglie. Questa unione e conseguente sintonia è sicuramente fattore che ha influenzato la qualità dell’allbo. Gli albi illustrati, infatti, per la particolare relazione che implicano tra testo e illustrazioni, sono spesso realizzati o da una sola persona che scrive le parole e crea le immagini, oppure da un autore e un illustratore che, per motivi personali o professionali, sono sulla stessa lunghezza d’onda e lavorano insieme quasi contemporaneamente. Ricordiamo, per esempio, le famose accoppiate di John Klassen e Mac Burnett, Jean Willis e Tony Ross, Philip C. e Erin Stead, o, per fare almeno un esempio italiano, Simona Mulazzani e Giovanna Zoboli.

L’uovo felice”, inizia in maniera apparentemente molto semplice: le parole, infatti “C’era una volta un uccellino” entrano subito in relazione dialogica e altamente comunicativa con l’immagine sulla pagina a fianco: non un uccellino, ma un uovo. Il “corto circuito” che crea questa sequenza è primo indicatore di una complessità sottesa a questo libro che per essere letto ed ben esplorato, richiederà, molto probabilmente, più di novanta secondi.

D’altra parte, se si fa attenzione e si comincia a “leggere” partendo dal titolo e osservando la copertina, altra pratica importante nell’approccio agli albi illustrati, si focalizza che la storia non è quella di un uccellino, bensì quella di un uovo.

A questo punto si innesca il processo di lettura che implica guardare (non solo vedere) le figure e, allo stesso tempo, metterle in relazione con le parole che le accompagnano per svelarne tutti i significati possibili. Fare questo con un bambino o un gruppo di bambini, diventa un’esperienza ricca che sprigiona tutte le potenzialità narrative dell’albo. La lettura da testuale diventa (quasi) automaticamente dialogica e il tempo per il suo completamento si dilata moltissimo. Non c’è un tempo preciso e fisso da far passare prima di cambiare pagina, ma ogni lettore, piccolo e grande, trova il suo, che può anche cambiare nelle successive riletture. Perché anche questa è una caratteristica degli albi illustrati di qualità: una lettura sola non basta per coglierne tutto ciò che sa raccontare.

Tornando alla storia del nostro uovo, gli autori raccontano che l’uovo, in realtà, non sa fare nulla se non essere covato per il tempo necessario a far nascere un uccellino. Questo, poi, sì che saprà camminare, cantare e volare. Ma ognuno ha i suoi momenti giusti per “fare le cose” e, alla fine, l’uccellino saprà anche … covare altre uova. Raccontata così, ovviamente, questa storia non sembra avere nulla di eccezionale, perché il suo potenziale è tutto nella magica relazione delle parole e delle immagini che la raccontano, in una perfetta struttura narrativa circolare che da un uovo felice parte e ad altre uova felici ritorna.

Ciò che colpisce in queste pagine è la rappresentazione del tempo della crescita e dello sviluppo semplicemente attraverso il fiore che sta vicino all’uovo e che, se si guarda attentamente, cresce di pagina in pagina. C’è poi il tempo della lettura che, come si diceva, accelera o rallenta in funzione di chi legge. E c’è anche il tempo dell’uovo che, anch’esso, si sviluppa in modo autonomo nello svilupparsi della narrazione. Da non dimenticare il tempo del bambino stesso che lettore a 3, 4 o 5 anni, lettore sempre diverso è.

A proposito delle letture “veloci” ad alta voce di cui parlavo all’inizio, è ovvio e comprensibile che una lettura registrata e ripresa per un pubblico non fisicamente presente ha i suoi limiti, ma se, da una parte si può comunque affrontarla in maniera diversa, dall’altra anche la scelta di cosa leggere nelle diverse situazioni è un altro aspetto da considerare con attenzione.

e.v. 12/11/2023

L'uovo felice.

Ruth Krauss, Crockett Johnson, 

Camelozampa, 2023. [40 p.]

Età +3

 

 

domenica 8 gennaio 2023

COME CANE E GATTO

Come cane e gatto

Teresa Porcella con le illustrazioni di Santo Pappalardo 

Telos, 2022. 44 p.

età +3

Cane e gatto sono per definizione “nemici” per la pelle. Spesso, però, soprattutto se crescono insieme, riescono ad essere anche amici e complici. E’ il caso dei protagonisti di “Come cane e gatto” di Teresa Porcella, un libro con le illustrazioni di Santo Pappalardo pubblicato da Telos. Si tratta di un volume di piccole dimensioni (19x19cm) molto adatte alle manine dei bambini intorno ai tre anni cui è rivolto. Non è un albo, non è un cartonato (anche se la carta delle pagine è leggermente più spessa di quella normale dei libri), non è una storia vera e propria, né un “libro delle cose”. E’, quello che si può definire un libro-gioco che coinvolge i piccoli in una lettura interattiva e giocosa, cui contribuisce anche la canzoncina con il testo letto e cantato dall’autrice, raggiungibile on-line sul sito dell’editore attraverso il codice QR presente sulla quarta di copertina.

Il libro si apre con un mistero: sulle prime due pagine ci sono un pallone e un vaso rotto. Chi sarà stato? Aprendo la pagina di destra ripiegata su se stessa, entrano in scena i due protagonisti: cane e gatto, entrambi intenti a giocare con la palla. Ecco chi ha rotto il vaso!

La pagina si richiude e si gira e compare un altro “guaio”: in bagno il dentifricio è stato schiacciato fuori dal tubetto ed è finito sulle piastrelle. Chi è il colpevole? Di nuovo si apre la pagina di destra ripiegata e cane e gatto ricompaiono, entrambi impegnati in un qualcosa di diverso dal gioco col tubetto. Uno dei due è stato per forza. Ma chi? E così avanti. Pagina dopo pagina un susseguirsi di oggetti e situazioni che vedono i due giocherelloni alle prese con piccoli eventi in diversi ambienti familiari ai bambini, in casa e fuori. Alla fine, stanchi, cane e gatto si accoccolano insieme sulla poltrona e si addormentano abbracciati.

Il libro è caratterizzato da un breve testo in rima, una serie di onomatopee che riproducono i suoni di ciò che accade e delle illustrazioni colorate e divertenti.

E’ un libro che si presta molto bene alla lettura dialogata a due con il bambino. Si può, infatti, far leva sulla curiosità suscitata dai piccoli guai che combinano cane e gatto e sul divertimento del gioco di scoperta regalato dalle pagine che si aprono doppie. Anche i rumori da riprodurre con la bocca possono facilmente essere imitati dai piccoli. I bambini, poi, possono facilmente riconoscere (e nominare) gli oggetti di uso comune che sono al centro di ogni situazione.

Un libro divertente che invita i piccoli lettori ad entrare tra le pagine e diventare anche loro protagonisti di ciò che contengono. Finita la lettura in coppia, poi, il divertimento può continuare per il bambino da solo che ripercorre per sé o per chi altro lo ascolta le pagine colorate.

Un piccolo consiglio: entrate in questo libro attraverso la musica e le parole dell’audiolibro on-line, solo in un secondo momento, dopo che il piccolo lettore ha fatto esperienza in prima persona con voi di questa bella proposta.


mercoledì 16 novembre 2022

DI STORIE DELLA BUONANOTTE NON CE N'E' MAI ABBASTANZA

Buonanotte, Tiptap!

Polly Dunbar con la traduzione di Sara Marconi

Lapis, 2022

età 3+

 

Il dolce momento del distacco dalla vita vissuta del giorno per avventurarsi nel tranquillo mondo dei sogni è un passaggio significativo nella quotidianità di ogni bambino. E’ un rito importante che seguendo una serie di prassi, prepara al sonno e dà sicurezza. Di questo rito fa parte anche la lettura di una storia condivisa con un genitore. Si tratta di un rituale che i bambini chiedono e i grandi offrono con piacere, perché diventa presto un momento irrinunciabile e molto intimo in cui si entra in relazione profonda: una “coccola di voce”, un “abbraccio sonoro” che rafforza i legami, regala emozioni e accompagna i bambini verso il mondo dei sogni.

Perfetto per questo rituale di nanna è “Buonanotte, Tiptap!” di Polly Dunbar (Lapis – età 3+)

Un libro pieno di dolci personaggi che si preparano per andare a dormire: c’è chi si lava i denti, chi legge una storia, chi fa il bagno e chi dà un bacino agli altri. Tutti stanchi, sono pronti per andare a letto. Tutti tranne Tiptap che si offre di aiutare Tilly nel dare la buonanotte agli altri. Poi crolla anche lui ma ciò non gli impedisce di infilarsi, alla fine, sotto le coperte insieme a lei.

Tutti i rituali della nanna sono elencati in queste pagine adatte ai bambini più piccoli. Ci sono tutte le cose della loro “esperienza” bambina, e rivederle sulla carta per loro è molto piacevole. Se poi c’è vicino la mamma o il papà che gliele racconta, sono ancora più preziose.

Accompagnano le semplici parole delle illustrazioni altrettanto semplici, ma molto piacevoli e la loro disposizione su fondo monocolore chiaro né garantisce la leggibilità anche per i più piccoli. Il legame di questa storia con i lettori si consolida grazie anche al fatto che si tratta di un nuovo libro di una contenuta serie dedicata ai piccolissimi in cui Tilly, un po’ mamma, un po’ sorella maggiore, sa divertirsi, ma anche occuparsi affettuosamente dei suoi amici. Tiptap, coniglietto di pezza, gli altri amici peluche di Tilly, Otto, l’elefante, Zazà, il coccodrillo, Frufrù la gallina e Pablo, il maialino, sono piacevolmente destinati a diventare “amici di libro”, a essere quindi riconosciuti e re-incontrati in ogni libro e a condividere tante avventure, le gioie e le sfide dell’essere bambino.

Gli altri volumi della serie, tutti pubblicati da Lapis, sono:

Ciao Tilly!

Pablo è felice.

Dov’è Otto?

I morsi di Zazà

Frufrù si fa bella.


Buonanotte, Tiptap!

Polly Dunbar con la traduzione di Sara Marconi

Lapis, 2022

età 3+

mercoledì 9 febbraio 2022

A VOLTE BASTA UN ABBRACCIO

Barbara Vagnozzi e Licia Pittarello

Leo cosa succede?

Kite, 2022.

Consigliato da 3 anni

Leo è triste. Questa mattina si è alzato con il morale a terra. A nulla valgono i tentativi dei suoi amici di invitarlo a giocare. Non ha voglia di niente e di nessuno. Ma ciò che è peggio è che non sa perché si sente così. Rifiuta di andare a nuotare col coccodrillo, di costruire castelli di sabbia con l’elefante, di cantare con l’ippopotamo… . Si aggira sconsolato finché non incontra la scimmietta che con un forte abbraccio lo fa sentire di nuovo bene. E’ questa la semplice trama di “Leo cosa succede?” (Kite), una piccola storia ultima, in termini di tempo, pubblicazione della collana “Primissimi” che raccoglie altre piccole perle per i bambini intorno ai 2-3 anni come “Quello è il mio posto” di Satoe Tone o “Quello che conta” e “Alta tigritudine” di Zac Baldisserotto illustrati rispettivamente da Elonora De Pieri e Giuditta Gaviraghi.

I libri sulle emozioni sono, forse, un po’ una moda che da qualche tempo invade il mercato editoriale, vista anche la proliferazione di corsi e attività di educazione emotiva proposti per tutti. Ciò non toglie che di bei libri per i bambini sulle emozioni c’è, comunque, sempre bisogno. E quindi è proprio quando l’offerta abbonda, che si deve sapere scegliere per evitare libri stereotipati, banali, didascalici, noiosi.


Nella sua semplicità, questo lavoro è un bel libro da proporre ai piccoli, soprattutto per il testo e per come è costruito. Qualche perplessità alcune illustrazioni che nel complesso sono molto belle e danno un’interpretazione originale alla narrazione, ma in qualche pagina sono un po’ troppo poco definite per la capacità visiva dei bambini più piccoli. La loro leggibilità è buona per la parte che fa contrasto col fondo bianco della pagina, mentre rimangono meno fruibili quando i colori si avvicinano o si sovrappongono senza contorno né contrasto deciso tra loro.

Per quanto riguarda il testo, invece, molti sono i punti di forza. Primo fra tutti la linearità e la ripetitività della storia che non sono fine a se stesse, ma conducono sia verso la “soluzione” del problema che l’ha generata, sia verso l’elencazione grafica dei vari amici di Leo che vogliono farlo stare bene. Un elenco che non è in ordine, neanche inverso, rispetto a quello delle proposte di gioco e che alla fine comprende anche un bambino, nuovo personaggio nel quale il piccolo lettore può eventualmente rispecchiarsi. Si sa che nei libri per i piccoli è utile che ci siano anche elementi che li coinvolgono direttamente. L’elenco grafico degli animali amici di Leo, poi, offre al lettore la possibilità che i bambini amano di riconoscere e elencare a loro volta a voce alta tutti i protagonisti. Un piccolo elemento grafico da cercare tra le pagine è l’uccellino rosso che dal primo verso di copertina accompagna il viaggio di Leo per poi sparire per alcune tavole e ricomparire sul verso dell’ultima copertina dove c’è il bambino, come se fosse andato a chiamarlo.

Un libro semplice ma tutto da scoprire. Un libro molto adatto per la lettura dialogata con i bambini.

Un libro che si presta anche al gioco della ripetizione corporea, dell’imitazione. Un libro che tiene conto di tutto ciò che i bambini sono: corpo, emozione e movimento e sa coinvolgerli nella complessità del loro insieme.


 

lunedì 3 gennaio 2022

MEGLIO DA SOLI, IN DUE O IN TRE?

Giorgio Volpe con le illustrazioni di Paolo Proietti

Uno due tre

Kite, 2021.32 p.

dai 3 anni

 L’equilibrio delle interazioni tra i bambini che giocano insieme è delicato. Tanti sono gli elementi che concorrono al suo mantenimento, alla sua possibile rottura e alla sua eventuale ricomposizione.

I bambini giocano insieme e giocando imparano a relazionarsi, a contrattare, a gestire emozioni e reazioni. Non tutti ci riescono, non tutti allo stesso modo e allo stesso momento, ma genitori ed educatori sanno che il tempo di gioco è fondamentale per la loro crescita, per la loro maturazione, per le loro relazioni future. La fantasia dei bambini si libera e il gioco diventa magicamente una realtà parallela vissuta intensamente e con serietà. La stessa serietà con cui i piccoli vivono le loro amicizie. I bambini hanno, di solito, un migliore amico con cui fanno tutto, a cui dicono tutto, che per loro è tutto. Questo rapporto di quasi esclusività è talmente intenso che il timore di rovinarlo è sempre dietro l’angolo. Accade così agli animaletti protagonisti di “Uno due tre” (Kite, 2021). La piccola volpe Rosso e il ghiro Quik sono inseparabili. Solo d’inverno, quando il ghiro va in letargo, Rosso rimane solo a passare i lunghi mesi senza l’amico. Quest’inverno la piccola volpe conosce Bas, un piccolo tasso e con lui fa amicizia. Alla fine dell’inverno Rosso non sa come dire a Quik del suo nuovo amico. Ha paura che i due non si piacciano, o che, ancora peggio, a Bas Quik piaccia più di lui. Rosso cerca quindi di mantenere i rapporti con entrambi senza farli mai incontrare, ma ciò stride col suo solito modo di comportarsi. Quik e Bas lo seguono, allora, di nascosto per scoprire alla fine tutti insieme che ci si può divertire molto anche in tre.

In questo libro si legge una bella storia di amicizia, una delle relazioni più forti tra le persone, ma anche quella che forse maggiormente teme il distacco, il disaccordo per motivi più o meno futili. L’arrivo di nuove conoscenze può minare la sua solidità, ma può anche, al contrario, rafforzarla introducendo nuova linfa al rapporto. Il tema del gioco, dell’amicizia a due, della gelosia verso i nuovi amici degli amici, fa parte del mondo bambino e ne è elemento di grande portata. E’ piacevole, quindi, leggerne con i piccoli in libri come questo.

In “Uno due tre” le illustrazioni di Paolo Proietti sono dolci e intense e il testo di Giorgio Volpe è poetico e curato. Il ritmo narrativo di entrambi rende la gioia del ritrovarsi degli amici al risveglio dal letargo, come, qualche pagina dopo, il dubbio del far incontrare il ghiro e il tasso, è sottolineato dal rallentare di questo ritmo che sembra diventare titubante, per poi ritrovare vigore nelle tavole finali.

Questa storia di vita bambina che fa pensare a “Sulla collina” (Giralangolo) un albo illustrato di qualche anno fa in cui la grande amicizia di Uto e Leo sembra minata dall’arrivo di Samu che chiede di giocare con loro sulla collina, dove con le loro scatole di cartone i due fanno i pirati, i re, i cavalieri, gli astronauti... L’arrivo del terzo bambino rompe il loro “ritmo a due” dell’amicizia di Uto e Leo e Uto non accetta questa intrusione. Ma Leo ama il suo amico, non vuole perderlo. Lo conosce bene e insieme a Samu è capace di riavvicinarsi a lui facendo leva su ciò che più gli piace. Insieme scoprono così che anche il “ritmo a tre” può essere divertente.

Del valore del gioco per lo sviluppo delle relazioni e la capacità di affrontare situazioni diverse si legge anche in “Facciamo che io ero un supereroe” (Beisler) e di cui ho scritto qui





martedì 19 ottobre 2021

CHE SORPRESA!

Silvia Vecchini- Sualzo

Quello nuovo

Il Castoro, 2021. p. 32

Consigliato da 3 anni

 

Sono tantissimi gli albi e i libri illustrati dedicati all’arrivo di un fratellino o di una sorellina. Sinceramente questo è il primo che mi capita di vedere che racconta l’evento dal punto di vista dei giocattoli.

Sono, infatti, i pupazzetti di un bambino a parlare in queste pagine. Cavallino arriva di corsa ad annunciare che “quello nuovo” è arrivato. I peluches sono sconcertati. Temono di non essere più di interesse per Bambino e, uno dopo l’altro, mettono in luce l’elemento che lo contraddistingue e che lo rende unico e, quindi, non comparabile con “quello nuovo”: non avrà mica le orecchie più lunghe di quelle di Coniglietto, o la coda più simpatica di quella di Maialino, non sarà più grosso di Elefantino né più colorato di Polpo, né più morbido di Pecorella. Ad un tratto Bambino arriva e fa qualcosa di inaspettato: prende tutti i pupazzetti (che temono di essere portati in soffitta o gettati nel bidone) e li mette tutti in giro al nuovo bebè che sorride felice nel suo lettino. Che sospiro di sollievo e che felicità. I giocattoli, d’ora in poi, non avranno un solo bambino da far felice, ma saranno ben due i piccoli che giocheranno con loro.

La delicatezza di queste pagine è opera della coppia Vecchini-Sualzo, famosa per i numerosi graphic novel di cui sono autori.

Una storia simpatica per accogliere un nuovo arrivato in famiglia. Un modo delicato per affrontare il tema della gelosia del fratello/della sorella maggiore all’arrivo di un fratellino o di una sorellina.

Una dolce storia da leggere insieme guardando le figure, senza dimenticare di fare attenzione ai versi di copertina, ma anche da ascoltare nella canzone di Sualzo che si trova su youtube inquadrando il Qrcode riportato nella prima pagina o cliccandola direttamente sul sito web dell’editore alla scheda di questo libro

venerdì 9 luglio 2021

UN LIBRO DOUBLE FACE

Sandro Natalini

I tre porcellini

Giralangolo, 2021. 26 p.

Consigliato da 4 anni





Possiamo definire “I tre porcellini” di Sandro Natalini, pubblicato a giugno da Girlangolo, un libro double face: un leporello con la nota storia a parole da una parte e la sua versione in pittogrammi dall’altra.

Rosa e nero sono i due colori che raccontano con le figure l’avventura dei tre fratelli alle prese con l’attacco del lupo alle loro casette. Si tratta di una storia da seguire con gli occhi e con le dita lungo una lunga strada nera, seguendo la quale si vengono a conoscere pensieri (nei fumetti) e azioni dei maialini, fino alla brutta fine del lupo nel pentolone. Una frase all’inizio “C’era una volta ...”, tre onomatopee per i rumori nei punti fondamentali della narrazione “gnam-gnam”, “swoosh, swoosh” e “pluff”, e una frase alla fine “e vissero felici e contenti”. Il resto della storia è affidato al piccolo lettore che, facendosi letteralmente circondare dalle pagine del libro, trova infiniti dettagli da decifrare, interessanti disegni da osservare e simpatiche espressioni da esaminare. In questo è facilitato da una grafica pulita e essenziale che, pur implicando una buona capacità di osservazione, è, allo stesso tempo, molto efficace.

Sul retro, invece, un testo, apparentemente in disordine, racconta brevemente l’avventura dei tre porcellini utilizzando una bella font rotonda a dimensioni diverse per tante parole scelte con cura e con altrettanta attenzione posizionate sul foglio.

Un lavoro interessante dal punto di vista grafico, piacevole da leggere e da guardare con i bambini, sorprendente nel suo insieme. La rivisitazione della fiaba risulta qui fresca e moderna. L’assenza delle parole non la rende “muta”, anzi rafforza l’ironia contenuta nelle figure e segna un nuovo punto a favore dell’inesauribile fonte di stimoli narrativi ed emotivi che sono le fiabe. L’uso dei pittogrammi, invece, la rende fruibile trasversalmente dai bambini che ancora non sanno leggere e dai bambini più grandi con difficoltà di lettura, ma che riescono a narrare la storia partendo dalle immagini.

Dopo “Cappuccetto Rosso”, uscito nella versione leporello a pittogrammi, sempre per Giralangolo nel 2019 e vincitore quell’anno del Premio Andersen per il “miglior libro fatto ad arte”, quale sarà la nuova fiaba che Girlangolo ci proporrà nel progetto di Sandro Natalini “Le fiabe in pittogrammi”? La attendiamo con impazienza.

venerdì 28 maggio 2021

"E' ANDATO A PRENDERE LA LUNA". E' MORTO ERIC CARLE, IL PAPA' DEL PICCOLO BRUCO MAISAZIO

Domenica 23 maggio è morto a 91 anni Eric Carle, grande autore ed illustratore che ha avviato alla lettura e accompagnato in affascinanti passeggiate tra le parole, le immagini, i suoni e i colori tantissimi bambini in tutto il mondo. La filosofia alla base dei suoi lavori era il fascino della voce e l’incanto dello sguardo. Sulle sue pagine, tra narrazione e divulgazione i bambini hanno aperto gli occhi su bruchi e farfalle, paguri, ragni e coccinelle.

Spaziando dall’amore dei cuccioli per la loro mamma alle fasi lunari, dall’amicizia alla magia di un fiocco di neve, i suoi libri coloratissimi hanno avvicinato i piccoli e mostrato ai grandi un modo diverso, originale, accattivante per raccontare, spiegare le cose, giocare con carte colorate e colori. Grazie alla sua particolare tecnica di collage, la meraviglia delle scoperte nella natura si è unita a quella dello studio grafico dagli effetti coloristici stupefacenti, e insieme hanno dato vita a libri “di carta” ricchi di strumenti visivi, figurativi e narrativi di altissima qualità.



domenica 9 maggio 2021

AUGURI MAMMA


Il pancione della mamma

Jo Witek, Christine Roussey

Gallucci, 2021 (rist.) - 44 p.

Consigliato da 3 anni.


La notizia dell’uscita della ristampa a giugno di “Il pancione della mamma” è una bella notizia in perfetto tempismo per la festa di oggi che vuole tutte le mamme protagoniste.

Festeggiare la festa della mamma rileggendo questo bellissimo libro cartonato rivolto ai bambini a partire dai tre anni è un’esperienza speciale, come speciale è diventare mamma e speciale è diventare sorellina maggiore.

Il momento dell’attesa di una nascita è un momento delicato per tutta la famiglia, un momento carico di emozioni e, per i fratellini anche di tante domande.

Protagonista di queste pagine è, insieme alla pancia della mamma che cresce, una simpatica ragazzina con i codini e le lentiggini. Dal suo punto di vista di futura sorellina maggiore, la piccola racconta con tenerezza e poesia tutto ciò che osserva di fronte alla pancia della sua mamma e ne parla direttamente al nascituro, dimostrandogli tante attenzioni. La sorellina lo aspetta con entusiasmo e impazienza mentre fervono i preparativi per creargli un ambiente accogliente.

Pagina dopo pagina (nove, ovviamente) le emozioni che accompagnano questo percorso diventano sempre più forti mentre la piccola capisce ciò che sta succedendo dentro il pancione sul quale si apre una finestrella a mostrare il bebè che cresce, si muove, si mette il dito in bocca ...

Molti degli aspetti della gravidanza sono affrontati con leggerezza e raccontati con le parole della piccola, nella semplicità con cui lei li capisce, e offrono uno spunto per un dialogo complice tra genitori e bambini che vivono intensamente questo periodo di attesa.

Un bel libro illustrato dalle parole semplici per accompagnare i nove mesi della gravidanza, suggerendo ai genitori l’importanza di coinvolgere i fratellini maggiori, di renderli gioiosamente partecipi fin da subito di questa speciale esperienza. E’ per questo che questa risulta una lettura positiva che non accenna ai sentimenti negativi che i bambini possono provare alla nascita di un fratellino e che di solito entrano in altri libri su questo argomento.
E, alla fine, la piccola protagonista stringe orgogliosa la nuova sorellina, rassicurandola che per qualsiasi cosa, potrà sempre contare su di lei.
Perfette per questo cartonato dalle grandi dimensioni sono le illustrazioni lineari e raffinate, con pochi tocchi di colore a rendere interessanti alcuni dettagli e il tratto nero deciso che segna i contorni di ogni figura.

Una bella proposta, per tutti.

 

sabato 10 aprile 2021

Rivisitazioni: IL BERRETTO ROSSO

Agostino Traini

Il berretto rosso

Il Castoro, 2021 – 56 p.

Consigliato da 4 anni

 

 

 

 

Giocare con le storie, rivisitare le fiabe, soprattutto quelle classiche, è un’attività molto comune nei percorsi di promozione alla lettura. Attività suggerita dall’intuizione di grandi maestri come fu, per esempio, Gianni Rodari, ma anche da tanti autori e illustratori per bambini che, giocando con le narrazioni più famose, creano dei racconti nuovi, divertenti, ironici, a volte spiazzanti, a volte irriverenti. 

 

Una tra le fiabe più “rielaborate”, “modificate”, “reinventate” è Cappuccetto Rosso. La storia è famosissima e i suoi personaggi si prestano bene a diventare o caricature di se stessi, o protagonisti di storie diverse che, però, contengono una miriade di rimandi più o meno espliciti alla versione originale. Non tutte le rivisitazioni riescono sempre bene, alcune, però, sono dei piccoli gioielli, come, per esempio, “Il berretto rosso” di Agostino Traini. Lo ha da poco ripubblicato Il Castoro che in realtà, lo aveva già avuto in passato nel suo catalogo.

Si tratta di una storia divertente, ricca di umorismo e ben congegnata. Tra le sue pagine ci sono tutti gli elementi della nota fiaba: un bosco, una nonna, un lupo, una bambina, un cappello/cappuccio rosso. Ciò che Agostino Traini ne ha fatto con le parole e le immagini, però, è una storia completamente diversa da quella che ci si aspetta: la nonna è una persona sportivissima che non riesce a stare ferma, finché un giorno volando con il parapendio non è finita in un laghetto e si è presa un forte raffreddore che l’ha costretta a letto. La sua nipotina, che in queste pagine si chiama Gelsomina, la va a trovare indossando il suo amatissimo berretto rosso che non toglie mai, neanche sotto la doccia. Il lupo è innamorato di una lupa-principessa e, per fare colpo su di lei, segue il consiglio di una cornacchia che gli ha suggerito di vestirsi bene e di indossare un bel cappello. Vedendo passare Gelsomina nel bosco, il lupo pensa che il suo berretto rosso possa essere perfetto, e, furbo com’è, riesce a venirne in possesso, anche se Gelsomina non si lascia ingannare facilmente. E’ così che …

Non raccontiamo il finale. Lasciamo la sorpresa a chi vorrà andare a leggersi questo bel libro illustrato ironico e fantasioso che racconta una storia “diversa” di una bambina, una nonna, un lupo e un berretto rosso. Anche la tecnica di narrazione è “alternativa”: tanti piccoli riquadri illustrati ad acquerello accompagnati dal testo posto sotto di loro come una didascalia, così che le pagine ricordano un po’ quelle dei fumetti o dei graphic novel e riproducono il loro particolare ritmo narrativo.