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lunedì 2 gennaio 2023

DI FANTASMI, CAVALLI E FALSARI

PONY

 R.J. Palacio - traduzione di Mario Sala Gallini

Giunti, 2022. p. 321

Età +12

Siamo nel 1860. Silas Bird ha 12 anni e vive con suo padre, un immigrato scozzese fabbricante di stivali e fotografo sperimentale, nei pressi della città immaginaria di Boneville, nell'Ohio. Con loro c’è anche Mittenwool, un fantasma che solo Silas può vedere, ma di cui anche suo padre accetta l’esistenza. Una notte, tre uomini armati si presentano a casa e insistono perché il padre di Silas vada con loro per concludere certi affari. Lui accetta e promette di tornare al massimo entro una settimana e si allontana a cavallo con gli sconosciuti. Il mattino dopo, però, quando un pony che uno degli uomini stava conducendo, torna alla fattoria, Silas decide di seguirlo, sicuro che lo porterà dal padre. Per Silas non è facile decidere di seguire l’animale, perchè questo significa affrontare l'antico terrore che ha della foresta, incontrare i fantasmi che ci vivono e fare i conti con le sue molte altre paure. Ma lui parte lo stesso, accompagnato da Mittenwool.

La storia si sviluppa in una serie di capitoli pieni di avventure e di colpi di scena, con fantasmi che appaiono spaventando Silas oppure aiutandolo, mentre uomini buoni si prendono cura di lui e altri, più malvagi, cercano di fermarlo nella sua impresa. I capitoli sono introdotti da veri dagherrotipi e vere vecchie fotografie in bianco e nero che, come dice l’autrice nelle note finali, danno un possibile volto ai vari personaggi, aiutando il lettore nell’immaginare i protagonisti della storia. Sulla copertina, uguale a quella della versione originale americana, si vede Pony, il cavallo altro protagonista importante della storia, insieme a Silas.

La narrazione degli eventi è accompagnata da dettagliate descrizioni degli ambienti delle foreste e delle praterie del Far West americano dove si svolgono, e da momenti di riflessione di Silas che, un po’ parlando con Mittenwool, e un po’ pensando tra sé e sé, cerca di dare un senso a ciò che gli sta succedendo e di interpretare ciò di cui fino ad ora, nella sua breve vita, gli è toccato fare esperienza.

La scrittura di R. J. Palacio è piacevole e scorrevole, con dettagli interessanti e passaggi molto coinvolgenti. La trama è intrigante e alla fine tutti i tasselli trovano il loro posto, anche se per alcuni un po’ forzatamente. Oltre a questo,però, ci sono alcuni altri aspetti che lasciano perplesso il lettore più sensibile ed attento. Silas, per esempio, nelle sue riflessioni e nel suo descrivere i fatti, a volte sembra molto più giovane dei 12 anni, che dice di avere, e altre volte molto più maturo. Anche la presentazione dei fantasmi è incoerente: alcuni si possono vedere, altri no e con alcuni Silas fa confusione, non riconoscendoli come tali o, al contrario, credendo che persone vive siano fantasmi.

Lo stesso Pony, protagonista assoluto di diversi punti della trama, non sembra un vero cavallo, ma un essere quasi magico. Si potrebbe anche puntualizzare sulle improbabili lunghissime cavalcate di Silas anche se è alle prime armi come cavaliere. Inoltre, né Silas né Pony mostrano segni di stanchezza dopo l’epica impresa clou della storia. 

J. R. Palacio ha voluto mettere molta (forse troppa) carne al fuoco dentro questo romanzo, appesantendone e rallentandone la narrazione. Ci troviamo, infatti, elementi di storia americana, storia della fotografia, spiritismo, contraffazione, cultura materiale dei primi coloni e degli indigeni, passione per i vecchi strumenti musicali, … . Lei stessa inizia la sua “Nota dell’autrice” scrivendo: “Ho passato molti anni a fare ricerche per questo libro, ma spero che leggendolo non ce ne si accorga”. Purtroppo non è così.

Nel complesso “Pony” è una storia di crescita, di amore, di amicizia e di giustizia, che si apprezza più per la trama e per il livello linguistico con cui è raccontata, piuttosto che per tutto il costrutto in cui l’autrice l’ha inserita.

 

giovedì 3 ottobre 2019

NON ESISTE IL METODO INFALLIBILE

L’idea di un libro con sullo sfondo la promozione alla lettura scritto per i
ragazzini di quarta-quinta della scuola primaria è piuttosto curiosa. Ci ha pensato Nicola Cinquetti con il suo “I maschi non leggono”, pubblicato a settembre da Giunti nella collana Colibrì.

Un libro divertente che, in mano a chi fa promozione alla lettura, può portare scherzosamente a qualche riflessione del tipo “Spero di non arrivare mai ai metodi del maestro Dindoli!” Da questo punto di vista non credo, però, che Nicola Cinquetti abbia voluto dare il messaggio “il fine giustifica i mezzi”, o “qualsiasi cosa purché leggano”. (Anche perché, sono d’accordo con lui quando durante un incontro mi ha detto che i libri non si scrivono per dare messaggi... ).

Scherzi a parte, la parodia di chi si ostina a far leggere i ragazzi a tutti i costi è interessante, messa poi in un libro per i ragazzini, che molti leggeranno, forse proprio perché “devono”, ha un suo perché.

E’ chiaro, comunque, che non tutti i ragazzini leggono, che non tutti diventeranno lettori. E più si va avanti, nonostante tutte le forze che si stanno mettendo in campo per “creare lettori”, sempre meno lo diventeranno, almeno per un po’ di tempo, finché questo periodo di mancanza di tempo, di frenesia, di “tutto e subito”, di “abbuffate tecnologiche” non finirà (se finirà!) o troverà un nuovo equilibrio.

Quella raccontata da Nicola Cinquetti è una storia abbastanza semplice ma non scontata. Racconta con umorismo del maestro Dindoli che arriva nuovo nella scuola e si trova di fronte una quinta classe in cui tutti i maschi non leggono, mentre le femmine, Maddalena in particolare, sono delle lettrici, anche esagerate. Parlando con il dirigente, il maestro gli assicura che riuscirà a farli leggere. Iniziano così una serie di lezioni che hanno dell’assurdo, mentre fuori da scuola i ragazzini decidono di farla pagare a Dindoli. “Chi ride ultimo” è il titolo del capitolo finale. Povero maestro! Ma anche poveri ragazzi: Moby Dick in quinta elementare! Chissà chi l’avrà vinta.

Un libro un po’ surreale che si legge senza difficoltà e in cui, nonostante sia rivolto a ragazzini non gran lettori, si apprezza l’uso della lingua italiana con il suo vocabolario e suoi periodi che possono essere anche “lunghetti” senza risultare né pesanti, né difficili. Anche i dialoghi sono riusciti e le situazioni, seppur paradossali, reggono bene.

Un libro facile per i ragazzini, con qualche frecciatina per gli insegnanti (sempre che lo leggano!).

Un libro per bambini simili a quelli della quinta del maestro Dindoli, e che, alla fine, almeno questo libro lo avranno letto!



Nicola Cinquetti

I maschi non leggono

Giunti, 2019 - 118 p. - € 8,90

Età di lettura: da 9 anni