venerdì 22 febbraio 2019

UNA BELLA GIORNATA INIZIA CON UNA STORIA

(ALBI ILLUSTRATI - 1)
Una bella giornata inizia con una storia
Così scriveva Gianni Rodari e io mi permetto di aggiungere che la giornata incomincia ancora meglio se la storia è una bella storia, in un bel libro, con delle belle figure … .
Cosa significa questo? Perchè un libro è un bel libro? Perchè un albo illustrato è un bell'albo illustrato? Quali sono le belle figure?
Un albo illustrato (picture book) ha una doppia vita: quella dell'oggetto libro in sé, il suo aspetto fisico, la lingua usata, le parole scelte, le illustrazioni, e quella delle sue infinite possibilità d'interpretazione che risuonano nella e della quotidianità del suo lettore bambino.
Gli albi illustrati costituiscono un’esperienza conoscitiva per il bambino che si immedesima in ciò che gli viene proposto. Quando si sceglie un albo illustrato non si può non tenere conto di questo aspetto, della sua forte valenza emotiva.
Gli albi illustrati non sono mera addizione di FIGURE + PAROLE + FORMA. Sono un tutt'uno armonico, equilibrato e complementare che, nell'insieme, ha e dà senso, crea specificità di linguaggio, comunica significati precisi.
L'albo illustrato nell'esperienza del bambino è percepito come un unicum, un tutt'uno. I piccoli, infatti, lo vivono come oggetto di esperienza nel suo insieme, non separano le figure dalle parole dalla forma, e come oggetto unico ne fruiscono. Fa parte dell’essere della prima infanzia accogliere forma e senso delle cose come un'unica informazione indistinta. Nella prima infanzia i bambini arrivano gradualmente a distinguere fra sogni, fantasia, stato di veglia, fra se stesso e gli altri, tra illustrazione e oggetto illustrato perciò tutto ciò che si presenta ai bambini diventa fonte profonda di esperienza.
Leggere un albo nel suo insieme è, quindi, un'operazione di sintesi che richiede più elasticità di quanta ne abbia un adulto, mentre è un'operazione che il bambino fa spontaneamente e ne trae tantissimo: vede con gli occhi, ma anche con gli altri sensi, e con il “cuore”.
(1-continua)

giovedì 21 febbraio 2019

ME LO LEGGI?

Non si può negare: leggere una storia a un bambino, sfogliare insieme le pagine di un libro è un piacere, è un momento carico dal punto di vista emotivo e relazionale. Passare del tempo insieme con un libro è un'occasione di arricchimento dal punto di vista affettivo, crea complicità, offre punti di contatto, spunti di gioco e di dialogo. Leggere apre alla relazione, al confronto, cattura l'attenzione e l'interesse del bambino verso l'adulto e dell'adulto verso il bambino e di entrambi verso il libro, la storia, le figure.

Con un libro si passa insieme del tempo prezioso, si gioca, si parla, si ascolta, ci si fanno le coccole.

Un libro si apre, si legge, si sfoglia, si guarda. Le pagine si possono girare velocemente o lentamente seguendo il ritmo personale. Le figure non passano velocemente come le immagini che si vedono in TV o quelle animate dei videogiochi. La carta permette a ciascuno il proprio tempo di fruizione. Le illustrazioni sulla carta non scorrono velocemente e se ci si impiega un po' di più a guardarle non scatta il “game-over”. I particolari possono essere scoperti uno ad uno, le parole si possono ripetere, ci si può fermare per qualche spiegazione o si può rileggere una frase solo perchè è bella.
Il tempo della lettura è un tempo personale, unico e ricco per ogni persona, adulto o bambino che sia.

sabato 16 febbraio 2019

NON E' MAI TROPPO PRESTO

Per chi lavora nel campo è ormai assolutamente assodato: leggere fa bene. E' scientificamente e statisticamente dimostrato che, se ai bambini anche molto piccoli, si leggono storie, si mostrano libri, si offrono illustrazioni e parole, questi, crescendo, avranno molteplici vantaggi dal punto di vista del loro sviluppo cognitivo. Questi bambini saranno facilitati - a tempo debito - nell'apprendimento non solo della lettura, ma di tutto ciò che implica l'elaborazione di un pensiero complesso, articolato e coerente. Conosceranno e sapranno usare molte e diverse parole, riusciranno meglio a comprendere collegamenti e ragionamenti. Non faranno grande fatica con le espressioni nuove e le strutture linguistiche più complesse. Sapranno esprimersi meglio. Anche la loro capacità di attenzione sarà più grande e avrà maggiore resistenza.
Il loro "pensiero narrativo" si svilupperà più che negli altri e questo sarà loro di grande aiuto in molteplici occasioni.
Leggere e sentir leggere fa bene al cuore (come si è visto nel post precedente) e alla mente.
Non leggiamo ai bambini piccoli perchè imparino a leggere tecnicamente, nel senso letterale della parola, prima del tempo giusto. Leggiamo loro per regalargli un bagaglio cognitivo leggero, ma importantissimo e che tornerà loro utile in molte occasioni future.
I bambini che hanno avuto la fortuna di avere uno o più adulti che hanno passato del tempo con loro leggendo, si individuano subito tra i coetanei che non hanno potuto godere di questo piacere. A scuola, fin dai primi anni delle elementari, sono facilitati e fanno meno fatica a prestare attenzione. Padroneggiano meglio la lingua, imparano più in fretta.
Leggere libri, tanti libri, fin da bambini, può creare una generazione di persone in grado di capire e quindi risolvere molti dei problemi, inclusi quelli "grandi".
La lettura in età prescolare non è la "medicina" magica che risolve problemi e spiana la strada dell'apprendimento. E', però, un facilitatore che, attraverso una pratica piacevole, rende molto di più di quanto richiede.

lunedì 11 febbraio 2019

PANDINO COSA FA?

Un libro è un gioco. Soprattutto un gioco per i bambini piccoli. Un gioco pieno di sorprese la prima volta che lo vedono. Un gioco che si rinnova ogni volta che lo riaprono. Guardare un libro insieme ad un bambino piccolo è un gioco e un atto d'amore. Un'occasione per impegnare insieme mani, occhi e mente. Una di queste occasioni ce la regala Satoshi Iriyama con PANDINO COSA FA? (Terre di Mezzo).
Un simpatico libro che offre ai piccoli la possibilità di interagire con parole e illustrazioni seguendo il piccolo gioco proposto dal panda. Un gioco di imitazione per fare la mossa del papavero, della banana, della polpetta. Un gioco di osservazione per seguire bene i movimenti di Pandino. Un gioco di sorrisi perchè ogni pagina regala una buffa posizione del dolce animaletto. E il finale? Non poteva che essere fra le braccia della mamma.
Ogni mossa del piccolo panda si sviluppa su tre + una pagina: le prime due descrivono il movimento, la terza (con colori diversi) gli dà il nome. Pagina dopo pagina il gioco diventa sempre più coinvolgente e alla fine è veramente necessario un po' di riposo. 
Da osservare, in quanto parte del gioco, anche i risvolti di copertina e l'ultima pagina con il colophon, dove Pandino saluta i piccoli lettori prima di andarsene come se fossero i suoi amici con cui ha appena finito di giocare. 
Testo semplice e simpatico. Illustrazioni chiare e ben definite sul fondo bianco, facilmente "leggibili" anche dai più piccoli.
Un piccolo libro che piacerà ai bimbi e ai grandi che li accompagnano. 

Satoschi Iriyama
Pandino cosa fa?
Terre di Mezzo, 2019
Età di lettura: da 2 anni