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venerdì 28 ottobre 2022

DAVANTI A UN VUOTO DA RIEMPIRE

AA.VV. con le illustrazioni di Monica Barengo

Mind the gap

Kite, 2022. - 24 p.

Per i grandi 

Una copertina, otto immagini e otto racconti, anzi otto incipit di racconto. Otto voci di autrici diverse, che hanno scritto ispirate da altrettante tavole illustrate di Monica Barengo. Sono gli otto elementi più uno, la copertina, che compongono “Mind the gap” di Kite Edizioni. Sottotitolo: “Che la storia abbia inizio”. Un libro illustrato che porta il lettore dentro otto storie, lasciandolo dopo una manciata di righe, di fronte a tre puntini di sospensione e il desiderio di sapere come vanno a finire. Ma queste storie non continuano, non vanno a finire, se non nell’immaginazione del lettore stesso, se vuole, se non abbandona. Neanche le tavole illustrate lo aiutano, perché esse stesse sono un incipit, un quadro, un’immagine senza un dopo. Le otto illustrazioni, infatti, pur chiaramente appartenenti alla stessa mano, non stanno in nessuna relazione tra di loro se non per il fatto che hanno come protagonista una donna. Si tratta, infatti, di tavole che Monica Barengo aveva realizzato singolarmente per diversi numeri della rivista australiana Womankind, ognuno dei quali dedicato a un tema. Tavole speciali, eleganti, curate e molto evocative, ma non create per stare insieme.

Sono tavole bellissime, particolari, intense, ricche di dettagli, ma non troppo cariche. Un po’ retrò, forse, ma di molto effetto. Nel suo lavoro Monica Barengo ama il colore marroncino-seppia-ocra, con pochi elementi di altri colori, sempre, però, molto tenui. Una scelta che può in un qualche modo richiamare le vecchie fotografie, il cui fascino, spesso, sta proprio in queste tinte. (Le ho apprezzate molto anche nel suo “Felicità ne avete?” pubblicato anch’esso da Kite e di cui ho scritto qui ).

Le autrici, cui sono state offerte queste tavole (scegliendo ciascuna quella che più la ispirava) e che hanno scritto questi “inizi” sono Chiara Argelli, Giulia Belloni Peressutti, Amanda Cley, Valentina Mai, Martina Manfrin, Paola Presciuttini, Paola Tasca e Germana Urban. Le loro storie parlano di fughe, di solitudini, di amore, di realizzazione, di attese, di nuovi inizi. Davanti a loro, come davanti al lettore, però, sulla carta, tra una pagina e l’altra, c’è il vuoto “the gap”, e “mind the gap” è, appunto, il monito dell’illustrazione di copertine e del titolo per chi prende in mano il libro che, avvisato, davanti al vuoto può re-agire come meglio crede, può continuare o può fermarsi o scappare.

I testi di questi incipit sono curati ed eleganti come le illustrazioni da cui sono stati ispirati. In poche righe condensano tutti storie molto intriganti, capaci di creare grandi aspettative in chi le legge (purché abbia poi gli strumenti per farle crescere dentro di sè). Un lavoro molto originale (forse anche coraggioso) che, mettendo veramente il lettore “dentro” la storia, lo lascia poi completamente libero di muoversi come vuole, ma, allo stesso tempo, anche solo.

Questo libro è pubblicato nella collana Voci, in cui Kite offre titoli di forte carattere con storie importanti affiancate a illustrazioni sofisticate.

Libri destinati a un pubblico di ragazzi grandi, adolescenti e adulti.

AA.VV. con le illustrazioni di Monica Barengo

Mind the gap

Kite, 2022. - 24 p.

Per i grandi


lunedì 28 settembre 2020

SEMPLICE E FELICE


Jean-François Sénéchal con la traduzione di Claudine Turla

Semplice la felicità

Edt Giralangolo 2020, 264 p., € 14,00 e-book € 9,99

consigliato da 13 anni

Una nuova storia “fuori dal coro” nella collana di narrativa di Giralango: “SEMPLICE LA FELICITA’” di Jean-François Sénéchal, autore canadese che, praticamente nato tra i libri dei suoi genitori insegnanti, dopo gli studi in antropologia, si è dedicato alla letteratura.

Quella che racconta in questo libro è la storia di Chris, un ragazzo “in ritardo” come si definisce lui, che il giorno del suo diciottesimo compleanno si sveglia nel suo appartamento perfettamente in ordine, ma vuoto: sua mamma se ne è andata, come se, arrivata fin lì, il suo compito fosse finito. Suo padre se ne era andato alla sua nascita e Chris, adesso solo, si ritrova a inventarsi una routine fatta quotidianità, di amicizie e di piccoli lavoretti manuali, che gli inquilini del suo palazzo gli commissionano, dopo che l’anziana padrona l’ha nominato custode. La sua “semplicità” lo porta a raccontare tutto ciò che gli succede a sua madre in un dialogo immaginario che continua a condurre con lei nella sua testa. Le parla delle persone che incontra, dei suoi lavori, di come è (sarebbe) bello avere una ragazza, della morte del padre di una sua amica, della difficoltà a farsi accettare fuori dalla sua cerchia … della sua vita, che passo passo, va verso un’autonomia sempre più grande, nonostante intoppi e problemi. Ed è questa, per Chris, la felicità: poter vivere una vita semplice e normale nel piccolo universo di umanità che è il boulevard vicino a casa sua con il mercato, la sala da bowling, la strada con le macchine. Alla fine Chris, con la sua ingenuità, trova un suo equilibrio. Spera sempre nel ritorno della mamma, ma ha riempito la sua vita di tante altre persone e quindi può dire con sicurezza “(…) non preoccuparti per me, mamma. Perchè anche se non tornerai, anche se non tornerai mai, io sarò felice lo stesso.”.

La storia che ci viene proposta è commovente, dura e tenera, divertente e tragica. E' raccontata in un linbuaggio essenziale, conciso, diretto, eppure di incontestabile bellezza, e saprà catturare i lettori più sensibili. Punto di forza è che la narrazione non scade nel patetico, né nell’auto commiserazione, ma coinvolge il lettore e lo fa sentire parte del mondo di Chris, per questo stupisce come l’autore sia riuscito a mettersi, con grande sensibilità, nei panni e nella testa di un ragazzo di 18 anni con un ritardo mentale.

Il tema dell'autonomia delle persone disabili non è esattamente quello che si può pensare un tema da libri per ragazzi, eppure la realtà è ciò che essi cercano nelle storie, soprattutto nel periodo dell'adolescenza. Un periodo che sappiamo pieno di contraddizioni, ma che richiede punti fissi di riferimento. Ritrovarsi nelle storie che si leggono è fondamentale e le situaizioni di difficile quotidianità sono più frequenti nella vita dei ragazzi di quanto si possa immaginare. 

Alcuni di loro ne hanno anche scritto, come Gaya Raineri che nel suo "Pulce non c'è" (Einaudi) racconta con intelligente ironia della sua sorellina "speciale", Pulce, una bambina autistica allegra che abbraccia forte tutti, anche gli sconosciuti, oppure Giacomo Mazzariol che nel suo “Mio fratello rincorre i dinosauri” (Einaudi) narra del fratellino Giovanni affetto dalla sindrome di Down e di cui lui all’inizio si vergognava, per poi, invece, farsi travolgere dalla sua vitalità e scoprire che, a modo suo, era (ed è) un supereroe.

Leggendo la storia di Chris non si può non ricordare, poi, anche il romanzo “Mio fratello Simple” (Giunti), la storia di Bernabè, un ragazzo disabile, che suo fratello decide di tirar fuori dall’ospedale psichiatrico dove sua madre l’aveva messo, e prendersene cura. L’ha scritto Marie-Aude Murail, apprezzata autrice francese che ha composto con elegante e seria leggerezza diversi romanzi sulle tematiche forti che interessano i ragazzi come la disabilità, l’omosessualità, il razzismo.

Mi piace ricordare qui che quest’anno la collana di narrativa di Giralangolo ha vinto il Premio Andersen come miglior collana di narrativa “per un progetto coeso e coerente, capace di restituire la voce forte e allos tesso tempo fragile dell’adolescenza, attraverso storie mai scontate, che spaziano tra i generi. Per una collezione di sguardi autentici con cui confrontarsi anche grazie all’ottimo lavoro di traduzione. Per aver cucito con un filo rosso una pluralità di autori internazionali dagli stili differenti, accomunati però dalla capacità di non sottovalutare ami i propri lettori”.

Una motivazione importante che rende onore a questi romanzi, a chi li scrive, a chi li sceglie per pubblicarli e ai ragazzi che li leggono.

Nel tempo ho avuto modo di scrivere di diverse di queste storie segnalandole per la loro qualità: FERMA COSI'di Nina Lacour,LE VARIAZIONI DI LUCY , TRACCE di Wendy Mills, FUGA IN SOFFITTAdi Coline Pierré, OPHELIA di Charlotte Gingras , LA SECONDA AVVENTURA di Simone Saccucci , LA SCELTA DI RUDI di Françoise Dargent BUIO di Patrick Bard e UN'ESTATE QUASI PERFETTA di Anne Percin.