Visualizzazione post con etichetta sorella. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta sorella. Mostra tutti i post

lunedì 4 maggio 2020

DI SPADA E DI PAROLA

HAI LA MIA PAROLA

Patrizia Rinaldi
Sinnos, 2020. 218 p. - € 14,00


Avventura e fiaba si mescolano in “Hai la mia parola” l’ultimo lavoro di Patrizia Rinaldi edito da Sinnos nella collana Zona Franca ad alta leggibilità. Avventura, perché la storia di Nera e Mariagabriela è intrisa di perfidi inganni, fughe rocambolesche, incontri inaspettati e fuorvianti travestimenti. Fiaba, perché fiabesco è il tempo e il luogo lontano in cui tutto si svolge, perché ci sono due sorelle che si vogliono bene, una avida matrigna che le vuole dividere, un ricco signorotto crudele e tante buone persone pronte ad aiutare le ragazze nel superare la prova loro imposta. Non poteva, poi, mancare un lieto fine ricco di speranza.
Mariagabriela e Nera sono due sorelle molto diverse tra loro: una bella e dolce, l’altra zoppa e ribelle. La bellezza mancata di Nera è compensata dalla sua capacità di usare le parole, di leggere, scrivere e raccontare. La sventura colpisce la bella Mariagabriela che viene praticamente comprata dal lussurioso Visconte padrone del castello del borgo. Nera non può accettare il destino dell’amata sorella venduta dalla matrigna, e quando le viene fatto credere che Mariagabriela è riuscita a fuggire, anche lei parte di nascosto per cercarla con l’aiuto del fidato amico Michelino. La storia è lunga e complessa, piena di colpi di scena, ingiustizie e ritorsioni. Ma anche di coraggio, di amore, di speranza, di rispetto e di amicizia.
Anche se alla fine le due sorelle si riuniscono, l’evoluzione di questo romanzo e il suo finale non sono scontati. Lasciamo al lettore il piacere di arrivare in fondo a questa vicenda in cui spada e parole feriscono e difendono allo stesso modo e insieme rimettono in ordine il mondo.
Divisa in tre parti formate rispettivamente da ventuno brevi capitoli, uno per ogni lettera dell’alfabeto cui corrisponde una parola significativa, la storia, ambientata nella Sardegna del ‘700, ha un ritmo ben sostenuto dall’inizio alla fine e si distingue per un vocabolario ricco e ricercato. Diversamente non poteva essere, visto che uno dei temi principali che emergono è quello del potere consolatorio, ma anche del potere di attacco e di difesa, delle parole e della narrazione di storie: imparare a leggere e a scrivere, conoscere molte parole e saperle usare bene, diventa base per l’emancipazione di Nera, dei bambini cui fa da maestra, e per esteso, di ogni persona.
Il punto di vista del romanzo è quello di Nera che racconta a Mariagabriela, a vicenda finita, ciò che è successo dopo che il Visconte l’ha voluta a palazzo. Molti ed espliciti sono i riferimenti valoriali alla rettitudine delle persone, al rispetto della vita degli altri, al diritto che ognuno ha di riscattare la propria esistenza, alla bontà che ripaga di ogni angheria.
Mi mi convince un po’ meno la scelta di una scrittura prevalentemente paratattica, fatta di molte frasi brevi. La bellezza della lingua italiana sta anche nella sua complessità che, senza cadere nell’esercizio di stile o in un incomprensibile insieme contorto, si manifesta, quando ben sostenuta, in belle frasi scorrevoli lunghe e articolate. E’ vero che la lingua evolve, che la nostra è molto influenzata dal contesto in cui viviamo e che adesso si tende ad un italiano più più veloce e più semplice. Senza essere puristi, però, bisogna considerare che lingua scritta e lingua parlata non sono la stessa cosa. Credo che il valore di un bel libro, di una bella storia, sia dato anche dall’adesione alle caratteristiche della lingua con cui è raccontata e che questo contribuisca a fare la differenza quando si parla di letteratura.

Ciò non toglie che “Hai la mia parola” sia un libro che molto può dire ai suoi lettori, a vari livelli.

Patrizia Rinaldi
HAI LA MIA PAROLA
Sinnos, 2020. 218 p. - € 14,00
consigliato da 12 anni