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lunedì 1 febbraio 2021

Strumenti del mestiere: LEGGERE. UN GIOCO DA RAGAZZI

Cosa significa promuovere la lettura? Ce ne elencano gli aspetti principali due autori per ragazzi, Anna Vivarelli e Guido Quarzo, in una sorta di piccolo vademecum: “Leggere. Un gioco da ragazzi” (Salani, 2016). E’ “un manifesto dell’amore per la lettura” che si legge in poco più di due ore, ma che si impiega una vita per applicarlo. Anzi, sarebbe bene impiegare una vita per applicarlo, usando quotidianamente gli spunti che propone nel lavoro con i bambini e i ragazzi.

Siamo tutti perfettamente consci che non esistono ricette e, tanto meno, ricette infallibili, per creare lettori. I fattori che possono portare a questo risultati in breve o lungo tempo, sono molteplici, non tutti concorrono contemporaneamente e non sempre ci sono le condizioni per poterli applicare tutti. Avere tanti spunti e tante idee, però, aiuta a programmare l’intervento specifico, o, come a volte con i bambini e i ragazzi può succedere, a improvvisare, cogliendo quelle occasioni che si creano di tanto in tanto nella vita scolastica o familiare.
Questo volume è agile e diretto e vale la pena leggerlo, anche come ripasso, quando ci si accinge a lavorare con i libri, con le storie, con i bambini e con i ragazzi.

Riassumo qui, schematicamente i concetti principali che Anna Vivarelli e Guid Quarzo delineano:

- la lettura è un piacere e spesso si diffonde per contagio. Come, purtroppo di questi tempi ben sappiamo, il contagio si crea quando ci sono molte occasioni di contatto e si incontrano molti soggetti: ecco quindi che una delle condizioni per formare lettori è che i bambini/ragazzi abbiano molti libri a portata di mano e ne vedano tanti in molti luoghi e momenti della loro vita (va da sé che è fondamentale che vedano anche gli altri, gli adulti, leggere)

- la scuola è (con la famiglia) uno dei luoghi dove avviene maggiormente il contatto con i libri. Purtroppo questo incontro non è sempre positivo e fortunato: la lettura di narrativa (per piacere) dovrebbe essere sempre distinta dalla lettura di testi scolastici e manuali (per studio, per fare educazione linguistica)

- tutti i bambini amano le storie e le storie hanno un potere enorme sui bambini. E’ fondamentale lasciare che i bambini sentano/leggano molte storie e che le storie si “facciano strada” dentro i bambini, creando in loro una sorta di dipendenza e quindi il desiderio di averne sempre di più (lette in autonomia o ascoltate)

- più si legge più ci si crea gusto per i libri: quindi molti libri devono essere a disposizione dei bambini/ragazzi e molti libri di tipo diverso: in questo modo i lettori imparano a scegliere, prima di tutto ciò che piace a loro, e poi a distinguere le buone dalle cattive storie, i libri di qualità (ne ho scritto su "Il Pepeverde"  Edizioni Conoscenza - nr. 5/gen-mar. 2020, p. 8-10)

- le storie non sono fatte per “affrontare temi” o per insegnare qualcosa, né per inviare messaggi.

- è importante considerare la contemporaneità dei libri e delle storie che si suggeriscono ai ragazzi. I classici, le fiabe, i romanzi della letteratura per adulti che sono diventati “per ragazzi”, gli adattamenti e le riduzioni dei grandi classici, sono tutti materiali di letteratura che vanno affrontati in maniera adeguata, valutando bene se, come e quando farli leggere

- le librerie e le biblioteche hanno un ruolo fondamentale per la promozione della lettura, sia per i ragazzi, sia per gli adulti che lavorano con loro

- chi promuove lettura dovrebbe conoscere bene sia i libri sia i ragazzi con cui lavora, è quindi fondamentale leggere e fare esperienza

- il punto di partenza e il punto di arrivo è che la lettura è un piacere piacere. Si devono fare, quindi, delle serie e attente riflessioni su: schede di lettura, riassunti, presentazioni, lezioni frontali, esercizi di comprensione e di produzione, discussioni in classe, lavori di gruppo.

Se il promotore della lettura ha ben chiare tutto quanto qui sopra riassunto, lo fa suo e lo applica, è probabile, ma non scontato, che grazie al suo lavoro nascerà qualche lettore.

 

Guido Quarzo, Anna Vivarelli
Leggere. Un gioco da ragazzi.
Salani, 2016.

martedì 5 gennaio 2021

Strumenti del mestiere: QUANDO I GRANDI LEGGONO AI BAMBINI

Un libro prezioso per chi si occupa di lettura ai bambini piccoli. Una ricca fonte di informazioni e di suggerimenti per la lettura ad alta voce. Una raccolta di materiali di lavoro che copre i più di 20 anni di attività del progetto"Nati per leggere" che impegna medici pediatri, bibliotecari e molti volontari per la promozione della lettura in famiglia ai bambini fin da piccolissimi.

Quando i grandi leggono ai bambini di Angela Dal Gobbo (Donzelli, 2019) è stato pubblicato nell’ambito delle iniziative per i 20 anni di questo importante progetto e raccoglie i venti libri che l’Osservatorio editoriale Nati per Leggere ha scelto tra le varie pubblicazioni in questi anni. Libri che sono ormai “patrimonio” assodato di chi si dedica alla promozione del benessere di grandi e bambini attraverso la lettura. Accanto a questi libri, il volume, presenta circa 200 altri libri, soprattutto in italiano, che Angela Dal Gobbo ha selezionato con la competenza e la cura che la caratterizzano. Tantissimi libri valutati, scelti, letti e proposti in questi anni a grandi e bambini con diverse competenze e diverse sensibilità.

Il saggio è organizzato un po’ come una tabella a doppia entrata in cui da una parte si può entrare seguendo le caratteristiche dei bambini piccoli in base alla loro età e quindi alle loro capacità e competenze, dall’altra, invece, partendo dalle caratteristiche dei libri che si possono leggere con loro.

Ogni capitolo della prima parte affronta un momento dello sviluppo del bambino mettendone in evidenza le abilità, dando suggerimenti su come scegliere i libri da proporre e poi indicando i titoli di letture adatte al periodo. Ogni libro è descritto non solo nei contenuti, ma anche negli aspetti che lo rendono “di qualità” e indicato per i bambini in quella fascia d’età.

La seconda parte del volume è dedicata all’albo illustrato in sé al suo mondo, ai suoi elementi costitutivi, alla sua narratologia, alla sua ricerca grafica.

Un capitolo finale è poi dedicato alle fiabe classiche e moderne. Anche questo, come i precedenti, con i titoli da scegliere per la lettura.

Impreziosiscono questo libro una quarantina di pagine finali con quelli che sono presentati come “Piccola galleria di ritratti”. Si tratta di schede bio-bibliografiche dedicate a tutti gli autori e illustratori dei libri citati. Un dovuto omaggio a chi, spesso, viene relegato in secondo piano rispetto al libro che ha creato.

Questo è un libro che ogni persona che si impegna per la lettura ai piccolissimi dovrebbe avere sulla scrivania e consultarlo spesso. Concetti fondamentali che si leggono in queste pagine sono legati al piacere della lettura, per tutti, il piacere di chi ascolta, ma anche di chi legge ad alta voce. Il piacere anche di avere in mano testi e illustrazioni di qualità che attirano, affinano il gusto, coinvolgono tanto l’intelletto quanto i sensi. Ci si sofferma anche sull’importanza dell’attenzione a ciò che interessa i bambini e del rispetto per ciò più gli piace guardare ed ascoltare.

Centrale è, ovviamente, il “cosa succede” quando i grandi leggono ai bambini: ed è tanto ciò che succede, più di quanto si possa immaginare.

Nelle pagine introduttive Angela Dal Gobbo spiega come è strutturato il suo lavoro e afferma di non aver avuto assolutamente pretesa di esaustività. Cosa del resto impossibile nel vasto e variegato mondo editoriale per i bambini in questi anni. Piuttosto la sua idea era quella di offrire una “bussola” per orientarsi in questo mondo, per appropriarsi di tecniche di valutazione, di occhio per i dettagli, di criteri precisi in base ai quali fare le proprie scelte.

Dal punto di vista teorico c’è sicuramente riuscita. Perchè il suo lavoro abbia ricaduta anche pratica è, però, fondamentale che chi prende in mano questo libro si premuri anche di recuperare, leggere, guardare, rileggere, osservare e leggere ancora tutti i libri che sono citati. E’ solo con la pratica, quella vera, quella sul campo con i libri in mano e i bambini davanti o in braccio, che si impara a scegliere bene, a costruirsi un ricco bagaglio cui attingere.