mercoledì 18 novembre 2020

BIBLIOTECA SCOLASTICA: QUALCHE IDEA.

Spunti per organizzare o riorganizzare una biblioteca scolastica all’interno di una scuola primaria.

Insegnare ad amare i libri è una delle risorse più preziose che la scuola può offrire. I bambini di oggi sono consapevoli che con una tastiera in mano hanno a disposizione strumenti incredibili. Anche gli adulti che li accompagnano, sanno che la navigazione in internet, se opportunamente guidata, amplia enormemente il piacere della ricerca e della scoperta. Essi, però, sanno anche che i contenuti digitali rischiano una fruizione superficiale e passiva. Leggere è un’altra cosa, è sospensione del tempo, è concentrazione, è lenta esplorazione del mondo e di sé.

E’ dunque fondamentale creare e sostenere nei bambini e nei ragazzi il piacere della lettura. Uno dei presupposti fondamentali per creare lettori è presentare e mettere loro a disposizione materiali da leggere adatti alla loro età, corrispondenti ai loro interessi, coinvolgenti per il loro mondo.

Le biblioteche sono per definizione luogo dei libri e della lettura e la loro esistenza, la loro creazione, ha ancora senso anche all’interno delle scuole. E’ ovvio che al giorno d’oggi le biblioteche, anche quelle scolastiche, non possono essere formate da un patrimonio unicamente cartaceo, ma è altrettanto vero che da esso non possono prescindere.

Creare, rinnovare e arricchire una biblioteca scolastica e promuoverla promuovendo la lettura è un impegno fondamentale e importante. Non si nega che sia anche gravoso, ma le soddisfazioni che ne possono derivare sono impagabili come i benefici che ne derivano sul processo evolutivo dei bambini.

Purtroppo la gestione delle biblioteche scolastiche in Italia è per lo più ancora demandata a insegnanti che per vari motivi non possono più svolgere il loro lavoro in classe o a insegnanti volenterosi che, però, possono dedicargli solo ritagli di tempo o ore aggiuntive ai loro impegni di cattedra.

Certamente la complessa e delicata mole di lavoro del bibliotecario scolastico, citata per altro anche nei documenti del Ministero, richiederebbe una preparazione specifica e il riconoscimento di una professionalità altrettanto specifica (docente documentalista), oltre a un monte ore ufficialmente destinato e non faticosamente contrattato di anno in anno. Il discorso è ampio e andrebbe affrontato nei luoghi giusti per ottenere i giusti riconoscimenti.

Quello che intendo fare in questo posto, al di là della condivisione di queste considerazioni generali, è raccogliere alcune riflessioni fatte insieme ad alcuni insegnanti di una scuola primaria in Val di Fiemme, che hanno deciso di creare un progetto per riqualificare la biblioteca scolastica esistente nel loro plesso e darle nuova vita. L’idea è quella di offrire una serie di ragionamenti, piccole proposte e suggerimenti per chi intende iniziare a organizzare o riorganizzare la propria biblioteca scolastica.

Biblioteca scolastica: chi?

Chi sono i protagonisti di un progetto per la realizzazione di una biblioteca scolastica?

Partendo dal presupposto che la biblioteca sarà a disposizione di tutto il plesso scolastico, è fondamentale avere chiaro che sarà biblioteca di tutti: bambini, insegnanti, dirigenza, altri educatori.

La progettazione e realizzazione della biblioteca scolastica vede quindi anche il coinvolgimento di tutti (o quasi) questi soggetti nella raccolta di idee e suggerimenti, nelle proposte di materiali, nella loro organizzazione e gestione. Partendo da un gruppo di lavoro e coordinamento del progetto, a tutti i soggetti possono essere poste delle domande da cui partire. Per esempio:

* Come immagini la biblioteca a scuola?

* Cosa deve esserci assolutamente?

* Cosa ci verresti a fare?

* Come pensi di poter contribuire alla sua realizzazione/gestione?

* …

In un secondo momento si può ipotizzare che la biblioteca scolastica possa essere fruita anche dai genitori e dal personale ausiliario. Se si pensa, poi, a tutti coloro che potranno entrare in biblioteca si devono anche aggiungere ospiti esterni invitati per portare avanti attività di promozione alla lettura, conferenze, laboratori, incontri vari.

Biblioteca scolastica: cosa e come?

Quali sono i materiali da mettere in una biblioteca scolastica e come si organizzano?

Pensando alle finalità sopra descritte, in una biblioteca scolastica si dovrebbero trovare:

- libri di narrativa (prime letture e romanzi)

- albi illustrati (non solo per i bambini più piccoli)

- graphic novel

- silent books

- libri di divulgazione

- materiali per gli insegnanti

L’organizzazione di questi materiali, in base all’uso che si intende fare e offrire della biblioteca, dopo una consultazione con tutti gli insegnanti (leggere non è questione “solo di italiano”) può seguire due linee:

a) suddivisione base per fascia d’età e all’interno di ogni fascia i vari generi e argomenti (per la divulgazione)

b) suddivisione base per genere e argomento (per la divulgazione) e quindi indicazione di fascia d’età

Una sezione a parte è costituita dai materiali ad uso degli insegnanti, qualora non siano libri per ragazzi

Per l’organizzazione dei materiali e degli spazi sono necessari, ovviamente, scaffali, scatole, contenitori e stickers con ideogrammi/pittogrammi o etichette colorate per le suddivisioni interne.

Il “come?” di una biblioteca presuppone poi l’individuazione del metodo di gestione della stessa sia per quanto riguarda la sua crescita (incremento con doni e acquisti) e la sua manutenzione (organizzazione dei materiali e progressivo scarto di quelli obsoleti), sia per quanto riguarda la catalogazione dei libri e il loro prestito.

On line si possono trovare dei programmi di gestione di biblioteca sia gratuiti (i più semplici e con meno funzioni) sia a pagamento, la cui scelta dovrebbe avvenire con l’aiuto di persone competenti e previa analisi di ciò che effettivamente serve e si vuole fare.

Biblioteca scolastica: dove?

La biblioteca scolastica dovrebbe essere a scuola e possibilmente in un luogo dedicato, sicuro e protetto, dove ci possano andare i gruppi classe ma anche singolarmente i bambini in eventuali momenti “liberi” nel corso dell’orario scolastico.

L’ambiente dovrebbe essere ampio e luminoso. Dovrebbero esserci tavoli e sedie per i lavori di gruppo, sedute informali (poltrone, pouf, cuscini, tappeto …) per la lettura autonoma. Scaffali e contenitori per i libri.

L’ideale sarebbe che tutto l’arredamento fosse “mobile”, per esempio, su rotelle, in modo da poter adattare gli spazi di volta in volta all’attività che ci si vuole fare.

Elementi decorativi, quadri poster e scritte alle pareti (senza esagerare) contribuiscono a rendere l’ambiente piacevole da vivere. Anche la presenza di piante verdi di cui prendersi cura, aiuta a dare vita agli spazi e a farli sentire “propri” a chi li frequenta.

E’ auspicabile anche la disponibilità di carta, colori, matite, penne e altri materiali di cancelleria.

La biblioteca scolastica diventa così un luogo dove:

* i bambini trovano letture accattivanti, libri per approfondire o soddisfare la loro curiosità e materiali per “creare”, hanno spazio e tempo per fermarsi e ci si fermano volentieri.

* gli insegnanti trovano materiali da proporre, organizzano attività varie e laboratori, fanno riunioni, si fermano volentieri a lavorare o a leggere

* si organizzano incontri, riunioni, conferenze

* si propongono mostre ed esposizioni

* …

Biblioteca scolastica: come agire?

Organizzare/riorganizzare una biblioteca scolastica è un lavoro lungo che non finisce mai. Non si può pensare di dedicarsi a questo progetto solo per un determinato periodo e poi considerare il lavoro finito. Le biblioteche, anche quelle scolastiche, sono “esseri viventi” che continuano a modificarsi e a crescere seguendo e assecondando le necessità formative e di svago di chi le frequenta. Una biblioteca “ferma” è presto una biblioteca “vecchia” e quindi inutilizzabile.

Bisogna, ovviamente, partire da un progetto iniziale che vede la partecipazione dei vari soggetti coinvolti, ma che poi deve prevedere anche una continua “manutenzione”. Anche per questa i soggetti per cui la si pensa devono essere coinvolti: non è più il tempo delle biblioteche per gli utenti, ma delle biblioteche degli utenti. E si sa che se le persone sentono che qualcosa gli appartiene, ci tengono di più.

Per la creazione e manutenzione di una biblioteca scolastica si possono, quindi, prevedere le seguenti azioni:

* brainstorming in gruppi di scolari, insegnanti (anche con la dirigenza), genitori

* valutazione di progetti specifici per la diffusione del libro organizzati da editori e librerie

* preparare e tenere aggiornate liste di materiali da suggerire a enti e/o privati che volessero regalare qualche cosa alla scuola

* evitare di accettare tutto ciò che viene regalato in quanto “non più usato a casa”, ma scegliere e motivare le scelte con i donatori

* raccogliere “desiderata” di insegnanti e alunni

* consultare esperti bibliotecari e esperti in letteratura per l’infanzia leggendo regolarmente anche siti e blog specializzati

* seguire il mercato editoriale iscrivendosi, per esempio, alle newsletter dei vari editori

* dedicare del tempo alle visite in libreria per vedere “fisicamente” i libri e farsi consigliare dai librai

* visitare regolarmente le biblioteche pubbliche del territorio per confrontarsi con i bibliotecari e per trovare con loro possibili forme di collaborazione.

Rimane poi la questione economica che è ovviamente centrale e non sempre facile da risolvere. Non è detto che la scuola abbia dei fondi da mettere a disposizione. Si può cercare di ottenere dei finanziamenti presso gli enti o i privati che sono attenti ai bisogni della comuntà locale. Nel piccolo si possono organizzare raccolte fondi “mirate” alla biblioteca in occasione di recite e feste scolastiche varie e con mercatini.

Un’azione che, però, è alla base di tutto e può facilitare l’apporto di tutti è quella di FAR PARLARE I BUONI LIBRI sfruttando ogni occasione possibile per mostrarli e presentarli a chi potrebbe offrirli e a chi potrebbe utilizzarli. Prendere coscienza della loro qualità, della loro bellezza, delle loro potenzialità, è il primo passo per riconoscerne il valore e considerare opportuno metterne tanti a disposizione di bambini e ragazzi e degli adulti che lavorano con loro.