(Albi illustrati - 4)
Leggere.
Guardare. Guardare e leggere. Leggere e guardare.
Guardare è
leggere.
Con
i picture book non si può prescindere dal testo e/o dalle
illustrazioni. L'interazione su una pagina fra parole e figure crea
un linguaggio terzo diverso che non è quello delle parole e non è
quello delle figure. Le due narrazioni ne creano una terza, nella
piena consapevolezza dell'autore e libertà del lettore
Spesso
i migliori albi sono quelli in cui autore del testo e delle
illustrazioni sono la stessa persona, oppure sono persone che sono
perfettamente in sintonia tra di loro, lavorano parallelamente, hanno
grande “esperienza” uno del linguaggio dell'altro. “Coppie
famose” in questo senso sono, per esempio, John
Klassen e Mac
Burnett,
Jean Willis e Tony Ross, Philip
C. e Erin Stead, ...
“Il
Filo
magico”
di
Klassen
e
Burnett (Terre
di Mezzo, 2016)
è uno dei tanti esempi di questa sintonia tra autore del testo e
illustratore. La storia narra della magia del dono e della
condivisione. Una bambina trova una scatola con dentro un filo che
lei subito usa per fare dei maglioni per sé e per tutti gli abitanti
del suo paesino, animali compresi. Come per magia il filo sembra non
finire mai e con addosso i maglioni colorati tutto cambia intorno
alla bambini. L’atmosfera si fa più festosa, le persone si
parlano, nascono amicizie. Finchè la scatola non finisce in mano ad
un cattivo arciduca che egoisticamente vuole tutto il filo per sé,
ma, si sa che chi tutto vuole, nulla stringe e alla fine, filo e
scatola tornano alla bambina.
Una
storia apparentemente semplice, quasi banale a una veloce lettura, ma
in realtà densa di significati comunicati con linguaggio lieve e
illustrazioni delicate. Perchè non è il dono in sé che rende meno
grigio il paese, ma l’attenzione, la cura, il pensiero per gli
altri.
Un bellissimo albo in cui testo e illustrazioni dialogano con
profondo rispetto uno degli spazi dell’altro per rendere al massimo
l’atmosfera del racconto. L’ironia delle illustrazioni completano
la narrazione del testo che, progressivamente si riduce sempre più
per lasciare la parola alle figure, ma anche queste si ritirano per
cedere spazio al lettore: solo lui può riempire del tutto la storia.
(4 - continua)
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