martedì 16 aprile 2019

LEGGERE E GUARDARE. GUARDARE E LEGGERE

(Albi illustrati - 4)
Leggere. Guardare. Guardare e leggere. Leggere e guardare. 
Guardare è leggere.
Con i picture book non si può prescindere dal testo e/o dalle illustrazioni. L'interazione su una pagina fra parole e figure crea un linguaggio terzo diverso che non è quello delle parole e non è quello delle figure. Le due narrazioni ne creano una terza, nella piena consapevolezza dell'autore e libertà del lettore
Spesso i migliori albi sono quelli in cui autore del testo e delle illustrazioni sono la stessa persona, oppure sono persone che sono perfettamente in sintonia tra di loro, lavorano parallelamente, hanno grande “esperienza” uno del linguaggio dell'altro. “Coppie famose” in questo senso sono, per esempio, John Klassen e Mac Burnett, Jean Willis e Tony Ross, Philip C. e Erin Stead, ...

Il Filo magico” di Klassen e Burnett (Terre di Mezzo, 2016) è uno dei tanti esempi di questa sintonia tra autore del testo e illustratore. La storia narra della magia del dono e della condivisione. Una bambina trova una scatola con dentro un filo che lei subito usa per fare dei maglioni per sé e per tutti gli abitanti del suo paesino, animali compresi. Come per magia il filo sembra non finire mai e con addosso i maglioni colorati tutto cambia intorno alla bambini. L’atmosfera si fa più festosa, le persone si parlano, nascono amicizie. Finchè la scatola non finisce in mano ad un cattivo arciduca che egoisticamente vuole tutto il filo per sé, ma, si sa che chi tutto vuole, nulla stringe e alla fine, filo e scatola tornano alla bambina.  
Una storia apparentemente semplice, quasi banale a una veloce lettura, ma in realtà densa di significati comunicati con linguaggio lieve e illustrazioni delicate. Perchè non è il dono in sé che rende meno grigio il paese, ma l’attenzione, la cura, il pensiero per gli altri. 
Un bellissimo albo in cui testo e illustrazioni dialogano con profondo rispetto uno degli spazi dell’altro per rendere al massimo l’atmosfera del racconto. L’ironia delle illustrazioni completano la narrazione del testo che, progressivamente si riduce sempre più per lasciare la parola alle figure, ma anche queste si ritirano per cedere spazio al lettore: solo lui può riempire del tutto la storia.
(4 - continua)

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