(Albi illustrati - 4)
Leggere.
Guardare. Guardare e leggere. Leggere e guardare.
Guardare è
leggere.
Con
i picture book non si può prescindere dal testo e/o dalle
illustrazioni. L'interazione su una pagina fra parole e figure crea
un linguaggio terzo diverso che non è quello delle parole e non è
quello delle figure. Le due narrazioni ne creano una terza, nella
piena consapevolezza dell'autore e libertà del lettore
Spesso
i migliori albi sono quelli in cui autore del testo e delle
illustrazioni sono la stessa persona, oppure sono persone che sono
perfettamente in sintonia tra di loro, lavorano parallelamente, hanno
grande “esperienza” uno del linguaggio dell'altro. “Coppie
famose” in questo senso sono, per esempio, John
Klassen e Mac
Burnett,
Jean Willis e Tony Ross, Philip
C. e Erin Stead, ...

Una
storia apparentemente semplice, quasi banale a una veloce lettura, ma
in realtà densa di significati comunicati con linguaggio lieve e
illustrazioni delicate. Perchè non è il dono in sé che rende meno
grigio il paese, ma l’attenzione, la cura, il pensiero per gli
altri.
Un bellissimo albo in cui testo e illustrazioni dialogano con
profondo rispetto uno degli spazi dell’altro per rendere al massimo
l’atmosfera del racconto. L’ironia delle illustrazioni completano
la narrazione del testo che, progressivamente si riduce sempre più
per lasciare la parola alle figure, ma anche queste si ritirano per
cedere spazio al lettore: solo lui può riempire del tutto la storia.
(4 - continua)
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