Shawn Harris, Giulia Genovesi (trad.)
Facciamo che eravamo.
Terre di Mezzo, 2025. 40 p.
Età 2+
E’ forse il gioco più vecchio e più amato da tutti i bambini del mondo, quello di far finta che ..., di far finta di essere qualcosa o qualcuno …, di immaginarsi diversi o in un altro posto. Ed è proprio questo gioco antico che Shawn Harris riprende nel suo simpatico albo illustrato “Facciamo che eravamo?” dedicato ai lettori più piccoli.
Guardando la copertina si vedono due api, una grande che, appunto, dice a quella piccola “Facciamo che eravamo?”, e aprendo, subito si scopre che questa copertina in realtà è la copertina del libro che tengono in mano i due protagonisti della storia: un papà dalla barba lunga e i capelli folti e un bambino, anche lui con i capelli lunghi e un berretto rosa in testa. Nel momento in cui il papà lancia la proposta, i due subito si trasformano in api, uccellini, alberi … in tutto ciò che fanno finta di diventare. La trasformazione giunge a una conclusione soddisfacente per entrambi quando i due diventano, prima il genitore (e entrambi sfoggiano baffi e barba) che dice “Fine!” e poi il bambino (entrambi con il cappellino rosa e il padre particolarmente ridicolo con una testa molto piccola su un corpo muscoloso) che, invece, dice “Ancora!” e tutti e due sono pronti per ricominciare.
Un libro simpatico e divertente da condividere con bambini anche molto piccoli.
Infatti, l’organizzazione delle pagine, la maggior parte con le figure sulla pagina di destra e le parole su quella di sinistra (posizione che favorisce la visione di un bambino in braccio a chi legge per lui), insieme alle illustrazioni infantili dai contorni spessi e bene definite contro lo sfondo, lo rendono particolarmente adatto alle loro esigenze, abilità e competenze. Altro elemento che dà soddisfazioni ai bambini intorno ai due anni è quello di riconoscere persone, animali e oggetti, di indicarli e di ripeterne il nome o il verso. A questo scopo sono particolarmente funzionali quelle tavole che sono dei piccoli elenchi figurati e di cui questo libro è ricco nella seconda parte, come sugli interni di copertina. Anche la storia è vicina al vissuto dei bimbi e offre, allo stesso tempo e più o meno volontariamente, all’adulto che li accompagna un modello di comportamento, suggerendo come leggere questa stessa storia (ma anche tutte le altre) con i loro bambini. Ciò che il papà fa con il suo piccolo è una lettura ad alta voce dialogata e interattiva in cui stimola la partecipazione diretta del bambino alla costruzione della narrazione. Le voci e i gesti dei due si alternano, si intrecciano, si completano in una lettura condivisa che dà soddisfazione ad entrambi.
Un libro perfetto per la lettura ad alta voce con la collaborazione di tutti. Un libro pensato per i piccoli che può divertire, però, anche i più grandini.
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