(Albi
illustrati – 9)
La
lettura in senso lato non è una pratica lineare che si risolve con
l’affrontare un testo, apprezzarne il contenuto e riassumerlo o
raccontarlo
per
farlo proprio.
La lettura è un’esperienza profonda che implica un testo e un
lettore e gli elementi che portano entrambi sono fondamentali per
la riuscita completa del processo.
La lettura si costruisce
progressivamente aggiungendo all'esperienza contingente
del
testo
continui
elementi del proprio vissuto, del proprio ambiente, del proprio
“dejà-lu” (già letto). Leggere significa entrare nel libro
“personalmente” e renderne unica la fruizione con le proprie
competenze. La rilettura, poi, è un’ulteriore esperienza sempre
diversa che varia perchè il lettore è “cresciuto” e così il
suo vissuto e il suo letto. Con questi elementi, infatti,
il lettore riempie “di suo” i vuoti narrativi che
il testo presenta e
lo fa in modo assolutamente personale. Quando poi il lettore arriva a
comprendere il gioco/l'intento dell'autore, scatta il piacere del
leggere legato al rapporto specifico che si crea tra libro, lettore e
autore: un
qui e adesso diverso da ogni altro in ogni altro momento.
Tutte
queste
considerazioni sulla
lettura sono
perfettamente
applicabili
anche alla lettura degli albi illustrati.
Gli
albi illustrati
sono
le prime esperienze di lettura che fanno i bambini e su queste poi
costruiscono il loro percorso di lettori. Quindi
il
ruolo
attivo di
ogni bambino-lettore
nello sviluppo della narrazione
della storia
proposta
dall’albo illustrato è
fondamentale.
Mentre
si legge un albo illustrato, agendo
sull'accumulo e la sottrazione degli elementi verbali
e iconici, il
gioco della lettura entra nel vivo e crea aspettative
e
partecipazione. Più
si legge e più si entra nel meccanismo del piacere dato dalla
consapevolezza di ciò che ci si può aspettare (ripetizioni,
varianti, sorprese,
colpi di scena e svelamenti
inaspettati),
unito
al piacere dato dalla consapevolezza di come si interagisce
personalmente con questi elementi attraverso un ruolo attivo di
lettori partecipi. Negli
albi illustrati il piacere è amplificato dal rapporto perfetto ed
equilibrato tra illustrazioni e testo: due mezzi di narrazione che si
completano a vicenda dando vita alla storia.
Il muro in mezzo al libro
Jon
Agee
Il
Castoro, 2019. 42 p.
da
4 anni, lettura autonoma da 6 anni
Per
avere
un esempio concreto di quanto fin qua descritto, si può aprire “Il
muro in mezzo al libro”
di Jon Agee edito da Il Castoro.
In
questo albo si racconta di un piccolo cavaliere convinto di essere
dalla parte giusta di un muro, da quella più sicura. Dall’altra
parte, infatti, ci sono bestie feroci e perfino un orco malvagio. Man
mano che si girano le pagine e il piccolo cavaliere racconta di
quanto è felice che ci sia un muro in mezzo al libro, la situazione
che il lettore vede, però, è esattamente opposta a quanto crede
lui.
Il
piccolo cavaliere,
in effetti, non si accorge che la sua parte di libro si sta
riempiendo d’acqua e che in essa si nascondono diversi pericoli.
Per fortuna l’orco, che cattivo non è, lo salva all’ultimo
momento e lo porta dalla sua parte del muro, dove ci vuole un po’
perché il cavaliere capisca che forse non tutto è come sembra.
Presentato
a bambini intorno ai 5-6 anni, capaci già di fare determinate
deduzioni e inferenze partendo dal concetto di muro come “divisione”,
questo libro sprigiona al meglio la sua forza narrativa e i lettori
provano (inconsapevolmente) il piacere di coglierne ogni sfumatura.
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