
Il Germoglio che non voleva
crescere
Britta
Teckentrup con la traduzione di Sante Bandirali
Uovonero,
2021. [38 p.]
Consigliato
da 6 anni.
Chi
legge abitualmente libri e albi per bambini sa che copertina e titolo
non sempre sono chiari indicatori del contenuto del volume nel suo
complesso. Spesso, infatti, l’idea che sembra veicolata
dall’”involucro” esterno, rivela un interno che non ci si
aspetta. Nella produzione migliore, però, questo non è fuorviante:
il contenuto, infatti, si rivela una sorpresa, perché molto più
ricco da diversi punti di vista di ciò che si possa pensare prima di
aprirlo.
“Il
germoglio che non voleva crescere” né è un bell’esempio. Diversamente
da quanto possa sembrare, non è uno dei tanti libri classici sulla
primavera, sullo sbocciare dei fiori, sul crescere delle piante e sul
susseguirsi delle stagioni nel corso dell’anno. E’ la storia di
un semino che, a differenza degli altri, non cresce subito forte e
rigoglioso all’apparire dei primi caldi, ma, sviluppatosi dopo,
cresce piano e trova difficoltà a farsi strada nello spazio già
occupato da tutti gli altri germogli ormai diventati piante e fiori.
Formica e coccinella sono preoccupate per la difficoltà di questo
germoglio e tentano in ogni modo di facilitargli la via verso la luce
tra gli altri virgulti. Non è facile sopravvivere nell’intrico di
foglie, erbe e radici, ma la piccola piantina non demorde, non si
lascia scoraggiare e accompagnata da formica e coccinella prima, e
dagli altri animali del bosco poi, si sviluppa serpeggiando nello
spazio che trova nel sottobosco e raggiunge alla fine la luce
mostrando tutta la sua rigogliosità.
In
realtà, ciò che sottende alla narrazione delle immagini e delle
parole di Britta Teckentrup, è molto più di una storia di
primavera, di natura, di semi e di fiori. E’ una storia che parla
delle differenze tra gli individui e della loro unicità: non tutti
crescono allo stesso tempo, alla stessa velocità, raggiungendo gli
stessi obiettivi. Ogni essere vivente, comprese le persone, è
diverso da tutti gli altri, ma ciò non significa che non possa
arrivare dove vuole arrivare. Ci può volere un tempo diverso, ci
possono essere modalità diverse, ma ognuno, prima o poi, trova la
sua strada. Nel cammino di ognuno, poi, ci sono anche gli altri che
possono fare la differenza aiutando, come fanno gli amici, in questo
caso la formica, la coccinella e gli altri animali, ma anche,
purtroppo, a volte, creando intoppi e problemi, come fanno i nemici.
Ognuno cresce in una comunità e, tema oggi piuttosto attuale, il
ruolo di questa comunità “educante” è molto importante. Ciò,
però, non toglie nulla al fatto che vale comunque la pena,
percorrere la propria strada e lasciare un segno, anche piccolo, del
proprio passaggio.
Le
tavole che compongono questo libro illustrato sono di una bellezza
straordinaria e l’occhio prova piacere a perdesi nell’osservarle.
Sono un lavoro artistico che accompagna perfettamente la poeticità
del breve testo in cui si racconta tutto con estrema semplicità e
chiarezza senza scadere nel didascalico o nel moraleggiante. Colori
che sottolineano emozioni, emozioni che prendono forma nei colori e
nelle parole. Anche non avendo a disposizione il testo originale in
tedesco, si riesce a capire come la traduzione sia stata fatta con
estrema cura, scegliendo le parole con attenzione rendendo bene tutta
la sua intensità.
Interessante
notare che la tecnica usata da Britta Teckentrup nelle sue tavole è
molto simile a quella di Eric Carle: entrambi, infatti, creano i loro
fogli colorati con varie tecniche per ottenere diversi pattern da
cui, poi, ritagliare forme e creare collages. Il risultato finale,
però, è un po’ diverso per l’elaborazione al computer che, a
differenza di Carle, la Teckentrup mette in campo.
Un
libro che si può leggere a più livelli e che, quindi, può essere
proposto a bambini di diverse età e venire da tutti apprezzato.