“Il
Filo
magico”
di
Klassen
e
Burnett (Terre
di Mezzo, 2016)
è uno dei tanti esempi di questa sintonia tra autore del testo e
illustratore. La storia narra della magia del dono e della
condivisione. Una bambina trova una scatola con dentro un filo che
lei subito usa per fare dei maglioni per sé e per tutti gli abitanti
del suo paesino, animali compresi. Come per magia il filo sembra non
finire mai e con addosso i maglioni colorati tutto cambia intorno
alla bambini. L’atmosfera si fa più festosa, le persone si
parlano, nascono amicizie. Finchè la scatola non finisce in mano ad
un cattivo arciduca che egoisticamente vuole tutto il filo per sé,
ma, si sa che chi tutto vuole, nulla stringe e alla fine, filo e
scatola tornano alla bambina. martedì 16 aprile 2019
LEGGERE E GUARDARE. GUARDARE E LEGGERE
“Il
Filo
magico”
di
Klassen
e
Burnett (Terre
di Mezzo, 2016)
è uno dei tanti esempi di questa sintonia tra autore del testo e
illustratore. La storia narra della magia del dono e della
condivisione. Una bambina trova una scatola con dentro un filo che
lei subito usa per fare dei maglioni per sé e per tutti gli abitanti
del suo paesino, animali compresi. Come per magia il filo sembra non
finire mai e con addosso i maglioni colorati tutto cambia intorno
alla bambini. L’atmosfera si fa più festosa, le persone si
parlano, nascono amicizie. Finchè la scatola non finisce in mano ad
un cattivo arciduca che egoisticamente vuole tutto il filo per sé,
ma, si sa che chi tutto vuole, nulla stringe e alla fine, filo e
scatola tornano alla bambina. giovedì 4 aprile 2019
Strumenti del mestiere: A SCUOLA CON GLI ALBI
A scuola con gli albi. Insegnare con la bellezza delle parole e delle immagini. Antonella Capetti. Topipittori, 2018. 242 p. (I topi saggi; 1) €20,00
“Lì dove le parole e le immagini concorrono a creare storie, ispirate alla realtà o fantastiche, il bambino e l’adulto possono cercare e trovare bellezza, risposte e senso alle grandi domande che caratterizzano la crescita (…) L’albo illustrato diventa non solo mezzo attraverso cui insegnare e imparare, ma un compagno con cui i bambini acquistano col tempo sempre maggior dimestichezza, praticando prima l’ascolto, poi la lettura autonoma, acquisendo quella capacità di leggere parole e immagini che tanta parte avrà nella costruzione di competenze elevate, come osservare e interpretare la realtà che ci circonda nelle sue molteplici forme e manifestazioni, costruire un pensiero originale e critico, capace di confrontarsi costantemente con l’altro da sè”
Partendo da questo presupposto l’autrice conduce il lettore all’interno dei percorsi didattici da lei creati per le sue classi e descritti anche in forma di diario scolastico nel suo blog APEdario , offrendo occasioni di riflessione, ma soprattutto tanti spunti di lavoro per gli insegnanti della scuola primaria.
Non è un libro sulla promozione alla lettura nel senso comune del termine, ma sulla promozione alla lettura come competenza e strumento da cui partire per affrontare le diverse situazioni didattiche mettendo al centro il bambino e dando valore all’esperienza prima che ai suoi risultati.
Consigliato a tutti gli insegnanti che amano i libri, le storie, le parole e la loro bellezza.
mercoledì 20 marzo 2019
GIRARE LE PAGINE
Le
partizioni temporali di
un albo illustrato si
legano alla componente ritmica della
narrazione che,
come le
altre sue
componenti
è legata all’armoniosa
convivenza
e alla
perfetta combinazione
di grafica, immagine, parola, formato. Le pagine e il loro
susseguirsi funzionare come un metronomo che ben
scandisce tempo e ritmo. Possiamo trovare un esempio in Il
coccodrillo che non amava l'acqua
(Merino, Ed. Valentina)giovedì 7 marzo 2019
Riscopriamo: IL MIO MONDO A TESTA IN GIU'
martedì 5 marzo 2019
FORME NON PER CASO
l’orientamento
dell’albo è orizzontale, con un lato che è esattamente il doppio
rispetto a quello della rilegatura. In tal modo lo sviluppo della
doppia facciata, sulla quale si svolge la storia, è lungo e
stretto.Una costruzione di questo tipo è efficace come scenario ideale per contenere questa narrazione che descrive un lungo percorso e lo sguardo, che è costretto a muoversi con ampio movimento da sinistra a destra, è attivato anche fisicamente per seguire il cammino descritto.
Allo
stesso modo, una storia che si sviluppa in verticale, deve essere
contenuta in un libro rettangolare con la base più piccola
dell’altezza. Riuscireste, voi, a immaginare L’ascensore
del piccolo bradipo (Tomoko
Ohmura, Babalibri)
in un libro più largo che lungo?
Per
mantenere questa logica di forma e contenuto, alcuni albi, come per
esempio Orso
ha una storia da raccontare (Stead,
Babalibri)
o Il
signor tigre si scatena
(P. Brown, Il Castoro),
obbligano in alcuni punti della storia a “girare” il libro per
permettere che la storia possa svilupparsi nel senso giusto. Altri
ancora inseriscono una pagina doppia piegata da aprire verso l’alto
o verso il basso o in orrizzontale per venire incontro alle esigenze
narrative del testo. E’ il caso, per esempio, del bellissimo Papà
mi prendi la luna, per favore?
(E. Carle, La Margherita).
L’adesione
tra forma e sviluppo narrativo è
fondamentale. Un albo illustrato di forma sbagliata, è un albo che
non può
funzionare.venerdì 1 marzo 2019
PRONTO MAMMA?
Al centro di questo albo una situazione
tipicamente “bambina” in cui i piccoli lettori si immedesimano
perfettamente. La lettura di un libro così, è quindi per loro riconoscere un’esperienza reale e riviverla pagina dopo pagina. Il gioco dei mezzi di trasporto è divertente,
ma fino alla fine il lettore non è sicuro di come andrà a finire. Finchè
l’abbraccio tra mamma e bambina non offre la conclusione positiva che
deve esserci nei libri per i piccoli.




