(Albi illustrati - 2)
Un
buon e bell’albo illustrato non è contenuto in una forma
qualunque: quadrato o rettangolare non è la stessa cosa, neanche le
dimensioni lo sono. E quando l’albo è rettangolare è diverso se
la base è più corta dell’altezza o viceversa.
Le
forme e i materiali degli albi non sono dati accessori, sono già
racconto. Osserviamo, per esempio Una scatola gialla
(Gaudesaboos, Sinnos):
l’orientamento
dell’albo è orizzontale, con un lato che è esattamente il doppio
rispetto a quello della rilegatura. In tal modo lo sviluppo della
doppia facciata, sulla quale si svolge la storia, è lungo e
stretto.
Una costruzione di questo tipo è efficace come scenario ideale per contenere questa narrazione che descrive un lungo percorso e lo sguardo, che è costretto a muoversi con ampio movimento da sinistra a destra, è attivato anche fisicamente per seguire il cammino descritto.
Una costruzione di questo tipo è efficace come scenario ideale per contenere questa narrazione che descrive un lungo percorso e lo sguardo, che è costretto a muoversi con ampio movimento da sinistra a destra, è attivato anche fisicamente per seguire il cammino descritto.
Infatti
qui si racconta di un viaggio, quello di una scatola gialla enorme
trasportata da un aeroplano e che giunge a destinazione piccolissima,
consegnata alla bimba che l’aspetta da un postino in bicicletta.
Come una bambolina Matrioska ad ogni passaggio da un mezzo di
trasporto a un altro, sempre più piccolo, la scatola si rompe e ne
svela un’altra dentro di sé, sostenendo le ipotesi che via via il lettore si fa sul suo contenuto: un animale, anch’esso, di dimensioni
sempre più minute.
Allo
stesso modo, una storia che si sviluppa in verticale, deve essere
contenuta in un libro rettangolare con la base più piccola
dell’altezza. Riuscireste, voi, a immaginare L’ascensore
del piccolo bradipo (Tomoko
Ohmura, Babalibri)
in un libro più largo che lungo?
Per
mantenere questa logica di forma e contenuto, alcuni albi, come per
esempio Orso
ha una storia da raccontare (Stead,
Babalibri)
o Il
signor tigre si scatena
(P. Brown, Il Castoro),
obbligano in alcuni punti della storia a “girare” il libro per
permettere che la storia possa svilupparsi nel senso giusto. Altri
ancora inseriscono una pagina doppia piegata da aprire verso l’alto
o verso il basso o in orrizzontale per venire incontro alle esigenze
narrative del testo. E’ il caso, per esempio, del bellissimo Papà
mi prendi la luna, per favore?
(E. Carle, La Margherita).
L’adesione
tra forma e sviluppo narrativo è
fondamentale. Un albo illustrato di forma sbagliata, è un albo che
non può
funzionare.
(2-continua)
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