(Albi illustrati - 3)
Girare
le pagine di un albo illustrato non è come girare le pagine di un
altro libro. Si girano ovviamente per vedere come la storia va
avanti, ma a ogni giro di pagina, nel passare da una doppia a quella
successiva, l'albo pone delle domande, costruisce suspense, rivela
un significato, mostra il senso del tempo che scorre oppure cambia
repentinamente lo sviluppo della storia: dall'altra parte ci si può
aspettare qualsiasi cosa.
Nelle
vecchie fiabe sonore c'era un campanello che indicava all'ascoltatore
quando girare pagina. L'albo illustrato è come se avesse dentro dei
campanelli propri che suonano: l'atto di girare pagina fa parte del
rapporto fra immagine, testo e narrazione. La sospensione creata nel
girare la pagina è il piacere dell'essere tra due stati che genera
senso di scoperta, di viaggio, di infinite possibilità. Il
voltar pagina si visualizza come una delle unità del tempo che
regolano lo scorrimento dell'albo. Un tempo soggettivo che dura
quanto il lettore lo vuole far durare. Girare
le pagine è come essere dentro il libro: è un continuo
rimescolamento delle carte e funziona come il montaggio di un film:
il bello è che è chi legge che lo fa.
Le
partizioni temporali di
un albo illustrato si
legano alla componente ritmica della
narrazione che,
come le
altre sue
componenti
è legata all’armoniosa
convivenza
e alla
perfetta combinazione
di grafica, immagine, parola, formato. Le pagine e il loro
susseguirsi funzionare come un metronomo che ben
scandisce tempo e ritmo. Possiamo trovare un esempio in Il
coccodrillo che non amava l'acqua
(Merino, Ed. Valentina)
Il
piccolo coccodrillo protagonista di questa storia non adora l'acqua
come i suoi fratelli e i suoi tentativi di assomigliare loro non
fanno altro che mostrargli quanto sia diverso. Rimasto solo perchè
tutti impegnati nel corso di nuoto, il piccolo pensa bene di
investire i suoi soldini in un salvagente. Buona l'idea, ma inutile:
col salvagente non riesce a giocare a palla, a nuotare agilmente e
tanto meno ad andare sott'acqua. L'acqua poi, per lui è troppo
fredda, troppo bagnata... Finchè, qualcosa di imprevedibile succede:
un formicolio nel naso, uno starnuto e ... dalla sua bocca esce una
vampata di fuoco. Il piccolo è un un drago, non un coccodrillo! Ecco
perchè non è fatto per nuotare.
Questa
semplice storia è arricchita dalle bellissime illustrazioni che,
per la loro ben studiata posizione sulle pagine, duettano con il
testo e scandiscono il ritmo del racconto: lento, veloce, più
veloce, e a ogni giro di pagina una sorpresa. Le illustrazioni
completano la storia e aiutano a leggerla, regalano, inoltre, nel
primo risguardo di copertina un indizio per la soluzione della
vicenda e nell'ultimo un possibile modo per continuare a
raccontare.(3 - continua)
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