mercoledì 20 marzo 2019

GIRARE LE PAGINE

 (Albi illustrati - 3)
Girare le pagine di un albo illustrato non è come girare le pagine di un altro libro. Si girano ovviamente per vedere come la storia va avanti, ma a ogni giro di pagina, nel passare da una doppia a quella successiva, l'albo pone delle domande, costruisce suspense, rivela un significato, mostra il senso del tempo che scorre oppure cambia repentinamente lo sviluppo della storia: dall'altra parte ci si può aspettare qualsiasi cosa.
Nelle vecchie fiabe sonore c'era un campanello che indicava all'ascoltatore quando girare pagina. L'albo illustrato è come se avesse dentro dei campanelli propri che suonano: l'atto di girare pagina fa parte del rapporto fra immagine, testo e narrazione. La sospensione creata nel girare la pagina è il piacere dell'essere tra due stati che genera senso di scoperta, di viaggio, di infinite possibilità. Il voltar pagina si visualizza come una delle unità del tempo che regolano lo scorrimento dell'albo. Un tempo soggettivo che dura quanto il lettore lo vuole far durare. Girare le pagine è come essere dentro il libro: è un continuo rimescolamento delle carte e funziona come il montaggio di un film: il bello è che è chi legge che lo fa.
Le partizioni temporali di un albo illustrato si legano alla componente ritmica della narrazione che, come le altre sue componenti è legata all’armoniosa convivenza e alla perfetta combinazione di grafica, immagine, parola, formato. Le pagine e il loro susseguirsi funzionare come un metronomo che ben scandisce tempo e ritmo. Possiamo trovare un esempio in Il coccodrillo che non amava l'acqua (Merino, Ed. Valentina)
Il piccolo coccodrillo protagonista di questa storia non adora l'acqua come i suoi fratelli e i suoi tentativi di assomigliare loro non fanno altro che mostrargli quanto sia diverso. Rimasto solo perchè tutti impegnati nel corso di nuoto, il piccolo pensa bene di investire i suoi soldini in un salvagente. Buona l'idea, ma inutile: col salvagente non riesce a giocare a palla, a nuotare agilmente e tanto meno ad andare sott'acqua. L'acqua poi, per lui è troppo fredda, troppo bagnata... Finchè, qualcosa di imprevedibile succede: un formicolio nel naso, uno starnuto e ... dalla sua bocca esce una vampata di fuoco. Il piccolo è un un drago, non un coccodrillo! Ecco perchè non è fatto per nuotare.
Questa semplice storia è arricchita dalle bellissime illustrazioni che, per la loro ben studiata posizione sulle pagine, duettano con il testo e scandiscono il ritmo del racconto: lento, veloce, più veloce, e a ogni giro di pagina una sorpresa. Le illustrazioni completano la storia e aiutano a leggerla, regalano, inoltre, nel primo risguardo di copertina un indizio per la soluzione della vicenda e nell'ultimo un possibile modo per continuare a raccontare.(3 - continua)

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