giovedì 6 giugno 2024

Strumenti del mestiere. LA PORTA SEGRETA

 


Mac Barnett, Sara Ragusa (trad.)

La porta segreta. Perchè i libri per bambini sono una cosa seria.

Terre di Mezzo, 2024. p. 101

 

Anche se Mac Barnett ha raccolto l’invito di Terre di Mezzo a scrivere un libro sui libri per bambini con la sua solita ironia e il suo sguardo disincantato e un po’ scanzonato, è triste dover leggere la difesa di qualsiasi persona del proprio lavoro per la scarsa considerazione da parte di chi invece questo lavoro dovrebbe apprezzarlo e sostenerlo. In questo caso, gli adulti. Gli adulti sono coloro che esercitano un fortissimo potere su cosa leggono i bambini: i libri destinati ai giovani lettori, infatti, sono scritti, pubblicati e comprati dagli adulti, e per tanto tempo sono gli adulti che glieli leggono ad alta voce.

Per Mac Barnett, i bambini sono il pubblico più intelligente, avventuroso e onesto che uno scrittore potrebbe sperare di avere e scrivere per loro non deve essere considerato uno sminuire il lavoro di uno scrittore tout court. Quello dei bambini, però, è un pubblico che con i libri ha per lungo tempo un approccio mediato e, non sempre, da qualcuno di attento e competente. Quello che Mac Barnett fa in questo libro è una disamina seria e, allo stesso tempo, ironica dei motivi per cui la letteratura per bambini e ragazzi viene spesso considerata una letteratura di serie B, mentre gode di piena dignità.

Tanti sono i libri che possono catturare l’attenzione, l’interesse e la passione dei giovani lettori. Libri scritti pensando a loro, ispirati da un “bambino” o un “ragazzo” ancora attivo nell’animo dell’autore e, perciò, vicino al proprio pubblico. Lo snodo problematico, però, ha duplice faccia: da una parte spesso manca l’occasione perché questi bei e buoni libri incontrino il loro pubblico, e, dall’altra, la diffusa idea che “basta che leggano qualcosa” o che “ci sono tanti bei libretti (vecchi) a casa o a scuola, perché si dovrebbero accompagnare i bambini in biblioteca o in libreria a prenderne di nuovi?”

Questo libro di Mac Barnett non racconta molto di nuovo agli addetti ai lavori che da tempo si occupano di libri per l’infanzia, è, però, una lettura interessante e importante per chi a questo mondo inizia ad avvicinarsi, anche da non professionista. Una riflessione che fa bene a chi di libri per bambini si occupa come genitore o come insegnante, agli adulti curiosi, e, soprattutto, a chi si fa governare da pregiudizi e false credenze riguardo alle letture per i piccoli, la cui creazione non è meno facile della stesura di libri per gli adulti, anzi. Barnett, infatti, racconta la sua esperienza di lettore bambino e di come, da educatore, è poi passato ad occuparsi di lettori bambini. La sua frequentazione del mondo infantile lo ha portato ad elaborare una visione attenta e convincente di come dovrebbero essere i libri per i piccoli e di come gli adulti gli si dovrebbero avvicinare, senza intenti educativo-moralistici, senza volerli “usare” per altri scopi che non sia il piacere della lettura, senza volerli controllare per edulcorarli, semplificarli o in qualche modo manometterli.

Tanto la “Teoria delle tre zie” sulla letteratura per l’infanzia (p. 36-40) è tristemente vera, altrettanto concretamente vero e disarmante è l’assioma presentato a pagina 13 “Un libro per bambini è scritto per bambini”. E questo è il punto di partenza dal quale non si può prescindere quando si ha a che fare con libri e bambini.

Mac Barnett, Sara Ragusa (trad.)

La porta segreta. Perchè i libri per bambini sono una cosa seria.

Terre di Mezzo, 2024. p. 101


 

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