Per i bambini le differenze fondamentalmente non esistono. Sono i grandi che mettono loro negli occhi e nella testa colori diversi, abilità diverse, possibilità diverse, risultati diversi. I bambini imparano quello che vivono, diceva il titolo di un noto libro di pedagogia famigliare di qualche anno fa. Ed è vero, anche per preconcetti e discriminazioni. L’apertura naturale dei bambini all’altro, rischia spesso di venire limitata da discorsi sentiti a casa, da immagini viste in televisione, da atteggiamenti sperimentati nella vita di tutti i giorni. Per fortuna non si può e non si deve generalizzare: è sbagliato etichettare tutto e tutti solo per l’atteggiamento intollerante di pochi. Ci vuole comprensione, intelligenza, attenzione quando si vive e si lavora con i bambini, sia nell’esempio che si dà loro, sia nel modo in cui si affrontano con loro determinati argomenti.
In questo senso ci sa fare molto bene la maestra di Leo, protagonista di “Ma che razza di razza è?” (Città Nuova Ed.) di Silvia Roncaglia.
In
classe la maestra mostra ai bambini un documentario e da questo parte
una discussione sulle diverse parti del mondo e sulle diverse persone
che le abitano, con le peculiarità del loro aspetto fisico, abiti,
usi e costumi. Punto centrale è il superamento del concetto di
“razza” dato che è stato dimostrato scientificamente che non
esistono “razze” umane diverse, ma che tutti gli uomini
appartengono alla stessa razza umana e le loro diversità sono frutto
della peculiarità delle condizioni in cui nascono e vivono. Il
lavoro di Leo prosegue a casa con una ricerca sulle diverse etnie e
il ragazzino rimane spiazzato dal concetto di razze che trova in un
vecchio libro. Leo, però, è molto sveglio e capisce che gli studi
nel tempo hanno cambiato le convinzioni e che il libro è superato.
Ma è soprattutto il suo piccolo fratellino a fargli notare che in
ogni pagina di quel libro non c’è altro che un “BIMBO CON
MAMMA”, lanciando un forte messaggio che va oltre ogni diversità.
Il
libro, adatto ai bambini dai 7 anni, non è nuovo. E’ una
riedizione rivista nel testo e con nuove illustrazioni. Interessante
il lavoro di Città Nuova che ha pensato di ripescare dal suo
catalogo un libro per bambini edito nel 1999, vincitore allora del
premio “Libro per l’ambiente” e in seguito menzionato nella
prestigiosa pubblicazione “White Ravens” della Internationale Jugendbibliothek di Monaco che raccoglie ogni
anno le migliori pubblicazioni per bambini e ragazzi edite in tutto
il mondo. Importante è soprattutto il lavoro di revisione del testo
non solo dal punto di vista linguistico, ma anche nel contenuto che,
già allora aperto alle diversità e al rispetto degli altri, si
attualizza con il concetto, consolidato in questi anni dagli studi in
campo genetico, dell’unicità della razza umana. E’ su questo
punto che gira il fulcro della storia molto piacevole da leggere,
composta in un libro ad alta leggibilità, con
criteri grafici e accorgimenti che agevolano la lettura,
e accompagnata dalle illustrazioni di Cristiana Cerretti molto
evocative e ricche di poesia. Tra le righe un messaggio educativo
interculturale importante espresso con semplicità e levità, senza
cadute nella banalità e nella pedanteria.
Più che di una riedizione si può parlare di nuova ben riuscita pubblicazione su temi, purtroppo, ancora di grande attualità quali il razzismo e la discriminazione.
Silvia Roncaglia con le illustrazioni di Cristiana Cerretti
Ma che razza di razza è?
Città Nuova Editrice, 2020. 48 p.
Consigliato da 7 anni
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