Tra le varie nuove proposte di quest’anno per Natale per i piccoli “L’albero di Natale del signor Vitale” (Marameo, 2020) è uno di quei libri che a prima vista si capisce subito che sono speciali. Vedendolo tra gli altri sullo scaffale in libreria, infatti, non si riesce a non prenderlo in mano e, appena aperto, si resta subito coinvolti dal suo testo e dalle sue illustrazioni.
La storia racconta di un albero di Natale consegnato, appunto, al signor Vitale, ma dato che è troppo alto, ne viene tagliato un pezzetto perché non tocchi il soffitto del salone. Il maggiordomo pensa subito di regalare la cima tagliata alla cameriera Rosa che felice pensa a come addobbarla. Per il posto che ha lei sul caminetto, però, anche questo pezzo è troppo grande e, così, con le forbici affilate, ne recide un po’ e lo getta nel cestino. Teodoro il giardiniere nota la cima dell’albero tra i rifiuti e la recupera per portarla a casa alla sua sposa. Anche per la loro casa, però, il pezzo di albero è troppo grande e quindi anche lei … . Pezzo dopo pezzo, la cima dell’albero passa di mano in mano, di zampa in zampa e si crea una catena che vede spuntare nelle case di diverse persone e nelle tane di molti animali un albero di Natale segno di festa, di famiglia, di gioia e di condivisione. L’ultimo minuscolo pezzetto finisce nel buco dei topolini che vivono sotto il pavimento della casa del signor Vitale. E il cerchio si chiude: “che soddisfazione, avere per Natale un albero stupendo, come il Signor Vitale!”
Il brillante testo di questo albo illustrato è in rima. Una rima perfetta che regge molto bene e lo rende adatto anche per la lettura ad alta voce. Cosa non scontata quando si tratta di una traduzione. Se la traduttrice, però, è Chiara Carminati, rimangono pochi dubbi sul risultato.
L’attenta
interpretazione della versione originale e l’accurata ricerca
linguistica regalano a questo libro, nemmeno troppo breve, ritmo
sostenuto e ricchezza lessicale. Troviamo, infatti, parole come
“esemplare”, “portento”, “munito”, “compiaciuta”,
“indugio”, “ recise” … una scelta oculata e precisa che
tiene lontano il testo dal pericolo della banalità della
ripetizione. La ripetizione è un elemento interessante nei libri per
i bambini e piace molto ai piccoli. Spesso, però, la ricerca della
ripetizione rischia di rendere noioso e “ripetitivo” (in senso
negativo) il contenuto della storia: non è questo il caso. Qui il
riproporsi delle situazioni è costantemente arricchito dai diversi
nuovi elementi che caratterizzano il contesto in cui la punta
dell’albero si viene a trovare: dal piatto di madreperla su cui la
poggia il maggiordomo agli addobbi “golosi” proposti da Mamma
Orsa, dal piedistallo di carota nella tana dei Conigli alla stella di
formaggio con cui la decorano i topini.
Splendide illustrazioni retrò accompagnano questa storia e la completano con divertenti particolari, contribuendo anche al ritmo della narrazione grazie al loro preciso posizionamento sulla pagina.
Un libro da leggere e rileggere per scoprire ogni volta dettagli nuovi e per il piacere del suo ripetersi senza stancare.
Un
libro nuovo dal sapore della tradizione. Questo libro, veramente, non
è nuovissimo. La sua prima edizione, infatti, risale al 1963 per la
Random House di New York. E’ nuovo, però, in Italia proposto
quest’anno per la prima volta da Marameo Edizioni che ne ha curato
traduzione e pubblicazione.
Sono diverse le piccole case editrici che fanno questo lavoro di scoperta di “chicche” mai arrivate in Italia o di ripubblicazione di ottimi lavori usciti da tempo dai cataloghi di altri editori. Ed è una fortuna che non vadano persi. Come mi piace spesso dire, infatti, anche se i libri buoni sono vecchi, fa lo stesso perchè i bambini sono sempre “nuovi”.
Il Natale del Signor Vitale
Robert Barry con la traduzione di Chiara Carminati
Marameo, 2020. [30 p.] - € 19,90
Consigliato da 4 anni
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