Spunti
per organizzare o riorganizzare una biblioteca scolastica all’interno
di una scuola primaria.
Insegnare
ad amare i libri è una delle risorse più preziose che la scuola può
offrire. I bambini di oggi sono consapevoli che con una tastiera in
mano hanno a disposizione strumenti incredibili. Anche gli adulti che
li accompagnano, sanno che la navigazione in internet, se
opportunamente guidata, amplia enormemente il piacere della ricerca e
della scoperta. Essi, però, sanno anche che i contenuti digitali
rischiano una fruizione superficiale e passiva. Leggere è un’altra
cosa, è sospensione del tempo, è concentrazione, è lenta
esplorazione del mondo e di sé.
E’
dunque fondamentale creare e sostenere nei bambini e nei ragazzi il
piacere della lettura. Uno dei presupposti fondamentali per creare
lettori è presentare e mettere loro a disposizione materiali da
leggere adatti alla loro età, corrispondenti ai loro interessi,
coinvolgenti per il loro mondo.
Le
biblioteche sono per definizione luogo dei libri e della lettura e la
loro esistenza, la loro creazione, ha ancora senso anche all’interno
delle scuole. E’ ovvio che al giorno d’oggi le biblioteche, anche
quelle scolastiche, non possono essere formate da un patrimonio
unicamente cartaceo, ma è altrettanto vero che da esso non possono
prescindere.
Creare,
rinnovare e arricchire una biblioteca scolastica e promuoverla
promuovendo la lettura è un impegno fondamentale e importante. Non
si nega che sia anche gravoso, ma le soddisfazioni che ne possono
derivare sono impagabili come i benefici che ne derivano sul processo
evolutivo dei bambini.
Purtroppo
la gestione delle biblioteche scolastiche in Italia è per lo più
ancora demandata a insegnanti che per vari motivi non possono più
svolgere il loro lavoro in classe o a insegnanti volenterosi che,
però, possono dedicargli solo ritagli di tempo o ore aggiuntive ai
loro impegni di cattedra.
Certamente
la complessa e delicata mole di lavoro del bibliotecario scolastico,
citata per altro anche nei documenti del Ministero, richiederebbe una
preparazione specifica e il riconoscimento di una professionalità
altrettanto specifica (docente documentalista), oltre a un monte ore
ufficialmente destinato e non faticosamente contrattato di anno in
anno. Il discorso è ampio e andrebbe affrontato nei luoghi giusti
per ottenere i giusti riconoscimenti.
Quello
che intendo fare in questo posto, al di là della condivisione di
queste considerazioni generali, è raccogliere alcune riflessioni
fatte insieme ad alcuni insegnanti di una scuola primaria in Val di
Fiemme, che hanno deciso di creare un progetto per riqualificare la
biblioteca scolastica esistente nel loro plesso e darle nuova vita.
L’idea è quella di offrire una serie di ragionamenti, piccole
proposte e suggerimenti per chi intende iniziare a organizzare o
riorganizzare la propria biblioteca scolastica.
Biblioteca
scolastica: chi?
Chi
sono i protagonisti di un progetto per la realizzazione di una
biblioteca scolastica?
Partendo
dal presupposto che la biblioteca sarà a disposizione di tutto il
plesso scolastico, è fondamentale avere chiaro che sarà biblioteca
di tutti: bambini, insegnanti, dirigenza, altri educatori.
La
progettazione e realizzazione della biblioteca scolastica vede quindi
anche il coinvolgimento di tutti (o quasi) questi soggetti nella
raccolta di idee e suggerimenti, nelle proposte di materiali, nella
loro organizzazione e gestione. Partendo da un gruppo di lavoro e
coordinamento del progetto, a tutti i soggetti possono essere poste
delle domande da cui partire. Per esempio:
*
Come immagini la biblioteca a scuola?
*
Cosa deve esserci assolutamente?
*
Cosa ci verresti a fare?
*
Come pensi di poter contribuire alla sua realizzazione/gestione?
*
…
In
un secondo momento si può ipotizzare che la biblioteca scolastica
possa essere fruita anche dai genitori e dal personale ausiliario. Se
si pensa, poi, a tutti coloro che potranno entrare in biblioteca si
devono anche aggiungere ospiti esterni invitati per portare avanti
attività di promozione alla lettura, conferenze, laboratori,
incontri vari.
Biblioteca
scolastica: cosa e come?
Quali
sono i materiali da mettere in una biblioteca scolastica e come si
organizzano?
Pensando
alle finalità sopra descritte, in una biblioteca scolastica si
dovrebbero trovare:
-
libri di narrativa (prime letture e romanzi)
-
albi illustrati (non solo per i bambini più piccoli)
-
graphic novel
-
silent books
-
libri di divulgazione
-
materiali per gli insegnanti
L’organizzazione
di questi materiali, in base all’uso che si intende fare e offrire
della biblioteca, dopo una consultazione con tutti gli insegnanti
(leggere non è questione “solo di italiano”) può seguire due
linee:
a)
suddivisione base per fascia d’età e all’interno di ogni fascia
i vari generi e argomenti (per la divulgazione)
b)
suddivisione base per genere e argomento (per la divulgazione) e
quindi indicazione di fascia d’età
Una
sezione a parte è costituita dai materiali ad uso degli insegnanti,
qualora non siano libri per ragazzi
Per
l’organizzazione dei materiali e degli spazi sono necessari,
ovviamente, scaffali, scatole, contenitori e stickers con
ideogrammi/pittogrammi o etichette colorate per le suddivisioni
interne.
Il
“come?” di una biblioteca presuppone poi l’individuazione del
metodo di gestione della stessa sia per quanto riguarda la sua
crescita (incremento con doni e acquisti) e la sua manutenzione
(organizzazione dei materiali e progressivo scarto di quelli
obsoleti), sia per quanto riguarda la catalogazione dei libri e il
loro prestito.
On
line si possono trovare dei programmi di gestione di biblioteca sia
gratuiti (i più semplici e con meno funzioni) sia a pagamento, la
cui scelta dovrebbe avvenire con l’aiuto di persone competenti e
previa analisi di ciò che effettivamente serve e si vuole fare.
Biblioteca
scolastica: dove?
La
biblioteca scolastica dovrebbe essere a scuola e possibilmente in un
luogo dedicato, sicuro e protetto, dove ci possano andare i gruppi
classe ma anche singolarmente i bambini in eventuali momenti “liberi”
nel corso dell’orario scolastico.
L’ambiente
dovrebbe essere ampio e luminoso. Dovrebbero esserci tavoli e sedie
per i lavori di gruppo, sedute informali (poltrone, pouf, cuscini,
tappeto …) per la lettura autonoma. Scaffali e contenitori per i
libri.
L’ideale
sarebbe che tutto l’arredamento fosse “mobile”, per esempio, su
rotelle, in modo da poter adattare gli spazi di volta in volta
all’attività che ci si vuole fare.
Elementi
decorativi, quadri poster e scritte alle pareti (senza esagerare)
contribuiscono a rendere l’ambiente piacevole da vivere. Anche la
presenza di piante verdi di cui prendersi cura, aiuta a dare vita
agli spazi e a farli sentire “propri” a chi li frequenta.
E’
auspicabile anche la disponibilità di carta, colori, matite, penne e
altri materiali di cancelleria.
La
biblioteca scolastica diventa così un luogo dove:
*
i bambini trovano letture accattivanti, libri per approfondire o
soddisfare la loro curiosità e materiali per “creare”, hanno
spazio e tempo per fermarsi e ci si fermano volentieri.
*
gli insegnanti trovano materiali da proporre, organizzano attività
varie e laboratori, fanno riunioni, si fermano volentieri a lavorare
o a leggere
*
si organizzano incontri, riunioni, conferenze
*
si propongono mostre ed esposizioni
*
…
Biblioteca
scolastica: come agire?
Organizzare/riorganizzare
una biblioteca scolastica è un lavoro lungo che non finisce mai. Non
si può pensare di dedicarsi a questo progetto solo per un
determinato periodo e poi considerare il lavoro finito. Le
biblioteche, anche quelle scolastiche, sono “esseri viventi” che
continuano a modificarsi e a crescere seguendo e assecondando le
necessità formative e di svago di chi le frequenta. Una biblioteca
“ferma” è presto una biblioteca “vecchia” e quindi
inutilizzabile.
Bisogna,
ovviamente, partire da un progetto iniziale che vede la
partecipazione dei vari soggetti coinvolti, ma che poi deve prevedere
anche una continua “manutenzione”. Anche per questa i soggetti
per cui la si pensa devono essere coinvolti: non è più il tempo
delle biblioteche per gli utenti, ma delle biblioteche degli
utenti. E si sa che se le persone sentono che qualcosa gli
appartiene, ci tengono di più.
Per
la creazione e manutenzione di una biblioteca scolastica si possono,
quindi, prevedere le seguenti azioni:
*
brainstorming in gruppi di scolari, insegnanti (anche con la
dirigenza), genitori
*
valutazione di progetti specifici per la diffusione del libro
organizzati da editori e librerie
*
preparare e tenere aggiornate liste di materiali da suggerire a enti
e/o privati che volessero regalare qualche cosa alla scuola
*
evitare di accettare tutto ciò che viene regalato in quanto “non
più usato a casa”, ma scegliere e motivare le scelte con i
donatori
*
raccogliere “desiderata” di insegnanti e alunni
*
consultare esperti bibliotecari e esperti in letteratura per
l’infanzia leggendo regolarmente anche siti e blog specializzati
*
seguire il mercato editoriale iscrivendosi, per esempio, alle
newsletter dei vari editori
*
dedicare del tempo alle visite in libreria per vedere “fisicamente”
i libri e farsi consigliare dai librai
*
visitare regolarmente le biblioteche pubbliche del territorio per
confrontarsi con i bibliotecari e per trovare con loro possibili
forme di collaborazione.
Rimane
poi la questione economica che è ovviamente centrale e non sempre
facile da risolvere. Non è detto che la scuola abbia dei fondi da
mettere a disposizione. Si può cercare di ottenere dei finanziamenti
presso gli enti o i privati che sono attenti ai bisogni della comuntà
locale. Nel piccolo si possono organizzare raccolte fondi “mirate”
alla biblioteca in occasione di recite e feste scolastiche varie e
con mercatini.
Un’azione
che, però, è alla base di tutto e può facilitare l’apporto di
tutti è quella di FAR PARLARE I BUONI LIBRI sfruttando ogni
occasione possibile per mostrarli e presentarli a chi potrebbe
offrirli e a chi potrebbe utilizzarli. Prendere coscienza della loro
qualità, della loro bellezza, delle loro potenzialità, è il primo
passo per riconoscerne il valore e considerare opportuno metterne
tanti a disposizione di bambini e ragazzi e degli adulti che lavorano
con loro.