Fuga in soffitta
Coline
Pierré con la traduzione di Claudine Turla
Giralangolo,
2019. 121 p.
Non
è facile essere una ragazza di 14 anni e vivere in una famiglia in
cui la madre è assente fisicamente (per lavoro), ma anche
mentalmente, la sorellina minore cerca di fare le veci della mamma,
che non c’è, e il papà, nella sua incapacità, cerca di “tenere”
insieme la famiglia e dare una parvenza di normalità alla loro vita.
Questo è ciò che si trova a vivere Anouk la protagonista
dell’interessante libro per ragazzi “Fuga in soffitta”
(Giralangolo, 2019) di Coline Pierré.
Quando
Anouk viene a sapere, appena prima di Natale, che neanche quest’anno
sua madre ritornerà per le feste dall’isola su cui lavora come
climatologa, e, come se non bastasse, anche la sua migliore amica le
volta inaspettatamente le spalle, la ragazzina decide di scappare
dalla sua famiglia, dalla sua scuola, dal suo mondo. Dopo aver vagato
un po’ in città senza trovare posto negli ostelli, Anouk decide di
ritornare a casa e di nascondersi in soffitta. Qui rimane, con la
complicità della sorellina, per due settimane, ascoltando cosa
succede di sotto, andando a “far provviste” e doccia quando in
casa non c’è nessuno, passando il resto del tempo leggendo e
immaginando ciò che stanno facendo tutti per trovarla. Sopratutto,
nascosta in un armadio ha occasione per riflettere su tante cose: su
sé stessa e sul perché è scappata, sul suo desiderio di famiglia
“normale”, sul dolore che sta arrecando ai sui cari, sulla rabbia
che prova per l’amica che l’ha abbandonata. La sua è una
posizione anomala, perché, pur essendo fuggita e, quindi non vista
da chi la sta cercando, in realtà sente tutto ciò che loro provano
e dicono e ciò la fa pensare molto, tanto da chiedersi se ha il
diritto di causare tutto questo trambusto e se il suo star male
giustifica il dolore che provoca agli altri.
Una
storia un po’ irreale, ma interessante per i lettori adolescenti.
La si legge dal diario che Anouk tiene dal 14 al 31 dicembre.
La
prosa è scorrevole. La forma paratattica dà velocità al ritmo
impedendo alla narrazione di cadere, dal punto di vista linguistico,
nel banale. Un po’ scontato, per contro, il finale, abbastanza
prevedibile, con un buonismo di fondo che stona rispetto al resto
della storia. Una lettura, comunque, da consigliare per l’onestà
con cui mette in luce la difficoltà di stare nei ruoli imposti e la
necessità di avere il coraggio di essere se stessi per cercare di
cambiare le cose.
Coline
Pierré con la traduzione di Claudine Turla
Fuga
in soffitta
Giralangolo,
2019. 121 p. - € 12,50
Consigliato
dagli 11 anni
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