Come
in molti albi illustrati, anche in questo copertina e versi di
copertina sono parte integrante del contenuto: camminare
svogliatamente, dondolare sul lampadario, guardare le nuvole, saltare
a quattro zampe, appendersi a testa in giù, infilarsi le dita nel
naso, spaparazzarsi a terra e scivolare sul monopattino sono tutti
esempi della vivacità e inventiva del piccolo babbuino,
anticipazione della sua giornata “movimentata”. Esilarante,
infine, il particolare della coda infilata nei pantaloni che esce da
una gamba all’altezza della caviglia …mercoledì 13 maggio 2020
STA FERMO!
Come
in molti albi illustrati, anche in questo copertina e versi di
copertina sono parte integrante del contenuto: camminare
svogliatamente, dondolare sul lampadario, guardare le nuvole, saltare
a quattro zampe, appendersi a testa in giù, infilarsi le dita nel
naso, spaparazzarsi a terra e scivolare sul monopattino sono tutti
esempi della vivacità e inventiva del piccolo babbuino,
anticipazione della sua giornata “movimentata”. Esilarante,
infine, il particolare della coda infilata nei pantaloni che esce da
una gamba all’altezza della caviglia …mercoledì 6 maggio 2020
PREMIO STREGA RAGAZZE E RAGAZZI 2020
lunedì 4 maggio 2020
DI SPADA E DI PAROLA
HAI LA MIA PAROLA
Ciò non toglie che “Hai la mia parola” sia un libro che molto può dire ai suoi lettori, a vari livelli.
mercoledì 29 aprile 2020
CHE NOIA!
Niente da fare
Di
una semplicità geniale, sorprendente e disarmante: queste potrebbero
essere le parole da usare per descrivere i libri di Silvia Borando.
Che abbiano le parole (poche di solito) o no, come “Niente da
fare”, sono sempre una sorpresa. Il tratto grafico è
inconfondibile, lineare, pulito, poveramente ricco di dettagli: nulla
in più di quanto serve perché le figure siano chiare, facilmente
leggibili, comunicative, ma non sciatte o banali. I pochi colori sono
abilmente utilizzati “a macchia” per i particolari più
interessanti, decisivi, però, per lo sviluppo della narrazione.
Aspetto fondamentale della tecnica narrativa è, poi, il gioco con
lo “spazio fisico” delle pagine, interpretato come spazio reale
della storia. Elementi importanti sono quindi i bordi delle pagine,
la rilegatura centrale e il movimento delle figure a cavallo di
questi. Altrettanto importante per lo sviluppo coerente della storia
è la perfetta padronanza della cosiddetta “grammatica” delle
figure, per cui movimenti, azioni ed emozioni dei personaggi sono
tutti resi attraverso piccoli segni grafici, la perfetta posizione
delle figure nello spazio e la loro studiata direzionalità.domenica 26 aprile 2020
PAGINE SILENTI
proposta di formazione per insegnanti, educatori, genitori ed adulti curiosi
Gli albi illustrati senza
parole (wordless picture books) più comunemente conosciuti come
“silent books” sono un particolare tipo di pubblicazione la cui
particolarità sta nel fatto che si
basano su una storia con una precisa evoluzione, ma non ci sono le
parole per raccontarla.
La narrazione è completamente affidata alle immagini. Un po’ come
un film, questi libri sono basati su una sceneggiatura attentamente
studiata che, pur permettendo libertà di interpretazione, in realtà
non lascia nulla al caso e conduce esattamente verso un finale logico
e strutturato. Se pur di diverso livello, alcune facili, altre meno,
quelle dei libri senza parole non sono narrazioni semplicistiche,
anzi, spesso ruotano intorno ad una brillante e solida idea
originaria e si sviluppano nella sua progressiva epifania.
Visita la pagina Formazione per vedere le altre proposte
sabato 18 aprile 2020
AD OGNI DOMANDA LA GIUSTA RISPOSTA
Storia di cristallo di neve … non di cavoli, né di cicogne
Leggendo
in questi giorni sui quotidiani la notizia che, causa il Coronavirus,
sono stati sospesi anche i trattamenti per la fecondazione assistita
e che, considerando questo stop, tra marzo e maggio si stimano nel
2020 circa 4500 nascite in meno, mi sono ricordata di “Storia
di cristallo di neve … non di cavoli, né di cicogne”
(Valentina Edizioni), un libro per bambini sul tema della PMA, la
procreazione medico assistita.
venerdì 17 aprile 2020
Strumenti del mestiere: LETTORE, VIENI A CASA. IL CERVELLO CHE LEGGE IN UN MONDO DIGITALE
Lettore, vieni a casa. Il cervello che legge in un mondo digitale. - Maryanne Wolf, Vita e pensiero, 2018 – 221 p.
Una riflessione sui cambiamenti indotti nella lettura dall’immersione nel mondo digitale da parte di Maryanne Wolf, che dell’analisi dei meccanismi della lettura ha fatto l’oggetto della sua attività di neuroscienziata e la passione della sua vita. Sotto forma di lettere, si rivolge al ‘Lettore’ come a un amico, cercando la semplicità nelle spiegazioni scientifiche, la vicinanza del racconto personale, il calore dell’invito a riprendere il proprio posto nella casa confortevole e insieme avventurosa della lettura, dove ritrovare se stessi e gli altri. La sua analisi mostra, grazie ai progressi delle neuroscienze, il modo in cui quel capolavoro di adattabilità che è il cervello risponde agli stimoli del mondo digitale: alterando le connessioni neuronali che aveva magistralmente costruito per la lettura su carta, profonda e intensa, e sviluppandone altre più adatte a fronteggiare la continua ed esuberante offerta di contenuti da parte degli strumenti digitali. Si guadagna di certo quanto ad aumento dell’informazione ma si possono perdere qualità umane fondamentali come il pensiero critico, l’immaginazione creativa, l’introspezione, l’empatia, cioè la capacità di assumere la prospettiva e le emozioni degli altri. Tutte qualità stimolate proprio dall’apprendimento della lettura profonda e che, se ci pensiamo, hanno un impatto civile e politico fortissimo. Si tratta allora non di guardare con nostalgia al passato, ma di creare le condizioni per una nuova mente – quella dei nostri figli e dei figli dei nostri figli, il cui cervello impara a leggere proprio in quest’ambiente profondamente mutato – capace di integrare la preziosa eredità della cultura analogica con l’innovazione digitale.







