Storia di cristallo di neve …
non di cavoli, né di cicogne
Francesca
Fiorentino, Erica Lucchi (ill.)
Valentina
Edizioni, 2015. [34 p.]
Leggendo
in questi giorni sui quotidiani la notizia che, causa il Coronavirus,
sono stati sospesi anche i trattamenti per la fecondazione assistita
e che, considerando questo stop, tra marzo e maggio si stimano nel
2020 circa 4500 nascite in meno, mi sono ricordata di “Storia
di cristallo di neve … non di cavoli, né di cicogne”
(Valentina Edizioni), un libro per bambini sul tema della PMA, la
procreazione medico assistita.
Qualcuno
potrebbe considerare questo un argomento non adatto ad una
pubblicazione per i piccoli, in realtà, come gli altri libri di
educazione sentimentale e sessuale, un libro su questo tema ha,
invece, un suo ruolo e non solo per raccontare ai bambini nati grazie
a questo tipo di intervento medico, la loro storia, ma anche per gli
altri bambini che “fanno domande”, perché anche questa come la
procreazione naturale e il percorso dell’adozione, è una storia
d’amore bella da raccontare.
La
storia è stata scritta dalla psicologa Francesca Fiorentino per
raccontare alla sua bambina come è arrivata nella loro famiglia.
L’editore Valentina, poi, ha accolto il suo progetto e l’ha
pubblicato mettendolo a disposizione di tutti.
Si
tratta di una narrazione in rima che, con levità di parole e di
immagini, racconta di una mamma e un papà che desideravano avere un
bambino. I giorni passavano, ma nessun piccolo si faceva vedere in
casa loro. Così mamma e papà hanno cominciato a parlare con amici e
vicini e tutti avevano la loro idea su come fare per avere un
bambino: chi parlava di cavoli, chi di cicogne, ma bambini non ne
arrivavano. Finchè un giorno mamma e papà hanno incontrato Lucia e
le hanno raccontato del loro desiderio di diventare genitori. Lucia,
quasi come una fata, ha indicato loro il posto dove poter trovare il
loro bambino. I due genitori si sono precipitati e con l’aereo
hanno raggiunto il paese
“dove
sta il Mago Gelo,
che
aiuta ogni mamma a rendere
il
proprio sogno … vero!
E’
con scienza e magia che Mago Gelo sa trasformare
un
cristallo di neve in un bimbo da abbracciare.
Lui
mette la scienza e mamma il suo amore
e
Cristallo di Neve si lega per sempre al suo cuore”.
Usando
le parole giuste e raccontando una bella storia si possono spiegare
ai bambini tutte le “cose” del mondo.
Le
storie aiutano i genitori a chiarire e i bambini a capire ciò che
stimola la loro curiosità, il loro desiderio di sapere. Rispondere
alle domande dei figli è un obbligo ed è fondamentale dare risposte
misurate alle loro esigenze di conoscenza, calibrando sul bambino che
chiede, livello di linguaggio e approfondimento del tema, senza
ricorrere a termini scientifici e spiegazioni incomprensibili.
Una
storia semplice, dolce e piacevole da leggere come questa, può
essere sufficiente per i bambini anche piccoli, ma può anche fungere
da base da cui partire per entrare un po’ di più nell’argomento
con i bambini più grandi. E’ quello che dovrebbe succedere quando
ogni figlio pone ai genitori la domanda su come è nato. La risposta
è una narrazione facile e comprensibile con i concetti
biologici semplificati in base all’età del piccolo, al suo grado
di comprensione e al tipo di domanda che ha formulato. Col tempo poi
si può completare la stessa storia con elementi più specifici,
maggiori dettagli e altri concetti. E, se le domande non vengono, si
può, allo stesso modo, offrire
risposte a bisogni non espressi, muovendosi
con cautela, rispettando le sensibilità.
La
“Storia di Cristallo di Neve” è preceduta dalla
bellissima e poetica introduzione del prof. Turchi (docente di
psicologia delle differenze culturali presso l’Università degli
studi di Padova) che offre ai genitori una riflessione sul valore
delle storie. Nelle ultime pagine, invece, si trova l’utile
consulenza della dottoressa Silvia De Aloe, per trovare in questa
storia spunti per un dialogo con i bambini.
Non
so sociologicamente e culturalmente come sia oggi recepita la
fecondazione eterologa, né come lo sarà in futuro. Certo è che
oggi in Italia sono circa 1500 al mese i bambini che nascono con il
supporto dei centri di PMA, e che, come detto, alle domande dei
bambini si deve rispondere e dovrebbe essere naturale raccontare loro
che i bimbi li porta la cicogna, nascono sotto il cavolo… o ci
pensa Mago Gelo! Storie accompagnate da tutte le spiegazioni del
caso.
Un
ultimo consiglio, banale, ma forse spesso dimenticato: visto che non
è possibile determinare l’argomento di un libro per bambini
leggendo solo il titolo e guardando velocemente la copertina, è
opportuno leggerlo prima di proporlo a loro. Nei libri per i piccoli
vengono affrontati, come è noto, tanti argomenti diversi. Essere
consapevoli di ciò che si va a leggere ai bambini è importante, non
tanto per far censura (anzi, questo deve essere l’ultimo dei
motivi), quanto per essere preparati a rispondere ad eventuali
domande “scomode” o perchè forse non è il momento adatto per il
bambino che abbiamo davanti, per affrontare una storia “speciale”
su un argomento che non gli interessa in quel momento o che potrebbe
in qualche modo turbarlo.
Le
storie sono un mezzo bellissimo e meraviglioso dalla forza più
grande di quanto si pensi. Le storie raccontano un qualcosa che si
interseca con ciò che vive o ha vissuto chi le legge o le ascolta.
Le storie non sono mai “neutre” o uguali per tutti. Le storie
sono un luogo dove trovare le chiavi per costruire la propria realtà
e per darle un ordine. Ognuno ha diritto di incrociare le “sue”
storie al momento giusto e trovare le chiavi per le “sue porte”.
Francesca
Fiorentino, Erica Lucchi (ill.)
Storia
di cristallo di neve … non di cavoli, né di cicogne
Valentina
Edizioni, 2015. [34 p.] - € 11,90
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