Il viaggio di Kiran
Nicola Cinquetti con le illustrazioni di Maria Girón
Camelozampa, 2023. 32 p.
Età +6
Kiran è un bambino straniero, indiano si può presumere dal nome, e quella che sta per affrontare è l’ultima notte prima dell’inizio della sua nuova vita. E’ la notte prima del lungo viaggio che lo porterà nella sua nuova casa e a conoscere la sua nuova famiglia: Kiran è stato adottato. Per l’agitazione non riesce a dormire e guarda dalla finestra. Nel buio vede un cane che sembra salutarlo abbaiando, un gatto che miagola ad una piccola civetta sull’albero e poi un elefante che si muove piano lungo la strada scuotendo la sua proboscide lentamente di qua e di là. Kiran non crede ai suoi occhi, vorrebbe che i suoi amici si svegliassero per vedere il pachiderma, ma loro dormono troppo profondamente e non lo sentono. Il grande giorno arriva e Kiran è tanto felice quanto esausto. Sull’aereo si addormenta e sogna. Sogna un cane, sogna un gatto, sogna la civetta. Ma non l’elefante. Arrivato nella nuova casa, Kiran guarda dalla finestra e vede un cane che abbia, un gatto che miagola, una civetta che ripete il suo verso. E’ rassicurante per Kiran sentire che qui i versi degli animali sono uguali a quelli che sentiva nella sua “vecchia” vita. Frastornato dal viaggio e dalle tante novità Kiran, nella sua cameretta, piomba in un sonno profondo. Al risveglio è bello per lui sentire anche la voce di una mamma.
Il riassunto di questa storia risulta arido e non rende giustizia alla sua forza. Una forza lieve che sta nello sguardo bambino, nel sentire bambino, nel pensiero bambino che Nicola Cinquetti riesce a trasmettere con il suo testo. Un testo semplice e poetico, ma molto ricco. Un testo che vive delle immagini che crea con le parole e che Maria Girón rappresenta nelle illustrazioni. Come in ogni buon albo illustrato, però, testo e immagini non si ripetono, non sono uno lo specchio delle altre, né viceversa. Sono due modi di comunicare complementari che insieme creano la storia e, soprattutto, la sua atmosfera, il suo sotteso, il suo importante non detto. In questo albo illustrato le immagini hanno una valenza, se possibile, ancora più grande del solito. Ed è per questo che bisogna leggere il testo con grande attenzione e osservare le figure con altrettanta cura e curiosità per scoprire ciò che sta loro dietro, come dietro le parole. Il cane, il gatto, la civetta e, soprattutto, l’elefante sono chiaramente delle metafore e la loro lettura non è scontata. Come non è da sottovalutare la posizione delle loro figure sulla pagina in relazione al piccolo Kiran. Non dimentichiamo, poi, di osservare gli interni di copertina dove è visivamente riassunto il cuore della narrazione: da solo qual’era all’inizio della storia, Kiran alla fine guarda il suo futuro con la compagnia di cane, gatto e civetta e l’elefante con loro, ma un po’ più in là.
Sappiamo che il valore di una buona storia sta nella qualità della scrittura, nella bellezza delle immagini e nella sua indeterminatezza che, all’opposto delle storie didascaliche scontate, banali e noiose, si mette in relazione con il lettore per costruirne insieme il significato. E le metafore, come i simboli, nascondendo diversi significati, sono regine nel rafforzare pensieri, concetti e esprimere emozioni. Metafore nel testo e metafore nelle illustrazioni.
Siamo di fronte ad un bambino adottato che viene portato in un mondo completamente diverso da quello che ha conosciuto fino ad ora. La luna e i versi degli animali, uguali in ogni parte del mondo, sono per lui ancore di sicurezza nella nuova realtà fatta di cose, persone, parole e suoni completamente diversi da quelli conosciuti. Ma c’è anche l’elefante che rappresenta il grande ignoto che gli sta davanti. Un ignoto che, però, insieme attrae e incuriosisce e, almeno per adesso, grazie alla presenza di cane, gatto e civetta, non fa paura e deve essere scoperto e conosciuto.
Nicola Cinquetti con le illustrazioni di Maria Girón
Camelozampa, 2023. 32 p.
Età +6
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