La signora Tasso, che è già
piuttosto vecchia, ogni mattina esce dalla sua casetta nel bosco ai
piedi del monte e si incammina per un sentiero per raggiungere la
cima, da dove ama osservare il meraviglioso paesaggio. Lo fa sempre
allo stesso modo, quasi con metodo incontrando i suoi amici animali,
aiutandoli se hanno bisogno, e osservando la natura. Un giorno Lulù,
un piccolo gattino, le chiede di accompagnarla. E’ piccolo e la
strada è faticosa per le sue gambette, ma pian piano grazie
all’incoraggiamento della signora Tasso, anche lui ce la fa e
insieme arrivano in vetta. Che meraviglia! Il tempo passa e Lulù
diventa sempre più grande e più forte mentre la signora Tasso non
ce la fa più ad andare con lui. Il testimone simbolico passa così
nelle mani del gattino che a sua volta, qualche tempo dopo, insegnerà
ad un piccolo coniglio che sentiero prendere per arrivare sul monte.
Prima il gattino e poi il coniglietto imparano, percorrendo il
sentiero, le cose importanti della vita: quanto è prezioso l’aiuto
degli amici, che è meglio ascoltare tanto e parlare poco, che
bisogna saper prendere molte decisioni, quanto fa bene osservare la
bellezza del creato e, soprattutto, che ognuno può essere artefice
del suo destino.
Unica
parola del titolo, è proprio “Il sentiero” (Orecchio acerbo, 2018) il
vero protagonista di questo libro illustrato in cui narrazione e
piccola osservazione naturalistica si compenetrano e, insieme,
raccontano una bella storia. Il sentiero rappresenta ciò che ognuno
vorrebbe fare nella sua vita e l’opportunità che ha di farlo.
Così, al centro del racconto si trova lo scorrere del tempo, il
ciclo della vita, il ricambio generazionale. Temi importanti
presentati in modo lieve e naturale, ma soprattutto ottimistico,
senza recriminazioni.
Le
dolci illustrazioni dai colori pastello accompagnano un testo che,
seppur essenziale, si fa leggere ed ascoltare con attenzione,
riaffiorando nella memoria anche dopo aver chiuso il libro. Un testo
che distingue graficamente due piani di lettura: il dialogo tra gli
animaletti protagonisti e lo svilupparsi della storia, come se un
narratore esterno si fermasse qui e lì per lasciar spazio alle loro
voci.
Un
libro da leggere lentamente con i bambini osservando le illustrazioni
che, nella loro semplicità, sono ricche di dettagli eloquenti, non
ripetizioni del testo, ma nuovi elementi che lo impreziosiscono. Un
libro che è storia, che è natura, che è poesia.
Marianne
Dubuc – traduzione di Paolo Cesari
Il
sentiero
Orecchio
acerbo, 2018 – [66 p.] - € 17,50
Età
di lettura: da 5 anni