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giovedì 4 aprile 2019

Strumenti del mestiere: A SCUOLA CON GLI ALBI

 A scuola con gli albi. Insegnare con la bellezza delle parole e delle immagini. Antonella Capetti. Topipittori, 2018. 242 p. (I topi saggi; 1) €20,00


Lì dove le parole e le immagini concorrono a creare storie, ispirate alla realtà o fantastiche, il bambino e l’adulto possono cercare e trovare bellezza, risposte e senso alle grandi domande che caratterizzano la crescita (…) L’albo illustrato diventa non solo mezzo attraverso cui insegnare e imparare, ma un compagno con cui i bambini acquistano col tempo sempre maggior dimestichezza, praticando prima l’ascolto, poi la lettura autonoma, acquisendo quella capacità di leggere parole e immagini che tanta parte avrà nella costruzione di competenze elevate, come osservare e interpretare la realtà che ci circonda nelle sue molteplici forme e manifestazioni, costruire un pensiero originale e critico, capace di confrontarsi costantemente con l’altro da sè

Partendo da questo presupposto l’autrice conduce il lettore all’interno dei percorsi didattici da lei creati per le sue classi e descritti anche in forma di diario scolastico nel suo blog APEdario , offrendo occasioni di riflessione, ma soprattutto tanti spunti di lavoro per gli insegnanti della scuola primaria.

Non è un libro sulla promozione alla lettura nel senso comune del termine, ma sulla promozione alla lettura come competenza e strumento da cui partire per affrontare le diverse situazioni didattiche mettendo al centro il bambino e dando valore all’esperienza prima che ai suoi risultati.

Consigliato a tutti gli insegnanti che amano i libri, le storie, le parole e la loro bellezza.

mercoledì 18 novembre 2020

BIBLIOTECA SCOLASTICA: QUALCHE IDEA.

Spunti per organizzare o riorganizzare una biblioteca scolastica all’interno di una scuola primaria.

Insegnare ad amare i libri è una delle risorse più preziose che la scuola può offrire. I bambini di oggi sono consapevoli che con una tastiera in mano hanno a disposizione strumenti incredibili. Anche gli adulti che li accompagnano, sanno che la navigazione in internet, se opportunamente guidata, amplia enormemente il piacere della ricerca e della scoperta. Essi, però, sanno anche che i contenuti digitali rischiano una fruizione superficiale e passiva. Leggere è un’altra cosa, è sospensione del tempo, è concentrazione, è lenta esplorazione del mondo e di sé.

E’ dunque fondamentale creare e sostenere nei bambini e nei ragazzi il piacere della lettura. Uno dei presupposti fondamentali per creare lettori è presentare e mettere loro a disposizione materiali da leggere adatti alla loro età, corrispondenti ai loro interessi, coinvolgenti per il loro mondo.

Le biblioteche sono per definizione luogo dei libri e della lettura e la loro esistenza, la loro creazione, ha ancora senso anche all’interno delle scuole. E’ ovvio che al giorno d’oggi le biblioteche, anche quelle scolastiche, non possono essere formate da un patrimonio unicamente cartaceo, ma è altrettanto vero che da esso non possono prescindere.

Creare, rinnovare e arricchire una biblioteca scolastica e promuoverla promuovendo la lettura è un impegno fondamentale e importante. Non si nega che sia anche gravoso, ma le soddisfazioni che ne possono derivare sono impagabili come i benefici che ne derivano sul processo evolutivo dei bambini.

Purtroppo la gestione delle biblioteche scolastiche in Italia è per lo più ancora demandata a insegnanti che per vari motivi non possono più svolgere il loro lavoro in classe o a insegnanti volenterosi che, però, possono dedicargli solo ritagli di tempo o ore aggiuntive ai loro impegni di cattedra.

Certamente la complessa e delicata mole di lavoro del bibliotecario scolastico, citata per altro anche nei documenti del Ministero, richiederebbe una preparazione specifica e il riconoscimento di una professionalità altrettanto specifica (docente documentalista), oltre a un monte ore ufficialmente destinato e non faticosamente contrattato di anno in anno. Il discorso è ampio e andrebbe affrontato nei luoghi giusti per ottenere i giusti riconoscimenti.

Quello che intendo fare in questo posto, al di là della condivisione di queste considerazioni generali, è raccogliere alcune riflessioni fatte insieme ad alcuni insegnanti di una scuola primaria in Val di Fiemme, che hanno deciso di creare un progetto per riqualificare la biblioteca scolastica esistente nel loro plesso e darle nuova vita. L’idea è quella di offrire una serie di ragionamenti, piccole proposte e suggerimenti per chi intende iniziare a organizzare o riorganizzare la propria biblioteca scolastica.

Biblioteca scolastica: chi?

Chi sono i protagonisti di un progetto per la realizzazione di una biblioteca scolastica?

Partendo dal presupposto che la biblioteca sarà a disposizione di tutto il plesso scolastico, è fondamentale avere chiaro che sarà biblioteca di tutti: bambini, insegnanti, dirigenza, altri educatori.

La progettazione e realizzazione della biblioteca scolastica vede quindi anche il coinvolgimento di tutti (o quasi) questi soggetti nella raccolta di idee e suggerimenti, nelle proposte di materiali, nella loro organizzazione e gestione. Partendo da un gruppo di lavoro e coordinamento del progetto, a tutti i soggetti possono essere poste delle domande da cui partire. Per esempio:

* Come immagini la biblioteca a scuola?

* Cosa deve esserci assolutamente?

* Cosa ci verresti a fare?

* Come pensi di poter contribuire alla sua realizzazione/gestione?

* …

In un secondo momento si può ipotizzare che la biblioteca scolastica possa essere fruita anche dai genitori e dal personale ausiliario. Se si pensa, poi, a tutti coloro che potranno entrare in biblioteca si devono anche aggiungere ospiti esterni invitati per portare avanti attività di promozione alla lettura, conferenze, laboratori, incontri vari.

Biblioteca scolastica: cosa e come?

Quali sono i materiali da mettere in una biblioteca scolastica e come si organizzano?

Pensando alle finalità sopra descritte, in una biblioteca scolastica si dovrebbero trovare:

- libri di narrativa (prime letture e romanzi)

- albi illustrati (non solo per i bambini più piccoli)

- graphic novel

- silent books

- libri di divulgazione

- materiali per gli insegnanti

L’organizzazione di questi materiali, in base all’uso che si intende fare e offrire della biblioteca, dopo una consultazione con tutti gli insegnanti (leggere non è questione “solo di italiano”) può seguire due linee:

a) suddivisione base per fascia d’età e all’interno di ogni fascia i vari generi e argomenti (per la divulgazione)

b) suddivisione base per genere e argomento (per la divulgazione) e quindi indicazione di fascia d’età

Una sezione a parte è costituita dai materiali ad uso degli insegnanti, qualora non siano libri per ragazzi

Per l’organizzazione dei materiali e degli spazi sono necessari, ovviamente, scaffali, scatole, contenitori e stickers con ideogrammi/pittogrammi o etichette colorate per le suddivisioni interne.

Il “come?” di una biblioteca presuppone poi l’individuazione del metodo di gestione della stessa sia per quanto riguarda la sua crescita (incremento con doni e acquisti) e la sua manutenzione (organizzazione dei materiali e progressivo scarto di quelli obsoleti), sia per quanto riguarda la catalogazione dei libri e il loro prestito.

On line si possono trovare dei programmi di gestione di biblioteca sia gratuiti (i più semplici e con meno funzioni) sia a pagamento, la cui scelta dovrebbe avvenire con l’aiuto di persone competenti e previa analisi di ciò che effettivamente serve e si vuole fare.

Biblioteca scolastica: dove?

La biblioteca scolastica dovrebbe essere a scuola e possibilmente in un luogo dedicato, sicuro e protetto, dove ci possano andare i gruppi classe ma anche singolarmente i bambini in eventuali momenti “liberi” nel corso dell’orario scolastico.

L’ambiente dovrebbe essere ampio e luminoso. Dovrebbero esserci tavoli e sedie per i lavori di gruppo, sedute informali (poltrone, pouf, cuscini, tappeto …) per la lettura autonoma. Scaffali e contenitori per i libri.

L’ideale sarebbe che tutto l’arredamento fosse “mobile”, per esempio, su rotelle, in modo da poter adattare gli spazi di volta in volta all’attività che ci si vuole fare.

Elementi decorativi, quadri poster e scritte alle pareti (senza esagerare) contribuiscono a rendere l’ambiente piacevole da vivere. Anche la presenza di piante verdi di cui prendersi cura, aiuta a dare vita agli spazi e a farli sentire “propri” a chi li frequenta.

E’ auspicabile anche la disponibilità di carta, colori, matite, penne e altri materiali di cancelleria.

La biblioteca scolastica diventa così un luogo dove:

* i bambini trovano letture accattivanti, libri per approfondire o soddisfare la loro curiosità e materiali per “creare”, hanno spazio e tempo per fermarsi e ci si fermano volentieri.

* gli insegnanti trovano materiali da proporre, organizzano attività varie e laboratori, fanno riunioni, si fermano volentieri a lavorare o a leggere

* si organizzano incontri, riunioni, conferenze

* si propongono mostre ed esposizioni

* …

Biblioteca scolastica: come agire?

Organizzare/riorganizzare una biblioteca scolastica è un lavoro lungo che non finisce mai. Non si può pensare di dedicarsi a questo progetto solo per un determinato periodo e poi considerare il lavoro finito. Le biblioteche, anche quelle scolastiche, sono “esseri viventi” che continuano a modificarsi e a crescere seguendo e assecondando le necessità formative e di svago di chi le frequenta. Una biblioteca “ferma” è presto una biblioteca “vecchia” e quindi inutilizzabile.

Bisogna, ovviamente, partire da un progetto iniziale che vede la partecipazione dei vari soggetti coinvolti, ma che poi deve prevedere anche una continua “manutenzione”. Anche per questa i soggetti per cui la si pensa devono essere coinvolti: non è più il tempo delle biblioteche per gli utenti, ma delle biblioteche degli utenti. E si sa che se le persone sentono che qualcosa gli appartiene, ci tengono di più.

Per la creazione e manutenzione di una biblioteca scolastica si possono, quindi, prevedere le seguenti azioni:

* brainstorming in gruppi di scolari, insegnanti (anche con la dirigenza), genitori

* valutazione di progetti specifici per la diffusione del libro organizzati da editori e librerie

* preparare e tenere aggiornate liste di materiali da suggerire a enti e/o privati che volessero regalare qualche cosa alla scuola

* evitare di accettare tutto ciò che viene regalato in quanto “non più usato a casa”, ma scegliere e motivare le scelte con i donatori

* raccogliere “desiderata” di insegnanti e alunni

* consultare esperti bibliotecari e esperti in letteratura per l’infanzia leggendo regolarmente anche siti e blog specializzati

* seguire il mercato editoriale iscrivendosi, per esempio, alle newsletter dei vari editori

* dedicare del tempo alle visite in libreria per vedere “fisicamente” i libri e farsi consigliare dai librai

* visitare regolarmente le biblioteche pubbliche del territorio per confrontarsi con i bibliotecari e per trovare con loro possibili forme di collaborazione.

Rimane poi la questione economica che è ovviamente centrale e non sempre facile da risolvere. Non è detto che la scuola abbia dei fondi da mettere a disposizione. Si può cercare di ottenere dei finanziamenti presso gli enti o i privati che sono attenti ai bisogni della comuntà locale. Nel piccolo si possono organizzare raccolte fondi “mirate” alla biblioteca in occasione di recite e feste scolastiche varie e con mercatini.

Un’azione che, però, è alla base di tutto e può facilitare l’apporto di tutti è quella di FAR PARLARE I BUONI LIBRI sfruttando ogni occasione possibile per mostrarli e presentarli a chi potrebbe offrirli e a chi potrebbe utilizzarli. Prendere coscienza della loro qualità, della loro bellezza, delle loro potenzialità, è il primo passo per riconoscerne il valore e considerare opportuno metterne tanti a disposizione di bambini e ragazzi e degli adulti che lavorano con loro.

mercoledì 22 settembre 2021

LETTERE E NUMERI

ABC. Il mio primo alfabetiere

Chiara Carminati con le illustrazioni di Anna Laura Cantone

Lapis, 2021. 52 p.

Consigliato da 5 anni


 

Dieci maestri deliziosi

Ross Montgomery con le illustrazioni di Sarah Warbuton e la traduzione di Alessandra Valtieri

Lapis, 2021. 32 p.

Consigliato da 5 anni



E’ iniziata la scuola e lettere e numeri cominciano a diventare oggetto di interesse per tutti gli scolari, in modo particolare per i più piccoli. Sono soprattutto quelli che iniziano la loro avventura scolastica ad essere affascinati e incuriositi da questi strani segni che vedono sulla carta combinati in modi diversi. Imparare a riconoscerli e cercare di dare loro un senso non è impresa semplice. Molti fanno tanta fatica a imparare a leggere e a capire i numeri. E’ quindi interessante poter disporre di libri che possano dare loro un “divertente” aiutino.

Lettere e numeri sono, per esempio, i protagonisti di due libri illustrati appena pubblicati da Lapis: “Il mio primo alfabetiere” di Chiara Carminati con le immagini di Anna Laura Cantone e “Dieci maestri deliziosi” di Ross Montgomery con le illustrazioni di Sarah Warbuton e la traduzione di Alessandra Valtieri.

In “Il mio primo alfabetiere” Chiara Carminati gioca con le lettere dell’alfabeto e con i loro suoni. Dalla A di Anatra alla Z di Zanzara, 25 piccole filastrocche raccontano di un animale che ha a che fare con qualcosa da mangiare: Carlo il Castoro, per esempio, adora le Carote, mentre il Merlo Marcello aspetta che maturi il Mirtillo e Rudi il Ramarro bacia i rametti di Rosmarino …

Protagoniste sono le lettere combinate nel testo in un susseguirsi di ripetizioni e allitterazioni. 25 animali, 25 cibi e bevande per divertirsi con le rime e imparare, grazie anche alle simpatiche e inconfondibili illustrazioni di Anna Laura Cantone, a riconoscere in maniera giocosa la forma delle lettere e a distinguere i loro suoni.

In “Dieci maestri deliziosi”, invece, il gioco è con i numeri da 1 a 10 in senso inverso. Si tratta di una allegra filastrocca con il conto alla rovescia, dove dieci maestri, usciti stanchi da scuola, si rendono conto di aver perso l’ultimo autobus per tornare a casa. Decidono così di avventurarsi a piedi attraverso il bosco dove, però, vengono seguiti da una serie di mostri pronti a mangiarli. All’inizio non ci si aspetta che i mostri mangino effettivamente i maestri e solo alla fine si capisce che lo fanno davvero. Da qui la spiegazione dell’aggettivo “deliziosi” del titolo, aggettivo del resto piuttosto insolito per descrivere gli insegnanti.

Il libro è veramente divertente, soprattutto per i bambini. Oltre al simpatico testo in rima, al divertimento contribuiscono sicuramente le illustrazioni ricche di dettagli spiritosi e che rappresentano questi mostri come colorati e soffici peluches pronti ad afferrare e a divorare gli incauti insegnanti che per vari motivi si staccano dal gruppo. Ad un certo punto della storia arriva, però, la svolta e l’ultima parola, l’ultima risata inaspettatamente è per una maestra del gruppo. Per chi?

Questi sono due esempi di come la lettura di libri illustrati può essere un modo divertente per coinvolgere i bambini ed avvicinarli ai vari argomenti, anche se sappiamo bene e non smettiamo mai di sottolineare che i libri e gli albi illustrati non hanno come primo scopo quello di insegnare nulla, né sono medicine o bacchette magiche che possono risolvere problemi e difficoltà. Altrettanto bene sappiamo che non è opportuno voler anticipare i tempi e insegnare a leggere, scrivere e far di conto ai bambini prima del momento giusto. Altro discorso è, però, assecondare le curiosità dei bambini e il loro bisogno naturale di sapere, per cui libri come questi possono costituire un divertente mezzo da utilizzare.

In generale leggere libri con i bambini in età prescolare è prima di tutto un piacere, un divertimento, una coccola di voce, un tempo dedicato, un momento di stretta relazione. Gli aspetti positivi a livello cognitivo e linguistico, nonché informativo, che dalla lettura derivano ai piccoli, si palesano comunque, anche se in tempi più lunghi.

mercoledì 13 maggio 2020

STA FERMO!

SEI MAI STATO UN BABBUINO?
Loredana Baldinucci con le illustrazioni di Fabio Sardo
Il Castoro, 2019 – [24 p.]

Capita a volte, ed è capitato soprattutto in questi giorni di chiusura per quarantena da Coronavirus, che i bambini diventino ingestibili. L’impressione che i genitori hanno è quella di aver a che fare con delle piccole scimmiette (in senso buono) simpatiche, ma anche dispettose, che saltano di qua e di là da mattina a sera, fanno di tutto e non fanno niente, si stufano subito ad ogni proposta e finiscono col far perdere la pazienza a chi è in casa con loro. Proviamo, però, per un attimo a metterci noi adulti dalla loro parte: mica facile. E ben se ne è resa conto Loredana Baldinucci quando, dopo una giornata un po’ difficile, l’anno scorso, in tempi ancora non sospetti, ha scritto “Sei mai stato un babbuino?” (Il Castoro).
Il protagonista di questo albo illustrato è un bambino che un mattino si sveglia e scopre di avere le sembianze di un babbuino. Subito capisce che lo aspetterà una giornata difficile, ma non può farci nulla e da babbuino la affronta: difficile vestirsi, complicato allacciarsi le scarpe e della coda che si fa? La routine giornaliera è scombussolata da questa sua insolita veste: impossibile mangiare latte e biscotti a colazione senza fare un disastro, (anche perché le banane gli piacciono di più), problematico restare seduti a scuola, tranne durante l’ora delle storie e molto deludente cercare di farsi degli amici, se non si trova qualcuno simile a te. Il rientro a casa, poi, un altro match da affrontare: bagno, verdura a cena, incomprensioni e alla fine sgridata e musi scuri. Ma, per fortuna, non tutti i giorni sono così, passerà. E del resto anche i grandi, a volte … .
Il finale ha un tono ironico, giusta conclusione per ridare equilibrio alla giornata del protagonista e rimettere le cose a posto facendo ricordare agli adulti che anche loro sono stati piccoli.

Si tratta di un libro per bambini molto divertente sia nel testo, sia nelle illustrazioni che l’accompagnano con brio e vivacità, mettendo in risalto i disastri e i disagi del piccolo scimmiotto, ma anche la sua incapacità, quel giorno, di fare diversamente. Un atteggiamento perfettamente rappresentato dalla figura in quarta di copertina: il piccolo babbuino con le spalle curve e gli occhioni imploranti.
Come in molti albi illustrati, anche in questo copertina e versi di copertina sono parte integrante del contenuto: camminare svogliatamente, dondolare sul lampadario, guardare le nuvole, saltare a quattro zampe, appendersi a testa in giù, infilarsi le dita nel naso, spaparazzarsi a terra e scivolare sul monopattino sono tutti esempi della vivacità e inventiva del piccolo babbuino, anticipazione della sua giornata “movimentata”. Esilarante, infine, il particolare della coda infilata nei pantaloni che esce da una gamba all’altezza della caviglia …


Parlando di bambini vivaci, però, non si deve far confusione: i bambini vivaci e apparentemente “impossibili” da controllare come questo, non sono i bambini “iperattivi”, affetti da deficit d’attenzione, un disturbo dell’età evolutiva caratterizzato da difficoltà di attenzione, di concentrazione e di controllo degli impulsi. Una vera e propria sindrome da diagnosticare attentamente, ad opera di esperti, per poter offrire loro il miglior approccio possibile e il trattamento adeguato. Un disturbo complesso da non sottovalutare, ma nemmeno da attribuire a bambini semplicemente “vivaci”.
E’ normale che i bambini tra i 3 e gli 11 anni siano pieni di energia, sempre in movimento e curiosi del mondo. Tutto li attira e li interessa, i luoghi e le persone, gli adulti e i coetanei. Offrire loro stimoli diversi e incanalare “positivamente” questa loro energia è fondamentale per sfruttare questo loro periodo di grande apprendimento soprattutto esperienziale. A volte, però, questa loro vivacità è espressione anche del loro bisogno di attenzione da parte dei genitori o degli insegnanti, la cui esperienza educativa e capacità empatico-relazionale diventano fondamentali per aiutare i piccoli a essere meno inquieti e a diminuire i capricci.

Un libro adatto dai 4 anni e dedicato a tutti i bambini che fanno fatica a stare fermi e ai loro genitori.

Loredana Baldinucci con le illustrazioni di Fabio Sardo
SEI MAI STATO UN BABBUINO?
Il Castoro, 2019 – [24 p.] -€ 13,50
Consigliato da 4 anni

domenica 12 novembre 2023

IL TEMPO DI UN UOVO

L'uovo felice.

Ruth Krauss, Crockett Johnson, 

Camelozampa, 2023. [40 p.]

Età +3


In internet, su Youtube, si trovano delle letture ad alta voce (in inglese, ma fa lo stesso) di “The Happy Egg”, “L’uovo felice”, che, almeno quelle che ho visto io, possono dare l’idea di quella che è una lettura “inappropriata” per un albo illustrato. Le lettrici, infatti, prendono in mano questo libro, lo aprono, leggono di seguito le parole e girano subito la pagina per leggere altro testo. In un minuto e mezzo, circa, la lettura è finita. E, non si vede nei video, ma molto probabilmente si passa ad un altro libro, ad un’altra storia.

Accade spesso così quando chi non ha la fortuna di conoscere gli albi illustrati, se ne trova in mano uno da leggere al proprio bambino o al proprio gruppo alla scuola dell’infanzia.

Lo apre e lo legge come qualsiasi altro libro senza tener conto di ciò che significa leggere un albo illustrato e di quali sono le sue caratteristiche.

Di questo ho già scritto in altri post qui , per esempio oppure qui . Ma, a distanza di tempo non fa male riprendere alcune considerazioni su questo particolare tipo di lettura.

Lo faccio alla luce di questo tanto (apparentemente) semplice quanto meraviglioso libro.

E’ frutto del lavoro della coppia Ruth Krauss e Crockett Johnson, che non solo lavorano insieme ma sono anche marito e moglie. Questa unione e conseguente sintonia è sicuramente fattore che ha influenzato la qualità dell’allbo. Gli albi illustrati, infatti, per la particolare relazione che implicano tra testo e illustrazioni, sono spesso realizzati o da una sola persona che scrive le parole e crea le immagini, oppure da un autore e un illustratore che, per motivi personali o professionali, sono sulla stessa lunghezza d’onda e lavorano insieme quasi contemporaneamente. Ricordiamo, per esempio, le famose accoppiate di John Klassen e Mac Burnett, Jean Willis e Tony Ross, Philip C. e Erin Stead, o, per fare almeno un esempio italiano, Simona Mulazzani e Giovanna Zoboli.

L’uovo felice”, inizia in maniera apparentemente molto semplice: le parole, infatti “C’era una volta un uccellino” entrano subito in relazione dialogica e altamente comunicativa con l’immagine sulla pagina a fianco: non un uccellino, ma un uovo. Il “corto circuito” che crea questa sequenza è primo indicatore di una complessità sottesa a questo libro che per essere letto ed ben esplorato, richiederà, molto probabilmente, più di novanta secondi.

D’altra parte, se si fa attenzione e si comincia a “leggere” partendo dal titolo e osservando la copertina, altra pratica importante nell’approccio agli albi illustrati, si focalizza che la storia non è quella di un uccellino, bensì quella di un uovo.

A questo punto si innesca il processo di lettura che implica guardare (non solo vedere) le figure e, allo stesso tempo, metterle in relazione con le parole che le accompagnano per svelarne tutti i significati possibili. Fare questo con un bambino o un gruppo di bambini, diventa un’esperienza ricca che sprigiona tutte le potenzialità narrative dell’albo. La lettura da testuale diventa (quasi) automaticamente dialogica e il tempo per il suo completamento si dilata moltissimo. Non c’è un tempo preciso e fisso da far passare prima di cambiare pagina, ma ogni lettore, piccolo e grande, trova il suo, che può anche cambiare nelle successive riletture. Perché anche questa è una caratteristica degli albi illustrati di qualità: una lettura sola non basta per coglierne tutto ciò che sa raccontare.

Tornando alla storia del nostro uovo, gli autori raccontano che l’uovo, in realtà, non sa fare nulla se non essere covato per il tempo necessario a far nascere un uccellino. Questo, poi, sì che saprà camminare, cantare e volare. Ma ognuno ha i suoi momenti giusti per “fare le cose” e, alla fine, l’uccellino saprà anche … covare altre uova. Raccontata così, ovviamente, questa storia non sembra avere nulla di eccezionale, perché il suo potenziale è tutto nella magica relazione delle parole e delle immagini che la raccontano, in una perfetta struttura narrativa circolare che da un uovo felice parte e ad altre uova felici ritorna.

Ciò che colpisce in queste pagine è la rappresentazione del tempo della crescita e dello sviluppo semplicemente attraverso il fiore che sta vicino all’uovo e che, se si guarda attentamente, cresce di pagina in pagina. C’è poi il tempo della lettura che, come si diceva, accelera o rallenta in funzione di chi legge. E c’è anche il tempo dell’uovo che, anch’esso, si sviluppa in modo autonomo nello svilupparsi della narrazione. Da non dimenticare il tempo del bambino stesso che lettore a 3, 4 o 5 anni, lettore sempre diverso è.

A proposito delle letture “veloci” ad alta voce di cui parlavo all’inizio, è ovvio e comprensibile che una lettura registrata e ripresa per un pubblico non fisicamente presente ha i suoi limiti, ma se, da una parte si può comunque affrontarla in maniera diversa, dall’altra anche la scelta di cosa leggere nelle diverse situazioni è un altro aspetto da considerare con attenzione.

e.v. 12/11/2023

L'uovo felice.

Ruth Krauss, Crockett Johnson, 

Camelozampa, 2023. [40 p.]

Età +3

 

 

mercoledì 2 dicembre 2020

Strumenti del mestiere: DENTRO E FUORI LE PAGINE ALLA SCUOLA DELL'INFANZIA

 

Dentro e fuori le pagine alla scuola dell'infanzia. - Francesca Tamberlani - Carla Colussi, Bacchilega Junior, 2019. -  128 p. (Strade maestre)

Sottotitolo molto descrittivo di questo "manuale" è "albi illustrati, giochi e attività ispirate ai libri da realizzare in classe". Si tratta di un lavoro base nel quale alle prime pagine dedicate ai concetti fondamentali riguardo l'importanza della lettura ad alta voce e l'uso di picturebooks di qualità con i bambini nell'ambito della scuola dell'infanzia, seguono alcuni percorsi didattici con la descrizione di idee molto pratiche e facilmente applicabili per lavorare con gli albi illustrati. Come si legge sulla quarta di copertina, si tratta di una guida "agile" che ha l'obiettivo di incoraggiare e sostenere la pratica della lettura ad alta voce quotidiana e un uso consapevole e critico degli albi illustrati nei contesti educativi. Un testo dall'improrta operativa che permette di imparare a muoversi con sicurezza nel territorio affascinante dei picturebooks, riconoscendone linguaggi e specificità, e a sperimentare con bambni e abmini attività semplici, divertenti e creative, per continuare a vivere le storie secondo modalità coinvolgenti e accessibili.

Questi i siti delle due autriciMilkbook e Storie Girandole