martedì 23 settembre 2025

STORIE DA BRIVIDO – Il teschio. Zoolibri

Jon Klassen, Greta Poli (trad.)

Il teschio.

Zoolibri, 2023. 105 p.

Età 8+


Gli occhi dei personaggi di Jon Klassen sono inconfondibili: bucano la pagina e comunicano direttamente con il pensiero del lettore. Non solo quelli dei suoi meravigliosi albi, ma anche quelli dei protagonisti di questo libro di narrativa illustrata rivolto ai bambini dagli otto anni che leggono da soli e desiderano leggere qualcosa “di paura”.

Il teschio” racconta una storia inquietante che si rifà ad un’antica narrazione popolare tirolese e che Klassen ha rivisitato a modo suo a distanza di tempo da quando l’ha letta per caso in una biblioteca in Alaska.


Come un narratore che racconta ciò che ricorda di quanto sentito e lo ripropone con le sue personali variazioni, Klassen ci presenta Otilla, una bambina coraggiosa che, in fuga da qualcosa di non ben definito, si perde in una foresta fitta e scura. Dopo aver pianto per la paura, tra gli alberi Otilla vede una casa grande, vecchia, buia e isolata. Non ha alternative: si avvicina e bussa. Scopre che ci vive un teschio. Anche lui sta fuggendo e si nasconde da qualcosa e il suo fuggire, a causa di una maledizione, si ripete ogni notte. Da cosa scappa la bambina? E il teschio? Non si viene a sapere il perché Otilla si sia persa nel bosco, la storia, però, racconta che il teschio non vuol farsi prendere da uno scheletro (il suo) che lo rincorre e Otilla si offre di aiutarlo a disfarsene. Insieme ci riescono e la bambina decide di rimanere nella casa con lui.

Questa storia possiede tutti gli elementi delle storie di paura e tutto il sapore di una fiaba che sa anche di racconto horror. Ci troviamo il buio, il silenzio, un bosco fitto, una casa abbandonata, un pozzo senza fondo, una bambina che scappa e un teschio. Ci sono emozioni forti e reazioni inaspettate. C’è una situazione difficile da affrontare, c’è un crescendo di tensione e una soluzione raggiunta grazie all’intervento di un aiuto. C’è la cura, c’è la vendetta, c’è la crudeltà, c’è la spietatezza, c’è l’amicizia (forse amore), c’è la generosità e c’è l’accoglienza. C’è anche un finale alla “vissero felici e contenti”, perché, insieme i due protagonisti hanno affrontata e vinto le loro paure.

Semplificando molto, si tratta di una storia cupa di avventura e di mistero, di paura e di coraggio. Non ci si faccia quindi ingannare quando, prendendo in mano questo libro e leggendo il nome dell’autore, ci si aspetta una storia misteriosa sì, ma ironica e, a modo suo, divertente.


Come sappiamo la qualità delle storie si valuta sì nel loro contenuto, ma soprattutto nel modo in cui questo contenuto viene proposto. Klassen con questo libro mostra ancora una volta la sua bravura nel raccontare, nel creare narrazioni che funzionano. In questo libro ha, infatti, saputo ben calibrare la narrazione dandole un ritmo preciso, suddividendola in cinque parti ognuna introdotta da un elenco di ciò che contiene. L’interruzione tra i capitoli crea uno spazio vuoto, una pagina bianca, un silenzio che fa rallentare il lettore, il quale, focalizzando su ciò che ha appena letto, si prepara a ciò che sarà nelle pagine seguenti. Queste interruzioni, questi silenzi, creano degli spazi indefiniti che non esplicitano tutto ciò che testo e illustrazioni raccontano, ma lasciano libera interpretazione (e anticipazione) al lettore.

Il teschio” è un libro per bambini che li diverte e li coinvolge, ma che per queste sue caratteristiche tecniche, li allena anche a diventare veri lettori che sanno come affrontare libri complessi e a porsi in maniera attiva e costruttiva davanti a ciò che le pagine propongono loro.


Si potrebbe continuare l’analisi di questo libro offrendo un’interpretazione della storia che non può che essere in chiave psicanalitica.

Si potrebbe analizzare nel dettaglio la relazione tra la bambina e il teschio, facendo grande attenzione al rapporto testo/immagini.

Si potrebbe osservare come fiaba/leggenda e realtà, vita e emozioni, si compenetrano e si mescolano.

Si potrebbe … .

Lascio tutti questi spunti a chi non ha ancora letto il libro per sé e/o per proporlo ai bambini, perché è anche in un approccio libero e personale ai testi che stanno il piacere e il valore della lettura.

 

sabato 6 settembre 2025

IL GIOCO DI LEGGERE INSIEME – Facciamo che eravamo. Terre di Mezzo

Shawn Harris, Giulia Genovesi (trad.)


Facciamo che eravamo.

Terre di Mezzo, 2025. 40 p. 

Età 2+


E’ forse il gioco più vecchio e più amato da tutti i bambini del mondo, quello di far finta che ..., di far finta di essere qualcosa o qualcuno …, di immaginarsi diversi o in un altro posto. Ed è proprio questo gioco antico che Shawn Harris riprende nel suo simpatico albo illustrato “Facciamo che eravamo?” dedicato ai lettori più piccoli.

Guardando la copertina si vedono due api, una grande che, appunto, dice a quella piccola “Facciamo che eravamo?”, e aprendo, subito si scopre che questa copertina in realtà è la copertina del libro che tengono in mano i due protagonisti della storia: un papà dalla barba lunga e i capelli folti e un bambino, anche lui con i capelli lunghi e un berretto rosa in testa. Nel momento in cui il papà lancia la proposta, i due subito si trasformano in api, uccellini, alberi … in tutto ciò che fanno finta di diventare. La trasformazione giunge a una conclusione soddisfacente per entrambi quando i due diventano, prima il genitore (e entrambi sfoggiano baffi e barba) che dice “Fine!” e poi il bambino (entrambi con il cappellino rosa e il padre particolarmente ridicolo con una testa molto piccola su un corpo muscoloso) che, invece, dice “Ancora!” e tutti e due sono pronti per ricominciare.

Un libro simpatico e divertente da condividere con bambini anche molto piccoli.


Infatti, l’organizzazione delle pagine, la maggior parte con le figure sulla pagina di destra e le parole su quella di sinistra (posizione che favorisce la visione di un bambino in braccio a chi legge per lui), insieme alle illustrazioni infantili dai contorni spessi e bene definite contro lo sfondo, lo rendono particolarmente adatto alle loro esigenze, abilità e competenze. Altro elemento che dà soddisfazioni ai bambini intorno ai due anni è quello di riconoscere persone, animali e oggetti, di indicarli e di ripeterne il nome o il verso. A questo scopo sono particolarmente funzionali quelle tavole che sono dei piccoli elenchi figurati e di cui questo libro è ricco nella seconda parte, come sugli interni di copertina. Anche la storia è vicina al vissuto dei bimbi e offre, allo stesso tempo e più o meno volontariamente, all’adulto che li accompagna un modello di comportamento, suggerendo come leggere questa stessa storia (ma anche tutte le altre) con i loro bambini. Ciò che il papà fa con il suo piccolo è una lettura ad alta voce dialogata e interattiva in cui stimola la partecipazione diretta del bambino alla costruzione della narrazione. Le voci e i gesti dei due si alternano, si intrecciano, si completano in una lettura condivisa che dà soddisfazione ad entrambi.

Un libro perfetto per la lettura ad alta voce con la collaborazione di tutti. Un libro pensato per i piccoli che può divertire, però, anche i più grandini.