L’albero e il fiume.
Aaron Becker
Feltrinelli, 2024. 32 p.
Età 5+
La bellezza, la genialità e l’incisività degli albi illustrati senza parole di Aaron Becker sono universalmente riconosciute e non mancano nemmeno nell’ultimo, in termini di tempo, dei suoi lavori uscito in Italia: L’albero e il fiume (Feltrinelli). Un libro che ha come protagonisti l’ansa di un fiume e un albero presenti su tutte le doppie pagine. Albero e fiume che non si muovono mentre tutto il resto intorno a loro cambia, invitando il lettore-osservatore a una riflessione sullo spazio e sul tempo. Sulle doppie pagine vediamo, infatti, le modificazioni che il passare del tempo e l’evoluzione dell’occupazione antropica impongono loro: così il fiume continua a scorrere ma viene attraversato da ponti, interrato, deviato, ostruito (per cui esonda), … e l’albero, oltre che del passaggio delle stagioni che ne cambiano il colore delle foglie, è testimone di giochi di bambini, di guerre di soldati, trasformazioni antropiche. Pagina dopo pagina il tempo scorre e l’evoluzione dell’ambiente si trasforma in involuzione fino alla completa distruzione. Alla fine, però, qualcosa rimane da cui la vita può rinascere: l’acqua del fiume e una ghianda, un seme dell’albero.
Come
tutti gli albi illustrati senza
parole
di qualità, (in questo altro post potete trovare informazioni in più) anche questo presenta un progetto ben definito che
l’autore/illustratore ha voluto creare, con una storia che, come
seguendo un copione,
inizia, evolve, raggiunge un climax e poi si volge verso
il
finale
che rimane comunque aperto.
Ma poi è ogni lettore/osservatore diverso che ne dà
un’interpretazione personale e le chiavi di lettura possono variare
in base a ciò che cattura l’attenzione di ognuno e che quindi
ognuno immagina osservando le pagine ricche
di particolari, piene
di suggestioni e di spunti per le storie che invitano a pensare,
anche
nel futuro. Possiamo pensare, per
esempio, a
due principali punti di vista da cui osservare il libro, quello
dell’uomo e quello della natura. Due punti di vista opposti: per
l’uno, pagina dopo pagina si rappresenta il progresso, per l’altra
la parallela distruzione. Un’altra
lettura, ancora più tragica, se possibile, è quella di vedere il
libro come un memento
mori
senza parole che
considera
la nostra fugace esistenza umana nell'arco della vita di un singolo
albero. Oppure,
all’opposto, una lettura piena di speranza per la vita, che,
nonostante tutto e tutti, alla fine continua ….
Mille
idee, mille sfumature, mille suggestioni, mille significati e,
probabilmente, anche mille
discussioni sulle relazioni e le responsabilità dell'umanità nei
confronti degli altri e del mondo naturale.
Un libro interessante ad ogni età a partire dai 5 anni.
Un libro dalla struttura narrativa circolare che si presta anche per la divulgazione.
E un’ultimo invito: osservate bene la copertina e confrontate le prime e le ultime doppie pagine!