mercoledì 9 settembre 2020

L'AMICIZIA DI ROCCO E ALFONSINO: UNA STORIA PER CHI?

Rocco l’allocco e Alfonsino il topino amici per la pelle

Robo & Mömo

Graphe.it, 2020 - 28 p. - € 11,90

consigliato da 4 anni

E’ una piccola storia di amicizia, quella di Rocco l’allocco e Alfonsino il topino: una storia dolce in cui si narra una semplice quotidianità fatta di giochi, di momenti di riposo a guardare il cielo, di merende insieme. Nessun evento rocambolesco, né effetti speciali.

Per questo è una storia adatta ai bambini più piccoli che amano trovare nei libri elementi che conoscono, momenti in cui ritrovano le loro esperienze.

Nel sito Libri e bambini, dietro cui ci sono gli stessi due autori (Robo, pseudonimo di Roberto Russo, e Mömo, Anna Fogarolo) e l’editore (Graphe.it), si può leggere come è nato questo libro. Anna Fogarolo scrive: “Dietro un libro c’è, o per lo meno dovrebbe esserci, sempre un progetto. (...). Stampare un libro è un rischio d’impresa, in questo caso dell’editore. Difficilmente il prodotto che teniamo tra le mani è nato “per sbaglio” o per “ispirazione divina”. Si parte da un’idea, ma riuscire a realizzarla è una faccenda molto complicata I libri per l’infanzia sottolineano ulteriormente questo processo. Se un romanzo deve la sua realizzazione principalmente all’autore, i libri per bambini sono dei veri e propri progetti a più mani, valutati, ponderati e adattati al loro giovane, ma non meno esigente, pubblico”.

Dopo anni di esperienza e centinaia di libri per bambini e albi illustrati visti, letti e commentati, posso tranquillamente affermare che è vero che lampo di genio e ispirazione (non divina) sono alla base e costituiscono gran parte delle migliori opere, anche di quelle per i piccoli. Ed è solo dopo che subentra lo studio e il progetto per la loro realizzazione, che, a sua volta, necessita di abilità artistica, sia letteraria sia di illustrazione e di grafica, e che non può prescindere dalla conoscenza profonda dei bambini nel target d’età di riferimento e del loro mondo, delle loro competenze, per rispettarli come lettori.

A questo proposito vi rimando ai vari post dedicati agli albi illustrati in questo blog a cominciare da "Una bella giornata inizia con una storia"

Rocco l’allocco e Alfonsino il topino amici per la pelle” non è un albo illustrato, ma un libro con le figure. Figure che solo in parte vengono incontro alle capacità di lettura dei bambini più piccoli che hanno bisogno di immagini ben definite, con poche (o meglio niente) sfumature e elementi molto chiari. Il fondo bianco e i contorni leggermente più scuri aiutano, ma solo alcune delle tavole che accompagnano la storia di Rocco e Alfonsino corrispondono in pieno a queste caratteristiche.

 

L’idea della carta ruvida per dare la possibilità ai bambini di “personalizzare” le pagine con i propri disegni (come si legge sulla copertina “un libro da sfogliare, leggere e scarabocchiare”), mi dà occasione anche per un’altra riflessione sulle pubblicazioni per bambini. Quando si compra un libro si dovrebbe essere convinti di comprare un libro: non un gioco, né un album da colorare e disegnare. L’offerta di prodotti “ibridi” in commercio è molto varia. Ciò, però, secondo me, toglie valore all’oggetto libro in sé: come se “solo” un libro non bastasse, e può veicolare un messaggio confuso a riguardo.

Certo questo libro potrà, però, dare soddisfazione ai bambini più grandini che cominciano a leggere da soli grazie alla scrittura in stampatello maiuscolo e ai caratteri molto grandi, nonché alle figure che li accompagnano e che, fino a quando le capacità di lettura non sono ben consolidate, sono molto importanti per alleggerire la fatica di leggere e farla diventare piacere di leggere.

domenica 30 agosto 2020

Strumenti del mestiere: LE CARTE DI TESTE FIORITE

Tra gli strumenti per utili per le attività di promozione alla lettura le “CARTE” dell’Associazione Teste Fiorite sono una recente e interessante proposta

Si tratta di un mazzo di 40 carte da utilizzare come base per commentare una lettura, un libro, un albo illustrato, per condurre una conversazione libera partendo da un libro o per ragionare sulla lettura e sul valore delle storie. 

Le carte sono suddivise in quattro gruppi e rimandano a quattro diversi ambiti: quelle blu riportano affermazioni con pregiudizi nei confronti della letteratura per l’infanzia, quelle arancioni pongono domande pensate per far partire una discussione, su quelle gialle si leggono affermazioni da commentare, quelle viola spaziano tra le più diverse riflessioni.

Come si legge nell’allegata scheda di presentazione, “le Carte di Teste Fiorite possono essere usate da adulti che cerchino spunti da cui partire per analizzare un testo, ma anche da ragazzi che inizino a prendere confidenza con un punto di vista critico o, ancora, da adulto e ragazzi insieme, in classe, per entrare in confidenza con l’imperfetta scienza ermeneutica”.

Pur aspettando con impazienza l’occasione per provare, al momento non ho ancora avuto modo di utilizzarle personalmente né con gli adulti, né con i bambini/ragazzi, ma l’impressione è che siano interessanti sia per chi già lavora in questi campi, sia per chi comincia a muovere i primi passi. Offrono, infatti, spunti utili per avvicinarsi ai libri e alle storie in maniera diversa e per raggiungere nuovi livelli di approfondimento o per osservare libri, storie e figure da nuovi punti di vista.

Come tutti gli strumenti, soprattutto quelli più “pratici”, le CARTE di Teste Fiorite, si possono usare “con fantasia”: non sono un metodo, non indicano una tecnica. Possono, però, essere base per costruirsi ciascuno il “proprio” metodo, per tracciarsi ciascuno la propria strada.

Per una descrizione delle CARTE di Teste Fiorite da parte di chi le ha create, cliccate qui dove, potete, eventualmente anche procurarvele.

venerdì 21 agosto 2020

Nuove edizioni, nuove traduzioni (3): LA CUCINA DELLA NOTTE

(Riedizioni – 3)

Centro di questo post è di nuovo un albo illustrato di Maurice Sendak: “In the Night Kitchen” uscito col titolo di “Luca, la luna e il latte” nel 2000 presso Babalibri con la traduzione di Selene Maltini e con il titolo “La cucina della notte

nel 2020 presso Adelphi con la traduzione di Lisa Topi. Anche in questo caso, purtroppo, non dispongo della versione originale inglese uscita nel 1970, perciò non mi posso fermare su un commento alle traduzioni in sé. Esprimo solo alcune considerazioni sulle due edizioni italiane, più come una presentazione degli albi stessi che come un confronto di merito tra i due.

Il libro racconta l’avventura onirica di un ragazzino (Mickey nella versione originale e in quella di Lisa Topi, Luca in quella di Selene Maltini) che si sveglia nel cuore della notte a causa dei rumori che provengono dalla cucina. Sceso dal letto si affaccia alla porta e vede tre panettieri identici (tutti copie di Oliver Hardy) che stanno preparando una focaccia per la mattina. Presi dal lavoro non si accorgono che il piccolo finisce nell’impasto, anzi, visto il candore della sua pelle, pensano che si tratti del latte. Al momento di infornare, però, lui spunta fuori urlando che lui non è il latte mancante nella focaccia. Il bambino si mette quindi a costruire con un altro impasto un aeroplano che, appena pronto, lo porta oltre la via lattea sulla luna a prendere il latte vero. Così i tre possono finire il dolce e il piccolo, di nuovo asciutto, ritorna nel suo letto.

Si tratta di una storia apparentemente strana che, soprattutto per la nudità del piccolo, è stata molte volte criticata e bandita in America nel periodo della sua prima pubblicazione.

Moltissimi in questo libro sono i rimandi autobiografici di Sendak a partire dalla dedica ai suoi genitori, all’indirizzo di casa sua da piccolo su uno dei barattoli della cucina, fino al controverso riferimento alla Shoah. Sendak, infatti era ebreo. Il bambino protagonista dell’albo sta per essere messo in forno da tre panet

tieri che assomigliano a Oliver Hardy, ma che hanno un eloquente baffetto quadrato e su un altro barattolo della cucina compare una stella a sei punte … .

Il genio di Sendak emerge in entrambe le edizioni italiane, grazie al perfetto dialogo tra testo e illustrazioni. Il testo della prima, ovviamente, dimostra i suoi anni (oltre alla triste scelta di cambiare il nome al protagonista). Più fresca è la traduzione di Lisa Topi: grazie ai 20 anni passati tra le due versioni che sono stati testimoni di grande evoluzione nella produzione editoriale per i bambini.

Si tratta, in fondo, di una di quelle storie che piacciono più ai piccoli che agli adulti, perché a loro “arrivano” direttamente, senza preconcetti e pretese interpretative. L’onestà intellettuale con la quale Sendak tratta i bambini cui sono rivolti i suoi libri è alla base della sua capacità di comunicare direttamente con loro ad un livello che va oltre la lettura che un adulto può darne. Sendak e i bambini sono sulla stessa lunghezza d’onda e per questo le sue opere, anche a distanza di tantissimi anni, piacciono ancora. Molto.

Grazie ad Adelphi per aver intrapreso, nella sua collana “Cavoli a Merenda”, la ripubblicazione delle opere di questo grande della letteratura per bambini. Aspettiamo le prossime.

Luca, la luna e il latte

Maurice Sendak - traduzione di Selene Maltini

Babalibri, 2000 - [36] p.


La cucina della notte

Maurice Sendak - traduzione di Lisa Topi

Adelphi, 2020 - [36] p.

Consigliati da 5 anni

 

domenica 26 luglio 2020

Nuove edizioni, nuove traduzioni (2): NEL PAESE DEI MOSTRI SELVAGGI


Nel paese dei mostri selvaggi

Maurice Sendak - traduzione di Lisa Topi

Adelphi, 2018 - [36] p


                                    (Riedizioni – 2)

Tanto si è detto e commentato sulla traduzione di Lisa Topi del classico “Nel paese dei mostri selvaggi” di Maurice Sendak, che, dopo decenni di diffusione con le parole tradotte da Antonia Porta, prima presso Emme (1969) e poi Babablibri (1999), è tornato nel 2018 a disposizione di bambini, e non solo, pubblicato da Adelphi.

Non ho intenzione né di addentrarmi in un confronto delle traduzioni, né di esprimere giudizi di valore sulle scelte dei traduttori, né tanto meno di dilungarmi in nostalgici rimpianti di parole o espressioni entrate e fissate nel mio bagaglio di letture per bambini (la “ridda selvaggia”, per citare solo un esempio, famosa prima perché parola molto insolita, famosa adesso perché non più nel testo). Una breve ricerca in rete produce a riguardo vari interventi molto interessanti.


Mi permetto solo una riflessione, constatando che l’albo di Sendak nelle due traduzioni ha in fondo ha lo stesso valore: si tratta, cioè, di un’opera che regala un’esperienza di lettura semplicemente perfetta a chi la legge, a chi l’ascolta, a chi la guarda. Nei due albi il rapporto testo-immagine è strettissimo, uno non può fare a meno dell’altra e viceversa, ed entrambi concorrono al racconto di questa serata in cui il bambino protagonista vive l’emozione fortissima della rabbia e, tra i mostri, ne trova sfogo. L’evoluzione di questo stato d’animo è resa alla perfezione dal ritmo alternato di parole e illustrazioni con il climax centrale delegato solo a queste ultime.

Un capolavoro della letteratura per l’infanzia, indiscusso ed indiscutibile in entrambe le sue traduzioni.


Nel paese dei mostri selvaggi

Maurice Sendak - traduzione di Antonio Porta

Emme, 1969 - [36] p.

Babalibri, 1999 - [36] p.

Consigliato da 4 anni


lunedì 6 luglio 2020

Nuove edizioni, nuove traduzioni: IL SAPORE DELLLA LUNA

Il sapore della luna

Michael Grejniec - traduzione di Gabriella Manna

Kalandraka, 2019 - [24] p.

(Riedizioni - 1)

A volte ritornano. Capita che qualcuno degli indimenticabili bei libri di qualche anno fa tornino in libreria. E’ quello che è successo all’albo illustrato di Michael Grejniec “Io mi mangio la luna”, uscito nel 1993 a cura di Arka Edizioni e pubblicato l’anno scorso da Kalandraka con il titolo “Il sapore della luna”. Si tratta di una nuova edizione, rivista dall’autore, che esce dopo che il libro è stato ripubblicato uguale più volte negli ultimi 26 anni.

E’ la storia di un gruppo di animali che, guadando tutte le notti la luna in cielo, si chiede che sapore possa avere. Così, su input della tartaruga che sale su un monte per avvicinarsi e provare a raggiungere la luna, le bestie salgono una sul dorso dell’altra per arrivare alla luna: la tartaruga, l’elefante, la giraffa, la zebra, il leone, la volpe, la scimmietta e, infine, il topolino. Stanca del gioco, la luna che fino a quel momento si allontanava sempre di un po’, si lascia toccare e il topo, prendendola alla sprovvista, le strappa un pezzetto di superficie. Gli animali lo assaggiano tutti e per tutti il sapore è quello del loro cibo preferito. Nel frattempo un pesce, che ha osservato tutto dal suo laghetto, si chiede perché abbiano fatto tanta fatica per raggiungere la luna in cielo, quando lì, giù nell’acqua ce n’era un’altra che lui poteva mangiare tranquillamente tutte le sere.

Il contenuto delle due versioni della storia è fondamentalmente uguale e, uguale è la struttura “per addizione” della narrazione. Uguali sono anche le bellissime illustrazioni dalla decisa consistenza “materica”. Ciò che cambia è la lunghezza del testo, più lungo e descrittivo quello della prima versione, più breve e ritmato quello della seconda. Non avendo in mano i due testi originali, non mi è possibile confrontare le traduzioni. Certo è che l’autore ha scritto, praticamente, un altro libro, che Kalandraka ha giustamente pubblicato con un titolo diverso dal primo, traduzione più fedele del titolo originale: “Il sapore della luna” è un albo illustrato moderno, molto adatto alla lettura ad alta voce e corrispondente ad un gusto più attuale e, forse, anche più facile da proporre a bambini abbastanza piccoli, rispetto a “Io mi mangio la luna”che, da tempo fuori catalogo, ma recuperabile nelle biblioteche, rimane una bella storia indelebile nei ricordi di chi in passato ha avuto la fortuna di leggerlo o ascoltarlo leggere.

(1 - continua)

Michael Grejniec - traduzione di Gabriella Manna

Il sapore della luna

Kalandraka, 2019 - [24] p. - € 16,00

Consigliato dai 3 anni

giovedì 25 giugno 2020

MONDO BAMBINO

SENTI FRATELLINO

Sara Ortenzi con le illustrazioni di Ilaria Orzali, Lapis, 2020
Consigliato da 3 anni

IO E IL MIO VASINO

Jeanne Ashbé, traduzione di Chiara Stancati, Lapis, 2020
Consigliato da 2 anni

La vita dei bambini è una continua scoperta, una continua conquista di abilità e di conoscenze. Ogni loro esperienza è contraddistinta da emozioni diverse,

anche forti. Accompagnare la crescita dei piccoli con i libri è importante, non perché i libri siano delle “medicine” in grado di aiutarli ad abbandonare il ciuccio piuttosto che a fare la pipì nel vasino o a mangiare gli spinaci, ma perché passare del tempo con i bambini condividendo il piacere di un bel libro è importantissimo: rafforza la relazione tra chi legge e chi ascolta, regala momenti intimi, crea complicità, sviluppa fantasia e immaginazione e sostiene lo sviluppo emotivo, linguistico e cognitivo dei piccoli. Essi imparano inconsciamente a conoscere parole, espressioni, modelli narrativi e strutture linguistiche diverse da quelle del parlato e che, più avanti, torneranno loro utili. Ascoltando storie i bambini allenano le loro capacità di ascolto e di attenzione. Leggere ad alta voce ai piccoli crea una “dipendenza positiva” che, sostenuta nel tempo, non può che far bene, da molti punti di vista, a chi legge e a chi ascolta.

I libri per i piccolissimi devono essere adatti a loro e vanno scelti con cura, tenendo conto sia delle loro caratteristiche fisiche, dei loro testi e delle loro immagini , sia delle competenze e abilità, nonché dei gusti e delle preferenze dei bambini cui saranno proposti. La produzione editoriale per bambini è molto ricca, ma non tutta di qualità. Scegliere con attenzione un libro per i bambini è importante.

Tra le nuove pubblicazioni di Lapis indicate a partire dai 30-36 mesi segnaliamo “Senti fratellino” di Sara Ortenzi con le illustrazioni di Ilaria Orzali e “Io e il mio vasino” di Jeanne Ashbé.

Senti fratellino” è un albo dedicato al momento importantissimo nella vita di un bambino dato dall’arrivo di una sorellina o di un fratellino. Le emozioni che entrano in gioco sono molte, sono forti e anche contrastanti. Affrontare un cambiamento come questo nella propria vita non è cosa da poco: all’arrivo del piccolo niente sarà più come prima. La piccola protagonista di questo libro, quindi, rispecchiando pensieri ed emozioni di tutti i fratellini maggiori, cerca prima di tutto di capire da dove arriva questo bambino, poi osserva

il corpo della mamma che cambia. A questo punto un dubbio l’assale: non è che se arriva lei o lui, io verrò mandata via? E’ una paura reale che le viene soprattutto di sera. Per fortuna papà risolve ogni dubbio: il cuore dei genitori è speciale e capace di fare spazio per ogni nuovo bambino che arriva. Risolti i dubbi alla piccola non resta che stabilire chiaramente alcune regolette e, soprattutto, mettere in chiaro che in casa sarà sempre lei la più grande .

Io e il mio vasino” è un nuovo piccolo libro che, con ironia, affronta il tema dell’imparare a controllare i propri bisogni e a farla nel vasino. Ogni bimbo ha i suoi tempi, ma per molti bambini non è facile vincere il timore di provarci. Non così per il piccolo protagonista che, accompagnato dal suo coniglietto di pezza, cerca di capire chi è che usa il vasino e, scartati tutti gli animali, arriva alla conclusione che sono i bambini ad usarlo. Non è facile, però, imparare a farlo: possono succedere dei piccoli incidenti. Ma non è un problema. Presto si impara. Jeanne Ashbé, ancora una volta, rivela nel suo lavoro una grande attenzione per l'infanzia, per i movimenti, le posture, per le piccole sfide della quotidianità. E ancora il tratto pulito, essenziale ma mai povero, sempre espressivo e accurato. Con grande gioia, siamo pronti a dare il benvenuto nel nostro catalogo a Jeanne Ashbé

Si tratta di due libri divertenti che raccontano dal punto di vista bambino due situazioni tipicamente bambine e le sdrammatizzano. Lo fanno con testo e illustrazioni puliti, semplici e immediati, adatti ai piccoli intorno ai tre anni perché essenziali, ma non poveri, e molto curati. Il fondo, bianco di uno e monocolore dell’altro, fa risaltare bene le figure bordate di nero rendendole facilmente leggibili. Il testo di “Senti fratellino” è in rima e divertente, anche se non sempre scorrevole. Semplice ed essenziale quello di “Io e il mio vasino”, caratterizzato dalle ripetizioni che tanto piacciono ai più piccoli. In entrambi in chiusura si nota una leggera discrepanza tra testo e illustrazioni, mentre le prime mantengono il loro livello iniziale fino in fondo, il secondo perde un po’ in ritmo e non convince del tutto. Ciononostante entrambi questi libri stanno bene nella libreria dei piccoli. E ricordiamoci, nel leggerli, che sono prima di tutto belli da condividere: non cadiamo nell’errore di volerli “somministrare” per ottenere un risultato mirato!